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Dylan Dog - di Tiziano Sclavi 4.0

Aperto da Azrael, 16 Febbraio 2016, 16:01:19

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movieseeker84

Citazione di: Bramo il 03 Ottobre 2017, 23:23:18
Letto il nuovo Speciale del Pianeta dei Morti di Alessandro Bilotta.
Pericolo pubblico n. 1 è probabilmente la storia migliore del filone, da quando la serie è approdata nel formato Speciale: laddove le due precedenti avventure, per quanto molto buone per quanto riguarda l'atmosfera azzeccata nella sua disperazioni nichilista, mi avevano lasciato con una sensazione post-lettura non completamente soddisfatta (anche la rilettura negli scorsi giorni me l'ha riconfermato), questa volta l'apprezzamento è completo e convinto. Oserei dire che anche i capitoli precedenti ottengono nuova linfa alla luce della complessità generale del progetto.
Bilotta riesce a scrivere un albo di Dylan Dog dove per più di un terzo, quello iniziale, Dylan non compare nemmeno; e anche quando irrompe finalmente in scena, non assurge mai al ruolo di protagonista ma di comprimario, al più di co-protagonista. E la cosa è lungi dall'essere un difetto, visto che in questo modo lo sceneggiatore romano approfitta per mettere al centro quello Xarabas che, nelle diverse apparizioni sul mensile di Dylan Dog, non ha mai – almeno per quanto letto io – superato le secche del classico scienziato pazzo. Sì, con una storia affascinante alle spalle e con una connessione profonda e intrigante con il protagonista, ma pur sempre un cattivo piuttosto standard.
Qui invece viene indagato maggiormente, si scava nel suo desiderio di raggiungere la vita eterna, si scandagliano i suoi sentimenti umani, l'attrazione per una donna in particolare.
Nella prima parte assistiamo addirittura all'orrore fin troppo naturale dell'invecchiamento, simile a quello di molti altri anziani, incastrati tra visite mediche di una salute sempre più cedevole e stanche abitudini fatte di piccoli vizi.
Il finale ritrova una chiave più action, ma sempre venata di malinconia e disperazione che, ancora una volta, non nasce tanto dall'epidemia zombie che infesta il mondo ma dalla consapevolezza delle miserie umane.
Il fragoroso colpo di scena finale si innesta, in questo scenario, come una sorpresa inaspettata e non necessaria, ai fini di questa storia: avrà chiaramente però il suo significato nel prossimo episodio, e non vedo l'ora di vedere cosa Bilotta avrà in serbo per questo scenario, stanti le cose viste nell'ultima tavola.
Spero in ogni caso che si potrà essere un disegnatore all'altezza di quanto realizzato da Sergio Gerasi: l'artista ha qui raggiunto uno dei suoi vertici artistici, in tandem con quanto realizzato su Mercurio Loi #4. Un segno sottile, tremolante, quasi da biro, ma eccezionalmente controllato e dal sapore raffinato, in grado di alternarsi in poche, selezionate pagine, ad un tratto più pieno, con neri più pastosi che offrono sensazioni riuscite e azzeccate. Ho sempre apprezzato questo disegnatore, ma la ricerca grafica in cui si è lanciato ultimamente promette nuovi obiettivi da raggiungere i cui lusinghieri risultati hanno già cominciato ad emergere.

Commento che mi trova concorde. Un ottimo speciale di Bilotta che continua a confermare che questa serie dei Pianeta dei Morti è una delle cose migliori capitate al personaggio negli ultimi dieci anni. Personalmente ho apprezzato anche i primi due speciali e i capitoli precedenti, tra Color Fest e Maxi, e ritrovare in questa storia Xabaras, da lettore accanito di DyD, è stata una bella sorpresa, che Bilotta ha saputo gestire in maniera assolutamente egregia, senza sbavature.
Davvero, un albo da non perdere assolutamente!

movieseeker84

Letto anche l'ultimo numero, "La Fiamma", scritto in maniera brillante da Emiliano Pagani e disegnato con mestiere da Daniele Caluri.
Dopo il claudicante n° 339 (Anarchia nel Regno Unito) e il surreale, dagli echi Sclaviani, n° 370 (Il Terrore) ecco che tocca a questo "La Fiamma" portarci nuovamente dentro il cuore della cronaca.
Basta accendere un qualsiasi telegiornale in questo periodo, per vedere in questa storia qualcosa di estremamente attuale e dal corso altamente profetico e la copertina di Gigi Cavenago non è mai stata cosi efficace e fedele al contenuto.
Come lo stesso redazionale che introduce l'albo sottolinea, il rapporto di Dylan con le forze dell'ordine è stato sempre abbastanza conflittuale.
Egli stesso agente, ha poi mollato Scotland Yard per l'incompatibilità tra il mantenere l'ordine e lottare per ciò che è giusto, perché sono due aspetti che nella realtà mal coincidono, e per un idealista come Dylan è qualcosa che rappresenta ben più di un semplice dilemma.
E il Dylan Dog che ritroviamo in questa storia è quello idealista, appunto. Quello che vorrebbe che ancora oggi, nonostante la violenza che dilaga come un fiume nelle strade, si cercasse una soluzione non violenta, che metta i giusti puntini sulle "i".
Ne è un esempio, tra i tanti, il dialogo a pagina 37. Tutto giusto, tutto esatto, nel ragionamento di Dylan, come pesante nella sua freddezza, la risposta della ragazza che arriva subito dopo.
Ed è quello che muove le fila del discorso, la lenta consapevolezza che il sistema si sbaglia, si sbaglia nell'affrontare il fuoco col fuoco sino al punto che non si sa più dove stia la parte giusta della barricata. Il lento avanzare di un orrore senza volto e senza nome mosso solo dall'indifferenza e dal vampirico desiderio di violenza, di portare odio come benzina su una fiamma libera.
Il poliziotto simbolo di questa storia, con quel suo casco 407, quel suo incedere come fosse un cattivo da film slasher, quel suo inseguire Dylan come un cacciatore la preda, diventano pura e classica metafora di tutto ciò che lentamente corrode gli ideali delle persone pure, di chi ancora crede in un modo pacifico per ribellarsi all'abuso riportando l'ago della bilancia nella direzione giusta.
E' un Dylan realmente inserito nel tempo moderno, quello di questa storia, un Dylan che si muove, ancora fedele ai suoi principi e al suo stile, ma in una cornice stavolta meno eterea, più presente.
Un Dylan che risponde, istintivo e rabbioso, come quello di pagina 30, altra mossa interessante ed incisiva di questa sceneggiatura, mostrandoci un carattere di totale empatia, con un eroe che non accetta critiche infondate, di sentirsi dire che non fa abbastanza, quando questo abbastanza sembra solo far rima con violenza e caos incontrollabile.
Un albo, "La Fiamma", che letto in una certa ottica mette paura.
Quella paura messa in scena dai rappresentanti della legge, coloro che dovrebbero proteggerci, che dovrebbero essere detentori di una più alta bussola morale.
Invece diventano la minaccia più oscura, quella più subdola, quella che ci pugnala alle spalle, mischiandosi a chi davvero crede in questa missione, in questo ruolo, che lo porta avanti ogni giorno con animo e spirito di sacrificio.
Forse qualcuno potrà tacciare questa storia di essere semplicistica, di mettere solo in fila degli eventi, seppur ritmati e coinvolgenti nella lettura, senza davvero colpire mai nel segno.
Sbagliando. Perché se alcune soluzioni visive possono suonare artificiose, come il casco/televisore di pagina 59, in realtà centrano appieno l'obiettivo di mostrarci il riflesso della nostra stessa catena, quel virale concentrarsi su uno schermo dimenticando tutto il resto, persino che è l'arma migliore che abbiamo, se non fossimo così concentrati sui fagioli nel barattolo.
Il finale poi è emblematico il giusto, non da soluzioni di sorta, facili o meno che possano sembrare, e non si propone neanche di farlo. Il problema rimane, nel mondo reale, sta solo a noi esserne consapevoli e rifletterci sopra. Un albo interessante, che merita un suo piccolo plauso.
La direzione intrapresa da questo nuovo corso continua a sembrare quella giusta, sperando che quest'onda positiva di storie per Dylan Dog continui e vada sempre più ad infoltirsi. Come una fiamma che continui ad ardere sempre più dirompente (scusatemi, ma il gioco di parole ci stava a pennello).

Voto complessivo: 8

Illmatic

Letto le prime tre storie di Bilotta sul "pianeta dei morti", raccolte in un volume della bao "Cronache dal pianeta dei morti"

Una bella lettura, avvincente, che offre una variazione sul tema zombie, sapendo anche emozionare in certe scene.

JhonSavor

Il personaggio di Rania Rakim mi ha incuriosito e sto pensando di recuperare gli albi in cui ha un ruolo di un certo peso.
Per il momento ho in elenco il 339, 344, 354, 368 e 370.
Altro da aggiungere? (E la risposta recuperalo tutti dal 339 non vale)

Nonno Libero

Ragazzi non ho capito una cosa, il numero uscito 3 settimane fa "nemico pubblico n.1" della serie "il pianeta dei morti" è l'ultimo di questa collana?
Perché l'ho appena finito di leggere e, oltre ad averlo trovato davvero molto bello, probabilmente il migliore di questa serie, ho trovato un finale che pare veramente aver messo la parola fine a tutto.
O mi sbaglio?


Inviato dalla camera da letto di Gianna Michaels...
TAG Xbox One: Nonno LiberoTAG PSN: NonnoLibero

Garalla

Citazione di: Nonno Libero il 12 Ottobre 2017, 11:40:44
Ragazzi non ho capito una cosa, il numero uscito 3 settimane fa "nemico pubblico n.1" della serie "il pianeta dei morti" è l'ultimo di questa collana?
Perché l'ho appena finito di leggere e, oltre ad averlo trovato davvero molto bello, probabilmente il migliore di questa serie, ho trovato un finale che pare veramente aver messo la parola fine a tutto.
O mi sbaglio?


Inviato dalla camera da letto di Gianna Michaels...

Continua continua

movieseeker84

Alla Sergio Bonelli l'aria di rinnovamento sta iniziando a dare alla testa.
Ma ammetto che questa è davvero sfiziosa, nella sua follia.
Durante la kermesse di Lucca (e sul sito SBE) sarà possibile acquistare una particolare variant del numero 374, "La Fine dell'Oscurità".
Una variant che.. urla!
Un poco come quelle vecchie cartoline musicali di una volta, ecco che la copertina raffigurante il portone di casa Dog (tratto dal numero 1 della serie), proprio come nel fumetto, aprendo l'albo, emetterà un urlo di donna terrorizzata.

La variant, la cui copertina vedete nell'immagine, sarà venduta al costo di 7€, come detto, a Lucca C&G e sul sito Bonelli.


Ardefede76


SisselMarston

Citazione di: Ardefede76 il 13 Ottobre 2017, 19:43:04
Citazione di: movieseeker84 il 26 Settembre 2017, 17:15:16
E comunque, oggi sono 31 gente! :D

Ma a cosa si riferisce?  :hmm:

Credo sia una pubblicità dell'epoca per l'uscita del primo albo della serie :asd:

Ardefede76

Citazione di: SisselMarston il 13 Ottobre 2017, 19:46:24
Citazione di: Ardefede76 il 13 Ottobre 2017, 19:43:04
Citazione di: movieseeker84 il 26 Settembre 2017, 17:15:16
E comunque, oggi sono 31 gente! :D

Ma a cosa si riferisce?  :hmm:

Credo sia una pubblicità dell'epoca per l'uscita del primo albo della serie :asd:
Ah ma certo, compleanno di dylan  ;). E che bella la riedizione del numero uno, mi viene voglia di riprenderlo. Sarebbe la terza volta ameno.. Che nostalgia! L'avevo letto e preso in prima ristampa però, nell'86 leggevo ancora i Ronfi e Topolino  :lolle:

Paolo Papa

Che figata questa variant!

È possibile prenderla senza la storia in essa contenuta?
vendo tanti fumetti ALAN MOORE, ATTICA, FRANK MILLER, PANINI, BAO, SALDAPRESS, MAGIC PRESS, BD, BONELLI, MONDADORI, MANGA, ETC

http://www.dcleaguers.it/forum/mercatino/(na)-vendo-grandi-saghe-planeta-nathan-never-brendon-altro/

Neo

Citazione di: Paolo Papa il 13 Ottobre 2017, 22:15:16
Che figata questa variant!

È possibile prenderla senza la storia in essa contenuta?
:asd: che cattivone

Mordecai Wayne

Citazione di: Mordecai Wayne il 01 Settembre 2017, 18:08:21


Il Dylan Dog di Tiziano Sclavi n. 5, mensile
Gli Uccisori


Soggetto: Tiziano Sclavi
Sceneggiatura: Tiziano Sclavi
Disegni: Luca Dell'Uomo
Copertina: Gigi Cavenago
Colori: GFB Comics e Luca Bertelé


Una febbre di sangue ha colpito Londra, senza motivo né preavviso. Chiunque può saltarvi alla gola in preda ad un'estasi omicida; nessuno è insospettabile, nessuno è immune. E, un poco alla volta, l'orda degli uccisori cresce... Soltanto il bizzarro professor Wells sembra sapere qualcosa. C'è un contagio invisibile che scorre attraverso le cose e le persone, una follia nata da un complotto. Come fermarla?

Il volume è completato da un ampio, inedito e illustratissimo apparato redazionale.



In uscita il 05/09/2017

Anteprima:

Spiacente, ma non sei autorizzato a visualizzare il contenuto degli spoiler.

Letto, anzi meglio ri-letto, Gli Uccisori.
Non è certo la storia migliore di Sclavi ma è quella a cui molti sono più affezionati magari perché è stato il primo DYD che hanno letto (il mio fu il terzo attratto dalla copertina con l'Uomo Lupo).
La storia letta oggi spicca per le molte incongruenze sul personaggio e quanto ruota attorno a lui. Si nota pertanto che i primi numeri nacquero in contemporanea senza avere ancora una chiara delineazione di DYD. Nel contempo però è un nell'esercizio per scoprire alcune stramberie come la barca a remi nascosta nel Tamigi o Groucho abile karateka in stile Bruce Lee.
Quella che non è immutata è invece la bravura di Dell'Uomo, peccato che abbia lavorato poco su questa serie e in Bonelli in generale.

Voto: 7.5
Van Helsing: A moment ago, I stumbled upon a most amazing phenomena. Something so incredible, I mistrust my own judgement.
Look!


Joe Kerr

#1423
L'uscita di dicembre per Il Dylan Dog di Tiziano Sclavi sarà invece Il cervello di Killex.

Occhi nella Notte

Citazione di: movieseeker84 il 09 Ottobre 2017, 13:00:06
Letto anche l'ultimo numero, "La Fiamma", scritto in maniera brillante da Emiliano Pagani e disegnato con mestiere da Daniele Caluri.
Dopo il claudicante n° 339 (Anarchia nel Regno Unito) e il surreale, dagli echi Sclaviani, n° 370 (Il Terrore) ecco che tocca a questo "La Fiamma" portarci nuovamente dentro il cuore della cronaca.
Basta accendere un qualsiasi telegiornale in questo periodo, per vedere in questa storia qualcosa di estremamente attuale e dal corso altamente profetico e la copertina di Gigi Cavenago non è mai stata cosi efficace e fedele al contenuto.
Come lo stesso redazionale che introduce l'albo sottolinea, il rapporto di Dylan con le forze dell'ordine è stato sempre abbastanza conflittuale.
Egli stesso agente, ha poi mollato Scotland Yard per l'incompatibilità tra il mantenere l'ordine e lottare per ciò che è giusto, perché sono due aspetti che nella realtà mal coincidono, e per un idealista come Dylan è qualcosa che rappresenta ben più di un semplice dilemma.
E il Dylan Dog che ritroviamo in questa storia è quello idealista, appunto. Quello che vorrebbe che ancora oggi, nonostante la violenza che dilaga come un fiume nelle strade, si cercasse una soluzione non violenta, che metta i giusti puntini sulle "i".
Ne è un esempio, tra i tanti, il dialogo a pagina 37. Tutto giusto, tutto esatto, nel ragionamento di Dylan, come pesante nella sua freddezza, la risposta della ragazza che arriva subito dopo.
Ed è quello che muove le fila del discorso, la lenta consapevolezza che il sistema si sbaglia, si sbaglia nell'affrontare il fuoco col fuoco sino al punto che non si sa più dove stia la parte giusta della barricata. Il lento avanzare di un orrore senza volto e senza nome mosso solo dall'indifferenza e dal vampirico desiderio di violenza, di portare odio come benzina su una fiamma libera.
Il poliziotto simbolo di questa storia, con quel suo casco 407, quel suo incedere come fosse un cattivo da film slasher, quel suo inseguire Dylan come un cacciatore la preda, diventano pura e classica metafora di tutto ciò che lentamente corrode gli ideali delle persone pure, di chi ancora crede in un modo pacifico per ribellarsi all'abuso riportando l'ago della bilancia nella direzione giusta.
E' un Dylan realmente inserito nel tempo moderno, quello di questa storia, un Dylan che si muove, ancora fedele ai suoi principi e al suo stile, ma in una cornice stavolta meno eterea, più presente.
Un Dylan che risponde, istintivo e rabbioso, come quello di pagina 30, altra mossa interessante ed incisiva di questa sceneggiatura, mostrandoci un carattere di totale empatia, con un eroe che non accetta critiche infondate, di sentirsi dire che non fa abbastanza, quando questo abbastanza sembra solo far rima con violenza e caos incontrollabile.
Un albo, "La Fiamma", che letto in una certa ottica mette paura.
Quella paura messa in scena dai rappresentanti della legge, coloro che dovrebbero proteggerci, che dovrebbero essere detentori di una più alta bussola morale.
Invece diventano la minaccia più oscura, quella più subdola, quella che ci pugnala alle spalle, mischiandosi a chi davvero crede in questa missione, in questo ruolo, che lo porta avanti ogni giorno con animo e spirito di sacrificio.
Forse qualcuno potrà tacciare questa storia di essere semplicistica, di mettere solo in fila degli eventi, seppur ritmati e coinvolgenti nella lettura, senza davvero colpire mai nel segno.
Sbagliando. Perché se alcune soluzioni visive possono suonare artificiose, come il casco/televisore di pagina 59, in realtà centrano appieno l'obiettivo di mostrarci il riflesso della nostra stessa catena, quel virale concentrarsi su uno schermo dimenticando tutto il resto, persino che è l'arma migliore che abbiamo, se non fossimo così concentrati sui fagioli nel barattolo.
Il finale poi è emblematico il giusto, non da soluzioni di sorta, facili o meno che possano sembrare, e non si propone neanche di farlo. Il problema rimane, nel mondo reale, sta solo a noi esserne consapevoli e rifletterci sopra. Un albo interessante, che merita un suo piccolo plauso.
La direzione intrapresa da questo nuovo corso continua a sembrare quella giusta, sperando che quest'onda positiva di storie per Dylan Dog continui e vada sempre più ad infoltirsi. Come una fiamma che continui ad ardere sempre più dirompente (scusatemi, ma il gioco di parole ci stava a pennello).

Voto complessivo: 8


Il tema solciale ok, però ci vuole anche un pò di estro nel raccontarlo. Un pò di originalità, un guizzo creativo tuo... altrimenti rimane una riflessione che rischia di diventare superficiale perchè eccessivamente ancorata alla banalità

Solo quando l'ultimo campo sara' sporcato,
l'ultimo fiume inquinato, l'ultimo animale avvelenato e l'ultimo albero abbattuto
che gli uomini capiranno che non possono mangiare i soldi.

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