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Howard Phillips Lovecraft

Aperto da Morfeo, 13 Maggio 2011, 18:11:25

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elcaracol

E' una sorta di mockumentary che mi ha impallato tantissimo....
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Morfeo

Citazione di: elcaracol il 05 Marzo 2014, 10:38:14
E' una sorta di mockumentary che mi ha impallato tantissimo....

A me dà sui nervi perché non lo trovo in versione monolingua.
Lo capisco bene l'inglese del film, ma quando vedo un film voglio staccare completamente.
Il fu Morfeo
ehi.. ragazzo.. ricordi quello che ti ho detto sulla terra, ai vecchi tempi.. su ordine e caos e quelle cazzate? L'ordine. Ciarpame.Il caos spazzatura. Erano solo nomi che descrivevano la stessa cosa: il gorgogliare, il vorticare e lo zampillare di protoplasma, illuso che ci sia un senso al mondo.. non c'è nessun senso.. c'è solo carne e morte..
Vi veri Vniversum Vivus Vici

Morfeo

Articolo su HPL che ho scritto.

CitazioneNon sono mai stato un amante delle riletture eppure, sempre più spesso, mi sto ricredendo su quanto siano utili.
Per non pensare troppo all'intenso periodo che sto attraversando mi sto dilettando con la rilettura dei Miti di Cthulhu, del grande scrittore Howard Philips Lovecraft.
Tornare di nuovo su questi racconti oscuri, intrisi di pessimismo eppure, allo stesso tempo, di una meraviglia macabra, che sembra quasi il frutto di una visione andata a male di un fumatore d'oppio, è un'esperienza che arricchisce e ridefinisce il mondo immaginario del lettore, lo amplia e permette di cogliere sfumature prima non apprezzate.
Lessi per la prima volta l'opera omnia di Lovecraft quasi una decina di anni fa e ne rimasi folgorato eppure, a causa soprattutto del cannibalismo letterario che mi colse, molte cose le ho dimenticate e vedere riaffiorare certi dettagli è impagabile.

Il ricco mondo immaginario di HPL è vasto quanto l'Universo e anzi, va decisamente oltre, affiancando alla realtà materiale e tangibile quella del mondo dei sogni che fanno parte del ciclo che ha come protagonista Randolph Carter.
Eppure è proprio nei miti di Cthulhu, intrisi dell'orrore della mente e della carne interdimensionale che si arriva, a mio parere, all'apice dell'immaginario lovecraftiano.
Parlando spesso di dei, in questo forum, a proposito di diversi ambiti, abbiamo sempre sottolineato come ognuno di loro fosse, praticamente, un concentrato della natura umana in un determinato ambito, una singola sfaccettatura di un solito complesso e archetipo che racchiude e abbraccia totalmente l'umana natura.
Lovecraft fa un balzo in avanti, rompe questa regola e, con un colpo al cuore distrugge la mitologia antica, ridefinendo una mitologia moderna e attuale, in grado di rappresentare un culto vero e proprio, nel cuore di molti appassionati.
Ecco quindi che gli dei di Lovecraft sono gli Other Gods, divinità esterne a noi, inumane (quando invece i nostri antichi dei sono umanissimi), hanno natura aliena e alienante, in quanto conoscerli significa corrompere la propria essenza di essere umano.
Non esiste bontà nelle fredde profondità del cosmo.
Esiste solo l'indifferenza di esseri inconcepibili, animati da qualcosa di sfuggente e incomprensibile, che risiedono nei loro troni stellari nelle profondità siderali a noi lontane eppure, drammaticamente, estremamente vicine.
Nella mitologia lovecraftiana la razza umana non ha nessun ruolo, se non quella di spettatrice nei piani inafferrabili e contorti degli dei, eppure, nonostante l'enorme differenza, alcuni mortali evocano gli dei, chiamano il nome dei Grandi Antichi, di cui Cthulhu è sicuramente il più famoso, usano il potere nero delle stelle per servirli e riportarli su questa dimensione.

L'attualità dell'orrore lovecraftiano non è quindi solo cosmico, sebbene questo sia il tema principale, ma è anche insito nella paura dell'ignoto e del vicino sconosciuto.
I feroci, ed esotici, cultisti arricchiscono ulteriormente il mondo fatto di scettici e studiosi che popola i racconti lovecraftiani.
Sono il riflesso oscuro della razionalità umana e, anzi, simboleggiano l'abnegazione con cui si accetta il proprio ruolo nell'ordine (in)naturale delle cose, abbracciando una spietata natura che non ha nessun interesse in quelli che sono i suoi più insignificanti figli.
La mitologia lovecraftiana quindi pone al centro di tutto anziché l'uomo, un sistema di forze sconosciute e immonde che l'umanità accetta passivamente.
Ed è proprio in questo che sta la modernità dei miti di Cthulhu: il mondo in cui viviamo, difatti, non è più a misura d'uomo ma è a misura di qualcosa di diverso e decisamente innaturale.
L'essere umano, in questo oscuro periodo, non è più il protagonista della sua esistenza, ma diventa un ingranaggio di una società sorda ai bisogni dell'individuo e stupida, nelle sue infernali contraddizioni, che può essere ben rappresentata da Azathoth, il demone sultano , placato dal continuo concerto di flautisti demoniaci.
L'universo stesso si dice sia un sogno del dio dormiente e svegliarlo potrebbe significare la distruzione di tutte le cose.
Nella nostra era della comunicazione, inoltre, assume estrema importanza proprio Nyarlathothep, il caos strisciante, emissario di Azathoth e capace di corrompere con la parola e con le terrificanti immagini che evoca.
Social Network, pubblicità, consumismo, sono tutti concetti simbolici legati all'emissario oscuro, che modificano noi stessi facendoci diventare pallidi riflessi della vera natura umana.
Internet e i vari twitter, facebook e via dicendo, sono diventati il crogiolo di una nuova Babele virtuale, in cui la lingua si corrompe e si imbastardisce, e gli utenti anziché comunicare semplicemente ostentano: mercificano sé stessi, la loro vita e le loro emozioni, odiano gli altri con estrema facilità, si nascondono dietro i labirinti virtuali, urlano i loro pensieri senza ascoltare gli altri, in modo tale che i pensieri veramente importanti sono oscurati e traditi dall'eterna confusione del rumore di fondo dell'imbecillità umana.
Questa era, vedendola con gli occhi di Lovecraft, è indubbiamente l'era in cui Nyarlathothep regna incontrastato e insinua il caos nelle sempre più alienate menti umane.
Tutto ha un prezzo in questo mondo, persino la conoscenza vera, difficile da scovare in quanto sommersa da menzogne.
Nel corpus lovecraftiano è Yog-Sothoth, il dio della conoscenza e Kenneth Grant, discepolo tra l'altro di Aleister Crowley e curatore di un'ottima edizione di  Magick, interpreta il dio esterno come una rappresentazione divina del Qliphoth, la rappresentazione delle forze oscure nel misticismo cabalistico che è il gemello del ben più conosciuto Albero della Vita.
Qliphoth è "il mondo sotterraneo delle forze caotiche e demoniache che è necessario vincere prima di poter praticare la magia" appare ovvio che, nella nostra epoca povera di spiritualità, la magia intesa come via di liberazione non solo è ostacolata e poco conosciuta ma è anche derisa e presa per quello che non è.
Infine Cthulhu, sacerdote dei Grandi Antichi, esseri depravati e decadenti simboleggia perfettamente l'anti istinto per eccellenza, ovvero quello dell'autodistruzione.
Nel Richiamo di Cthulhu, vero e proprio caposaldo dei miti, è scritto che i Grandi Antichi torneranno per insegnare agli uomini nuove bestemmie, nuovi piaceri e nuovi modi di uccidere.
Porteranno quindi, nel mondo di finzione di Lovecraft, una nuova era di decadenza e morte, piaceri carnali mostruosi e la morte di ogni moralismo.
E' bene ricordare la natura estremamente conservatrice di Lovecraft, il suo attaccamento a valori ormai caduti in disuso, e l'importanza che dava all'integrità umana.

L'ultimo grande orrore evocato dagli scritti di Lovecraft, con cui anche oggi combattiamo, è probabilmente la globalizzazione.
In questo Lovecraft non è proprio da considerare un "profeta", in quanto negli Stati Uniti, a causa dei forti flussi migratori, si ebbe da subito la condivisione degli stessi spazi tra etnie diverse e, probabilmente, incapaci di capirsi.
I denigratori di Lovecraft (poveri miserabili) spesso affermano che lo scrittore era razzista, incapaci di aprire la loro mente e includere il contesto storico in cui viveva Lovecraft.
La paura per il diverso di Lovecraft non derivava tanto dall'atteggiamento razzista, piuttosto comune all'epoca, ma dalla paura che il suo mondo di valori, idee e pensieri potesse essere messo in discussione e crollare nel confronto con culture diverse che, ai suoi occhi, erano barbariche.
Ecco quindi che gli stranieri sono descritti come mostruosi (una mostruosità estetica che riflette quella interiore) e, spesso, custodi di antichi segreti innominabili.

Lovecraft, in conclusione, non è solo un grande autore di storie immortali, ma, volente o nolente, è stato in grado di anticipare gli orrori del mondo moderno, e di mostrare la corruzione della natura umana dovuti ai demoni che oggi abbiamo imparato ad accettare nella nostra quotidianità.

http://thegodsbox.wordpress.com/2014/03/05/lovecraft-profeta-di-una-nuova-era/#more-635
Il fu Morfeo
ehi.. ragazzo.. ricordi quello che ti ho detto sulla terra, ai vecchi tempi.. su ordine e caos e quelle cazzate? L'ordine. Ciarpame.Il caos spazzatura. Erano solo nomi che descrivevano la stessa cosa: il gorgogliare, il vorticare e lo zampillare di protoplasma, illuso che ci sia un senso al mondo.. non c'è nessun senso.. c'è solo carne e morte..
Vi veri Vniversum Vivus Vici

Morfeo

L'orrore di Dunwich è un racconto perfetto, uno dei miei preferiti in assoluto.
Il fu Morfeo
ehi.. ragazzo.. ricordi quello che ti ho detto sulla terra, ai vecchi tempi.. su ordine e caos e quelle cazzate? L'ordine. Ciarpame.Il caos spazzatura. Erano solo nomi che descrivevano la stessa cosa: il gorgogliare, il vorticare e lo zampillare di protoplasma, illuso che ci sia un senso al mondo.. non c'è nessun senso.. c'è solo carne e morte..
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Morfeo

Come saprete sto rileggendo alcuni racconti di HPL a caso.
Ora però vorrei affrontare la lettura sistematica, in particolar modo dei tre cicli in cui sono stati classificati successivamente i racconti.
I tre cicli sono:
I Miti di Cthulhu
Il Ciclo dei Sogni
Il Ciclo di Randolph Carter

Vorrei immergermi totalmente in questa rilettura, secondo voi prendo un ciclo e proseguo in ordine cronologico oppure provo in altro modo?
Sono inoltre sicuro di aver letto circa l'80% dei racconti in questione ma molti proprio non li ricordo..

ps: ho visto Road to L, lo consiglio anche se i protagonisti sono odiosi  :lolle:.
Il fu Morfeo
ehi.. ragazzo.. ricordi quello che ti ho detto sulla terra, ai vecchi tempi.. su ordine e caos e quelle cazzate? L'ordine. Ciarpame.Il caos spazzatura. Erano solo nomi che descrivevano la stessa cosa: il gorgogliare, il vorticare e lo zampillare di protoplasma, illuso che ci sia un senso al mondo.. non c'è nessun senso.. c'è solo carne e morte..
Vi veri Vniversum Vivus Vici

Morfeo

Il fu Morfeo
ehi.. ragazzo.. ricordi quello che ti ho detto sulla terra, ai vecchi tempi.. su ordine e caos e quelle cazzate? L'ordine. Ciarpame.Il caos spazzatura. Erano solo nomi che descrivevano la stessa cosa: il gorgogliare, il vorticare e lo zampillare di protoplasma, illuso che ci sia un senso al mondo.. non c'è nessun senso.. c'è solo carne e morte..
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Talon


Morfeo

Il fu Morfeo
ehi.. ragazzo.. ricordi quello che ti ho detto sulla terra, ai vecchi tempi.. su ordine e caos e quelle cazzate? L'ordine. Ciarpame.Il caos spazzatura. Erano solo nomi che descrivevano la stessa cosa: il gorgogliare, il vorticare e lo zampillare di protoplasma, illuso che ci sia un senso al mondo.. non c'è nessun senso.. c'è solo carne e morte..
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Talon

Citazione di: Morfeo il 02 Aprile 2014, 21:16:32
Citazione di: Colonnello Stars il 02 Aprile 2014, 21:06:53
Citazione di: Morfeo il 02 Aprile 2014, 11:50:22
Guardate



:o  fico

Peccato non sia vero :(

E' fatto bene però.

Questo non si discute, Cthulhu è una di quelle cose che mi affascinano e allo stesso tempo mi fanno cacare sotto :sisi:

Morfeo

Alla fine mi sono preso tutto HPL anche per ipad, molto più comodo dei tomi, da certi punti di vista.
Il fu Morfeo
ehi.. ragazzo.. ricordi quello che ti ho detto sulla terra, ai vecchi tempi.. su ordine e caos e quelle cazzate? L'ordine. Ciarpame.Il caos spazzatura. Erano solo nomi che descrivevano la stessa cosa: il gorgogliare, il vorticare e lo zampillare di protoplasma, illuso che ci sia un senso al mondo.. non c'è nessun senso.. c'è solo carne e morte..
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Talon

Citazione di: Grimnir il 20 Luglio 2014, 10:24:35
Alla fine mi sono preso tutto HPL anche per ipad, molto più comodo dei tomi, da certi punti di vista.
Credo che non riuscirei mai ad abbandonare la carta quando si tratta di leggere :)

Morfeo

Citazione di: Colonnello Stars il 20 Luglio 2014, 14:40:55
Citazione di: Grimnir il 20 Luglio 2014, 10:24:35
Alla fine mi sono preso tutto HPL anche per ipad, molto più comodo dei tomi, da certi punti di vista.
Credo che non riuscirei mai ad abbandonare la carta quando si tratta di leggere :)

Quando hai la tua camera piena di colonne di libri che minacciano di seppellirti e di essere la tua ultima tomba vedrai che ne farai a meno pure te!
Scherzi a parte, l'ho presa per diversi motivi:
-Il prezzo irrisorio (2 euro).
-La comodità di avere tutta l'opera in dimensioni umane (i miei volumi occupano uno spazio disumano, saranno 3 volte la raccolta newton & compton come dimensioni).
-La comodità della lettura visto che i tomi sono piuttosto scomodi da leggere.

Per il resto la penso come te, tanto più che ho ripiegato verso il digitale per una cosa che già possiedo in formato cartaceo!
Il fu Morfeo
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Talon

Citazione di: Grimnir il 20 Luglio 2014, 15:30:03
Citazione di: Colonnello Stars il 20 Luglio 2014, 14:40:55
Citazione di: Grimnir il 20 Luglio 2014, 10:24:35
Alla fine mi sono preso tutto HPL anche per ipad, molto più comodo dei tomi, da certi punti di vista.
Credo che non riuscirei mai ad abbandonare la carta quando si tratta di leggere :)

Quando hai la tua camera piena di colonne di libri che minacciano di seppellirti e di essere la tua ultima tomba vedrai che ne farai a meno pure te!
Scherzi a parte, l'ho presa per diversi motivi:
-Il prezzo irrisorio (2 euro).
-La comodità di avere tutta l'opera in dimensioni umane (i miei volumi occupano uno spazio disumano, saranno 3 volte la raccolta newton & compton come dimensioni).
-La comodità della lettura visto che i tomi sono piuttosto scomodi da leggere.

Per il resto la penso come te, tanto più che ho ripiegato verso il digitale per una cosa che già possiedo in formato cartaceo!
Il fatto è che io "non sono posseduto dal demone del collezionismo" :lol: . Rivendo quasi tutti i fumetti che leggo (così ho lo spazio e le risorse per comprarne altri) e per quanto riguarda i libri prima li acquistavo pure io, ma ormai è anni che sono passato alle biblioteche.
Poi c'è anche il fatto che ho provato a leggere a video, ma non riesco a "godermela" come cosa, credo che non mi ci abituerei mai... però capisco che chi è alle strette con gli spazi ricorra a soluzioni alternative per non rinunciare alle opere che vuole avere a disposizione :up:

Morfeo

Citazione di: Colonnello Stars il 20 Luglio 2014, 17:22:25
Citazione di: Grimnir il 20 Luglio 2014, 15:30:03
Citazione di: Colonnello Stars il 20 Luglio 2014, 14:40:55
Citazione di: Grimnir il 20 Luglio 2014, 10:24:35
Alla fine mi sono preso tutto HPL anche per ipad, molto più comodo dei tomi, da certi punti di vista.
Credo che non riuscirei mai ad abbandonare la carta quando si tratta di leggere :)

Quando hai la tua camera piena di colonne di libri che minacciano di seppellirti e di essere la tua ultima tomba vedrai che ne farai a meno pure te!
Scherzi a parte, l'ho presa per diversi motivi:
-Il prezzo irrisorio (2 euro).
-La comodità di avere tutta l'opera in dimensioni umane (i miei volumi occupano uno spazio disumano, saranno 3 volte la raccolta newton & compton come dimensioni).
-La comodità della lettura visto che i tomi sono piuttosto scomodi da leggere.

Per il resto la penso come te, tanto più che ho ripiegato verso il digitale per una cosa che già possiedo in formato cartaceo!
Il fatto è che io "non sono posseduto dal demone del collezionismo" :lol: . Rivendo quasi tutti i fumetti che leggo (così ho lo spazio e le risorse per comprarne altri) e per quanto riguarda i libri prima li acquistavo pure io, ma ormai è anni che sono passato alle biblioteche.
Poi c'è anche il fatto che ho provato a leggere a video, ma non riesco a "godermela" come cosa, credo che non mi ci abituerei mai... però capisco che chi è alle strette con gli spazi ricorra a soluzioni alternative per non rinunciare alle opere che vuole avere a disposizione :up:

Riguardo al leggere in video, sono concorde se parli di pc ma su ipad mi sto trovando benone!
Il fu Morfeo
ehi.. ragazzo.. ricordi quello che ti ho detto sulla terra, ai vecchi tempi.. su ordine e caos e quelle cazzate? L'ordine. Ciarpame.Il caos spazzatura. Erano solo nomi che descrivevano la stessa cosa: il gorgogliare, il vorticare e lo zampillare di protoplasma, illuso che ci sia un senso al mondo.. non c'è nessun senso.. c'è solo carne e morte..
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Morfeo

#239
Articolo che ho scritto su Le Montagne della Follia.
CitazioneLE MONTAGNE DELLA FOLLIA (1931)
Nell'intero scenario si avvertiva un'impronta persistente di mistero soprannaturale e di cose nascoste. Sembrava che quelle imponenti vette da incubo fossero i piloni di una porta spaventosa che conducesse nella sfera proibita del sogno e nel vortice del tempo, dello spazio e delle altre dimensioni. Non potevo fare a meno di pensare che quelle cime fossero perverse, vere montagne della follia, il cui opposto versante si affacciava di fronte all'ultimo abisso maledetto. Lo sfondo nuvoloso in fermento e quasi luminoso insinuava l'ineffabile immagine di un altrove incerto ed etereo molto più vicino al vuoto cosmico che alla terra, e forniva un ammonimento spaventoso della distanza assoluta, dell'isolamento, della desolazione e della morte eterna in quel mondo australe smisurato e solitario.

Le Montagne della Follia (At the Mountain of Madness) è un romanzo scritto da HPL nel 1931 che è stato pubblicato dalla rivista Astounding nel 1936.

Antartide l'ultimo continente da esplorare: un deserto di ghiaccio, di un bianco soffocante che ricopre tutto l'orizzonte senza spezzarsi e che si scontra con il cielo, il silenzio dell'assenza umana e geometrie impossibili e aliene.
Una spedizione scientifica che per caso (o per sfortuna) cambia i suoi piani in seguito ad incredibili scoperte e si ritrova a dover affrontare le terribili verità segrete di un passato remotissimo, verità che  rendono la presenza della razza umana nell'universo non più un miracolo ma un semplice capriccio, un fatto di nessuna rilevanza, una parentesi che verrà divorata dalle tenebre incombenti che giacciono nelle profondità del pianeta ma anche nello spazio profondo, in dimensioni remote accessibili solo ai sognatori, ai maghi e ai folli, categoria quest'ultima che forse racchiude anche le due precedenti.

Questi sono gli ingredienti del romanzo che, più di ogni altra opera di HPL, getta luce sulla mitologia da lui immaginata o, per i più romantici e convinti lettori di questo blog, a lui sussurrata da oscure potenze.
In questo romanzo di HPL si possono ritrovare molti degli elementi tipici dei suoi scritti: i protagonisti che vengono dal mondo accademico, granitici nelle loro convinzioni razionali eppure consci di un mondo oscuro che però relegano nella leggenda, segreti oscuri e inimmaginabili capaci di provocare pazzia in quei malcapitati che ne vengono a conoscenza e creature e forme di vita che la nostra mente, limitata dalla nostra esperienza e dai nostri cinque sensi, rifiuta di ammettere.
Nonostante tutto è in questo libro che HPL si lascia sfuggire più segreti e lo fa con il suo consueto stile.
Sebbene il romanzo possa risultare inizialmente pesante, complici anche le accurate e minuziose descrizioni che si ripetono molte volte rendendo il tutto leggermente asfissiante, ben presto si entra nel vivo del racconto e sarà impossibile staccarsene.

A tutti quei lettori che alla parola Spoiler vengono colti da follia, rivolgo un invito ad abbandonare la lettura, in modo tale che possano godersi il romanzo al meglio.

Il senso dell'ignoto fa da padrone in questo racconto, un senso che ai tempi di Lovecraft era ancora tangibile, parlando del nostro mondo, in cui le imprese di esploratori e pionieri tenevano ancora con il fiato sospeso le persone.
La ricerca di Lake, che porta alla scoperta della maestosa catena di montagne e, soprattutto, alla scoperta degli Antichi, alieni provenienti dalle profondità dello spazio e creatori della vita nel nostro pianeta.
La storia degli Antichi è, inevitabilmente, la storia della razza umana: di fronte ai milioni di anni di civiltà degli alieni, noi umani non possiamo che sentirci come ospiti in un mondo che credevamo nostro per diritto biologico.
Non solo gli Antichi sono stati signori del pianeta per un tempo estremamente più lungo rispetto agli umani, ma sono anche gli stessi creatori indiretti della razza umana in quanto l'evoluzione delle forme di vita sulla terra è dipesa proprio dalla loro opera.
La crudezza di questa rivelazione viene ben resa dalla scoperta del professor Dyer, narratore del racconto, di un affresco situato in una camera di un edificio dell'antichissima città sacra degli Antichi: un mammifero destinato, nel corso dei millenni, ad evolversi in uomo, altro non è che un semplice giullare, alla corte di quegli esseri così lontani a noi eppure anche così vicini, nella curiosità delle scoperta, nella lotta della sopravvivenza e, infine, nel sentimento universale noto come paura.
E difatti non siamo così lontani dagli Antichi noi esseri umani, in quanto appartenenti entrambi al regno del puramente materiale, una comune origine che ci accomuna nei bisogni e nelle ambizioni.
Sono altri i pericoli da temere, potenze occulte e mostruose, incomprensibili per le nostre menti, come i Mi Go o la progenie stellare di Cthulhu, razza non composta di materia che ha combattuto contro gli Antichi in tempi remotissimi e che, sempre in quelle epoche remote, fondò la città di R'lyeh, inabissatasi in seguito a fenomeni sconosciuti e che ospita il dormiente Cthulhu.
Nonostante la loro tecnologia, l'adattabilità della loro natura, l'immortalità che li contraddistingue, anche gli Antichi, come gli umani, soffrono delle manifestazioni non materiche di questi esseri e nonostante un maggior livello di comprensione della realtà, rispetto alla razza umana, anche per loro divinità degli abissi come Azathoth, Yog Sothoth, Nyarlathothep sono distanti.
E come la razza umana anche gli antichi, alla fine, soccombono allo scorrere di epoche ed eoni, dormienti eppure condannati a cedere il passo al nuovo che avanza.
La tragedia della razza degli Antichi si riflette anche nella lotta contro gli Shoggoth, masse informi create dagli stessi Antichi, che li utilizzavano per lavori di manodopera pesante, ribellatisi poi e divenuti nemici mortali.

Oltre alle vicende storiche, il fascino di questo racconto risiede indubbiamente nelle atmosfere aliene e nelle descrizioni ossessive dei paesaggi e delle costruzioni degli Antichi.
Ricorrono frequentemente luoghi come l'altopiano di Leng o quello del Kadath ma sono soprattutto le maestose montagne che ospitano le antichissime rovine di quella città degli Antichi a fare da padrone in questo romanzo.
Il senso di ineluttabilità che trasuda dalla descrizione delle montagne, così maestose e irrazionali, i venti che spirano e ululano, le geometrie non euclidee delle costruzioni sono elementi che arricchiscono questo romanzo di suggestioni quasi ipnotiche.
Le dimensioni stesse delle montagne, la loro imponenza, il loro aspetto minaccioso che anche a grande distanza riesce a fare presa nel cuore degli uomini sono tutti elementi che portano il lettore ad immedesimarsi nel senso di sconforto che prende gli scienziati di fronte a scoperte tanto inattese e sconvolgenti.
Non a caso Lovecraft nomina più volte nel testo, come a ribadire la preponderanza del sogno nel racconto, il pittore russo Roerich.
La vita di questo pittore è stata una vita consacrata all'arte e alla conoscenza di luoghi lontani e remoti e fu uno dei protagonisti di quell'inizio di 1900 costellato da organizzazioni e teorie occultiste e personaggi legati all'occulto come Austin Osman Spare, Aleister Crowley, Madame Blavatsky e molti altri.
I dipinti di Roerich sono carichi di atmosfere oniriche, in cui anche i paesaggi reali sembrano immersi nel sogno.
Nei dipinti di Roerich si vedono paesaggi reali, abitati da divinità antiche o da Buddha in meditazione, figure concrete in paesaggi resi ancor più magici dalla pittura di questo artista.
Questi dipinti, sovrascritti alle descrizioni di HPL, contribuiscono a generare in chi conosce l'opera di Roerich un senso di meraviglia unico, che rende le Montagne della Follia uno dei testi più interessanti e riusciti di HPL, un vero e proprio caposaldo non solo per quanto riguarda Lovecraft ma anche per quanto riguarda la letteratura fantascientifica e le emanazioni che si sono susseguite nelle altre arti.

http://hplaltrove.wordpress.com/2014/07/21/le-montagne-della-follia-1931/
Il fu Morfeo
ehi.. ragazzo.. ricordi quello che ti ho detto sulla terra, ai vecchi tempi.. su ordine e caos e quelle cazzate? L'ordine. Ciarpame.Il caos spazzatura. Erano solo nomi che descrivevano la stessa cosa: il gorgogliare, il vorticare e lo zampillare di protoplasma, illuso che ci sia un senso al mondo.. non c'è nessun senso.. c'è solo carne e morte..
Vi veri Vniversum Vivus Vici