Creare un buon prodotto televisivo non sempre è cosa facile: in questi ultimi anni la forte crisi del settore, che ha tagliato migliaia di posti di lavoro, e soprattutto lo sciopero degli sceneggiatori , che ha imposto uno stop alle serie più amate, hanno fatto sì che ora ci fosse più cura e attenzione sul singolo prodotto.
I produttori delle reti tv americane ora non solo hanno come scopo principale quello di presentare i nuovi telefilm, ma anche il compito di diversificare l’offerta, creare un prodotto che sappia coinvolgere il pubblico e che lo entusiasmi, trovando un cast speciale che possa infondere interesse nel serial su cui si investirà.
In “Body of Proof”, gli sforzi dei produttori Murphey e Matt Gross, che hanno iniziato la ricerca del casting da Gennaio di questo anno, sono stati ampiamente ripagati: si ricercava un’attrice dal fascino magnetico e che sapesse imporsi sullo schermo, e dalla selezione rigorosa sono arrivati a Dana Delany, che già in “Desperate Housewives”, nei panni di Katherine Mayfair, aveva dato prova del suo carisma. Dopo aver contattato il produttore/scrittore, Marc Cherry, per poter prendere in prestito la Delaney, il progetto si è potuto concretizzare.
“Body of Proof” è la storia di Megan Hunt, abile neurochirurgo che in seguito ad un incidente d’auto perde la sensibilità delle mani e la capacità di poter operare. Si rende conto che il danno causato l’ha cambiata profondamente e si trova costretta a lavorare su di sé, attuando una rinascita personale sia come donna e madre che nelle nuove vesti di medico legale. L’enfasi che l’attrice mette nella recitazione è perfetta, e bilancia il suo atteggiamento cinico e distaccato, con l’aprirsi ad emozioni e sensazioni che credeva perdute per sempre: il saper essere propositiva e al tempo stesso coercitiva.
Impeccabile la scelta dell’abbigliamento, né troppo sobrio né troppo elegante, ma in linea col personaggio: completi con gonna e/o pantaloni, giacche di pelle o anche semplici impermeabili abbinati a stivali o a tacchi a spillo, indossati con stile, scolpiti sul corpo, che mettono in risalto la capacità di sapersi imporre ma senza rinunciare ad un certo fascino.
Un personaggio difficile, sopra le righe, come ha affermato Dana Delany, ma che rende il lavoro più brillante e stimolante. Il serial mostra un ritmo serrato nella narrazione, e in ogni singolo frame si mostra un nuovo tassello del puzzle che bisogna ricomporre per arrivare alla verità finale, alla scoperta dell’assassino e al movente.
Un prodotto creato per il circuito televisivo ma che dimostra qualità anche a livello fotografico, perfetto nell’alternare primi piani dei protagonisti a piani lontani in cui ogni minimo dettaglio è reso nella sua importanza.