News:

Sostenete DC Leaguers (scopri come).

Menu principale

Intervista di Grant Morrison del 2004

Aperto da Occhi nella Notte, 11 Gennaio 2010, 18:51:02

Discussione precedente - Discussione successiva

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questa discussione.

Occhi nella Notte

L' intervista a Grant Morrison che vi presentiamo è stata realizzata da Jonathan Ellis ed apparsa sul sito www.popimage.com nella primavera del 2004.
Durante il colloquio l'autore scozzese parla della sua vita, dei suoi progetti passati (New X-Men), presenti (le tre miniserie per la DC: "Seaguy", "Vimanarama" e "We3") e futuri (il complesso progetto dei "Seven Soldiers", sempre per la DC), di magia e di quanto gli possa venire in mente.






Per quanto mi riguarda, il problema di vedere il fumetto come una questione commerciale è proprio quello di vedere il fumetto come una questione commerciale. È difficile immaginare degli individui creativi che fanno un lavoro che amano solo per ritrovarsi impegnati in progetti in cui non credono davvero. Naturalmente, anche queste persone hanno bollette da pagare e figli da sfamare. Non tutti possono permettersi il lusso di scegliere i propri progetti. Ti sei mai trovato in una posizione simile? Non ti sembra che il mondo del fumetto abbia preso a girare sempre più spesso intorno ai soldi e sempre meno intorno alle storie da raccontare?

Grant Morrison: "La componente arraffa-soldi è sempre stata presente nei fumetti, come in qualsiasi altra forma di commercio nella cultura dei beni di consumo all'interno del Mercato Capitalista che è la casa di noi tutti. La cosa triste è che al momento col fumetto non c'è da fare soldi, e tutti coloro che pubblicano le proprie opere per la piccola editoria o lavorano a ri-edizioni su licenza nella speranza di far fortuna, stanno scortecciando la sequoia sbagliata. Se vuoi anche solo cominciare a sentire l'odore della ricchezza devi scrivere una tremenda quantità di fumetti, e nessuno viene pagato abbastanza da arricchirsi. La maggior parte dei diritti cinematografici non paga più di qualche migliaio di dollari al massimo. Se fossi ricco non starei a correre impazzito perso dietro 27 progetti differenti. Sarei placidamente addormentato su un'amaca perso nell'Oceano Indiano.

Chiunque scelga di fare dei fumetti la propria professione ha una sua versione della storia e non posso certo pretendere che il mio caso parli anche per gli altri. Io non ho figli, e ho l'impressione che la mancanza di una responsabilità di questo tipo mi renda meno soggetto alle pressioni commerciali e più libero di rischiare il mio equilibrio economico e la mia reputazione uscendomene con materiale leggermente più innovativo rispetto ai tempi, e quindi non 'alla moda', come The Filth.

La certezza del lavoro in questo campo non è mai sicura, le ore sono lunghe e solitarie, il pubblico sempre meno numeroso, instabile e insoddisfatto, come tre dei sette nani, il rispetto inesistente, il successo labile; meglio far parte di una boy-band: quantomeno, prima di diventare obsoleto, ti sarai fatto qualche scopata. È un miracolo che il fumetto americano tradizionale sia sopravvissuto fino a oggi (e con gli stessi personaggi che c'erano al tempo della Rivolta dei Boeri o giù di lì. Mister Terrific! Come può esistere ancora una cosa del genere. Quale mostruoso atto d'amore e di volontà riesce a mantenere in vita uno specifico 'universo' a fumetti, contro ogni pronostico?). Rappresentano senz'altro l'estrema difesa di qualcosa, questo è sicuro, ma è difficile immaginarli, attraverso gli occhi da insetto delle generazioni future, come qualcosa di diverso da un curioso esempio di tecnologia primitiva per la 'realtà virtuale' disegnata a mano. La maggior parte delle persone che fanno questo lavoro lo fanno per amore, lo stesso amore che si può provare per un amico malato.

La crescente sensazione di insoddisfazione che molti fan stanno sperimentando non è causato tanto dal fatto che la gente desidera essere pagata per il proprio lavoro, quanto dall'impressione che il fumetto si stia progressivamente svendendo come forma espressiva. Via via che l'impulso di convertire storie a fumetti in facili e colorati conglomerati cinematografici diviene più trasparente e meno caotico, si fa avanti in noi la consapevolezza di una sorta di tradimento consumato ai danni dell'esotica stranezza e dell' originalità dei comics americani, con gli editori, gli autori e i lettori che confondono i media e sempre più spesso si aspettano che le storie a fumetti si conformino alle convenzioni narrative hollywoodiane.

Datevi una svegliata! Più i fumetti imiteranno i film, meno i film sentiranno la necessità di ricorrere ai fumetti come fonte di nutrimento immaginario; va ricordato che l'industria cinematografica ha appreso SOLO OGGI a simulare la tecnologia e l'inventiva che Jack Kirby dispensava con la sua matita già 40 anni fa. Come sto ripetendo allo sfinimento ormai da un paio di anni, la nostra comunità creativa è in debito con il futuro: sta a noi produrre oggi le storie folli, brillanti, mozzafiato, inaspettate che da qui a 40 anni saranno convertite in esperienze olografiche immersive nei cinema di nuova generazione. Il fumetto è un medium artistico estremamente specifico, in cui fioriscono molte intelligenze creative piene di talento, e mi si spezza il cuore vedere tante delle più acute e brillanti menti del nostro settore piegarsi alle medesime pressioni di mercato che governano, al ribasso, le mega-produzioni cinematografiche e i programmi televisivi di successo. Cerchiamo di interrompere questa moda pretendendo e creando fumetti interessanti ed eccessivi che amplino i nostri orizzonti immaginativi. Avventure scoppiettanti, piene di vita e ricche di immagini sconvolgenti, di cose mai viste prima sulla Terra. Costruiamo oggetti che non somiglino a nessun gioco o film, oggetti assolutamente alieni, così strani e diversi da rappresentare una finestra su un altro universo. Sollecitiamo immagini che provengano direttamente dalla fantasia di artisti ispirati e non piuttosto da qualche fotogramma pubblicitario. I fumetti di supereroi sono troppo costosi per il mercato di massa e la violenta e variopinta commistione 'pulp' per cui un tempo essi rappresentavano l'unica fonte è oggi disponibile su altri, più attraenti, media. Dobbiamo rendercene conto una volta per tutte, e smetterla di giocare al ribasso, di tenere a freno la creatività dei nostri artisti e di cercare in ogni modo di attrarre un immaginario 'pubblico mainstream'. Il modo migliore di consolidare i fumetti in quanto mezzo e forma di comunicazione è di renderli DIVERSI rispetto agli altri media, e non cercare di uniformarli ad essi. Lasciamo liberi i nostri artisti di sperimentare tavole e scansioni inusuali. Ancora per un po', lasciamo che i nostri autori peschino le proprie storie dai loro sogni e non in qualche articolo di giornale. Occorre puntare su di un pubblico colto, 'universitario', come ha fatto Stan Lee negli anni '60, ottenendo un enorme successo.

E, parliamoci chiaro, alla gente non piacciono i film di supereroi perché amano i supereroi o i fumetti, ma perché gli piacciono i film. Quando va bene si ricordano di Spiderman o di Hulk per aver visto un telefilm o un cartone animato, e non per aver letto l'albo a fumetti. La significativa sovrapposizione di mercato che sembrano indicare i dati di vendita dei fumetti in realtà NON ESISTE. Ci agitiamo come pupazzi per pochi spiccioli, ma non c'è nessun nome nuovo, chi c'era prima c'è anche adesso. Che ne dite di ritrovare un po' di orgoglio di mestiere e di restituire il nostro medium alle proprie specificità?

Ho avuto la fortuna di ottenere visibilità e successo la prima volta - grazie ad ANIMAL MAN, alla DOOM PATROL e ad ARKHAM ASYLUM - in un periodo degli anni '80 in cui i lavori sperimentali sui supereroi, ispirati dai film di Nicolas Roeg, dalle opere teatrali di Dennis Potter, da Brecht, Joyce, Warhol, Beuys, Burroughs, dal sesso, dalle droghe, dalle filosofie trascendentali e dal Theatre of Cruelty erano CONTEMPORANEAMENTE alla moda e remunerativi. Era possibile fare soldi con opere ambiziose che si prendevano gioco dei rigidi stilemi della scrittura hollywoodiana e rendevano onore al fumetto come mezzo espressivo autonomo. Oggi è come se Joyce non fosse mai esistito. Come se Picasso e Kerouac non fossero mai esistiti. Come se Bill Sienkiewicz non fosse mai esistito. La narrazione a fumetti oggi si è lasciata impantanare nelle convenzioni narrative del romanzo settecentesco e delle pellicole hollywoodiane, cosa che trovo assolutamente umiliante.

C'è spazio per tutto e tutti, naturalmente, o almeno è ciò che continuano a ripetermi, ma se mi guardo intorno oggi non ne vedo abbastanza di fumetti come dico io. Qua e là ci sono cose che apprezzo e mi divertono, e che meritano di essere citate, come Rose and Thorne di Gail Simone, il Planetary di Ellis (quando esce), New Frontier di Darwyn Cooke, Plastic Man, il Superman di Waid e poche altre opere interessanti. Ma in generale all'interno di troppi lavori post-Ultimate si finisce per percepire una aria da 'budget ristretto'. Lasciate questo lavoro a chi lo sa fare bene, nelle mani di folli visionari, consumatori di acidi e tutti gli altri variopinti eccentrici che realizzano storie NON ispirate dai film hollywoodiani o dalle produzioni televisive dell'HBO.

E ripeto ancora una volta, prima che giunga la nuova 'moda': se persino i film non somigliano più ai film, perché mai i fumetti dovrebbero continuare a conformarsi a una forma mediale pre-digitale di presentazione dell'immagine? Per attirare un pubblico mainstream privo di cervello che non esiste? Allora perché non azzerare completamente il nostro IQ collettivo e vedere se il nostro pubblico si allarga ulteriormente, con l'aggiunta di tutti gli idioti là fuori... 'Guarda come corre Capitan America! Corri Capitan America! Corri!'

Cazzo! Suona bene, non trovi?

Qual era la domanda?"



Riesci a immaginare di lavorare al di fuori del campo del fumetto o della musica? Ad esempio, alcuni artisti hanno spesso incubi circa il fatto di restare menomati alle mani e di non essere più in grado di disegnare.

GRANT MORRISON: Alcuni di loro lo stanno già facendo senza essere menomati. Per quanto mi riguarda, ho sempre lavorato anche al di fuori del campo del fumetto, come sai bene, ma coglierò quest'occasione per srotolare una volta di più al pubblico dei fedeli il mio splendido curriculum vitae.

Nel corso degli anni ho scritto - con buon successo - opere teatrali, racconti, articoli, resoconti di viaggio, sceneggiature televisive. Sono un membro tesserato dell'Associazione degli scrittori d'America (Writer's Guild of America) e sono stato pagato per aver realizzato Sleepless Knight per la Dreamworks SKG. Ho scritto due videogiochi, di cui uno è il titolo di prossima uscita Predator, per Vivendi/Universal, e altri sono in arrivo. In questo momento sto terminando un romanzo - the IF - che ha già attirato l'attenzione di almeno uno dei maggiori editori statunitensi. Tanto in Inghilterra che in America vengono messe in scena le mie opere teatrali. Sono invischiato nella realizzazione di una nuova serie degli INVISIBLES, questa volta per la televisione americana. Sono in attesa di notizie circa un adattamento operistico del mio lavoro teatrale tratto da Lewis Carroll Red King Rising, con Alison Goldfrapp nel ruolo di Alice, ma questi progetti vanno e vengono. Vengo pagato per tenere conferenze e relazioni su scienza, creatività, tecnologia e magia in giro per il mondo, in Tv e alla radio. Mantengo contatti piuttosto stretti con tutti i campi della pratica artistica, dall'animazione al teatro, dall'opera all'accademia, dai fumetti al cinema indipendente, dalla poesia al design tessile... Insieme a Kristan [n.d.r.: la compagna di Morrison] ho una mia società, vivace e poco ortodossa, la gmWORD Ltd. Inoltre abbiamo una band - i FUCK STAR - con cui il mese prossimo dovremo registrare nuovo materiale. E tutto questo in aggiunta ai miei lavori nel campo del fumetto e alle 15 serie su cui sto lavorando quest'anno.

Ricordate nell'ultimo numero degli Invisibles, quando si riusciva a intravedere cosa stesse combinando King Mob con Technoccult? Beh, quello sono io, e se trovate che io sia un po' troppo compiaciuto di me stesso, è perché lo sono. Mi piace mantenermi occupato. Mi sono sempre visto come uno scrittore fin dall'età di cinque anni. Continuerò a farlo finché sarò in grado di reggere la penna o di dettare a qualcun altro.

I fumetti rappresentano la migliore palestra al mondo per esercitare la buona vecchia immaginazione, e rappresentano il campo in cui mi sento più a mio agio e libero di cazzeggiare con progetti folli e privi di ogni costrizione, ma riuscirei probabilmente a vivere anche senza se fossi costretto, ma non lo sono, e tu cosa faresti se cinque stronzi Nazisti stessero per violentare la tua donna e tu avessi solo un proiettile a disposizione, furbone?



Trovi che scrivere fumetti stia diventando più difficile? Una volta che gli Dei sono stati uccisi e che nella realtà accadono episodi come la comparsa in Russia di ragazzine dotate di vista a raggi-x, come le manifestazioni 'demoniache' all'interno degli elettrodomestici in un piccolo villaggio siciliano o come la decisione del governo degli Stati Uniti di adoperare dei robot Trasformers per le Guerre Stellari, non ti senti spinto a tornare alle origini o a spingerti ancora oltre? O a fare entrambe le cose?

GRANT MORRISON: I fumetti non sono mai difficili da scrivere. Il mio problema è che non ho il tempo di scrivere tutti quelli che ho in testa, anche se ci sto provando. Al momento ho almeno 15 taccuini pieni di idee per i miei personaggi o per il rilancio di qualche vecchia gloria - centinaia di pagine di schizzi e storie e appunti per The Atom, Doctor Strange, Moon Knight, Iron Man, Freedom Fighters, Captain Marvel Jnr., blah blah blah. Anche il più piccolo pesciolino scintillante che nuota nella mia testa riceve una carezza e una lucidata, prima o poi. Amo il mio lavoro, ci tengo a dirlo.

Anzi, per dirla tutta, trovo che ogni volta diventa più facile. I miei ultimi lavori per la DC, che presto saranno pubblicati, sono stati partoriti praticamente senza sforzo, in una fluida perlacea catena di nuove idee, personaggi e ambientazioni. Per quanto mi riguarda, questo campo offre una forma di espressione sovvenzionata che non si trova in altri settori e ho anche la possibilità di costruire estese e occulte narrazioni o sigilli [n.d.r.: in originale Hypersigils, una sorta di sistema magico new age, nel quale Morrison ripone una notevole quantità di fede...] che mi aiutano a esercitare la mia volontà magica. I fumetti sono talmente all'avanguardia rispetto alle altre forme di intrattenimento popolare, infinitamente più moderni e significativi rispetto al cinema e perfino sul punto di superare i videogiochi quanto a interattività e raffinatezza.



Cosa provi circa il fatto che qualcuno sta scrivendo la tua biografia?

GRANT MORRISON: Era inevitabile. Ho sempre immaginato che prima o poi qualcuno l'avrebbe fatto e ho cercato di vivere la mia vita di conseguenza. Dicevo a me stesso, o a chiunque fosse con me, "Farà bella figura nella mia biografia". E tornavo a fare qualunque follia stessi facendo - come prendere l'acido sulla sacra mesa, fare il bunjee-jump, provare un nuovo taglio di capelli, ballare con uno sconosciuto, arringare la folla - qualunque cosa mi 'terrorizzasse', o avessi fantasticato di fare, o non avessi mai osato fare prima, provavo a farla spinto dall'idea che sarebbe stata una lettura più interessante. Desideravo ardentemente fare esperienze, così sarei stato in grado di scrivere e raccontare qualcosa di diverso dalle chiacchiere cervellotiche, libresche e intellettuali, che avevo imparato a scuola. Volevo che la mia scrittura nascesse da cose che avevo fatto, non da pagine che avevo letto, e ho cercato di vivere seguendo le orme dei miei modelli ed eroi musicali o controculturali, 'Romantici' o 'Beat', e le parole d'ordine erano sesso, musica, magia, viaggio. Oscar Wilde e Gilbert e George [n.d.r.: Gilbert Proesch e George Passmore, coppia di artisti inglesi che, proponendosi come "sculture viventi" hanno portato all'estremo il linguaggio dell'arte concettuale] hanno trasformato in Arte la propria vita. Ho sempre pensato che avessero scoperto uno splendido modo di arricchire la propria esistenza, e presa ispirazione da loro, ho deciso che avrei trasformato la mia vita in Fumetto. Se Kerouac poteva iniziare e terminare un romanzo di getto, io potevo certo scrivere 48 pagine di sceneggiatura di Really & Truly in un solo giorno con l'aiuto di una tavoletta di E, e così via.

La mia vita ha avuto una bizzarra dimensione pubblico/mediatica sin da quando venivo fotografato, da bambino, durante le marce di protesta ed i picchetti insieme ai miei genitori; di recente ho sentito necessario per così dire 'uccidere Ziggy', se vuoi [n.d.r.: riferimento al concerto del 3 luglio 1973 col quale David Bowie "uccise" metaforicamente il suo alter-ego musicale Ziggy Stardust per passare ad una nuova fase musicale].E passare oltre.
In questi mediocri tempi di Grandi Fratelli includere un'ultima grande 'esposizione' prima di affrontare il successivo pezzo della mia vita mi sembrava la cosa giusta, come una risata nella notte; una rivelazione definitiva, un denudamento scioccante che avrebbe lasciato tutti starnazzanti come Paperino e con un profondo senso di vomito. La Verità sarà rivelata. Gli imperi cadranno in polvere. Il fattore 'novella 2000' sta già spolpando le ossa di quello che resta del serio giornalismo 'pop' sui fumetti e allora io volevo una cosa fatta per bene, una schietta esposizione delle tette del mercato fumettistico e dei culi di quei dementi che lo frequentano, del tipo vinci-una-notte-con-Me-nel-locale-più-fico-di-Londra! Rimane comunque da vedere se alla fine verrà una cosa squallida come sembrerebbe.

D'altro canto il libro sulla POP Mag!ck dipinge un'immagine più 'casalinga' e soggettiva dell'aartiiiisstaaaa e delle sue epiche imprese. Perciò, da qualche parte in mezzo a questi due libri, contando anche la collezione di articoli ed interviste che ho intenzione di rilasciare nello stesso periodo, il quadro complessivo emergerà – è questione di un niente fare in modo che tutto sembri estremamente stupido o importante – una seratina con gli amici può diventare una esperienza warholiana fatta di feste infinite, intrise di acidi e luci strobo, oppure un bel quadretto di sfigati che nessuno ha mai sentito nominare che vanno in giro con vestiti strambi solo perché non hanno niente di meglio da fare. Dipende dal grado di sensibilità e immaginazione che Craig [Craig McGill, autore della biografia di Grant] è in grado di sostenere.
Come faccio a sopravvivere a questi momenti magici? Penso a suoni ed odori sentiti guardando uno spettacolo studentesco a Jogjakarta, una rappresentazione dei drammi mitologici della cultura giavanese in cui tutti gli dei e gli eroi portavano gli occhiali da sole. Annegare nello scintillante universo di possibilità aperte da Quell'accordo di Sol fatto da Quella 12-corde Rickenbacker bianca. Morire, immerso nelle allucinazioni da setticemia e bruciando di febbre Gnostica. Ballare il valzer con Ian McKellen, passare rune maledette a Gaspar Noe al party della prima di 'Irreversible' [n.d.r.: il titolo del film con Monica Bellucci e Vincent Cassel diretto dal suddetto GN], giocare a testate con Dominique Swain o cenare con Marilyn Manson mentre i nomi crollano come membra rilassate. Le feste, le serate fetish, lo champagne e i funghi, il cibo piccante, il vomito. La folle notte isterica con cui io e Millar abbiamo attraversato gli anni '90. Gli anni colmi di travestiti stregati e in tacchi a spillo, PVC e rossetto rosso à la Paloma Picasso. Alieni e demoni. Ragazze bellissime. Gatti deliziosi e case e notti e stelle a testa in giù fino all'altra parte del mondo, e....
Senza il dolcificante della poesia che può essere aggiunto dalla memoria, rischia di diventare tutto robaccia da 'gossip', Qlippoth. Magia che diventa il bisbiglio disturbato di un caso mentale. Il rischio della dannazione è sempre forte e merita magari un pensierino, quindi occorre aspettare per vedere cosa ne salterà fuori. In ogni caso, di certo farà crollare un po' di mitologie e ne ispirerà qualcuna nuova. La biografia è ciò che I Tibetani chiamano chod – sto affidando la mia vecchia vita a dei demoni (nella forma della penna di Craig) affinché venga fatta a pezzi; tutti i piccoli momenti significativi ridotti a pettegolezzo e schizofrenia. Secondo I Tibetani, questo dovrebbe liberarmi da tutto quello che ancora mi allaccia al mio 'Ego'. Ma intanto chissà che cazzo vuol dire... Quando sarà finita ne avrò una coscienza completa.
Come disse Wilde, 'Quelli che vogliono una maschera, devono indossarla'



Oppure "Tutta l'arte è allo stesso tempo superficie e simbolo, quelli che vanno oltre la superficie lo fanno a loro rischio e pericolo".

GRANT MORRISON: Quanto è vero, ma che pericolo! Devo ammettere di essere sempre più disturbato dal tipo di miti bizzarri che sono cresciuti come funghi intorno al mio nome nella cerchia dei fan di fumetti – continuo ad incazzarmi quando mi sento descritto con l'immagine del saggio idiota; mi vedo riflesso di nuovo sotto la forma di un tremante e ridicolo drogato, che spara spazzatura senza significato che può essere capita solo da quei 'maledetti bastardi' che dicono di vedere figure magiche in 3-d col loro terzo occhio e ometti piccoli che leggono le notizie in TV. Ormai non riesco più a leggere il mio nome su Wizard [n.d.t.: rivista di critica sui fumetti statunitense 'mainstream'] senza trovare anche riferimenti a sostanze illecite. Le mode nel fumetto commerciale mi fanno le fusa quando le tocco ma l'industria dei comics mi tratta ancora con disprezzo e sospetto anche dopo tutti questi anni; non riesco proprio a capire come mai il mio nome è sempre così evidentemente assente dalle liste dei candidati ai vari premi, perché i miei colleghi (quando non anche 'imitatori') preferiscono arrampicarsi su lastroni di vetro piuttosto che fare riferimento al mio nome ed alla mia influenza nelle interviste, perché il mio lungo status di servizio ed i miei lavori siano così spesso sottovalutati e presi in giro. Cercare di sorridere nonostante tutti questi inspiegabili pregiudizi è davvero difficile a volte e se, come sono portato sempre più spesso a credere, vengo ostracizzato a causa dei miei immaginati 'peccati' collegati alla droga che violano la loro etica puritana, hanno davvero preso di mira lo scrittore sbagliato.
La psichedelia mi piace come piace all'uomo qualunque (se quest'uomo si chiama Timothy Leary e ho fatto un sacco di 'ricerca' in questo senso negli anni '90) ma ho assaggiato un po' di LSD solo una volta nella primavera del 2003 e prima di allora, nel 1999 quando sono andato a vedere 'Matrix' a Melbourne. Sono pulito, agente. Sono stato integerrimo per tutta la mia giovinezza e da ventenne ho avuto solo contatti molto limitati con ogni tipo di droga (quindi droghe psichedeliche, stimolanti, erba, tè e caffè). Questo fino ai 32 ma dentro la testa penso di essere stato psichedelico più o meno dalla nascita. Mia madre legge le foglie di tè. Insieme vivevamo in una bella e moderna casa infestata nella maledetta East Kilbride. Pratico magia fin da quando avevo 19 anni. La stramberia è quella che è in me e non ha niente a che vedere con le droghe. E' molto, molto peggio di una droga!

Ancora verità, nient'altro che verità? Il libro di McGill è nel forno...




Qualche anno fa inventammo un modo di descrivere l'evoluzione degli archetipi supereroistici, etichettandoli come post-superumani, un modo che da allora è entrato a far parte del tipico linguaggio con cui si discute di fumetti. Post di qua, neo di là. Trovi che queste etichette siano ancora attuali?

GRANT MORRISON: Non so se l'ho mai fatto.
Comunque, che cosa mi dici dei Preterumani? E' sicuramente il più assurdo tra questi sinonimi.
Quello che invece so è che adesso non c'è così tanta differenza tra I fumetti attuali ed i più importanti fumetti dei primi anni '70. E' quello che è successo con il glam dei primi anni '70 ed i The Darkness adesso, o l'ondata terrorista di allora con la nuova versione mediorientale. Le cose si ripetono continuamente in cicli facilmente prevedibili. E' per questo che la fase 'realistica' dei fumetti sarà sostituita, a partire da questa primavera, da una nuova fase 'cosmica', 'psichedelica', 'surrealista' o 'strana', come avevo detto già qualche anno fa. Probabilmente tutto partirà da questi preterumani e sarà la loro prima mossa nella loro terrificante 'annessione' del mondo
Aspettatevi la giusta e da lungo attesa canonizzazione di Brendan McCarthy, esattamente come è successo ad Aragorn nel "Ritorno Del Re".




Ci sono alcuni aspetti dell'arte sequenziale con cui ti piacerebbe sperimentare? Per esempio, ormai si è già fatto molto con i colori, ma aspetti come il lettering sicuramente hanno ancora un grande potenziale da esprimere.

GRANT MORRISON: Sono maggiormente interessato a giocare con la profondità delle pagine piuttosto che con piccoli particolari come il lettering e così via. Su We3 in particolare io e Vince (ovvero Frank Quitely) abbiamo lavorato a stretto contatto, ma in modo prettamente maschile, per sviluppare ed ampliare alcuni degli effetti visivi, basati sulla grande velocità, creati col computer ad un'alta risoluzione, effetti con cui avevo iniziato a giocare su fumetti come "Marvel Boy". We3 contiene esperimenti sugli spazi della pagina, sulla percezione del tempo e sui modelli di movimento. In particolare nel secondo numero sperimentiamo con le percezioni umane che cambiano improvvisamente in percezioni animali. Supereremo i confini della pagina usandola come se fosse un vero spazio tridimensionale. Alcune delle idee e del design che io e Chris Weston abbiamo creato su "The Filth" – come l'idea di una videocamera di sorveglianza che creava immagini in 4 dimensioni - sono state ulteriormente sviluppate su We3. Speriamo che non risulti troppo astruso o difficile.
Per i miei fumetti ho mischiato il modello formato da veloci tagli ed effetti digitali creato da Mtv con quel tipo di effetti di profondità tridimensionali che vediamo in tutti i videogame – lo schermo di un televisore o di un monitor è più o meno un piano bidimensionale come la pagina di un fumetto; non c'è quindi alcuna ragione per cui non dovremmo ricreare la stessa profondità di campo sulle nostre tavole. Non c'è alcun bisogno di sistemare vignette solo sulla 'superficie' passiva dello spazio nella pagina – dalla profondità delle tavole possono nascere strutture di vignette dinamiche: possono essere abbassate, ruotate ed infine incastonate.
Per quanto riguarda questo discorso, continuo a sentire lamentele di persone che non riescono a sopportare i layout strani nei fumetti – bene, è tempo di un'altra piccola lamentela: è come se tuo nonno dicesse di non riuscire a sopportare tutta la paurosa e veloce messe di informazioni a Top of the Pops e per lui ci può essere una sola risposta. Fottiti nonno! Se sei troppo stupido per leggere una pagina di un fumetto, non dovresti nemmeno tentare di leggerne uno e forse già non lo fai. Come creativo, sento che è arrivato il momento di smuovere le placide acque del design dei fumetti e delle possibilità di storytelling nel tentativo di attrarre l'attenzione di persone che NON SARANNO MAI INTERESSATE nello sfogliare o nel comprare fumetti di supereroi disegnati a mano.
Comunque sia, ora che ho detto finalmente quello che avevo da dire, c'è una divertente storia sui lavori sperimentali ed il mio stile di scrittura 'difficile': recentemente ho letto un articolo di Stephen A. Meller dove sia il mio ARKHAM ASYLUM che la storia del 1940 'Batman contro il Joker' venivano sottoposti al test Flesch sulla semplicità di lettura. La 'semplice' Golden Age ha totalizzato un punteggio di comprensione di lettura di 78.25, mentre ARKHAM ASYLUM ha vinto la sfida con 91.28 – come dice lo stesso Meller: "ARKHAM ASYLUM è molto più facile da leggere di BATMAN CONTRO IL JOKER".



Quanta libertà hai ottenuto con il tuo nuovo contratto? Puoi lavorare al di fuori della Dc, presumendo che tu abbia scritto una certa quantità di storie per loro? Potresti lavorare con la Humanoids alla luce della loro recente collaborazione con la Dc?

GRANT MORRISON: Ho tutta la libertà che voglio di poter scrivere storie al di fuori dei fumetti, ma per due anni scriverò comics solo per la Dc. Che mi va benissimo, perché il contratto è stato formulato in modo che io possa creare tutti i personaggi e scrivere tutte le storie che voglio alla Vertigo e che possa giocare con le mie fissazioni supereroistiche e le mie teorie sugli 'universi senzienti' nel classico Dc universe.
Ho parlato con lo studio Humanoids in passato, ma, ad essere onesti, nessuno nel settore può raggiungere gli accordi sulla proprietà dei personaggi e la lunga amicizia personale che ho alla Vertigo, quindi tendo a lanciare ogni mio nuovo fumetto là.



Uno dei più recenti cambiamenti avvenuti alla Vertigo, che personalmente mi ha fatto molto piacere, fosse solo per i potenziali talenti che potrà portare all'imprint, è stato l'arrivo di Jonathan Vankin nello staff editoriale. Cosa ne pensi del nuovo compito di Jonathan? Quando senti parlare o incontri persone talentuose fuori dal campo dei fumetti che sono interessati a questo genere di narrazione, li incoraggi a fare il primo passo?

GRANT MORRISON: Conosco Jonathan da pochi anni e mi piace molto, quindi spero che abbia veramente la possibilità di lasciare il segno. Ora è arrivato il momento della grande intelligenza e del gusto cattolico nei fumetti – un rinascimento psichedelico. La Kovention delle Kastagne del King Kirby. Incoraggio sempre i nuovi talenti a provare ad entrare nel mondo del fumetto, ma per loro è dura farcela come per qualunque sconosciuto che si presenti con sceneggiature interessante nelle loro borse. Brendan McCarthy non è riuscito a vendere il suo "House of Ideas" alla Marvel. Non sono riuscito a fare ottenere la pubblicazione alla mini serie sugli "Eterni" di Doug Rushkoff ed i miei sforzi di fare ottenere una testata a Steve Aylett si è schiantato sul muro dell'indifferenza della Vertigo, anche se penso ancora che un adattamento di "Slaughtermatic" sarebbe stato un gran fumetto. Forse Jonathan riuscirà a fare qualcosa a questo proposito...voi lettori che ne pensate?




Trovo interessante vedere molta gente che non ha bisogno di lavorare nel mondo del fumetto, esprimere interesse verso di esso solo per ricevere poi rifiuti dalle case editrici. Per anni si è parlato di Rushkoff su PopImage e so che la Marvel ha dei contatti con Quentin Tarantino e M. Night Shyamalan perchè siamo stati noi a fornirglieli. Cazzo, Noam Chomsky sta scrivendo il suo primo fumetto, mentre quei due registi no. Almeno alla Vertigo ogni tanto si vedono delle novità rispetto ai soliti nomi noti. Non parlo solo di Jonathan, ma anche di persone come Si Spencer e Tara McPherson. Ci sono alcuni famosi sceneggiatori di film e di televisione che lavorano nei fumetti, ma anche scrittori ed artisti che molte persone non hanno neanche mai sentito nominare, ma che, dovunque essi vadano, creano una fila di persone disposte ad aspettare tre ore sotto la pioggia solo per incontrarli. Quindi non bisogna fermarsi qui, bisogna continuare in questa direzione. Spingi per avere copertine fatte da Mark Ryden, Paul Booth e Joe Coleman e, se serve, continua a proporre tuoi amici. Scommetto che addirittura Richard Metzger ha un paio di idee su dei fumetti...

GRANT MORRISON: Sono d'accordo con te, ma continuo a pensare che i manga siano il formato del futuro e che la Tokyopop stia riuscendo a fare i primi passi nel rendere i fumetti di nuovo interessanti agli occhi del grande pubblico – sono già riusciti ad ingaggiare Courtney Love come scrittrice di fumetti e di sicuro lei sa riconoscere una buona opportunità, non è vero?




Uno dei futuri progetti che aspetto ardentemente è l'annunciata collaborazione tra te, Douglas Rushkoff e Genesis P-Orridge [n.d.r.: il primo è un esperto di cultura digitale, autore di 'Open Source Democracy'; Il secondo è un musicista d'avanguardia, fondatore dell'antireligione del Tempio della Gioventù Psichica]. E' ancora un progetto in essere? Più leggo cose su di voi, più mi rendo conto quanto abbiate in comune e come insieme formiate una moderna trinità culturale magica.

GRANT MORRISON: Questo progetto si è arenato per varie ragioni, alcune pratiche, alcune magiche. Ho visto Doug solo un paio di volte da allora e non ho avuto alcun contatto vero con Gen durante tutto il suo periodo di trasformazione in una affascinante donna-maschio. Tutta l'esperienza di 'Abyss' del 2001 mi ha tenuto fuori dai giochi per un paio di anni. Attualmente sto cominciando a ricostruire la mia rete di contatti.
Io e Daniel Pinchbeck probabilmente faremo in futuro una specie di intervista/discussione. C'era l'interessamento della rivista "Rolling Stone" e poi si sono tirati indietro: vedremo cosa succederà. Il suo stupefacente libro intitolato "Breaking Open The Head" è un testo seminale sulla nuova scena psichedelica e decisamente un must. Adesso ne sta scrivendo uno nuovo.



Quando lavori su personaggi molto popolari presti attenzione a quanto dicono i fan o gli altri scrittori? Ho trovato di pessimo gusto leggere i commenti di John Byrne sul tuo ciclo su New X-Men, contando soprattutto che hai passato molto tempo ad omaggiare il suo lavoro...

GRANT MORRISON: Non ho letto i commenti di John Byrne e non voglio farlo, ma sono assolutamente sicuro che, non importa come sembrasse, ciò che il mio disegnatore preferito quando ero un ragazzino INTENDEVA dire era che lui ha semplicemente ADORATO il mio ciclo su New X-Men!

Con un atto infinitamente più magnanimo di solidarietà artistica, ho sentito che Arnold Drake, il brillante signore che ha creato e scritto le prime storie della Doom Patrol (e non solo), ha citato la mia versione del fumetto come la più fedele alla sua visione creativa. GRAZIE, Mister Drake. Mi sono molto impegnato per rinnovare e preservare l'anima del fumetto ed è bello essere apprezzati per questo dal creatore di questi personaggi affascinanti e duraturi. I paperback di ristampa del mio ciclo usciranno nei prossimi mesi.

Ciao mamma.




Consideri New X-Men come un tuo sigillo o si può dire che non fosse tutta farina del tuo sacco? Mi ricordo di un interessante articolo su un sito amatoriale, dove venivano esaminati gli albi e contate quante volte appariva la parola "Sex" nei disegni...

GRANT MORRISON: Quell'articolo parla più dei fan stessi di quanto parli di me.

O, a dire il vero, parla più di Ethan "Erotik" Van Schiver e di "Filthy" Frank Quitely, che hanno riempito il fumetto di peni subliminali e di parolacce nascoste, come i due ragazzini che ridacchiavano mentre disegnavano due travestiti pelosi nei loro libri di fisica. Questi gioiosi scherzetti sono scandalosi quanto i vestitini di cuoio di Christina Aguilera.

Tutti i fumetti sono sigilli. "Sigillo" è una parola ormai antiquata. Tutta questa roba magica ha bisogno di una nuova terminologia, perchè non corrisponde più a ciò che è stato detto alla gente. La magia non è tutta basata su questa noiosa simbologia fuorviante che proviene direttamente dall'era Vittoriana, dove nessuno poteva parlare in modo chiaro e tutto veniva espresso in un aulico codice poetico. Il mondo è arrivato ad un punto critico ed è tempo di smetterla di parlare di stronzate come la Cabala e la Telema, del Caos e l'Informazione e di tutto quel metaforico fumo negli occhi e di quel gioco di specchi creato solamente per far apparire, agli occhi della gente, i maghi come persone speciali dotate di poteri speciali.. Non è affatto così. Ognuno fa delle magie continuamente, in modi diversi."Vita" più "significato" = Magica. Se volete approfondire provate a leggere "Pop Mag!C"

Solo quando l'ultimo campo sara' sporcato,
l'ultimo fiume inquinato, l'ultimo animale avvelenato e l'ultimo albero abbattuto
che gli uomini capiranno che non possono mangiare i soldi.

I Miei Articoli  http://www.dcleaguers.it/author/occhi-nella-notte<br />
Collezione Tavole Originali  http://www.comicartfans.com/GalleryDetail.asp?GCat=46736<br />
COMPRO http://www.dcleaguers.it/forum/mercatino/%28vendo%29-parte-della-mia-collezione/msg1438045/#msg1438045

Occhi nella Notte

#1
Hai lavorato con molti disegnatori sugli X-Men: senti di avere collaborato bene con loro? Qualcuno in particolare?

GRANT MORRISON: Quitely, Jimenez, Silvestri e John Paul Leon sono quelli che hanno realizzato le mie storie preferite.


Cosa ne pensi dell'uso che è stato fatto dei personaggi che avevi creato dopo che te ne sei andato? Fantomex e Dust, per esempio? Originariamente avevi piani più importanti per Dust?

GRANT MORRISON: Possono fare quello che vogliono con quei personaggi e lo faranno, ne sono sicuro. Originariamente Dust doveva avere un ruolo molto più importante, ma, alla fine, non riusciva ad entrare bene nel tipo di storia che si stava sviluppando pagina dopo pagina.

Quando decisi di continuare New X-Men con Scott ed Emma come direttori della scuola (questo fu prima di prendere la decisione di andarmene ed avevo già scritto la trama per una saga di 6 numeri che avrebbe sancito una "nuova direzione" per la serie dopo il numero 154, con il il ritorno delle uniformi scolastiche e così via. La prima storia di questo ciclo era sul primo studente umano alla mansion - lui viene tiranneggiato e trattato come un animale inferiore dagli altri studenti fino a che si scopre che lui è il miglior chitarrista mai sentito, così bravo che il suo talento potrebbe benissimo essere considerato un potere mutante e così il pregiudizio viene sconfitto quando tutti rimangono affascinati dalle sue canzoni. E' il momento di una gag: dovessi riscrivere adesso quell'episodio lo renderei più realistico trasformando il personaggio in una cavia gigante che può suonare il piano come Richard Clayderman, ma solo per tre notti al mese con la luna piena) l'intenzione era quella di far diventare Dust più importante come una delle insegnanti degli studenti. Le storie degli X-Men sono legate dalla continuity tipica della soap opera, quindi sapevo che potevo lasciare alcune sottotrame ed alcuni personaggi in attesa, arricchendo forse così il gruppo. Sono sicuro che i nuovi scrittori avranno dei piani per lei: ha dei grandi poteri ed infinite possibilità di sviluppo per un personaggio.



Quindi volevi fare ritornare le uniformi? E' interessante, perchè quando annunciarono la decisione di agire così dopo che te ne eri andato, in molti pensarono che fosse un grosso passo indietro rispetto a quanto avevi fatto con i personaggi...

GRANT MORRISON: Non era una mia idea: fu la Marvel a prendere la decisione di tornare ai costumi colorati e scintillanti dei supereroi, in parte per fare felici i licenziatari dei personaggi. Mi era stato chiesto di trovare un modo per rendere convincente questo ritorno allo spandex e poi, alla fine, non ho dovuto farlo ed è toccato a Joss Whedon trovare un modo per renderli credibili. Cosa che ha fatto in modo piuttosto efficace.




Un dialogo che mi colpì molto su New X-Men fu un commento fatto da Fantomex a Magneto: "Tutto ciò che dici è un clichè?". E' una critica al modo in cui è stato scritto in passato il personaggio? O un commento sulla crescente popolarità dello "Storytelling Decompresso", che spesso è basato sull'azione veloce intervallata da furbe e ben piazzate singole battute di dialogo, alcune della quali spesso sono, o diventano, clichè?

GRANT MORRISON: La saga "Planet-X" era parzialmente intesa come una critica alla infinita natura circolare della battaglia tra gli X-Men ed il loro più popolare nemico, Magneto e, più in generale, alla natura ugualmente ciclica delle reinvenzioni nel genere dei supereroi. Ho concluso il fumetto esattamente come l'avevo trovato, con Logan che uccide Magneto ANCORA, come fece alla fine del ciclo di Scott Lobdell. I cattivi non muoiono mai negli universi fumettistici, continuano a tornare: immagina Hitler che torna per la centesima volta dalla tomba per minacciare l'umanità. Quindi, nel modo in cui "Marvel Boy" era guidato nel ritmo ed alimentato dal motore delle "difficoltà dell'adolescenza", "Planet X" è basato sulla tremenda ed universale apatia di mezza età proveniente direttamente sia dalle mie frustrazioni, dal mio disincanto e dal mio freddo distacco, sia da quelle del personaggio di Magneto, così come sulle frustrazioni del tipo "Non è mai abbastanza", tipiche di una fetta di lettori cresciuti con i supereroi. A ben vedere, penso di avere un po' esagerato nel descrivere il mondo in modo negativo, ma alcune persone amate stavano morendo intorno a me mentre scrivevo queste storie, quindi penso di avere un po' il diritto di descrivere il mio angolo di miseria. Quella frase di Fantomex riassume completamente il mio cinismo in quel momento ed appare comunque giustificata visti gli sviluppi conseguenti al mio addio alla serie. Secondo me non doveva esserci un vero Xorn, doveva restare un falso, era questo il suo lato crudele e soprattutto quello sarebbe dovuto essere il vero Magneto, distrutto nell'animo, nevrotico e schizofrenico come l'ho descritto in Planet X, non un qualunque impostore. Ci sono tantissime cose buone in Planet X, a parte quel velo di tristezza e futilità che aleggia sopra tutta la storia. Ciò che la gente dimentica spesso è che Magneto, a differenza dell'adorbaile Sir Ian McKellen, è solo un vecchio pazzo e stronzo terrorista. Non importa se lui giustifica il suo comportamento stupido e brutale o se qualcun altro la fa al suo posto, alla fin fine è solo un vecchio bastardo con idee cretine ed antiquate basate sulla violenza e sulla coercizione. Voglio che questo punto sia chiaro una volta per tutte.




The Filth è stato raccolto in volume di recente. Nonostante non sia stata largamente pubblicizzata come The Invisibles, pensi che la serie, quando è uscita, abbia avuto il successo che ti aspettavi?

GRANT MORRISON: Dal punto di vista artistico sono molto contento di The Filth, e ci ritorno sopra con meraviglia ed affetto. E' praticamente il lavoro più "forte" che abbia mai fatto. Mi ha visto passare attraverso un brutto periodo ed ha espresso quello che volevo, ma devo ammettere che sono molto offeso dalla mancanza di intelligente impegno critico a proposito della serie. Continuo a leggere cose di persone che insistono a dire che non c'è storia, non c'è trama, non esiste caratterizzazione etc, di fronte all'evidenza del contrario. Alcune volte sono completamente frustrato dalla risposta negativa a quello che considero un lavoro di satira molto schietto, divertente, visivamente splendido, inventivo e diretto.

Ad ogni modo, prevedo una riscoperta di The Filth, ora che è uscito il volume.

Tutti quelli che hanno apprezzato The Invisibles dovrebbero leggere The Filth per la sola ragione che se segui le conclusioni di Invisibles fino ai loro limiti, hai BISOGNO di The Filth per dare un senso a quello che accadrà dopo alla tua vita. Non c'è nessuna 'magia'. Tutti moriremo, come anche i nostri eroi. E' sempre successo, ed è solo questione di aspettare il momento. La vita è uno stato di sospensione, dove la coscienza vede il suo stesso riflesso nella materia e, si spera, impara qualcosa di dolorosamente splendido sulla sua natura e i suoi obiettivi.




Una cosa che ho trovato piuttosto disturbante è stato un commento che hai fatto in una intervista online, che è sembrato restare inosservato dal sito, dove dicevi di aver tentato il suicidio ad un certo punto della creazione della serie.

GRANT MORRISON: THE FILTH è stato creato immaginando un filtro o un impianto di depurazione – un colorato pseudo-rene, se preferisci – una Cabala smembrata con echi di fallimento e sfruttamento attraverso cui sono riuscito a passare purificando il materiale ultravioletto, dannoso e seducente, ed esaminando tutte le cattive sensazioni e le immagini che ero riuscito ad associare alla vita all'alba del nuovo secolo – la strisciante paranoia della realtà vista come filmato di sorveglianza, gli interminabili omicidi di massa fatti in nome di cause stupide che contano meno delle scoregge, il terrificante disprezzo di sé tipico della cultura occidentale, l'osceno e sempre crescente fascino nei confronti di forme di divertimento basate sulle conseguenze della povertà e dell'ignoranza, l'uso della pornografia come un narcotico ed il suo conseguente impatto sul modo in cui gli uomini guardano le donne, il narcisismo incoerente della 'reality' TV. Tutte tendenze che secondo me meritavano di essere oggetto di satira e prese in giro; lasciamo penzolare questo bel paio di coglioni che è la nostra cultura, senza protezione e pronti ad essere colpiti da un bel calcione concettuale – The Filth mi sembrava la porzione 'artistica' visibile di un tentativo assai più vasto di consumare un po' di energia 'qlippotica' o 'negativa' durante l'attraversamento dell'ABISSO, nell'accezione nota ai maghi.

Per facilitare questo passaggio, mi sono immerso nella lettura di libri sull'anti-vita, sulla morte, il decadimento, la vergogna, la sporcizia, il caos, l'esaurimento nervoso, sulla pornografia vista come controllo mentale, l'umiliazione, la crudeltà, l'arte schizofrenica e la patologia e mi sono cibato di malattia trasformandola in narrativa per fumetto da intravenosa – non mi meraviglia il fatto che molti l'abbiano odiato (il progetto aveva raggiunto una strana forma di dissonanza nella sua incarnazione mensile e pochissime persone tra quelli che lo commentarono sembravano in grado di distinguere un qualsiasi significato dalle nude immagini e parole che scorrevano davanti ai loro occhi. E' stato fottutamente bizzarro per me leggere di alcuni che dicevano, a proposito di questa storia così meticolosamente programmata e dispiegata, che 'la struttura è un vero casino' oppure che 'The Filth non ha un soggetto distinguibile, non ha personaggi, non ha un tema', oppure la frase priva di senso e che odio più di tutte le altre, secondo cui 'The Filth' sarebbe piena di 'stramberie per il gusto dello strambo'. Devo ancora vedere qualcuno che cerchi di denigrare WATCHMEN perché parla di 'supereroismo per il gusto del supereroe' o MAUS perché rappresenta 'l'Olocausto per il gusto dell'Olocausto' e sapere che gliela lasciano passare). Abbiamo odiato tutti la vaccinazione contro la Polio, giusto? A nessuno piace sentire la puntura, dopo tutto, anche quando viene fatta per il tuo bene.

Comunque, The Filth cresceva nella mia testa e diventava una devastante dissezione sul tema 'Dove Siamo Oggi' e, come al solito, ho finito per utilizzare la mia vita ed il mio lavoro come un laboratorio elaborando i risultati della sperimentaione in forma di storia. Anche se avevo familiarità con l'Abisso o con la 'cerchia-da-non-oltrepassare' (concetti derivanti da varie meditazioni poste 'alla ricerca di piani d'esistenza superiori' che risalgono al periodo in cui facevo i miei primi esperimenti sull' Albero della Vita e sull' 'Aethyr' enochiano) la ferocia dello stato di coscienza che mi intrappolava trasformando il mio mondo mi colse quasi impreparato. Entrai nell'Abisso appena prima l'11 Settembre, credo – quella mattina, mi svegliai in uno stato orribile, urlavo e tiravo calci senza riuscire a controllarmi; più meno risale ad allora l'inizio di tutto. Le cose diventavano il loro opposto – tutti i pensieri, i concetti, tutte le possibilità portavano con sé il loro devastante negativo finché nulla di ciò che non veniva cancellato nel processo aveva più significato. Pensare a qualsiasi cosa senza immaginare contestualmente il suo complemento negativo divenne sempre più impossibile, finché tutto questo scontro 'particellare' di concetti mi vaporizzò di brutto rilasciando energia sufficiente ad alimentare la nascita di un sole interno, che alla fine si stabilizzò in una visione della realtà molto strana e nuova (questo tipo di consapevolezza 'Choronzonica' è un tratto peculiare delle esperienze che hanno a che fare con l'Abisso). Prima di essere atomizzata, ogni illusione che avevo riguardo me stesso ed il mondo si trasformò come polvere particellare macinata in quel brutale mulino. Mentre scrivevo 'The Filth', in un periodo che parzialmente è conciso con la mia sequenza per 'New X-Men', mi sentivo così sconvolto e provato da quello che mi stava accadendo e dall'oscuro materiale che cercavo di metabolizzare che mi lanciai verso il balcone del 3° piano di un Hotel sul Sunset Boulevard solo per essere tirato dentro da Kristan, che mi ferii il petto e lo stomaco con il manico di metallo di un cucchiaio, che mi tagliai i polsi stupidamente (ma con estrema classe) usando i frammenti di vetro di una bottiglia di champagne. Tra gli altri numerosi e folli tanghi ballati con la pazzia, progettati (si direbbe) solo per rendere più interessante la mia biografia (vi prego, vi prego, vi prego non fatelo a casa, amici. Lasciate queste cose ai professionisti, sono tutti esperti e in gamba, potete starne certi). Per la maggioranza del tempo Non sono stato IN ME: ero preda in continuazione di ogni tipo di tendenze ossessive. Quella stessa cosa che mi ha permesso di andare avanti quando stavo per morire in ospedale nel '96 mi ha salvato di nuovo; il contesto in cui mi trovavo e la pura e semplice voglia di Vita Reale. Il mio 'tunnel di realtà',come lo chiama Robert Anton Wilson (vedi http://www.rawilson.com/main.shtml, NDT), mi consente di inquadrare convenientemente ogni esperienza ed ogni stato di coscienza, buono o cattivo, nel contesto della mia iniziazione magica e della mia evoluzione. Le discipline magiche portano struttura, significato e progettualità in momenti della vita che sono apparentemente senza struttura, senza senso e pieni di dolore. E aiutano anche le discipline terra-terra legate al guadagnarsi da vivere e al condividere una relazione.

Abbracciare veramente il Caos significa arrendersi alla definitiva e inflessibile espressione della Legge e dell'Ordine del nostro universo – legge secondo cui Tutto Cambia. Non avevo possibilità di spingermi molto più in là finché non saltò fuori la Pop Mag!c con il suo codazzo di teorie selvagge e stranezze visionarie. Craig mi ha intervistato durante il periodo peggiore e più nero che abbia mai passato perciò sono sicuro che nel suo libro questo salti al naso come una puzza fastidiosa. Sono sicuro che vi spaccherete le mascelle dal ridere.

Devo dire che arrivai alla 'fine' del percorso 'magico' come l'avevo conosciuto e praticato per 25 anni e, come un uomo che si trova nel punto di scoppio di una bomba nucleare, inebetito e confuso, con le orecchie che fischiano, sto cercando di trovare nuovi modi per spiegare ciò che è successo e presentarlo al mondo sotto forma di Magia 'neutra'. The Filth è stato scritto a partire da questa esperienza. Ma la roba veramente buona deve ancora arrivare.

Chiunque abbia interesse a coltivare queste cose (e sono sicuro che molti dei miei lettori già le praticano) la saggezza Cabalistica che ho riportato a casa dal processo di scrittura di 'The Filth' è molto semplice e profonda ed è espressa da Greg Feely nella scena che si svolge sul retro del negozio di fiori – la Corona è Nel Regno, e Anche il Contrario è Vero. E per voi fan della magia enochiana, Greg si può interpretare come Nemo che cura il suo giardino, se vi va.

Naturalmente mi ci è voluto un sacco di tempo ed una canzone dal nuovo disco dei Monster Magnet (http://www.monstermagnet.net/, NDT) per comprendere finalmente il vero messaggio dall'Abisso.

'Chiudi il becco, stronzissimo bambinone'

E così ho intenzione di fare! Farà così anche Horus, il pazzo Dio-Bambino degli Eoni, se glielo direte gentilmente. IAMIUHUAMI (suona un po' come IOSONOTECHESEIME, NDT).




Seaguy è una mini-serie di 3 numeri. Di solito un lavoro di questa lunghezza viene pubblicato come 'graphic novel' o come albo unico di formato 'prestige', invece questa apparirà nel tipico formato 'comic book'. Questa è una conseguenza legata al concetto di 'Pop Comics', ad un formato simile a quello delle serie che Warren Ellis ha pubblicato di recente con la DC?

GRANT MORRISON: Seaguy, We3 e Vimanarama sono stati concepiti come storie complete di 96 pagine da pubblicare nel formato a costola rigida simile a quello usato per 'Earth 2' – solo dopo Karen Berger ha deciso di pubblicarli prima nel formato classico come mini-serie di 3. Perciò sì, in linea di principio l'idea dietro a questi fumetti è di raccontare tre storie compiute che chiunque può leggere senza bisogno di altri riferimenti. E' il tipo di impegno che mi piace affrontare tra due grandi progetti – dieci anni fa feci la stessa cosa con albi speciali come 'Mystery Play' e 'Kill Your Boyfriend' – e adesso volevo creare quello che, per mancanza di una definizione migliore, mi piace chiamare 'manga Occidentale' – una ricetta super-compressa e innovativa, cibo veloce per cervelli veloci.L'idea è quella di creare del materiale sofisticato che può piacere ad un bambino di cinque anni sveglio, ma anche alle signore di mezza età o ai ragazzini 'cool'. Questa nuova roba che uscirà in estate è stata molto influenzata dal periodo che ho trascorso a Hollywood e in Giappone, tra le fate e le leggende popolari, Miyazaki, la Pixar e Dennis Potter.
Ragazzi, questa è la 'supercompressione'! Non fatevela scappare intanto che ne è rimasta un po' in magazzino. Diffidate delle imitazioni.




Il lancio di Seaguy fa riferimento ad alcuni 'sinistri' marchi industriali: quando tutte le grandi battaglie sono state combattute quali nemici rimangono? La Evil Cola?

GRANT MORRISON: Non è rimasto nessun male da combattere in Seaguy. Il mondo è 'perfetto'. Gli eroi di questa storia affrontano la piatta e fasulla fotocopia della realtà, per come questa parola è stata spietatamente definita dai media. Il nauseante blob senza forma delle vite non scritte (le nostre) in un mondo dove OGNI casa è la casa del Grande Fratello e noi siamo tutti perfettamente infantilizzati e forzati a sorvegliarci l'un l'altro dai nostri padroni, che nessuno è più in grado di identificare – ti ricordi quando tempo addietro dissi 'Nel futuro tutti saranno famosi 24 ore su 24?' Ti fischiano le orecchie?
Sono davvero contento che Seaguy sembri riscuotere così tanto successo e spero che questo significhi che la DC ci lascerà portare a termine presto i rimanenti 9 numeri - 'slaves of mickey eye' e 'seaguy eternal' sono archi di storie e questo prima di arrivare alle 'cosmic adventures of seaguy'. Credo che alla fine in 12 fumetti si possa raccontare tutta la storia ma ci lavorerei sopra con Cameron per sempre se le idee continuassero ad arrivare.




Quello delle telecamere di sicurezza è un argomento che ho già sottolineato, perchè non si tratta solo di reality TV, è un problema che riguarda la realtà stessa. Ogni giorno sempre più telecamere filmano il paesaggio e perfino quello che indossiamo, al punto che alla fine ognuno di noi è perennemente inquadrato e, come ha detto qualcuno, "Tutto il mondo è un palcoscenico".

GRANT MORRISON: Il personaggio di Reuben Zion di Invisibles fu creato come un commento a questo – era qualcuno che vedeva le telecamere – la società vista come l'opportunità di trasformare la propria vita noiosa in una performance artistica che non si ferma mai, perché è questo che le nostre vite sono diventate. I poliziotti stanno seduti in panciolle davanti ai multi-schermo, osservando il dispiegarsi dell'infinito spettacolo del nostro viavai del venerdì sera nel centro. Potremmo travestirci per loro, recitare strani drammi nelle strade, improvvisare inesplicabili "atti unici" che descrivono scene di arbitraria gentilezza, perversione e bizzarre rivelazioni. Se dobbiamo avere le telecamere che registrano ogni nostra singola mossa, tanto vale meritarsi tutta questa attenzione.




Ci sono davvero state troupe teatrali che l'hanno fatto,di solito davanti alle telecamere di sorveglianza della metropolitana. Seaguy viene anche descritto come un'opera che dipinge una realtà post-utopica e tu ti sei spesso definito un utopista. Che cosa significa davvero questo per te? Mentre esistono parecchie grandi risposte alle questioni riguardanti questo argomento, tipo quelle descritte nell'Utopia di Tommaso Moro, per la maggior parte si tratta di una conclusione personale.

GRANT MORRISON: Credo di essere stato io a definirlo una post-utopia (una frase che manda in fregola gli accademici adesso è post-colonialismo, mi hanno detto, perciò probabilmente me la sono inventata da me) nel senso che, nel mondo di Seaguy, una riconoscibile utopia 'di facciata' viene raggiunta a scapito di interesse e significato. Non ci sono davvero più cattivi nel mondo di Seaguy, nessuna cospirazione, solamente espedienti e tentativi 'controllati' di fornire all'uomo ciò di cui ha bisogno e ciò che è meglio per lui – un tipo di molle lassismo che incontrollato genera una mostruosa tirannia. L'infanzia perpetua del mondo.
Per quanto riguarda le mie idee sull''utopia', nel passato mi sono definito utopista perchè la parola mi suggerisce un certo brillante ottimismo, del tipo che vede i problemi che si risolvono da soli, anche i peggiori. Questo implica un certo tipo di fede nei confronti di quei processi naturali e fondamentali di cui tutti facciamo innegabilmente parte ma dei quali alla maggioranza della gente non importa occuparsene (fino al momento in cui è costretta) – la vita,la morte, le elaborate connessioni tra i macro ed i micro-mondi che ci circondano e che si trovano all'interno dei nostri corpi – tutte quelle cose che ci hanno insegnato ad ignorare. Nonostante tutte le prove a evidenza del contrario, credo che le cose stiano procedendo esattamente come sarebbero dovute procedere e che non dobbiamo preoccuparci di nulla se non del frequente fastidio dovuto al lento e spesso doloroso decadimento del nostro sbuffante 'vestito di carne a orologeria'. Comunque nessuno sembra preoccuparsi molto quando nasce o quando il suo corpo si trasforma in quello di un dodicenne e quindi nel corpo di un ventenne, non è così?
E poi quando mi sento così sono come uno skinhead perfezionista in gran forma e altamente giudizioso ed è in questi momenti che apprezzo di più la canzone 'Utopia' dei Goldfrapp, che per me rappresenta la colonna sonora della serie MARVEL BOY. 'Sono un cervello super. E' così che mi hanno costruito, mia bella fascista'.




Vimanarama sembra quasi presentarsi come una specie di introduzione per novellini alla storia ed alla religione del Medio-Oriente, ma tu credi che attirerà allo stesso modo lettori mediorientali e nordamericani?

GRANT MORRISON: Non si tratta di una lezione di storia o di religione. Protagonista è una grossa famiglia di Pachistani che vive nella moderna Bradford e la storia non è che un grande, epico, romanzo di fantascienza. 1000 e una notte che incontra gli Asian Dub Foundation, Jack Kirby ed i Monster Magnet, adattati per il pubblico di oggi. Il progetto è nato con chiacchiere tra me e Steve Chandra riguardo un progetto pazzesco su una grande rock-opera asiatica, cosmica e nello stile Roger Dean [n.d.t.:  http://www.rogerdean.com/]. Non è detto che io e Steve collaboreremo mai ad una cosa del genere, ma VIMANARAMA! è la versione di alcune delle idee con cui ho iniziato a giocare ascoltando gli ultimi due album dei ADF. Il lavoro di Phil Bond è incredibile. Immense panoramiche cinematografiche di Londra in rovina e cieli riempiti da mostruose macchine volanti dell'epoca Rama. 'Daleks Invasion Earth' (un vecchio film del 1966 del Dr. Who,NDT). Quel genere di cose. Non gli ho mai visto fare nulla di simile. Un lavoro epico, lo vedrete.
Ma, per rispondere alle tue domande, no, non riesco davvero ad immaginarmi un iracheno che schiva i proiettili per andare ad ordinare 'Vimanarama!' nella locale fumetteria di fiducia.

Solo quando l'ultimo campo sara' sporcato,
l'ultimo fiume inquinato, l'ultimo animale avvelenato e l'ultimo albero abbattuto
che gli uomini capiranno che non possono mangiare i soldi.

I Miei Articoli  http://www.dcleaguers.it/author/occhi-nella-notte<br />
Collezione Tavole Originali  http://www.comicartfans.com/GalleryDetail.asp?GCat=46736<br />
COMPRO http://www.dcleaguers.it/forum/mercatino/%28vendo%29-parte-della-mia-collezione/msg1438045/#msg1438045

Occhi nella Notte

#2
Al momento hai due progetti in cantiere con Frank Quitely, We3 ed un altro lavoro ancora senza nome. Il nome di Frank sembra essere associato ad un mucchio di lavori, o per lo meno molti scrittori lo hanno tirato in mezzo. Che cos'è che ti piace di lui, al di là della sua abilità artistica? Frank è il genere di persona a cui affidi una storia sapendo che lui la 'tratterà' al meglio?

GRANT MORRISON: I 'molti scrittori' a cui ti riferisci sono Mark Millar che da solo si traveste in una folla di uomini sospetti. Frank sta lavorando a We3 con me ed in seguito faremo una serie in 12 capitoli per il DCU. Ha anche fatto un po' di copertine per la Vertigo.
Vince [n.d.r.: Frank Quitely] disegna nel modo in cui piacerebbe a me disegnare – riesce a centrare i miei sogni e le mie intuizioni più nebulose ed a tatuarli sullla pelle a 2-dimensioni del fumetto con un capacità del dettaglio pauroso: con lui posso parlare di storia dell'arte, posso spiegargli alcune cose facendo riferimento alla classicità, al colore o ad esperienze condivise, è molto facile comunicare con lui le mie idee e fargliele comprendere. Mi sento privilegiato a poter collaborare con un tale maestro della forma, il cui lavoro sarà studiato finchè esisteranno organi sensoriali che lo sapranno ricevere. E' davvero la mia anima gemella artistica, il mio collaboratore perfetto. Solo Cameron gli va vicino. Che cosa mi piace di Quitely? Ma non l'avete visto in faccia? E' un amore!



Analizzando le idee di partenza, avrei scommesso che We3 sarebbe stata la storia di 3 persone che sopravvissute ad un oscuro esperimento militare. Salta fuori che mi ero sbagliato sulle 'persone'. Da ciò che ho capito si tratta di animali e questo mi ha fatto subito pensare al vecchio esperimento della CIA con i gatti [n.d.t.: Acoustic Kitty, un esperimento degli anni 60 per trasformare degli innocui gattini in spie del nemico rosso]. Puoi rivelarci qualcosa di più sulla serie?

GRANT MORRISON: E meglio che la leggiate. Ci sono delle parole a malapena all'interno così, tanto per cambiare, non ho molto da aggiungere sul significato del fumetto. Non ci sono grandi strutture simboliche. In pratica è narrato dal punto di vista degli animali. Da un'altra prospettiva, l'idea originale partì dal desiderio di lavorare un po' di più con gli animali chirurgicamente-potenziati apparsi in 'The Filth', quindi il tutto si sposò con un simpatico articolo apparso sul 'New Scientist' che parlava di ratti telecomandati usati in ambito militare e fece sbocciare il sogno (che avevo da una vita) di creare una classica storia di animali nello stile di 'Incredible Journey', e 'Watership Down' attraversata dallo stile grafico ultra-violento che è il marchio di fabbrica di Frank Quitely. La scena del massacro di conigli in apertura del secondo numero porta l'arte del dare il volta-stomaco verso nuovi e deliziosi livelli.
Mi sono letto un sacco di libri sulla comunicazione animale e, in pochissimo tempo, riuscivo ad utilizzare le tecniche lì imparate per grugnire, latrare e squittire le idee sulla storia direttamente al mio collaboratore, in cambio di banane e vodka. L'intera premessa di We3 si spiega in poche pagine del primo numero: dopo questo tutte le parole diventano superflue. Questo è il mio tipo di 'Storia Lineare'. L'ho scritta dando ascolto alla parte di me che ha dieci anni perciò non ci sono stronzate. Lineare come un girino che diventa una rana.




Hai detto che, in aggiunta ai tuoi progetti 'creator-owned' per la DC, stai anche per confrontarti con una serie di personaggi del DCU. La DC ha intenzione di puntare sul revival di vecchi personaggi caduti nel dimenticatoio oppure sei stato più indirizzato verso alcuni dei 'pezzi grossi' della casa editrice?

GRANT MORRISON: Dopo che avevo terminato New X-men ed ero fuggito via dagli angusti confini della scuola di Xavier e dalle sue emozioni surriscaldate, lo scorso agosto ho avuto uno strippo mentale di idee nuove ed ho lanciato alla DC l'idea di un progetto enorme chiamato 'SEVEN SOLDIERS' che aveva l'intento di ricostruire il concetto di 'supereroe' dalle fondamenta ancora una volta, per il mio divertimento e quello dei miei lettori. Perché no? Che cazzo si può fare ancora con il concetto di supereroe di questi tempi?
Capii che non c'era molto che potessi fare se avessi voluto alterare radicalmente una qualsiasi delle 'icone' DC usando le mie nuove tecniche, così ho spulciato il 'catalogo arretrati' e loro mi hanno permesso di 'reinventare' parecchie super-non-celebrità, allo scopo di provare che tutti i personaggi hanno in sé la scintilla del successo da 'serie A', anche solo nel nome. Avevo intenzione di dissezionare e ricomporre brandelli di genere NUOVI e 'memeticamente modificati' e spero così di allargare la nozione di ciò che un fumetto di 'supereroi' può essere esplorando nuovi ambiti differenti. E' stato parecchio divertente.

Ho sviluppato una nuova tecnica di racconto 'modulare' per questo nuovo lavoro, e credo che rappresenti una discreta novità. Si tratta un progetto ambizioso e imponente, lo scoprirete quando sarà annunciato, e sono molto contento che la DC sia così aperta alle nuove idee ed abbia la volontà di rischiare con quelli che sono essenzialmente personaggi NUOVI che usano vecchi nomi. Ho già scritto circa metà del tutto ma non credo che sarà pubblicato prima del 2005. Tenete d'occhio I 'bollettini' per dettagli ecc.
Naturalmente ho anche grandi progetti per alcuni dei 'pezzi grossi' DC che svilupperò prima e dopo i 'SETTE SOLDATI' ma questo è tutto quello che posso dirvi dato che gli uffici marketing stanno preparando ora il lancio pubblicitario per questa estate




Quando dici che stai cercando di allargare la nozione di ciò che un fumetto di 'supereroi' può essere in nuovi e 'diversi' ambiti ti riferisci ad altri generi oppure a generi di nicchia? Ad una serie 'romantica' o ad un giallo con all'interno questo tipo di personaggi? Oppure ad una tecnica di racconto più ad alto livello?

GRANT MORRISON: E' una cosa del genere, più meno, quindi non ti devi scusare – l'universo dei SEVEN SOLDIERS è un arazzo denso ed intricato di storie intessute dalle vite di un gruppo di super-uomini di terza categoria – il tipo di personaggi che non entra nella JLA, che non ha mai visioni della Quinta Dimensione e che può solo sognare un giorno di salvare il mondo. Questo è l'Universo DC osservato dalle sue radici e dal basso verso l'alto, a partire da un livello di esistenza molto al di sotto del fascinoso mondo fatto di nascondigli sulla luna, quartieri generali segreti e azioni da prima pagina riportate dai giornali di tutto il mondo. Uomini e donne con poteri strani ma senza in genere forti motivazioni o qualità che li spingano a combattere il crimine o ad aiutare le persone – insomma, simili alla maggioranza di noi messi nella stessa situazione. Tutti i personaggi di SEVEN SOLDIERS all'inizio sono uomini di spettacolo, uomini in fuga da culture bizzarre o persone qualunque che cercano di fare un dollaro utilizzando le abilità insolite che il destino ha loro assegnato. Naturalmente tutti passeranno attraverso esperienze che cambieranno loro la vita (magari terminandola), e questo porterà loro e noi ad esplorare alcuni dei limiti di ciò che intendiamo come 'supereroe'.

Sistemato tutto il materiale preparatorio per SEVEN SOLDIERS, il mio fiuto per i 'collanti di concetti' mi ha condotto verso la breve ma affascinante fase dei primi anni '70 della DC che passa sotto il nome di 'Weird Adventure' – quei titoli di stampo gotico/romantico pieni di ragazze lungo-vestite con in mano lanterne fiammeggianti ed in fuga attraverso brughiere spettrali: titoli come 'Spirit World' e 'In the days of the Mob' di Kirby, i racconti di pirati di Alex Nino, le variazioni sul tema dello spettro in 'Death Wish' di Fleisher, 'Black Orchid', 'Jonah Hex', 'The Vigilante' 'Doctor 13' e tutte quelle strane storie di 'swami' impazziti [n.d.t.: uno swami è una specie di santone], scaccia-fantasmi, mesas infestate, avventurieri condannati dal fato e case brulicanti di mostri – che, nonostante rappresentassero un genere di storie che all'epoca disprezzavo, ora sembrano mature per essere riconsiderate e rivalutate. Ho intravisto la possibiltà di lanciare una nuova estetica che prende il via dalle strane sensazioni che sentivo provenire da queste accozzaglie di scarti, quindi sì, voglio tentare deciamente di utilizzare il materiale di SEVEN SOLDIERS e di infonderlo con un po' di quella bizzarra diversità, seminando di nuovo questi vecchi e logori pascoli di genere con il grano 'memeticamente modificato' nello stile GM. Super-drammi epico/modernisti si intersecano a pirati molto insoliti, fantascienza psicologica, fantasy del tipo 'Signore degli Anelli' spostato nella Los Angeles dei nostri giorni, horror gotico puritano, un cavallo parlante insangiunato: insomma praticamente tutto quello he mi passa per la testa. Un nuovo sconfinato insieme di super-ingredienti, ognuno dei quali ha qualcosa da dire e risveglia brividi del tutto nuovi: non il solito vecchio stile 'supereroico'.





Potresti dirci di più su questa tecnica 'modulare' di racconto? Se dovessi indovinare penserei a un sacco di spezzoni, o per meglio dire di soggetti che riverberano da un titolo al successivo, è così?

GRANT MORRISON: Ogni titolo funziona a sé stante, ogni mini-serie può essere letta da sola e l'intero quadro prende forma come un puzzle e si trasforma in un'imponente epica con storyline multiple e intersecanti, spaziando lungo un mare di generi ed emozioni umane. Immaginalo come un oggetto che ti fluttua di fronte con all'interno un gigantesco cast di superuomini, mostri, cattivi e gente comune: aggiungi la minaccia di estinzione del genere umano. Il concetto principale che lega tra loro la squadra dei Sette Soldati è un assassino, come dicono quelli della Forza. Altri dettagli arriveranno dalla DC a breve, credo.




Riguardo ai sette personaggi scelti per diventare I Soldati, sei entrato nel progetto sapendo esattamente chi avresti voluto o si è trattato di cercare nel catalogo DC chi si avvicinava di più al progetto?

GRANT MORRISON: L'evoluzione è proceduta organicamente. Avevo un'idea abbozzata nel mio notebook un paio di anni fa – Dan Raspler mi chiese che cosa avrei voluto farne della JLA se mai l'avessi ripresa in mano e io non ne avevo idea, cosa che mi continuava a stuzzicare la mente finché non saltò fuori qualcosa, sotto forma di disegni e appunti. La mia intenzione originale era quella di fare una nuova serie di gruppo chiamata JL8 [n.d.t.: simile come pronuncia a JLA], un gruppo simile alla JLA ma senza personaggi di grido. Mi sembrava d'altronde che se Authority aveva funzionato con un mucchio di pesonaggi nuovi, sarebbe stato possibile prendere una manciata di vecchi personaggi, dargli una ripulita, 're-immaginare' le loro origini, I loro poteri, il loro look e le loro motivazioni e farli passare come personaggi nuovi di zecca. In più, per dare ai membri della JL8 un inconscio appeal di familiarità, feci riferimento al gruppo classico dei Vendicatori andando a cercare degli analoghi (e oscuri) personaggi DC che avrebbero rispettato la consegna – Mister Miracle al posto di Thor, Demon al posto di Hulk, il Guardiano al posto di Capitan America, l'Incantatrice al posto di Scarlet, il Ragno al posto di Occhio di Falco e così via... Man mano che il progetto si sviluppava e cambiava in qualcosa di imprevedibile (rispetto agli spunti di partenza), un mucchio di personaggi dovettero essere abbandonati (la mia versione di Demon, che adoravo, fu rigettata perché era troppo distante dall'originale di Kirby. Era un'idea ben strutturata e mi aspetto di rielaborarla altrove. Quindi fu la volta di MANHUNTER – che riuniva il Manhunter classico della DC con J'onn J'onnz – che adesso è stato rimpiazzato da un concetto molto più divertente e potente, FRANKENSTEIN, nome che deriva dalla serie 'Spawn of Frankenstein' di Mike Kaluta) mentre altri furono portati dentro ad occupare ruoli più complessi in SEVEN SOLDIERS – che rappresenta comunque un tentativo molto più ambizioso di creare narrativa 'veloce' e a larga fruizione. Il Grosso Manga Occidentale.
I soli personaggi del nuovo progetto SEVEN SOLDIERS mutuati dall'originale JL8 sono il Guardiano, Mister Miracle ed il Ragno, che appare ma in un ruolo più piccolo e molto differente. In questa serie appare un esercito mostruoso di attori – a parte i sette protagonisti, ho resuscitato o completamente ricreato un'altra decina di 'reperti d'archivio' più una squadra di nuovi tizi e alcuni dei migliori e più spaventosi cattivi che abbia mai utilizzato, credo. Sono molto eccitato. Si parla di 30 numeri – inclusi il primo e l'ultimo a doppia foliazione – quindi quasi tre anni di fumetti strizzati in una scarica di adrenalina e intelligenza lunga un anno. La speranza è che fornisca una lettura molto nuova, insolita e coinvolgente.





Trovi che certi scrittori o persone coinvolti nel mondo della magia possano ispirare alcune coincidenze nella tua vita? Si possono fare tutta una seria di asserzioni a partire da questa idea, ad esempio che le persone sono semplici conduttori magici oppure che la magia può essere intesa come un virus ecc. L'ultima volta che ti ho intervistato ho stampato il pezzo completo e lo stavo editando su carta nel mio appartamento: circa nello stesso momento stavo leggendo il volume di Invisibles 'Kissing Mister Quimper' ed ho iniziato a notare come un sacco di quello che avevi dtto nell'intervista rifletteva idee portate avanti all'interno del fumetto. Anche ora che ti sto intervistando di nuovo, sono stato con una ragazza che aveva uno scorpione tatuato in fondo alla schiena.

GRANT MORRISON: Come ho già detto, vedo la magia come una specie di 'attenzione speciale': i maghi osservano ed ascoltano il mondo che li circonda con estrema profondità a ed usano la loro conoscenza dell'ovvio per fare cose che possono sembrare incredibili o soprannaturali ad un osservatore che non è stato allenato ad osservare le cose con la stessa attenzione. Ricordati che la coscienza umana – in pratica TUTTO CIO' A CUI POSSIAMO PENSARE – occupa uno spettro di visione molto ristretto. Degli 11 milioni di bit di informazione che i nostri sensi raccolgono ogni secondo, la mente cosciente non ne elabora 10,999,984, lasciandoci molto poco con cui pensare e riflettere – solo 16 bit di informazione al secondo. Fermiamoci a questo. Nel mondo che ci circonda ci sono una quantità enorme di informazioni e cose che ci rifiutiamo o non abbiamo bisogno di processare a livello conscio – da cui derivano quelle vibrazioni e quei flash del subconscio che tutti chiamiamo impressioni, intuizioni o dejà vu. C'è inoltre umezzo secondo di tempo che intercorre tra un 'evento' esterno e la nostra capacità di averne coscienza. Tutto ciò che vediamo e facciamo è successo in verità mezzo secondo prima e l'abbiamo già compiuto prima che la nostra mente sia riuscita ad afferrare le nostre azioni e ad assegnare loro un significato nella nostra auto-storia che si stà svolgendo. La 'Consapevolezza ' ci offre solo una minuscola percentuale di tutti I punti che compongono l'universo, ma nonostante ciò tendiamo a credere di avere tutto in mano. In pratica la verità è che siamo coscienti a malapena di quello che succede attorno a noi, come la scienza ci ha mostrato. Il mago cerca di portare alla luce della coscienza un poco di questa vita inconscia e 'oscura': in questo modo impara a 'vedere' l'universo meglio ed a lavorare con i suoi meccanismi, impara a rendere più ricca la sua esperienza e quella degli altri. La magia sembra 'paurosa' perchè si occupa di queste aree della coscienza che normalmente sono nascoste sotto un velo.

Tutto il resto, il modo di presentarsi, gli anelli, i linguaggi segreti, ha più a che fare con la necessità di creare un'aura 'fascinosa' intorno a sé e non ha molto contatto con la pratica magica; abbiamo tutti familiarità con l'immagine del 'mago' o dello stregone vestito alla 'Gandalf', oppure con il sinistro Anton LaVey, con il suo scettro, i pentagrammi e la cappa finto-mediorientale. Ma per essere onesti, più si guarda da vicino il mondo e le persone che ci circondano, più 'magico' questo sembra diventare. Le coincidenze cominciano ad accumularsi finchè ci si accorge che tutto è una coincidenza, scioccante, inattesa e mozza-fiato come il migliore dei trucchi. Presto si capisce che non c'è bisogno del cappello a punta o del grimorio, anche se questi possono aiutare all'inizio ad entrare nell'atmosfera giusta, prima di capire che cosa realmente si sta facendo. Procedendo con la pratica e diventando sempre più coscienti di come le coincidenze concorrono insieme alla creazione del mondo, si imparerà come si fà a 'causare' delle coincidenze ed a stupire o sconfortare le persone a cui non è mai stato insegnato (o a cui non interessa imparare) quanto facile sia. Gli uomini della legge aborigeni devono forse imparare a memoria l'ordine dei sephirot della Cabala per riuscire a compiere le loro magie altamente complicate? I monaci tibetani della tradizione Dzogchen usano forse frasi prese dal latino, l''angelico' o l'ebraico? Certo che no, perchè la magia è semplicemente un modo di vivere e sorge spontaneamente in risposta a ciò che ci succede e a ciò che siamo.

Proviamo ad uscire oggi in uno stato di attenzione amplificata e cerchiamo di prendere coscienza di come molte cose che vediamo o sentiamo si connettono o 'coincidono' direttamente con idee discusse in questo articolo. Come si vedrà la magia abbonda.

Ogni cosa è letteralmente incastrata con le altre, con tutto si può comunicare o si può interagire 'a distanza' perchè la distanza non esiste, c'è solo la simulazione di un'apparente separazione che la nostra limitata coscienza assimila secondo dopo secondo 11 bit per volta. La 'telepatia' che unisce le persone non è né più né meno soprannaturale o improbabile della 'telepatia' che unisce due delle nostre dita, se ci si pensa. La pazienza, la partecipazione e l'osservazione continua e approfondita di ciò che sta succedendo dentro e fuori di te ti farà di te un buon mago in poco tempo, se questo è ciò che vuoi diventare.





Per ultima ti faccio la domanda che forse avrei dovuto farti all'inizio: come stai, Grant? Perché i tuoi fans sono ansiosi di sapere come stai. Ricorda solo che in tutti i medium con cui ti stai confrontando tu rappresenti una chiara fonte di ispirazione e non ci sono più molte persone di cui si possa dire lo stesso rispetto al passato.

GRANT MORRISON: Mi manca mio padre e mi manca la mia famigliola. Sono ridotto al muro, amaro, colpito, bruciato dagli eventi: puoi descrivermi un po' come uno stronzo di zombie vaneggiante ma dovrei ritornare tra poco all'apice della forma dopo la recente bella luna (al sole) di miele con Kristan. Fatemi una colorata trasfusione di realtà e starò moooooolto meglio. Grazie per la domanda.

Solo quando l'ultimo campo sara' sporcato,
l'ultimo fiume inquinato, l'ultimo animale avvelenato e l'ultimo albero abbattuto
che gli uomini capiranno che non possono mangiare i soldi.

I Miei Articoli  http://www.dcleaguers.it/author/occhi-nella-notte<br />
Collezione Tavole Originali  http://www.comicartfans.com/GalleryDetail.asp?GCat=46736<br />
COMPRO http://www.dcleaguers.it/forum/mercatino/%28vendo%29-parte-della-mia-collezione/msg1438045/#msg1438045