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Preacher - di Garth Ennis e Steve Dillon 2.0

Aperto da Murnau, 04 Febbraio 2014, 10:38:23

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Heimdall

In 3 o 4 giorni ho letto tutta la restante parte di Preacher (e delle storie extra) attraverso la seconda bibbia Planeta del Vecchio Testamento e quella del Nuovo Testamento.
Nella seconda bibbia del Vecchio Testamento sono contenute le issue da 34 fino a 66, praticamente tutta la seconda parte della serie regolare.
La seconda parte diventa meno cazzona, meno un assembramento di svitati guidati da una non meglio precisata missione per diventare un viaggio in solitaria per scoprire l'uomo Jesse e le sue origini. Qui in risalto c'è la persona più che il predicatore.
Jesse continua in solitaria questo suo viaggio in attesa di ritrovare se stesso e le sue motivazioni.
Lo fa trovando un nuovo angolo di Texas in cui si incontra/scontra con personaggi completamente nuovi ma sempre estremamente caricaturali, sia nelle fattezze che nelle fisime caratteriali.
È come se Ennis dia ai suoi innumerevoli protagonisti la più folta schiera di difetti e perversioni caratteriali per mostrare l'infinito caleidoscopio di grettezze dell'animo umano.
Il finale non ha raggiunto le punte epiche che mi sarei aspettato girando un po' su soluzioni narrative troppo semplici e meno audaci rispetto a quelle che poteva far presumere una serie del genere.

Voto intera serie: 7,5


Non è una brutta cosa rendersi conto che non si hanno tutte le risposte. Poi cominci a fare le domande giuste....

Heimdall

Giudizio finale sull'intera opera

Partiamo dal presupposto che considero Preacher una serie audace, forte e molto avanti se contestualizzata con i tempi in cui è stata forgiata.
Ma, rispetto ad alcune serie Vertigo che mi hanno rapito, qui ho trovato troppi sbalzi qualitativi lungo il cammino.
Le cose migliori che mi hanno interessato lungo la lettura sono state (forse) proprio quelle più semplici.
Preacher è un misto di generi che trae ispirazione da più parti e sviscera tematiche da diversi punti di vista.
Il viaggio on the road, prima come trio e poi come essere singolo, è uno dei punti focali della serie. Attraverso questo viaggio Ennis ci mostra un'umanità sempre differente e che mette in risalto le personalità più disparate.
Tra i personaggi quello più riuscito per me è il Santo degli Assassini: un Santo letale che trae spunto dai più classici spaghetti western e che basa le sue azioni sulla semplice vendetta. Cruda e terribile nella sua ristrettezza.
Altro personaggio (se così lo possiamo definire...) tratto dal western che mi ha lasciato un segno è l'amico immaginario di Jesse:
Spiacente, ma non sei autorizzato a visualizzare il contenuto degli spoiler.

Qui Ennis ci offre una lettura importante del senso dell'onore, del fatto di portare avanti le proprie convinzioni, del cercare di non venir meno alla parola data e ai propri principi. Insomma una sorte di versione strong del Grillo parlante  :lolle:
Come racconti tra le numerose issue quelli che forse ho letto con più attenzione sono stati quelli in cui appare Cosmo ed i suoi ricordi sulla guerra in Vietnam. Sprazzi di storia bellica narrati con un ritmo ed un coinvolgimento davvero profondo.
Le cose che ho preferito di meno invece sono quelle in cui Ennis si è voluto porre come artista eccessivamente al di sopra delle righe...
La linea narrativa di Facciadiculo, che capisco essere necessaria per dare un tocco umoristico alle vicende, è stata piuttosto deprimente e vuota. A tratti quasi insulsa, un semplice divertissement dello scrittore.
In alcuni punti si toccano vette di demenzialita' forse eccessive e non necessarie alla trama. Mi è sembrato che in alcuni punti questa opera sia stata trasformata in un "contenitore" di idee bizzarre dove far confluire tutta la macabra fantasia di Ennis, anche se poco ci azzeccavano col tema portante.
Riconosco la valenza della critica ad alcune tematiche scottanti come ad esempio la religione ma, fatte in un modo simile, è normale che non possano attecchire su tutti i lettori allo stesso modo.
Insomma alla fine del viaggio posso dire che Preacher non resterà tra le mie opere preferite ma sicuramente sarà una di quelle che resteranno nella mia mente per l'ambiguità e il continuo contrasto tra la soddisfazione e la repulsione durante la lettura.


Non è una brutta cosa rendersi conto che non si hanno tutte le risposte. Poi cominci a fare le domande giuste....

Rain


La pioggia è vita; la pioggia è la discesa del cielo sulla terra; senza la pioggia, non ci potrebbe essere vita. (John Updike)

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