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Jean-Pierre Gibrat

Aperto da dany14, 08 Febbraio 2012, 13:18:59

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dany14

Jean-Pierre Gibrat


È nato a Parigi il 17-4- 1954. Diplomato in Filosofia nel 1972, studia Grafica Pubblicitaria e in seguito Arti Plastiche (dal '75 al '77). Nel 1977 pubblica i suoi primi racconti autoconclusivi su PILOTE. Assieme a Berroyer inizia la serie di "Goudard" per B.D. (proseguita poi su CHARLIE MENSUEL) nel 1978. Nello stesso tempo collabora a L'ORDINATEUR DE POCHE e con la collana "L'Archer Vert" (con "La Comtesse de Ségur") della Dargaud. Nel 1982 disegna, sempre su testi di Berroyer, le avventure de "La Parisienne" su PILOTE. Nella storia successiva i destini di Godard e della Parigina si uniranno fino ad arrivare al matrimonio. Nel 1985 disegna "L'Empire sous la mer" (testi di Saval) per TÉLÉ-POCHE e "Sébastien fait ce qu'il peut" per BONHEUR. Dal 1988 partecipa a parecchi lavori "collettivi" (cioè che ospitano racconti di vari autori). Nel 1985 disegna una versione sexy di Pinocchio (apparsa anche in Italia): "Pinochia" su testi di Francis Leroi da un'idea di Jean-Luc Fromental, che appare su L'ECHO DES SAVANES. Nel 1996 su testi di Pecqueur è la volta di "Marée basse". Nel 1997 inizia per le edizioni Dupuis, "Il Rinvio" -testi e disegni- di cui ha recentemente completato la seconda parte. Nel 1998 realizza anche "Aladin", pubblicato da Albin Michel. Disegnatore realistico di straordinaria efficacia, Gibrat si contraddistingue per l'assenza di "effetti speciali" in una narrazione estremamente chiara e per una qualità media eccezionale. I suoi personaggi femminili sono tra i più belli e seducenti e la sua tecnica del colore, semplicemente straordinaria.



"Il Rinvio" è certo una delle più belle sorprese della produzione più recente del fumetto franco belga. I teneri acquerelli di Jean Pierre Gibrat avevano dipinto nel primo episodio, un delicato affresco della strana II guerra mondiale del giovane disertore Julien, costretto ad osservare i tragici eventi del suo paesino dalla finestra di una casa abbandonata, in pena per la propria amata Cecilia, timoroso che lei lo dimentichi. L'originale vicenda ora trova una soluzione e si conclude con il secondo episodio, lasciandoci ammirati per il superbo equilibrio di tinte ed emozioni che sarebbe degno del miglior cinema d'autore francese. Con "Il Rinvio" Gibrat si impone come autore completo e maturo, l'equilibrio di narrazione e disegno, assai raro nel fumetto, è stato anche premiato da un grande riscontro di vendite e di premi dei suoi albi in tutto il mondo. La guerra crudele appare velata dal sorriso amaro di Julien, forse disincantato alter-ego dell'autore. Gli eventi storici, che sopraffanno gli uomini comuni di un tranquillo paesino francese, sono quindi narrati con distacco e disegnati dolcemente dall'alto dell'arte di Gibrat, proprio così come dall'alto di una finestra può solamente osservarli il suo stesso protagonista Julien.





Il tratto delicato e la finezza dei sentimenti narrati hanno fatto paragonare Jean Pierre Gibrat ai più noti inventori di storie di un certo cinema francese da sempre più attento ai sottili mutamenti dell'animo umano ed alle grandi ricostruzioni storiche. L'ambientazione è sempre quella della provincia francese durante la seconda guerra mondiale, dove Julien aveva tentato di reincontrare l'amata Cecilia. La nostra povera eroina deve ancora sottostare al gioco crudele dei sentimenti, che spesso contrastano con la durezza della realtà. Il disegno è sempre caratterizzato dalle tenere tinte acquarellate e la storia è ancora piena di sorprese e di profonda umanità. Una serie oscillante tra humor e dramma, ormai un classico che sarà apprezzato anche da chi abbia ancora poca dimestichezza con l'arte sequenziale.





Nella sua piena maturità artistica Gibrat, autore de IL RINVIO e IL VOLO DEL CORVO, ci presenta il suo progetto più ambizioso, nel quale la bellezza del disegno ed il fascino delle parole raggiungono il suo apice: un regalo per gli occhi, una delizia per lo
spirito. È una storia di alto livello, in 4 volumi e divisa in 4 parti, che racconta il destino singolare di un uomo che vive la sua vita nei tempi tumultuosi che vanno dal 1914 al 1939. Dalla Prima Guerra
Mondiale alla Rivoluzione Russa, dal Fronte Popolare Francese alla Guerra Civile Spagnola, Matteo, un esiliato spagnolo, pacifista e anarchico, figlio del popolo, attraverserà epoche tumultuose
e conoscerà passioni esacerbate. E questo contro la sua volontà, perché Matteo non è un eroe nè
un amante del rischio. No, Matteo è semplicemente un ragazzo senza radici, preso dal vortice della Storia e... dell'amore.