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Roberto Recchioni

Aperto da Talon, 12 Gennaio 2020, 12:05:10

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Talon


ROBERTO RECCHIONI. UN ASSO NELLA RETE
Roberto Recchioni, romano, classe 1974. È sceneggiatore e soggettista per il fumetto e il cinema, illustratore, critico, personalità web. La sua principale occupazione è l'arte sequenziale ed è stato definito "la rockstar del fumetto italiano". Ha scritto personaggi iconici come Tex, Diabolik e Topolino e ha creato John Doe (insieme a Lorenzo Bartoli), Battaglia, Detective Dante, David Murphy: 911, e la serie Orfani (insieme a Emiliano Mammucari). Da alcuni anni è il curatore di Dylan Dog, la creatura di Tiziano Sciavi pubblicata dalla Sergio Bonelli Editore. Mater Morbi, Chanbara - la via del samurai, Asso, Ammazzatine, Le Guerre di Pietro, Ucciderò ancora Billy the Kid, le sue graphic novel. Ha curato per le Edizioni Star Comics la collana Roberto Recchioni presenta: I Maestri dell'Orrore e Roberto Recchioni presenta: I Maestri dell'Avventura, la più fedele trasposizione a fumetti di alcuni classici horror e di avventura. Per Sergio Bonelli Editore ha scritto Monolith, graphic novel in due volumi disegnati da Lorenzo LRNZ Ceccotti, da cui è stato tratto l'omonimo film diretto da Ivan Silvestrini e prodotto da Sky Cinema, Lock & Valentine e Sergio Bonelli Editore. Si è occupato dell'ideazione, della sceneggiatura e della realizzazione delle versioni a fumetti di Lo chiamavano Jeeg Robot e Smetto quando voglio, pubblicati come allegati de La Gazzetta dello Sport. Ha pubblicato il suo primo romanzo YA - La battaglia di Campocarne con Mondadori ed è al lavoro sul secondo volume della trilogia. A Napoli Comicon 2017 ha presentato il suo primo romanzo per Edizioni Multiplayer: Ringo, ispirato all'omonima serie a fumetti Sergio Bonelli Editore. Ha una passione per i videogiochi, l'hard rock e correre in moto.


Ok non mentirò, ho scelto di leggere questo libro (o comunque lo vogliate chiamare) perché mi piaceva la copertina (realizzata dallo stesso Recchioni). È una cosa che mi frega sempre e mi fregherà finché campo, quando vedo una cover che mi piace voglio leggere che c'è scritto dentro :P Ci ho trovato le impressioni su Recchioni da parte di gente del settore, qualche illustrazione legata alla sua carriera ed in chiusura un'intervista fatta proprio a lui per l'occasione (almeno credo).

Divertente ma al contempo direi pure molto esaustiva l'opinione di Claudio Curcio, mi è piaciuta poi anche la parte di Mauro Marcheselli, dove parla un po' dell'esperienza riguardante l'ingresso del personaggio in casa Bonelli e i suoi contatti con il mondo di Dylan Dog.
Ne emerge un Roberto Recchioni dotato del classico "genio e sregolatezza", uno che "se le va a cercare" - e le alimenta pure - generando quindi, prevedibilmente, delle faziosità: Da un lato chi si limita a considerarne il lato artistico estroverso non dando peso a certe buffe/talvoltadiscutibili uscite; dall'altro lato chi lo prende di petto cedendo alla provocazione, andandoci letteralmente giù a caxxo duro, e allora l'antipatia personale prende il sopravvento su qualsivoglia considerazione dei suoi lavori (positiva o negativa che sia).
Insomma è uno che si atteggia, e su questa cosa ci gioca, avendo però pure un tornaconto "mediatico" (non so se trattandosi del web si definisca comunque così), che sia un bene o un male è un tema altrettanto controverso:


La pubblicità, anche quella negativa, è pur sempre pubblicità.
Ahimè il resto degli interventi si sono rivelati invece delle semplici marchette al talento. Emerge che queste altre persone al signor Recchioni gli vogliono un gran bene, però ecco questa (bella) cosa a mio avviso va un po' a viziare l'obiettività e la qualità degli interventi. In primis ogni suo "eccesso di espressione" viene giustificato perché lui ha solide basi in materia, è fatto così, ecc...
Spiacente, ma non sei autorizzato a visualizzare il contenuto degli spoiler.

Io direi anche no, perché altrimenti pure chi ti attacca ha carta bianca, adducendo le proprie giustificazioni (prive di valore quanto queste).
Seconda cosa l'elenco di tutte le tappe professionali, una sorta di bibliografia sulla sua vita artistica, è andato un po' ad appesantire la lettura. Perché si passava da un mero elencare ad un focalizzarsi in chiave romanzata su singoli episodi, dove le imprese grandi o piccole che fossero, del "protagonista" assumevano comunque una connotazione leggendaria (come quando qualcuno ti racconta le proprie vacanze...) - la gente che hai vicino non dovrebbe mai scrivere cosa pensa ufficialmente di te (ufficiosamente potrebbe essere un altro paio di maniche).


Personalmente, tralasciando l'aspetto caratteriale, lo ritengo bravo a fare il suo mestiere e pure parecchio. Rivoluzionario sì ma non originale, data la forte impronta citazionistica che lo contraddistingue, frutto sicuramente di una grande passione e ben elaborata, ma non per questo necessariamente rrobe nuove :D
Questo senza voler andare a sminuire i cambiamenti di cui è stato fautore, a proprio rischio e pericolo, lanciandosi in certe imprese.

Nell'intervista conclusiva una retrospettiva su quella che, piaccia o meno, è comunque una figura di spicco del fumetto italiano: sì ancora lui. Grazie a Dio priva di toni aspri e saccenti, solo un po' autoreferenziale ma come dopotutto lo è ogni intervista fatta a fumettisti e non solo. La panoramica progressiva del suo rapporto con l'arte sequenziale, a livello amatoriale e lavorativo, nonché gli eventuali vari sviluppi futuri.

Come personaggio pubblico in ambito fumettistico Roberto Recchioni è senza alcun dubbio un nome di richiamo, frutto per di più delle proprie autoproclamazioni, che sfrutta/cavalca l'onda del virale fenomeno web sulla folla. E come insegna l' :lol:


Arkin Torsen

Alcuni suoi fumetti mi sono piaciuti molto, altri meno. Mi piacciono i suoi disegni.
A volte dice/scrive cose che trovo fuori luogo ed eccessive, altre le condivido. Quando vuole fare la persona seria ne è perfettamente capace. Sicuramente marcia molto sul proprio personaggio, probabilmente anche perché se si affidasse solo al talento di fumettista non si parlerebbe così tanto di lui, attirerebbe meno l'attenzione e venderebbe molto meno. Rimane uno dei tre nomi più chiacchierati del fumetto italiano con Gipi e Zerocalcare. Tutti e tre fanno i personaggi, ma RRobe è l'unico che cerca di tenere sempre i toni alti, probabilmente perché è meno dotato degli altri due. Però rispetto a Calcare, a mio parere, si lancia in progetti più coraggiosi.
Con il pubblico, o almeno con me, è sempre stato gentile e disponibile.
Le ultime due interviste rilasciate a Lo Spazio Bianco paiono sincere, ma soprattutto denotano profondità di pensiero offrendo spunti interessanti.
La miglior vendetta è vivere bene, e stronzate del genere (John Constantine)
Il mio saggio su Batman pubblicato da Oblò è disponibile qui: https://www.obloaps.it/prodotto/il-batman-sanguinario-e-spensierato/
Il mio primo fumetto è contenuto qui: https://www.latitudine42.eu/it/in-your-face-comix/4942-zaza-magazine-n-4-la-rivista-in-your-face-comix-zaza-9788897571827.html


Catcher

L'unico lavoro che mi è piaciuto è la sua mini sui samurai.
Per il resto è molto bravo nel rimescolare elementi da altre opere spacciandole come sue, vedi Orfani che è copiato pari pari da un famoso videogioco.
Su Dylan Dog fece tanto rumore il cosiddetto "nuovo corso" che però fu per quanto mi riguarda un flop totale, sia la prima volta che di recente con sta menata della meteora. Mi ha fatto abbandonare del tutto DyD.
Non lo metterei vicino a Zerocalcare e a Gipi, il primo piace molto ai casual e ai radical un po' sinistroidi che di solito non leggono fumetti, il secondo viene tradotto in molte lingue perché il suo talento viene riconosciuto a livello internazionale.
Come uso dei social però sì, lo metterei a confronto con loro. E sicuramente fa parte della strategia per rimanere sul pezzo.

Arkin Torsen

Ho parlato di nomi "chiacchierati": sono i tre autori conosciuti un po' da tutti in Italia. Anche da chi non legge i fumetti, ma bazzica un po' il mondo di libri, film, serie TV, videogiochi ecc.
La miglior vendetta è vivere bene, e stronzate del genere (John Constantine)
Il mio saggio su Batman pubblicato da Oblò è disponibile qui: https://www.obloaps.it/prodotto/il-batman-sanguinario-e-spensierato/
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Solomon

#4
Zerocalcare è su posizioni decisamente tranchant, difficile possa piacere ai radical chic.
Penso goda di meno fortuna all'estero semplicemente perché si rivolge in primis a un pubblico di italiani. Le opere di Gipi d'altro canto possono essere apprezzate in maniera indistinta.
«La sola differenza tra la fotocamera e noi è che la fotocamera, questa stupida, non sbaglia mai, mentre noi sbagliamo in continuazione, in ogni disegno: ed è questo che crea la magia!» (Moebius)

Arkin Torsen

#5
Calcare può essere anche faticoso da tradurre, perché usa spesso il romanesco. In traduzione forse perde. E poi, sì, ha un modo di raccontare molto adatto agli italiani, visto che parla soprattutto di cose che ci riguardano.
A parte Kobane Calling credo che non abbia enorme riscontro all'estero.
La miglior vendetta è vivere bene, e stronzate del genere (John Constantine)
Il mio saggio su Batman pubblicato da Oblò è disponibile qui: https://www.obloaps.it/prodotto/il-batman-sanguinario-e-spensierato/
Il mio primo fumetto è contenuto qui: https://www.latitudine42.eu/it/in-your-face-comix/4942-zaza-magazine-n-4-la-rivista-in-your-face-comix-zaza-9788897571827.html


Solomon

#6
In Francia Zerocalcare è tradotto, ma gli editori sono di nicchia, e quindi riescono a fargli una pubblicità contenuta.
Comunque ha un suo piccolo fandom.

Recchioni... boh, non ho grandi opinioni in merito.
Dylan è una serie che non ha più niente da dire da tempo. Lui ci sta pure provando a cavarne fuori qualcosa, ma ogni volta che provo a leggere un numero (l'ultimo, il 399) mi sembra di trovarmi davanti a un cadavere tenuto in stato di vita artificiale.
Trovo curioso che, nonostante tutto, sia ancora la seconda serie più venduta della Bonelli.
«La sola differenza tra la fotocamera e noi è che la fotocamera, questa stupida, non sbaglia mai, mentre noi sbagliamo in continuazione, in ogni disegno: ed è questo che crea la magia!» (Moebius)

Catcher

Non saprei, all'uni i colleghi conoscevano Zerocalcare perché leggevano internazionale.
A parte lui mai letto un fumetto dopo Topolino.
Da qui il mio fastidio.

Kenshiro

Qui in UK sono popolari Toppi, Igort, Manara e...la Andolfo. :asd:
Zerocalcare non esiste, credo di non aver mai visto pure Gipi. Figuriamoci Recchioni.
Non muore mai ciò che in eterno può aspettare,
E dopo strane ere anche la morte muore.

eX Gon Freecss

Solomon

La Adolfo va benissimo all'estero. Mi chiedo come mai, visto che il suo stile è quanto di più banale ci possa essere (quello che va tanto di moda su internet presso i disegnatori amatoriali).
«La sola differenza tra la fotocamera e noi è che la fotocamera, questa stupida, non sbaglia mai, mentre noi sbagliamo in continuazione, in ogni disegno: ed è questo che crea la magia!» (Moebius)

Solomon

Citazione di: Catcher il 12 Gennaio 2020, 19:36:10
Non saprei, all'uni i colleghi conoscevano Zerocalcare perché leggevano internazionale.
A parte lui mai letto un fumetto dopo Topolino.
Da qui il mio fastidio.
Sì, ma perché fastidio? Se una rivista generalista riesce a farli avvicinare sia pure in maniera sporadica al fumetto, tanto meglio.
«La sola differenza tra la fotocamera e noi è che la fotocamera, questa stupida, non sbaglia mai, mentre noi sbagliamo in continuazione, in ogni disegno: ed è questo che crea la magia!» (Moebius)

Catcher

In fumetteria ho visto diversa roba Bonelli tradotta in tedesco, tuttavia in grossi volumi da collezione, tra cui ricordo certamente Tex. Non vorrei sbagliarmi ma mi pare di aver visto anche Orfani.
Chissà che tipo di mercato possono avere questi prodotti all'estero.

Comunque c'è da dire che Recchioni ha contribuito, o perlomeno così ho sempre percepito dalle varie conferenze stampa, a un certo rinnovamento da parte della Bonelli, altrimenti per molti aspetti piuttosto conservatrice.
Certamente non l'avrà fatto da solo, però gli si deve riconoscere il merito di averci messo delle idee.

Ultimamente ho seguito altri autori Bonelli su Twitter altrimenti piuttosto dimessi e mi sono sorpresa a leggere commenti piuttosto "grumpy" come "i giovani non leggono più" o "ai miei tempi era così e in fin dei conti meglio". Anche commenti simili non fanno molto bene alla Bonelli e al fumetto in generale.

@Solomon: di Zerocalcare ho letto una decina di paginette e mi sono bastate, oltre a non fare per me provo un certo fastidio nel vedere la mia passione in un certo senso "banalizzata". O tu come vedi?

Arkin Torsen

Ecco, trovo a RRobe il merito di essere sempre in movimento, di non accontentarsi e di stare al passo coi tempi.
La miglior vendetta è vivere bene, e stronzate del genere (John Constantine)
Il mio saggio su Batman pubblicato da Oblò è disponibile qui: https://www.obloaps.it/prodotto/il-batman-sanguinario-e-spensierato/
Il mio primo fumetto è contenuto qui: https://www.latitudine42.eu/it/in-your-face-comix/4942-zaza-magazine-n-4-la-rivista-in-your-face-comix-zaza-9788897571827.html


Solomon

Citazione di: Catcher il 13 Gennaio 2020, 17:54:00@Solomon: di Zerocalcare ho letto una decina di paginette e mi sono bastate, oltre a non fare per me provo un certo fastidio nel vedere la mia passione in un certo senso "banalizzata". O tu come vedi?
Se bene o male tutti leggono dei libri nella loro vita (almeno durante il periodo dell'istruzione), non tutti passano anche dai fumetti.

Questo ragazzo è riuscito a far avvicinare per la prima volta (e non quindi a ri-avvicinare, cosa molto più semplice) tantissime persone al medium.

Come? Non lo so.
Io stesso non mi ritrovo nei suoi libri. Ho letto solamente La profezia dell'armadillo e Un polpo alla gola: se il secondo l'ho trovato carino (non di più), di fronte al primo non sapevo davvero quale reazione dovessi avere (ridere? Commuovermi? Riflettere?).

Tuttavia, ci è riuscito.
Penso che Zerocalcare sia da non sottovalutare, e che non banalizzi il medium. Se molti gli si avvicinano per questioni di status sociale ("fa figo leggerlo, quindi lo provo anche io"), magari senza convinzione, tanti continuano a seguirlo, segno che piace a prescindere dal suo successo.

Citazione
In fumetteria ho visto diversa roba Bonelli tradotta in tedesco, tuttavia in grossi volumi da collezione, tra cui ricordo certamente Tex. Non vorrei sbagliarmi ma mi pare di aver visto anche Orfani.
Chissà che tipo di mercato possono avere questi prodotti all'estero.

Comunque c'è da dire che Recchioni ha contribuito, o perlomeno così ho sempre percepito dalle varie conferenze stampa, a un certo rinnovamento da parte della Bonelli, altrimenti per molti aspetti piuttosto conservatrice.
Certamente non l'avrà fatto da solo, però gli si deve riconoscere il merito di averci messo delle idee.

Ultimamente ho seguito altri autori Bonelli su Twitter altrimenti piuttosto dimessi e mi sono sorpresa a leggere commenti piuttosto "grumpy" come "i giovani non leggono più" o "ai miei tempi era così e in fin dei conti meglio". Anche commenti simili non fanno molto bene alla Bonelli e al fumetto in generale.
Tax in Francia vende abbastanza bene. Se lo spartiscono diversi editori (non c'è un solo soggetto che pubblica tutte le varie storie), e in particolare con le iniziative di Claire de Lune il personaggio è riuscito a trovare un suo pubblico.
«La sola differenza tra la fotocamera e noi è che la fotocamera, questa stupida, non sbaglia mai, mentre noi sbagliamo in continuazione, in ogni disegno: ed è questo che crea la magia!» (Moebius)

Scrooge

Mai letto nulla di lui ma lo seguo perché mi strappa sempre un sorriso e i commenti ai suoi post sono sempre accattivanti