Come diceva una famosa canzone “…l’evoluzione è in atto…
Questa, che forse è l’unica costante dell’universo, non può risparmiare nessuno, neppure i fumetti.
Questo mondo di vignette ed eroi, sempre più oppresso da una sorta di perenne “ansia da prestazione” scalcia e sgomita alla ricerca del proprio spazio vitale, del proprio posto nell’entertainment mondiale, per continuare ad esistere ed appassionare.
Nel corso della storia il mondo dei fumetti più volte è stato sull’orlo del collasso o del fallimento (come stava per accadere negli anni 90 alla Marvel) ed ha sempre dovuto inventarsi stili e stratagemmi narrativi per tenersi stretti i lettori e cercare di farne di nuovi… ecco quindi nascere crisi, megaeventi, decessi e reboot…
Ma tutto questo oggi sembra non bastare più.
In un mondo sempre più tecnologico e digitale, in cui le notizie viaggiano da un capo all’altro del mondo nel tempo di un “click” il fumetto di carta sembra zoppicare verso la maratona al futuro; tant’è vero che questo settore stà diventando sempre più di nicchia, sempre più ristretto, sempre più sostenuto da uno sparuto gruppo di appassionati.
Ciò che sembra non funzionare più non sono tanto gli eroi (per altro sempre amatissimi) o le storie, quanto più il supporto su cui sono raccontati e distribuiti… quella carta, insomma, che oggi sembra spaventare, che sembra rendere tutto più difficile ed impegnativo, che diventa un problema invece che un piacere.
Anche i fumetti devono adeguarsi. Anche loro devono digitalizzarsi e diventare un nuovo ingranaggio nella macchina del mercato teconologico globale, in cui tutto sembra essere collegato, in cui tutto sembra essere più facile, anche ritrovare la voglia di leggere. Perchè trovare il tempo per la lettura, anche a fumetti, attraverso un tablet o uno smartphone è infinitamente più possibile rispetto che avere un albetto di 32 pagine sul comodino.
Ecco così nascere librerie digitali con migliaia di titoli (un touch è alla velocità della luce hai il tuo fumetto nel tuo dispositivo senza passare neppure in fumetteria), aziende virtuali, applicazioni apposite, contratti milionari fra sponsor (Marvel – la casa editrice consiglia il NOOK Tablet™) e chissà cos’altro.
Quasi tutte le case editrici hanno aderito all’evoluzione: BOOM! Studios ha raggiunto un grande accordo con MyDigitalComics, Dc, Marvel, Dark Horse, Image, Idw ecc su comixology, addirittura la J-Pop passerà al digitale attraverso un’applicazione disponibile su App Store e quindi da installare sui futuristici e iPad, iPhone e iPod Touch…. insomma, sembra che questo nuovo mercato sia riuscito nell’intento; più lettori, più guadagni, un motivo in più per prendersi un tablet. Se poi pensiamo che quello digitale è solo uno sfruttamento ulteriore di un investimento che la casa editrice ha fatto comunque (la realizzazione dell’albo avviene sempre in digitale ormai), si può dire che un fumetto digitale non costi NULLA.

Credo sarebbe utile riflettere, dopo aver superato l’ebrezza del vostro essere fans tecnologici, sui motivi che si celeno dietro questo cambiamento. Si insomma, è vero e concordato che è bellissimo poter avere un fumetto ad un costo basso sul nostro dispositivo digitale, alla velocità della luce, ad una risoluzione notevolissima, con colori vivi, accessi e dettagli definiti, in qualunque posto ci troviamo disponendo di una connessione internet, ma tutto questo, questa sorta di pacchetto, rende così diversa la sostanza?
La voglia che posso provare nel dedicare il mio tempo libero alla lettura delle avventure del mio eroe preferito, è veramente così incentivata solo perchè posso farlo attraverso un dispositivo elettronico?
Avere fra le mani un oggetto di carta, sfogliarne le pagine, apprezzarne l’edizione, sentirne l’odore, vederlo in libreria, è un piacere che appartiene ormai solo ad uno sparuto gruppo di irriducibili fans affezionati al vintage?

Penso che questo mercato del “tutto perfetto e subito” ci renda più insensibili, più passivi rispetto ad un mondo che non vive solo di lettura e commento ma anche di ciò che gli ruota attorno… del recarsi in fumetteria, dell’attesa e dell’ansia nel trovare il numero che si cerca, nella sorpresa di trovare qualche volume raro inaspettato, nella ricerca accurata nelle pile di fumetti accatastati. Anche questo è il bello del gioco. Anche questo ha reso il fumetto quel bel mondo che è.
Cliccare su un pulsante e ottenere immediatamente non credo sia la stessa cosa, lo stesso piacere, come non credo che leggere attraverso un tablet sia migliore di leggere un volume vero.

Anche questa volta sembra che per il mondo delle vignette ci sia un futuro… scegliete voi quale.