AVENGERS 1

Apr 22, 2012

Testi: Brian Michael Bendis

Disegni: Gabriele Dell’Otto

Edizione Originale: Avengers Annual (Vol 4) 1, New Avengers Annual (Vol 2) 1

Edizione Italiana: (Vendicatori presenta) Avengers 1, 80 pp, col., 3,5 , Marvel Italia

A grandissima richiesta, i Vendicatori irrompono sulla scena con un nuovo mensile! Ma la grande saga inaugurale che vi presentiamo su questo stratosferico numero 1 potrebbe invece segnare la fine degli Eroi più potenti della Terra! Simon Williams, il superuomo conosciuto anche come Wonder Man, ha deciso che gli Avengers non hanno il diritto di esistere e alla testa di una squadra formidabile sta per porre fine alla gloriosa storia del gruppo! Rivendicatori Uniti! Per l’occasione, ritroviamo dopo cinque anni il dream team di Guerra Segreta: Bendis e Dell’Otto!

CORSI E RICORSI 2004 SECRET WAR-2012 REVENGERS. BENDIS/DELL’OTTO STRIKE AGAIN

Brian Michael Bendis e Gabriele Dell’Otto tornano a collaborare ad otto anni di distanza ad un progetto vendicativo, dopo quella Secret War che funse da antipasto a quella rivoluzione vendicativa che lo stesso Bendis operò poco più tardi con Chaos, story line dell’evento Avengers Disassembled. Revengers, titolo di questa loro ultimo lavoro apparso originariamente su New Avengers annual (Vol . 2) 1 e Avengers Annual (Vol. 4) 1, rappresenta un forte richiamo a quella  storia, nonchè un’analisi critica dello stesso Bendis al suo ormai decennale operato sugli Avengers.

“E VENNE UN GIORNO, DIVERSO DAGLI ALTRI, …”

“…in cui gli Eroi più potenti della Terra si unirono insieme contro una minaccia comune. Quel giorno nacquero i Vendicatori, per combattere quei nemici che nessun supereroe, da solo, avrebbe mai potuto affrontare”. Così recita il famoso slogan dai tempi di Stan Lee e Jack Kirby, un’epoca più semplice ed ingenua, nella quale la grandezza dell’eroe veniva definita dalla forza de nemico. Poi negli anni 80, in piena fase grim & gritty, questo concetto si ribaltò nel suo fosco speculare, facendo sorgere l’inquietante interrogativo morale se non fosse l’eroe stesso, con la sua presenza, a promuove la nascita di nuovi e sempre più agguerriti criminali, ponendo in pratica la fine dell’innocenza e della verginità morale del supereroe. Bendis sfrutta questo topoi già ampiamente abusato puntando il dito direttamente contro agli Avengers ed usando come avatar Simon Williams/Wonder Man.

UNA STORIA IN SOSPESO

Bendis finalmente spiega come mai Simon Williams non aveva risposto alla chiamata del Comandante Steve Rogers, ex Capitan America e nuovo Direttore della Sicurezza Nazionale, per entrare nell’ultima formazione dei Vendicatori, non solo rifiutando decisamente l’offerta ma invitando lo stesso Steve a lasciare perdere il gruppo prima, ed addirittura poi con un estemporaneo attacco intimidatorio durante la prima missione dei neonati Avengers contro le macchinazioni temporali di Kang. Un qualcosa che aveva lasciato basiti i più, per come il plot era stato introdotto e poi, a quanto sembrava, abbandonato. L’albo si apre infatti con New Avengers Annual (Vol 2) 1  con un rabbioso Simon Willimas a tutta pagina che crepitante di energia ionica fa la sua dichiarazione di intenti contro i Vendicatori accingendosi a rivelarne le cinque colpe più segrete.

I CINQUE OSCURI SEGRETI DEI VENDICATORI

Di seguito quindi ecco dieci pagine, cinque double splash page, una doppia per ogni colpa,  splendidamente illustrate da Gabriele dell’Otto: la creazione di Ultron ad opera del membro fondatore Hank Pym; la follia di Scarlet/Wanda Maximoff (che porterà appunto a Chaos e House of M, devastazioni del MU operate proprio da Bendis) e l’inefficacia degli eroi più potenti della terra nei suoi confronti, nonchè un successivo perdono; non aver mai risolto il “problema Hulk”, anzi, prendendo misure che avrebbero poi causato la cosiddetta World War Hulk; la guerra civile fra superumani vista in Civil War, evento che ha dato il là ad un periodo di forte sfiducia nei confronti degli eroi, terminato solo recentemente con l’Heroic Age; il Dark Reign di Norman Osbron con i suoi Dark Avengers e la morte durante Siege of Asgard di Robert Reynolds/Sentry, echeggiante il caso Wanda e quindi colpa recidiva.

ILLUMINATI

E’ però un dato di fatto che i Vendicatori si siano opposti a questi minacce, delle quali sono più o meno direttamente responsabili. Ed altrettanto innegabile è il loro ruolo di difensori dell’umanità. Non è quindi una questione di pesare il bene e male come una sorta di Dio Anubi ma piuttosto, come dice Wonder Man del diritto morale arrogatosi e delle responsabilità e del potere che esso comporta. E’ un discorso vecchio in realtà, tanto nella storia del fumetto quanto per gli stessi Avengers, che già si sono dovuti confrontare con la legittimità del proprio ruolo in storie come Civil War o più propriamente nella mini Illuminati (scritta anche questa non a caso dallo stesso Bendis), come ben si evince dalle parole rivelatorie di Willimas “L’idea di un gruppo i persone con superpoteri che si riuniscono e decidono cosa è meglio per il mondo…è sbagliata”. 

REVENGERS!

Sono queste le motivazioni che Simon usa per incitare il suo gruppo, un manipolo di eroi di seconda fascia se va bene, se non individui dalla dubbia moralità ed intenzioni. Ecco quindi che al fianco di un inutile e disturbato D-Man (Dennis Dunphy) troviamo un residuato degli anni novanta come il misterioso Century di Force Works (sbucato dal nulla come così ne avevamo perse le tracce) e un personaggio altrettanto minore come Capitan Ultra (Griffin Gogol), per non parlare di affiliazioni apparentemente assurde come quelle di Devil-Slayer (Eric Payne) e Atlas (Erik Josten) visti i loro recenti trascorsi nel programmi governativi Vendicatori:Iniziativa e Thunderbolts. Inutile chiedersi le motivazioni di un essere dalla dubbia e contorta moralità come l’Anti-Venom(Eddie Brock) mentre l’ibrido umano skrull Virtue (Ethan Edwards) ed un nuovo Goliath (Tom Foster) sembrano essere gli unici spinti da una vera motivazione sebben questa sia una pura e semplice vendetta (rispettivamente per i “crimini” commessi dagli venegrs contro gli Skrull e per la morte del primo Golia/BIll Foster durante la guerra Civile per mano di Ragnarok, clone cibernetico dell’allora defunto Thor). Un gruppo che Bendis sembra forgiare senza regola e un po’ a casaccio, a meno di non sottolineare quell’unico aspetto comune, come scopriremo nelle “interviste finali”, ovvero un mero desiderio di rivalsa contro gli Avengers per anni di seconda linea e sogni frustrati, sebbene siano loro stessi gli artefici della loro misera condizione: un gruppo quindi di adolescenti rancorosi sul quale l’anziano ed esperto Simon Williams ha gioco facile a portare dalla propria parte per provare a chiudere la “questione Vendicatori”, seppur macchiandosi così della stessa colpa della quale accusa i vecchi compagni.

CHAOS REPRISE?


La storia in verità è molto semplice e lineare, visto che sostanzialmente si struttura in un doppio attacco dei Revengers ai New Avengers prima e al gruppo vendicativo adjectvless poi, ognuno mostrato sul rispettivo annual, e consiste per buona parte in scene di lotta peraltro ottimamente illustrate da un Dell’Otto che dimostra di aver migliorato moltissimo lo storytelling, riuscendo a produrre tavole di azione molto dettagliate e vicine al suo stile pittorico ma ben più leggibili rispetto a prove come l’esordio su Secret War o anche la recente X-Force:Sex+Violence.  Molto di ciò è dovuto al fatto di essersi occupato solo di matite e chine lasciando i colori a Ive Svorcina: abbandonata la tavolozza ad altri Gabriele riesce quindi a far emergere il suo talento di disegnatore più puro, troppo spesso nascosto dall’ingombrante carisma di illustratore dettato dalla sua personale colorazione.

Più Chaos invece nella storia, che richiama appunto il primo lavoro di Bendis sugli Avengers con gli eroi più potenti della terra attaccati in casa propria. Il canovaccio invero è molto semplice con una prima sconfitta dei nostri eroi per poi prevalere nel second round, come da precetti base della narrazione, nonostante al lettore più conoscitore di poteri e personaggi la batosta che i Revengers rifilano ai propri beniamini fa storcere il naso, vista la sua assurdità a livello di handbook. Nel finale infatti le parti si ribaltano e i Vendicatori portano a casa il punto anche troppo velocemente, con i Rivendicatori liquidati con la mera forza bruta e Wonder Man ridotto in forma ionica ed intrappolato in una sfera di contenimento ideata dal suo vecchio amico Hank McCoy/Bestia.

TRISTE, SOLITARIO Y FINAL

Nel dialogo fra i due vecchi compagni d’armi Bendis instilla nel lettori molti dubbi sulle vere motivazioni che hanno spinto Wonder Man in questa sua crociata. Traspare infatti una certa rassegnazione dovuta ad una piena comprensione della sua esistenza: ricordiamo infatti che Wonder Man era morto ai tempi della sua prima apparizione e successivamente riportato in vita dal fratello Grim Hunter, poi nuovamente deceduto agli esordi di Force Works e successivamente resuscitato grazie alla magia, e all’amore, di Scarlet durante la run Busiek/Perez, suppur in forma di pura energia ionica. Willimas è, per sua stesa definizione, meno che reale, non dovrebbe essere vivo. Questa sua condizione è quasi un affronto all’umanità e simbolo di quel potere del quale i Vendicatori a volte abusano senza nemmeno rendersene conto. Le sue azioni contro i vecchi amici assumono quindi il sapore di un epitaffio morale, un triste ultimo tentativo di fare la cosa giusta prima di metter fine ad una vita che non dovrebbe essere, o almeno questo sembra suggerire Bendis nell’ultima tavola con Wonder Man che misteriosamente scompare dalla bolla di contenimento come se avesse sciolto definitivamente i suoi legami ionici in una tortuosa forma di suicidio.

Visto l’argomento l’autore non può essere così esplicito e tutto rimane molto fra le righe, in maniera tale da conservare una sorta di scappatoia narrativa: Simon (ma è veramente lui? O, come spera la Bestia, sotto controllo di qualche misterioso villain?) potrebbe essere semplicemente fuggito ed il suo ultimo sorriso beffardo foriero di inquietanti sviluppi.

HEROIC AGE NO  MORE?

L’ombra più inquietante che si profila sul gruppo sembra però essere un ritorno di sfiducia nei confronti degli eroi in seguito alle dichiarazioni rilasciate dai media da parte di Wonder Man. In realtà Simon non ha rivelato niente perchè prontamente interrotto dagli Avengers, ma forse è proprio questo tappare la bocca ad un compagno che mostra il proprio dissenso a minare l’autorità morale del gruppo. Sembrerebbe quindi che il clima di ottimismo e di ripresa supereroica inaugurato con l’Heroic Age abbia già fatto il suo tempo e che gli eroi Marvel, già impegnati con il catastrofico evento Fear Itself, debbano prepararsi a tornare presto ad un ben meno confortevole status quo.

THINGS TO COME 

Sempre in tema di sciagure future, l’albo si chiude con un estratto da Marvel Point One, albo USA contente brevi storie ideate per anticipare gli sviluppi delle trame in corso.

Per gli Avengers ecco quindi nuovi accenni a quella The Age of Ultron della quale abbiamo iniziato a sentir parlare fin dal primo ciclo di Avengers di Bendis/Romita e successivamente ripreso dallo stesso Bendis stavolta in coppia con Brian Hitch sulle pagine di Avengers 12.1, albetto che segnava il ritorno di Ultron sulla Terra dopo le vicende di Annihilation Conquest. Sempre Bendis e Hitch (in ottima forma) ritornano sull’argomento presentandoci in poche pagine un mondo già sotto il tallone dello psicotico robot, con un Occhio di Falco ed uno Spider Man in condizioni così pessime che preferiscono scappare piuttosto che lottare contro due emissari della tirannica intelligenza artificiale. Stando alle note di chiusura già dal terzo numero di questo mensile inizierà la corsa alla Ultron War, ma il lettore più informato sa bene che questa saga, con la quale Bendis chiuderà il rapporto con gli Avengers per dirigersi verso altri lidi ancora ignoti (X-Men? Fantastici Quattro?) ha ancora da entrare nel vivo in USA, dove la Marvel è tutt’ora alle prese con il mega-evento Avengers Vs X-Men. Ne ha da scorrere di acqua sotto i ponti!

INCOGNITE EDITORIALI

Innanzitutto una precisazione. Il nome registrato in tribunale per la testata è, contrariamnete a quanto annunciato, Vendicatori presenta: Avengers. Una scelta questa volta a sfruttare il momento di popolarità legato al logo anglofono che sta per impazzare nei cinema di tutto il mondo e poi, eventualmente, tornare ai santi vecchi ed un logo tutto italico quando i clamori cinematografici saranno solo sussurri.

Non è però il nome, vista la facilità con la quale la Panini rinomina le proprie testate, l’incognita editoriale più grande rappresentata da questo nuovo mensile. La testata infatti sembra poter contare, almeno inizialmente. su un sommario di tutto rispetto con serie come Avengers Assemble (Bendis/Bagley), Avengers 1959 (Cahykin), Avengers:Hawkeye Solo (McCann/Van Meter) ma soprattutto Avengers (Bendis/Acuna e AA/VV) che trasmigra quì dalle pagine di Iron Man & i Vendicatori. Un passaggio questo che indebolirà sicuramente l’albo di Testa di Ferro, senza contare che tre dei serial presentati sul neonato mensile sono miniserie che una volta terminate lasceranno un vuoto da riempire. A logica anche i Secret Avengers (Remender/Hardman) potrebbero trovare asilo su questi lidi quando il posto a disposizione su Capitan America & i Vendicatori Segreti verrà a mancare con la pubblicazione di Winter Soldier(Brubaker/Guice) e c’è da chiedersi se, viste le premesse, anche i New Avengers facciano, prima o poi, il salto dalle pagine di Thor & i nuovi Vendicatori.

Il tutto senza considerare i probabili sconvolgimenti USA che seguiranno la conclusione dell’evento Avengers VS X-Men, con la fine dell’era Bendis ed un probabile restyling dei brand A e X.

In sostanza la nascita di questo nuovo mensile pare sicuramente necessaria, vista l’attuale mole di serial vendicativi pubblicati oltreocenao, ma si corre il rischio che vada ad indebolire, se non fagocizzare, le tre restanti testate Panini dedicate agli Eroi più potenti della Terra. Un albo quindi tutto Vendicatori e altri tre mensili interamente dedicati ai big Cap/Thor/Iron Man senza più l’appoggio dei Vendicatori (N.d.A.: naturalmente queste sono semplice supposizioni di chi scrive, dettate da una conoscenza delle recenti novità usa e dotata di molta fantasia, ma assolutamente non supportate da nessun annuncio ufficiale di Panini). Gli amanti del monografico saranno certamente felici, ma c’è da considerare il radicato (fin dalla Corno) appeal dell’antologico Marvel in Italia, senza contare che nell’ultima decina d’anni le operazioni “a solo” in campo vendicativo non hanno mai dato i frutti sperati e sono sempre state soggette a continui rimpasti di sommario e/o accorpamenti con altri mensile. Chi scrive naturalmente, in quanto Marvel fan e lettore di lunga data, augura il futuro editoriale più roseo al nuovo mensile e quelli storici della “santissima trinità vendicativa”.