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Alan Moore vs the world

Aperto da eddiekrueger, 11 Febbraio 2011, 15:38:37

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Illmatic

Opinioni sparse:
1) A Morrison piace provocare, tuttavia non ritengo del tutto campate in aria le sue critiche a Watchmen. Io adoro Watchmen, ma TUTTO è criticabile, tutto! Non ho mai sopportato l'idea che ci siano opere intoccabili.

2) Condivido il discorso di Man of Steel, anche se forse non sempre è chiarissimo (detto senza offesa!).
In generale, sembra quasi che Watchmen sia un'opera sbucata dal nulla, che ha cambiato tutto il mondo supereroistico praticamente da sola. Ma non è così! Watchmen e TDKR sono due opere (casualmente proprio dello stesso periodo) che portano al culmine un processo che era già in corso, perché la messa in discussione di certi elementi supereroistici era già in essere da un po'. Certo, Moore e Miller hanno scritto i due capolavori che rappresentano il culmine di un processo, e questo chiaramente è merito della loro bravura. Ma è ovvio che conti anche la fortuna di far parte di un certo contesto temporale.

3) Secondo me, Morrison è uno scrittore dello stesso livello di Moore. Il paragone di Morrison con Nolan e Moore con Kubrick, lo trovo completamente sballato. Morrison non è un "Nolan", è un autore che è già ora nell'olimpo tra i migliori autori di fumetti anglosassoni, di sempre. Ha il coraggio di sperimentare (vedasi Multiversity, ad esempio), ha soprattutto il coraggio di chiedere uno sforzo ai suoi lettori, di non dargli la pappa pronta, ma di fidarsi delle loro capacità intellettive e di comprensione. Di mettere in discussione certi concetti e cliché.


Azrael

Concordo,  ancora ricordo come sono stato assediato quando criticati Watchmen :lolle:
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Fedele all'Ordine di Saint Dumas e al Pipistrello
Combatteremo le idee con idee migliori

Tankorr

Morrison secondo me è...irrisolto.


Critica Moore nelle interviste eppure lo cita in maniera più o meno diretta in tantissime occasioni.



Critica Moore nelle interviste, continua a riprendere i suoi personaggi/concetti nelle sue opere...insomma, ci gira sempre attorno.
E' una superstar del fumetto che vuole essere una superstar,  soffre della "sindrome del numero 2" e vuole ossessivamente uccidere il "padre" Moore per superarlo definitivamente.




éala éarendel engla beorhtast
ofer middangeard monnum sended

Cliff_Steele

Citazione di: Illmatic il 16 Dicembre 2018, 11:41:28
Opinioni sparse:
1) A Morrison piace provocare, tuttavia non ritengo del tutto campate in aria le sue critiche a Watchmen. Io adoro Watchmen, ma TUTTO è criticabile, tutto! Non ho mai sopportato l'idea che ci siano opere intoccabili.

2) Condivido il discorso di Man of Steel, anche se forse non sempre è chiarissimo (detto senza offesa!).
In generale, sembra quasi che Watchmen sia un'opera sbucata dal nulla, che ha cambiato tutto il mondo supereroistico praticamente da sola. Ma non è così! Watchmen e TDKR sono due opere (casualmente proprio dello stesso periodo) che portano al culmine un processo che era già in corso, perché la messa in discussione di certi elementi supereroistici era già in essere da un po'. Certo, Moore e Miller hanno scritto i due capolavori che rappresentano il culmine di un processo, e questo chiaramente è merito della loro bravura. Ma è ovvio che conti anche la fortuna di far parte di un certo contesto temporale.

3) Secondo me, Morrison è uno scrittore dello stesso livello di Moore. Il paragone di Morrison con Nolan e Moore con Kubrick, lo trovo completamente sballato. Morrison non è un "Nolan", è un autore che è già ora nell'olimpo tra i migliori autori di fumetti anglosassoni, di sempre. Ha il coraggio di sperimentare (vedasi Multiversity, ad esempio), ha soprattutto il coraggio di chiedere uno sforzo ai suoi lettori, di non dargli la pappa pronta, ma di fidarsi delle loro capacità intellettive e di comprensione. Di mettere in discussione certi concetti e cliché.



beh...

1) tutto è criticabile...ma le critiche dovrebbero avere un minimo di corrispondenza...leggittimo che possa non piacermi miss universo, ma se la liquido come un cesso, faccio la figura dello sguercio o della volpe con l'uva...ed è quello che succede a Morrison
2) la fortuna del periodo...intanto contestualizziamolo un po'; agli inizi degli anni 80 la stragrande maggioranza dei fumetti major americani erano legati alla tradizione, soprattutto le testate di punta, non è che ci fosse tutto sto vento di innovazione a livello globale di mercato; la carta bianca veniva data agli esordienti su testate minori in cui l'editore non aveva nulla da perdere, come il caso di Swamp Thing per Moore e Daredevil per Miller; alla base di questo processo di innovazione ci sono proprio questi autori...non si sono trovati una scena editoriale/culturale preesistente, ma sono stati loro ad imprimere una certa direzione; con Watchmen e TDKR hanno raggiunto la svolta che ha portato questa rivoluzione ad essere apprezzata globalmente, a superare i confini del pubblico di genere e a incidere nell'immaginario collettivo di una platea di lettori di fumetto che generalmente non leggono supereroi...dicci poco.

3)Morrison, per quanto apprezzi molti suoi lavori, non è mai riuscito ad uscire dal livello autoreferenziale supereroistico; il Multiversity potrà far andare in brodo di giuggiole il nerd feticista di tutine, ma il lettore di fumetti generalista lo eviterà come la peste.

Azrael

Non è cosi.
Riferito a Tankor
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Solomon

Citazione di: Cliff_Steele il 16 Dicembre 2018, 12:47:47
Citazione di: Illmatic il 16 Dicembre 2018, 11:41:28
Opinioni sparse:
1) A Morrison piace provocare, tuttavia non ritengo del tutto campate in aria le sue critiche a Watchmen. Io adoro Watchmen, ma TUTTO è criticabile, tutto! Non ho mai sopportato l'idea che ci siano opere intoccabili.

2) Condivido il discorso di Man of Steel, anche se forse non sempre è chiarissimo (detto senza offesa!).
In generale, sembra quasi che Watchmen sia un'opera sbucata dal nulla, che ha cambiato tutto il mondo supereroistico praticamente da sola. Ma non è così! Watchmen e TDKR sono due opere (casualmente proprio dello stesso periodo) che portano al culmine un processo che era già in corso, perché la messa in discussione di certi elementi supereroistici era già in essere da un po'. Certo, Moore e Miller hanno scritto i due capolavori che rappresentano il culmine di un processo, e questo chiaramente è merito della loro bravura. Ma è ovvio che conti anche la fortuna di far parte di un certo contesto temporale.

3) Secondo me, Morrison è uno scrittore dello stesso livello di Moore. Il paragone di Morrison con Nolan e Moore con Kubrick, lo trovo completamente sballato. Morrison non è un "Nolan", è un autore che è già ora nell'olimpo tra i migliori autori di fumetti anglosassoni, di sempre. Ha il coraggio di sperimentare (vedasi Multiversity, ad esempio), ha soprattutto il coraggio di chiedere uno sforzo ai suoi lettori, di non dargli la pappa pronta, ma di fidarsi delle loro capacità intellettive e di comprensione. Di mettere in discussione certi concetti e cliché.



beh...

1) tutto è criticabile...ma le critiche dovrebbero avere un minimo di corrispondenza...leggittimo che possa non piacermi miss universo, ma se la liquido come un cesso, faccio la figura dello sguercio o della volpe con l'uva...ed è quello che succede a Morrison
2) la fortuna del periodo...intanto contestualizziamolo un po'; agli inizi degli anni 80 la stragrande maggioranza dei fumetti major americani erano legati alla tradizione, soprattutto le testate di punta, non è che ci fosse tutto sto vento di innovazione a livello globale di mercato; la carta bianca veniva data agli esordienti su testate minori in cui l'editore non aveva nulla da perdere, come il caso di Swamp Thing per Moore e Daredevil per Miller; alla base di questo processo di innovazione ci sono proprio questi autori...non si sono trovati una scena editoriale/culturale preesistente, ma sono stati loro ad imprimere una certa direzione; con Watchmen e TDKR hanno raggiunto la svolta che ha portato questa rivoluzione ad essere apprezzata globalmente, a superare i confini del pubblico di genere e a incidere nell'immaginario collettivo di una platea di lettori di fumetto che generalmente non leggono supereroi...dicci poco.

3)Morrison, per quanto apprezzi molti suoi lavori, non è mai riuscito ad uscire dal livello autoreferenziale supereroistico; il Multiversity potrà far andare in brodo di giuggiole il nerd feticista di tutine, ma il lettore di fumetti generalista lo eviterà come la peste.
:clap:

moebius

Citazione di: Illmatic il 16 Dicembre 2018, 11:41:28
Opinioni sparse:
1) A Morrison piace provocare, tuttavia non ritengo del tutto campate in aria le sue critiche a Watchmen. Io adoro Watchmen, ma TUTTO è criticabile, tutto! Non ho mai sopportato l'idea che ci siano opere intoccabili.

2) Condivido il discorso di Man of Steel, anche se forse non sempre è chiarissimo (detto senza offesa!).
In generale, sembra quasi che Watchmen sia un'opera sbucata dal nulla, che ha cambiato tutto il mondo supereroistico praticamente da sola. Ma non è così! Watchmen e TDKR sono due opere (casualmente proprio dello stesso periodo) che portano al culmine un processo che era già in corso, perché la messa in discussione di certi elementi supereroistici era già in essere da un po'. Certo, Moore e Miller hanno scritto i due capolavori che rappresentano il culmine di un processo, e questo chiaramente è merito della loro bravura. Ma è ovvio che conti anche la fortuna di far parte di un certo contesto temporale.

3) Secondo me, Morrison è uno scrittore dello stesso livello di Moore. Il paragone di Morrison con Nolan e Moore con Kubrick, lo trovo completamente sballato. Morrison non è un "Nolan", è un autore che è già ora nell'olimpo tra i migliori autori di fumetti anglosassoni, di sempre. Ha il coraggio di sperimentare (vedasi Multiversity, ad esempio), ha soprattutto il coraggio di chiedere uno sforzo ai suoi lettori, di non dargli la pappa pronta, ma di fidarsi delle loro capacità intellettive e di comprensione. Di mettere in discussione certi concetti e cliché.
1) Nessuno ha mai detto che Watchmen è intoccabile, nessuno. Semplicemente criticarlo in modo intelligente è un conto, mentre criticarlo dicendomi che "l'uomo più intelligente del mondo è un idiota" perché il suo piano viene smontato in 5 minuti da 4 idioti... Perdonami ma non è così: in Watchmen il piano di Ozymandias funziona a puntino  :asd: di che sta parlando Morrison? Se vogliamo portare delle critiche sensate e con criterio ben vengano!!! E' il modo in cui si espone Morrison che onestamente non gli fa giustizia... Io mi ero semplicemente sorpreso del fatto che di solito uno immagina Moore come quello più inutilmente scontroso e permaloso, mentre invece Morrison non è affatto da meno, anzi...

2) Probabilmente mi sono spiegato male, perché la mia tesi è proprio questa: tutto è figlio del contesto e di una lenta relazione con la storia. Ovviamente quelle opere sono figlie del loro tempo. E' proprio per questo che non ha senso provare a immaginare cosa succederebbe se Watchmen fosse scritta oggi, oppure immaginare cosa succederebbe se Miracle Man di King fosse stato scritto nel 1980. Miracle Man di King è figlio di questo tempo ed è quindi influenzato da Watchmen e altre storie, esattamente come Watchmen era a sua volta figlio di altre storie ancora. Dire che è possibile che King avrebbe scritto MM nel 1980 esattamente come è oggi, è un discorso un po' sterile... Quindi su questo la pensiamo allo stesso modo  :asd: la differenza è che voi parlate di questa "fortuna" come se fosse una "botta di culo" di essere nati al momento giusto in cui mancava proprio quella storia, quando invece io penso che questa "fortuna" voglia dire aver interpretato in maniera eccelsa il proprio periodo storico e aver portato al culmine un filone che magari era sì presente, ma con opere non incisive e non di alta qualità. E l'essere un ottimo interprete del proprio periodo storico io lo chiamo "bravura", non "fortuna"  :sisi: (e sì, ho capito che voi dite che è ANCHE fortuna e non SOLO... però secondo me la fortuna qui non c'entra proprio niente, zero spaccato)

3) A ripensarci hai ragione: il paragone era un po' sballato  :stralol: mi sono preso troppe licenze... Comunque se ne possono sicuramente fare di migliori visto che tanto Kubrick (come Moore...) ha influenzato un po' tutti i cineasti a lui successivi...

moebius

@Cliff_Steele ha finalmente aggiunto al discorso un'analisi su quel periodo storico dal punto di vista del fumettista  :sisi: grazie

Man of Steel

Citazione di: Cliff_Steele il 16 Dicembre 2018, 12:47:47
3)Morrison, per quanto apprezzi molti suoi lavori, non è mai riuscito ad uscire dal livello autoreferenziale supereroistico; il Multiversity potrà far andare in brodo di giuggiole il nerd feticista di tutine, ma il lettore di fumetti generalista lo eviterà come la peste.
Eh? Potresti elaborare meglio questa parte?
Io sono un nerd che legge più che altro i mainstream comics dei Big 2, ma mica considero Multiversity/Final Crisi dei capolavori solo perchè parlano di supereroi eh, che cazz, diamo a Cesare quello che è di Cesare, il suo storytelling ha fatto il lavoro "pesante" mica quei pg con delle tutine...
Anche perchè in Multiversity vediamo praticamente pg nuovi/oscuri, così come Manhattan è solo un Captain Atom o Rorschach uno pseudo-Question... :look:
We're all searching for enlightenment.
But what is light?
Different for everyone. But everyone looking.

See what we want to see.
No matter how small...or big we are.

Tankorr

#264
Citazione di: Man of Steel il 16 Dicembre 2018, 13:20:52
Citazione di: Cliff_Steele il 16 Dicembre 2018, 12:47:47
3)Morrison, per quanto apprezzi molti suoi lavori, non è mai riuscito ad uscire dal livello autoreferenziale supereroistico; il Multiversity potrà far andare in brodo di giuggiole il nerd feticista di tutine, ma il lettore di fumetti generalista lo eviterà come la peste.
Eh? Potresti elaborare meglio questa parte?
Io sono un nerd che legge più che altro i mainstream comics dei Big 2, ma mica considero Multiversity/Final Crisi dei capolavori solo perchè parlano di supereroi eh, che cazz, diamo a Cesare quello che è di Cesare, il suo storytelling ha fatto il lavoro "pesante" mica quei pg con delle tutine...
Anche perchè in Multiversity vediamo praticamente pg nuovi/oscuri, così come Manhattan è solo un Captain Atom o Rorschach uno pseudo-Question... :look:

La discussione è interessante, però, davvero...non trasformiamola in "Multiversity fa schifo meglio Watchmen" o viceversa in "Morrison dio in Terra e Moore un cooglionatzo rancoroso".

Sennò finiamo nel solito flame e tutto muore nella noia.


Sono entrambi due grandissimi autori, poi ognuno di noi in base a gusti e conoscenze può decidere quale PER LUI sia il più importante.

Per me, per dire, è nettamente Moore, ma non è questo il punto.

Ciò che trovo di strano, è appunto il senso di inferiorità che Morrison stesso prova per Moore, cosa che non c'è tra Moore e altri grandi autori (non ricordo chi nella pagina precedente citava giustamente Moore e Miller).


Nello specifico, Multiversity e Watchmen hanno una cosa in comune:entrambe sono opere di supereroi rivolte verso chi i supereroi li conosce già.

Watchmen (che è senza alcun dubbio un'opera PER ME di portata immensa) senza aver mai letto un fumetto si supereroi classico, perde buona parte della sua luce innovatrice, così come Multiversity non dice nulla a chi non mastichi il fumetto mainstream supereroistico.

éala éarendel engla beorhtast
ofer middangeard monnum sended

Cliff_Steele

Citazione di: Solomon il 16 Dicembre 2018, 12:53:25
Citazione di: Cliff_Steele il 16 Dicembre 2018, 12:47:47
Citazione di: Illmatic il 16 Dicembre 2018, 11:41:28
Opinioni sparse:
1) A Morrison piace provocare, tuttavia non ritengo del tutto campate in aria le sue critiche a Watchmen. Io adoro Watchmen, ma TUTTO è criticabile, tutto! Non ho mai sopportato l'idea che ci siano opere intoccabili.

2) Condivido il discorso di Man of Steel, anche se forse non sempre è chiarissimo (detto senza offesa!).
In generale, sembra quasi che Watchmen sia un'opera sbucata dal nulla, che ha cambiato tutto il mondo supereroistico praticamente da sola. Ma non è così! Watchmen e TDKR sono due opere (casualmente proprio dello stesso periodo) che portano al culmine un processo che era già in corso, perché la messa in discussione di certi elementi supereroistici era già in essere da un po'. Certo, Moore e Miller hanno scritto i due capolavori che rappresentano il culmine di un processo, e questo chiaramente è merito della loro bravura. Ma è ovvio che conti anche la fortuna di far parte di un certo contesto temporale.

3) Secondo me, Morrison è uno scrittore dello stesso livello di Moore. Il paragone di Morrison con Nolan e Moore con Kubrick, lo trovo completamente sballato. Morrison non è un "Nolan", è un autore che è già ora nell'olimpo tra i migliori autori di fumetti anglosassoni, di sempre. Ha il coraggio di sperimentare (vedasi Multiversity, ad esempio), ha soprattutto il coraggio di chiedere uno sforzo ai suoi lettori, di non dargli la pappa pronta, ma di fidarsi delle loro capacità intellettive e di comprensione. Di mettere in discussione certi concetti e cliché.



beh...

1) tutto è criticabile...ma le critiche dovrebbero avere un minimo di corrispondenza...leggittimo che possa non piacermi miss universo, ma se la liquido come un cesso, faccio la figura dello sguercio o della volpe con l'uva...ed è quello che succede a Morrison
2) la fortuna del periodo...intanto contestualizziamolo un po'; agli inizi degli anni 80 la stragrande maggioranza dei fumetti major americani erano legati alla tradizione, soprattutto le testate di punta, non è che ci fosse tutto sto vento di innovazione a livello globale di mercato; la carta bianca veniva data agli esordienti su testate minori in cui l'editore non aveva nulla da perdere, come il caso di Swamp Thing per Moore e Daredevil per Miller; alla base di questo processo di innovazione ci sono proprio questi autori...non si sono trovati una scena editoriale/culturale preesistente, ma sono stati loro ad imprimere una certa direzione; con Watchmen e TDKR hanno raggiunto la svolta che ha portato questa rivoluzione ad essere apprezzata globalmente, a superare i confini del pubblico di genere e a incidere nell'immaginario collettivo di una platea di lettori di fumetto che generalmente non leggono supereroi...dicci poco.

3)Morrison, per quanto apprezzi molti suoi lavori, non è mai riuscito ad uscire dal livello autoreferenziale supereroistico; il Multiversity potrà far andare in brodo di giuggiole il nerd feticista di tutine, ma il lettore di fumetti generalista lo eviterà come la peste.
:clap:

:lol: grazie  :)

Man of Steel

lol, è bellissimo come -dopo mezza intervista- Morrison sia passato come il nabbo di turno con un senso di inferiorità nei confronti di Moore, mentre quest'ultimo sia diventato quasi un santo, ma dico...basta guardare il titolo del topic eh, ci sarà un motivo se l'hanno chiamato così... :lol:
Senza contare che basta una semplicissima googlata di 2 secondi per scoprire se Moore sia effettivamente un amicone di Miller.
Insinuare che opere come Multiversity non valgano un cazzo senza i superheroes o che il lettore medio dei big 2 non riesca ad apprezzare la storia per la sua forma, struttura ecc...ma sia solo uno zombie che corre dietro ai pg con le tutine...
Beh sì, concordo, 'ste cose ammazzano la discussione. :D

Spiacente, ma non sei autorizzato a visualizzare il contenuto degli spoiler.

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f-yes93

L'immagine di Moore rancoroso è un falso storico.
Semplicemente a differenza degli altri autori che si fanno prendere in giro dai contratti delle big two e ne rimangono dipendenti per la necessità dei soldi, Moore si è staccato da ciò. Sopratutto perché i contratti di Watchmen, V per vendetta e Halo Jones son stati diverse mazzate in pochi mesi e gli hanno fatto passare la voglia di essere preso in giro da escamotage legali.
Perché Watchmen e V dovevano ritornare in suo possesso come diritti alla fine della prima stampa, dato che non c'erano mai stati casi di ristampa di volumi in edizioni pregiate. Invece se notate di Watchmen ristampano ogni tot una nuova edizione per mantenere i diritti, idem per V.

Persino per Before Watchmen ha sempre detto che si stupiva del fatto che invece di dare fiducia agli autori coinvolti nel progetto facendogli creare storie loro, si andava a rimestare in un'opera pensata per essere singola.
Invece tutta la stampa italiana e non si è concentrata sul fatto che brontolava.

Moore è una delle poche persone nel mondo del fumetto a dire quello che pensa e a combattere dalla parte degli autori ( persino nei Simpsons questo suo lato e si scherza sulla mercificazione delle sue opere).

Morrison invece ha sempre cavalcato questa sua ossessione per Moore e questa diatriba per farsi pubblicità.
Già da quando gli fu rifiutata la sua storiella (pessima) per Miracleman.

Da notare poi che il copia-incolla di Morrison fu notato in primis da Eddie Campbell.
Campbell notava come le interviste di Moore e le sue risposte ai giornalisti in merito alle idee delle sue prossime uscite venissero utilizzate da Morrison in maniera superficiale per batterlo nel tempo. Basti pensare ai numeri frattali di Big Numbers e il numero di Animal man dove compare Hawkman e la bomba che si basa appunto su un sistema di numeri frattali.

Moore inoltre continua a leggere i fumetti e ad esempio ha lasciato buone parole e impressioni su Saga di Vaughan, quindi non mi sembra tanto rancoroso, semplicemente combatte per un'idea di fumetto al passo coi tempi e che non si rintani nella standardizzazione dei personaggi e ripetizione degli stessi schemi, cosa che il fumetto supereroistico fa.

Rocker Jester

#268
Citazione di: Man of Steel il 16 Dicembre 2018, 14:44:45
lol, è bellissimo come -dopo mezza intervista- Morrison sia passato come il nabbo di turno con un senso di inferiorità nei confronti di Moore, mentre quest'ultimo sia diventato quasi un santo, ma dico...basta guardare il titolo del topic eh, ci sarà un motivo se l'hanno chiamato così... :lol:
Senza contare che basta una semplicissima googlata di 2 secondi per scoprire se Moore sia effettivamente un amicone di Miller.
Spiacente, ma non sei autorizzato a visualizzare il contenuto degli spoiler.


Più che dopo mezza intervista è una cosa che secondo me si porta avanti da anni. Tutta la storia professionale (e mi verrebbe da dire anche personale, vedi la storia della magia etc) di Morrison è segnata dal lavoro di Moore ed è una cosa che lui stesso ha più volte ammesso. Mi è sempre sembrato evidente che Morrison abbia sofferto e soffra un po' della sindrome dell'eterno secondo (come faceva notare Tankorr sopra). Però la cosa va ovviamente contestualizzata, stiamo pur sempre parlando di due pesi massimi del settore e il fatto che Morrison possa patire l'indifferenza del proprio padre/maestro non toglie nulla al lavoro che ha fatto e continua a fare.

Su Miller è chiaro che i due non siano amici (sarebbe stupendo ed incredibile il contrario :lolle:) però non mi pare abbiano mai avuto questa piccola faida che si ripropone ciclicamente ogni tot. E ci sarebbero decisamente molte più ragioni :asd:

Illmatic

Scusatemi, ma qui sembra che sia l'isterico Morrison che attacca continuamente il pacifico Moore.
Ma basta leggersi il primo post del topic per rendersi conto che non è così.
Moore è da anni che fa il santone che critica gli autori della DC e Marvel, o che fa l'offeso perché la DC osa usare i PROPRI personaggi.

A mio parere, Morrison non soffre di inferiorità, semplicemente gli sta sul c.... che Moore faccia l'alternativo santone che pontifica. E, ancor più semplicemente, io penso che DAVVERO Morrison non sia un fan di Watchmen, a differenza di altre opere di Moore (e infatti è sempre su Watchmen che si incentra la sua critica, o sbaglio? Forse perché non ce l'ha con Moore, autore da cui è stato peraltro nettamente influenzato, bensì con Watchmen).

A me, detto francamente, stanno sulle palle entrambi, come persone, a giudicare dalle interviste e dichiarazioni varie. Mi sembrano due tizi boriosi che dicono un sacco di scemenze con arroganza e, a volte, anche stupidità.
Ciò non toglie che siano due GRANDISSIMI autori, forse i miei preferiti in assoluto.

Quando ci sono discussioni di questo tipo, si finisce sempre per parteggiare per uno piuttosto che per l'altro. Io non parteggio per nessuno, mi limito a dire che le critiche che Morrison fa a Watchmen sono sensate. Lui poi, volutamente, esagera, ma quando dice, ad esempio, che il capitolo sul psicologo e Rorschach è inverosimile, ha ragione. Poi sta alla sensibilità del lettore accettare o meno quelle che è una palese forzatura poetica. E' un capitolo che io adoro, ad esempio, ma non mi sognerei mai di negare che sia inverosimile. E ad altri, quell'inverosomiglianza, può invece non piacere.

A me non piace l'intoccabilità di Watchmen, non mi piace l'intoccabilità di Moore. Non mi piace nemmeno che si dica che Multiversity è roba per nerd fissati con il fumetto supereroistico, perché io non lo sono affatto.
Nè mi piace che sia considerato un limite o un difetto scrivere solo fumetti supereroistici, visto che il fumetto supereroistico è un macro-genere, che contiene al suo interno così tante diverse declinazioni, che trovo assurdo considerarlo in maniera limitante.