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Dylan Dog - di Tiziano Sclavi 4.0

Aperto da Azrael, 16 Febbraio 2016, 16:01:19

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Skip James

Citazione di: Murnau il 25 Febbraio 2016, 14:29:00
E il mensile a chi vorresti affidarlo? Bilotta e Simeoni la mensilità non credo la reggano, Ambrosini sì ma le sue serie (Napoleone, Jan Dix) non vendono mai un cazzo e quindi dubito che la Bonelli si fidi più di lui. Recchioni? Azzeccherebbe comunque al massimo tre storie l'anno, forse neanche. Gli altri sceneggiatori della serie manco li conto, sono uno più scarso dell'altro.

Ambrosini mi piacerebbe, ma per i motivi che hai detto giustamente sarebbero un pò diffidenti. Non a caso Lacrime di Pietra è stato uno degli albi che ho preferito di questa nuova gestione. La Baraldi secondo me ha del potenziale per poter fare bene, ma non so quanto sia in grado di reggere una serialità. Bilotta invece dalla serie regolare quanti anni sono che latita? Chi ci metterei non lo so, so chi non ci metterei però: Recchioni-Barbato.
Citazione di: Galactus il 25 Febbraio 2016, 14:37:21
Beh, oddio, gran parte delle storie del rilancio sono state scritte da Simeoni e Barbato che, assieme al paio di storie annuali di Recchioni, formano la continuity blanda. Gli altri sono ospitate filler per non oberare di lavoro i disegnatori.

Questo rilancio una sua identità, una sua idea, una sua linea logica ce l'ha. Discutibile sulla qualità ma ce l'ha.

insomma, Simeoni dal rilancio avrà scritto 3 storie, idem la Barbato, tutta roba di qualità discutibile.

Io non parlo di continuity, quella non l'avrà mai, parlo di una coerenza di identità nel personaggio. Tutto questo alternarsi di autori mi sembra abbastanza casuale senza alcuna direttiva alle spalle, quello che ne esce è un dylan dog con una personalità bipolare.
Ti vesti di una luce dorata, non hai peso. Eppure senti perfettamente il pianeta che ti scorre sotto ai piedi, percepisci il furioso tumulto tutto intorno a te. Miliardi di individui e i loro miliardi di ricordi sintetici... ma tu domini il caos ,senza fatica.

Liquido

Io vorrei tanto sapere cosa ne pensa Sclavi, di questo nuovo corso. Leggo stupidaggini inutili di ogni tipo, annunci in pompa magna un giorno sì e l'altro pure, interviste assurde, recensioni faziose, foto pretestuose e ruffiane ("il maestro e l'allievo") e via dicendo.
Ma al Signor Sclavi queste storie piacciono? Perchè non gli viene mai chiesta, questa cosa?

Liquido

CitazioneLa Baraldi secondo me ha del potenziale per poter fare bene
La Baraldi?  :ph34r:
Ma hai idea di che tipo di libri scrive la Baraldi?

Murnau

Secondo me a Sclavi non gliene frega un cazzo, ha già i suoi demoni personali da combattere. E non lo biasimo.
Vendo vari Alan Moore, Grant Morrison, Frank Miller




Tu non sai che cosa voglia dire sentirli tutti addosso, gli anni, e non capirli più.
                                                                                                                                   La notte, 1961

Non c'è storia più grande della nostra, quella mia e tua. Quella dell'Uomo e della Donna.
                                                                                                                                    Il cielo sopra Berlino, 1987

Murnau

Citazione di: Skip James il 25 Febbraio 2016, 15:02:27
La Baraldi secondo me ha del potenziale per poter fare bene, ma non so quanto sia in grado di reggere una serialità.
La Baraldi è un'altra "un tanto al chilo" come De Nardo, Marzano, Accatino, Ratigher e compagnia cantante.
Vendo vari Alan Moore, Grant Morrison, Frank Miller




Tu non sai che cosa voglia dire sentirli tutti addosso, gli anni, e non capirli più.
                                                                                                                                   La notte, 1961

Non c'è storia più grande della nostra, quella mia e tua. Quella dell'Uomo e della Donna.
                                                                                                                                    Il cielo sopra Berlino, 1987

Liquido

#65
Sì, ma perchè usare sempre il suo nome solo per generare hype?
Ogni tanto mi piacerebbe che venisse scomodato per dare un parere su questo nuovo corso, visto che la "benedizione" è partita proprio da lui.
Che non gliene freghi niente è cosa evidente a pochi, per tutti gli altri l'importante è continuare a far finta del contrario.

Skip James

Citazione di: Liquido il 25 Febbraio 2016, 15:04:40
CitazioneLa Baraldi secondo me ha del potenziale per poter fare bene
La Baraldi?  :ph34r:
Ma hai idea di che tipo di libri scrive la Baraldi?


Guarda io ho letto solo misteri crimini e storie insolite di bologna, 2/3 anni fa, non sapevo neanche chi fosse lei, l'ho letto giusto perchè mi trovo a Bologna,quindi così a caso senza nessun criterio.Un libricino curioso niente di più. Cosa altro scrive non ne ho idea. Però il modo che ha di narrare le store non mi sembra affatto malvagio. Da quello che ho capito è abbastanza indottrinata nel settore fumettistico e Horror in generale (un periodo girava qui sul forum una sua recensione di Deadly Class molto carina) Poi se scrive romanzi rosa e harmony questo non lo so, spero di no.
Ti vesti di una luce dorata, non hai peso. Eppure senti perfettamente il pianeta che ti scorre sotto ai piedi, percepisci il furioso tumulto tutto intorno a te. Miliardi di individui e i loro miliardi di ricordi sintetici... ma tu domini il caos ,senza fatica.

Liquido

Scrive roba dark/ fantasy per giovani emo aspiranti suicidi.

Det Com

Citazione di: Skip James il 25 Febbraio 2016, 15:02:27
Citazione di: Murnau il 25 Febbraio 2016, 14:29:00
E il mensile a chi vorresti affidarlo? Bilotta e Simeoni la mensilità non credo la reggano, Ambrosini sì ma le sue serie (Napoleone, Jan Dix) non vendono mai un cazzo e quindi dubito che la Bonelli si fidi più di lui. Recchioni? Azzeccherebbe comunque al massimo tre storie l'anno, forse neanche. Gli altri sceneggiatori della serie manco li conto, sono uno più scarso dell'altro.

Ambrosini mi piacerebbe, ma per i motivi che hai detto giustamente sarebbero un pò diffidenti. Non a caso Lacrime di Pietra è stato uno degli albi che ho preferito di questa nuova gestione. La Baraldi secondo me ha del potenziale per poter fare bene, ma non so quanto sia in grado di reggere una serialità. Bilotta invece dalla serie regolare quanti anni sono che latita? Chi ci metterei non lo so, so chi non ci metterei però: Recchioni-Barbato.
Citazione di: Galactus il 25 Febbraio 2016, 14:37:21
Beh, oddio, gran parte delle storie del rilancio sono state scritte da Simeoni e Barbato che, assieme al paio di storie annuali di Recchioni, formano la continuity blanda. Gli altri sono ospitate filler per non oberare di lavoro i disegnatori.

Questo rilancio una sua identità, una sua idea, una sua linea logica ce l'ha. Discutibile sulla qualità ma ce l'ha.

insomma, Simeoni dal rilancio avrà scritto 3 storie, idem la Barbato, tutta roba di qualità discutibile.

Io non parlo di continuity, quella non l'avrà mai, parlo di una coerenza di identità nel personaggio. Tutto questo alternarsi di autori mi sembra abbastanza casuale senza alcuna direttiva alle spalle, quello che ne esce è un dylan dog con una personalità bipolare.

Confermo, da settembre a settembre (fase 2) hanno scritto 3 storie a testa Recchioni, Barbato e Simeoni: ovvero quelle collegate dalla continuity blanda e da un filo conduttore a livello "ideologico" (passami il termine, non mi viene di meglio al momento), cioè un Dylan fuori dal Dylan che abbiamo conosciuto fino ad ora e che inizia ad abituarsi alle novità esattamente come il lettore. Anche l'albo di Medda è collegato. Mignacco e Baraldi filler.

La continuity invece c'è. Blanda, come ho ripetuto, gestita male e talvolta inopportuna ma c'è. Stesso dicasi per l'identità di Dylan, che c'è, è una e, giocando tutto sulla questione vista in "...e cenere tornerai" e "spazio profondo", è anche (stata) più di una. A me non piace e non trovo che funzioni bene in quanto mi risulta un po' tutto forzato, sia il personaggio che le vicende.

Per me l'identità di Dylan inteso come personaggio è un problema accessorio e non primario.
L'identità, secondo i miei gusti, deve avercelo la serie: incubi e paure, sguardo critico sulla società, umorismo nero e grottesco, citazioni ben dosate.
Che poi nel Dylan personaggio ogni autore possa vederci qualcosa di sé, secondo me, è un valore aggiunto che dà un tocco di autoriale alla serie.

Però, insomma, ogni lettore vuole qualcosa di diverso da questa serie e non saprei nemmeno dirti chi abbia ragione (se esiste una ragione universale).

Murnau

Vendo vari Alan Moore, Grant Morrison, Frank Miller




Tu non sai che cosa voglia dire sentirli tutti addosso, gli anni, e non capirli più.
                                                                                                                                   La notte, 1961

Non c'è storia più grande della nostra, quella mia e tua. Quella dell'Uomo e della Donna.
                                                                                                                                    Il cielo sopra Berlino, 1987

Skip James

Citazione di: Liquido il 25 Febbraio 2016, 15:23:33
Scrive roba dark/ fantasy per giovani emo aspiranti suicidi.

Andiamo bene....
Ti vesti di una luce dorata, non hai peso. Eppure senti perfettamente il pianeta che ti scorre sotto ai piedi, percepisci il furioso tumulto tutto intorno a te. Miliardi di individui e i loro miliardi di ricordi sintetici... ma tu domini il caos ,senza fatica.

Skip James

Citazione di: Galactus il 25 Febbraio 2016, 15:24:14
Citazione di: Skip James il 25 Febbraio 2016, 15:02:27
Citazione di: Murnau il 25 Febbraio 2016, 14:29:00
E il mensile a chi vorresti affidarlo? Bilotta e Simeoni la mensilità non credo la reggano, Ambrosini sì ma le sue serie (Napoleone, Jan Dix) non vendono mai un cazzo e quindi dubito che la Bonelli si fidi più di lui. Recchioni? Azzeccherebbe comunque al massimo tre storie l'anno, forse neanche. Gli altri sceneggiatori della serie manco li conto, sono uno più scarso dell'altro.

Ambrosini mi piacerebbe, ma per i motivi che hai detto giustamente sarebbero un pò diffidenti. Non a caso Lacrime di Pietra è stato uno degli albi che ho preferito di questa nuova gestione. La Baraldi secondo me ha del potenziale per poter fare bene, ma non so quanto sia in grado di reggere una serialità. Bilotta invece dalla serie regolare quanti anni sono che latita? Chi ci metterei non lo so, so chi non ci metterei però: Recchioni-Barbato.
Citazione di: Galactus il 25 Febbraio 2016, 14:37:21
Beh, oddio, gran parte delle storie del rilancio sono state scritte da Simeoni e Barbato che, assieme al paio di storie annuali di Recchioni, formano la continuity blanda. Gli altri sono ospitate filler per non oberare di lavoro i disegnatori.

Questo rilancio una sua identità, una sua idea, una sua linea logica ce l'ha. Discutibile sulla qualità ma ce l'ha.

insomma, Simeoni dal rilancio avrà scritto 3 storie, idem la Barbato, tutta roba di qualità discutibile.

Io non parlo di continuity, quella non l'avrà mai, parlo di una coerenza di identità nel personaggio. Tutto questo alternarsi di autori mi sembra abbastanza casuale senza alcuna direttiva alle spalle, quello che ne esce è un dylan dog con una personalità bipolare.

Confermo, da settembre a settembre (fase 2) hanno scritto 3 storie a testa Recchioni, Barbato e Simeoni: ovvero quelle collegate dalla continuity blanda e da un filo conduttore a livello "ideologico" (passami il termine, non mi viene di meglio al momento), cioè un Dylan fuori dal Dylan che abbiamo conosciuto fino ad ora e che inizia ad abituarsi alle novità esattamente come il lettore. Anche l'albo di Medda è collegato. Mignacco e Baraldi filler.

La continuity invece c'è. Blanda, come ho ripetuto, gestita male e talvolta inopportuna ma c'è. Stesso dicasi per l'identità di Dylan, che c'è, è una e, giocando tutto sulla questione vista in "...e cenere tornerai" e "spazio profondo", è anche (stata) più di una. A me non piace e non trovo che funzioni bene in quanto mi risulta un po' tutto forzato, sia il personaggio che le vicende.

Per me l'identità di Dylan inteso come personaggio è un problema accessorio e non primario.
L'identità, secondo i miei gusti, deve avercelo la serie: incubi e paure, sguardo critico sulla società, umorismo nero e grottesco, citazioni ben dosate.
Che poi nel Dylan personaggio ogni autore possa vederci qualcosa di sé, secondo me, è un valore aggiunto che dà un tocco di autoriale alla serie.

Però, insomma, ogni lettore vuole qualcosa di diverso da questa serie e non saprei nemmeno dirti chi abbia ragione (se esiste una ragione universale).

Se l'identità devono averle le storie e non il personaggio tanto vale creare una collana tipo le storie con tema horror e incubi, non vedo perchè chiamarla dylan dog.
Ti vesti di una luce dorata, non hai peso. Eppure senti perfettamente il pianeta che ti scorre sotto ai piedi, percepisci il furioso tumulto tutto intorno a te. Miliardi di individui e i loro miliardi di ricordi sintetici... ma tu domini il caos ,senza fatica.

Det Com

Citazione di: Skip James il 25 Febbraio 2016, 15:27:10
Citazione di: Galactus il 25 Febbraio 2016, 15:24:14
Citazione di: Skip James il 25 Febbraio 2016, 15:02:27
Citazione di: Murnau il 25 Febbraio 2016, 14:29:00
E il mensile a chi vorresti affidarlo? Bilotta e Simeoni la mensilità non credo la reggano, Ambrosini sì ma le sue serie (Napoleone, Jan Dix) non vendono mai un cazzo e quindi dubito che la Bonelli si fidi più di lui. Recchioni? Azzeccherebbe comunque al massimo tre storie l'anno, forse neanche. Gli altri sceneggiatori della serie manco li conto, sono uno più scarso dell'altro.

Ambrosini mi piacerebbe, ma per i motivi che hai detto giustamente sarebbero un pò diffidenti. Non a caso Lacrime di Pietra è stato uno degli albi che ho preferito di questa nuova gestione. La Baraldi secondo me ha del potenziale per poter fare bene, ma non so quanto sia in grado di reggere una serialità. Bilotta invece dalla serie regolare quanti anni sono che latita? Chi ci metterei non lo so, so chi non ci metterei però: Recchioni-Barbato.
Citazione di: Galactus il 25 Febbraio 2016, 14:37:21
Beh, oddio, gran parte delle storie del rilancio sono state scritte da Simeoni e Barbato che, assieme al paio di storie annuali di Recchioni, formano la continuity blanda. Gli altri sono ospitate filler per non oberare di lavoro i disegnatori.

Questo rilancio una sua identità, una sua idea, una sua linea logica ce l'ha. Discutibile sulla qualità ma ce l'ha.

insomma, Simeoni dal rilancio avrà scritto 3 storie, idem la Barbato, tutta roba di qualità discutibile.

Io non parlo di continuity, quella non l'avrà mai, parlo di una coerenza di identità nel personaggio. Tutto questo alternarsi di autori mi sembra abbastanza casuale senza alcuna direttiva alle spalle, quello che ne esce è un dylan dog con una personalità bipolare.

Confermo, da settembre a settembre (fase 2) hanno scritto 3 storie a testa Recchioni, Barbato e Simeoni: ovvero quelle collegate dalla continuity blanda e da un filo conduttore a livello "ideologico" (passami il termine, non mi viene di meglio al momento), cioè un Dylan fuori dal Dylan che abbiamo conosciuto fino ad ora e che inizia ad abituarsi alle novità esattamente come il lettore. Anche l'albo di Medda è collegato. Mignacco e Baraldi filler.

La continuity invece c'è. Blanda, come ho ripetuto, gestita male e talvolta inopportuna ma c'è. Stesso dicasi per l'identità di Dylan, che c'è, è una e, giocando tutto sulla questione vista in "...e cenere tornerai" e "spazio profondo", è anche (stata) più di una. A me non piace e non trovo che funzioni bene in quanto mi risulta un po' tutto forzato, sia il personaggio che le vicende.

Per me l'identità di Dylan inteso come personaggio è un problema accessorio e non primario.
L'identità, secondo i miei gusti, deve avercelo la serie: incubi e paure, sguardo critico sulla società, umorismo nero e grottesco, citazioni ben dosate.
Che poi nel Dylan personaggio ogni autore possa vederci qualcosa di sé, secondo me, è un valore aggiunto che dà un tocco di autoriale alla serie.

Però, insomma, ogni lettore vuole qualcosa di diverso da questa serie e non saprei nemmeno dirti chi abbia ragione (se esiste una ragione universale).

Se l'identità devono averle le storie e non il personaggio tanto vale creare una collana tipo le storie con tema horror e incubi, non vedo perchè chiamarla dylan dog.

un problema accessorio e non primario non vuol dire letteralmente non avere nessuna identità

Skip James

La definizione di accessorio converrai con me che si accosta a differenti interpretazioni, quali marginale,trascurabile, superfluo, irrilevante. Hai fatto bene a specificarlo quindi ho capito cosa intendi.

Condivido che le due cose devono essere bilanciate, normale se la storia ha una forte identità il personaggio possa passare in secondo piano e viceversa, ma anche se in quantità diverse queste due caratterizzazioni devono esserci.
Ti vesti di una luce dorata, non hai peso. Eppure senti perfettamente il pianeta che ti scorre sotto ai piedi, percepisci il furioso tumulto tutto intorno a te. Miliardi di individui e i loro miliardi di ricordi sintetici... ma tu domini il caos ,senza fatica.

Det Com

Citazione di: Skip James il 25 Febbraio 2016, 15:40:34
La definizione di accessorio converrai con me che si accosta a differenti interpretazioni, quali marginale,trascurabile, superfluo, irrilevante. Hai fatto bene a specificarlo quindi ho capito cosa intendi.

Condivido che le due cose devono essere bilanciate, normale se la storia ha una forte identità il personaggio possa passare in secondo piano e viceversa, ma anche se in quantità diverse queste due caratterizzazioni devono esserci.

Sì, soprattutto è visto in relazione al personaggio che si sta leggendo in questo rilancio.
Io e te, ad esempio, ne abbiamo avuto due impressioni differenti (per me l'identità c'è ma gestita male, per te non c'è) quando presumibilmente gli autori e i curatori dovrebbero aver dato delle direttive in tal senso. E già non si parte benissimo. Appunto perché se hai cercato di dare un'impronta a Dylan Dog e alla serie (visto anche cos'era diventato nelle annate precedenti) e questa non fa fare il salto di qualità quando basta un Ambrosini di mestiere e non fenomenale per risollevare qualitativamente la baracca, ecco che allora mi viene il dubbio: e se fosse che il problema sono gli autori e di conseguenza le storie e non l'identità, di per sé, che si vuole dare?

Chiaramente Recchioni e l'altro direttore Busatta non hanno avuto un compito facile e sono stati coraggiosi ad intraprendere dei cambiamenti (che sono, in realtà, dei cambiamenti più nell'immaginario collettivo dei bonelliani duri e puri che non per chi ha qualche lettura in più sul groppone). Ma la direzione presa mi sembra, a conti fatti, del gran fumo negli occhi. E oggi come oggi mi accontenterei di una collana a tema horror e incubi se il contrappasso (:P) sia avere delle storie da ricordare. Guarda il Dylan Dog di Chiaverotti: aveva un'identità propria eppure diversa da quello Sclaviano ed è stato protagonista di storie memorabili (e anche detestate da taluni, ma) che si dimenticano molto meno rispetto alle attuali Barbato e Simeoni nonostante i 15-20 anni sul groppone.