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Dylan Dog - di Tiziano Sclavi

Aperto da Occhi nella Notte, 11 Agosto 2009, 12:35:54

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Lev

COnfermo il livello più basso rispetto i CF degli anni passati. Spero che l'averlo passato a semestrale non incida sulla qualità del prodotto che era sempre stata discretazza fin'ora.
L'unica storia che si salva secondo me è l'ultima, insignificanti le prime due, allucinante la terza, anche se mi ha fatto fare 2 risate nella sua scemenza...

Lev



Dylan Dog n. 284,  mensile
Nel segno del dolore
Soggetto e Sceneggiatura: Bruno Enna
Disegni: Nicola Mari
Copertina: Angelo Stano
b/n 98 pp

Pandora è una ragazza apparentemente fragile, ma che nasconde un terrificante segreto: è in grado di uccidere semplicemente sfiorando le sue vittime. Un potere sfruttato da una madre senza scrupoli e che l'ha costretta a una vita senza amici, circondata solo dall'odio e dalla paura del prossimo. Questo fino all'incontro con l'Indagatore dell'Incubo che con il suo amore proverà a salvarla da se stessa...

Comprato oggi, vi faccio sapere. C'è Mari ai disegni però, che negli anni è migliorato ma non mi ha mai entusiasmato...

Lev

Felice di essere stato smentito.Un Mari moolto superiore a come lo ricordavo e storia del tutto dignitosa che non cala nel finale. Mi è piaciuta e ne consiglio la lettura...

Clint Eastwood

mari o ti piace o lo odi non c'è niente da fare...a me piace!  ;)
CERCO


CI SONO DUE CATEGORIE DI PERSONE...QUELLI CHE AMANO I FILM DI CLINT EASTWOOD E GLI IDIOTI
sì,sono sottoilSETTE

Cappellaio Matto

Ecco, a me non piace molto. O meglio, non apprezzo il suo modo di disegnare determinati particolari, come, per fare qualche esempio, anatomie o tratti dei volti (più maschili che femminili).
Se poi dovessi cercare il pelo nell'uovo in quest'albo, c'è una vignetta con una resa di Groucho di schiena che è davvero inguardabile.
Comunque sia...

Sul fronte Enna, invece, nulla da ridire. Una storia davvero buona con personaggi (la Pandora), a parer mio, ottimamente tratteggiati.
Nella sceneggiatura ho trovato un solo punto debole:
Spiacente, ma non sei autorizzato a visualizzare il contenuto degli spoiler.


Sul dipinto protagonista ad un certo punto della vicenda, incuriosito, ho cercato qualche informazione.
Non uso lo Spoiler perchè non ha effettivamente alcun legame effettivo con l'andamento della trama.

Il Trionfo della Morte



Il grande affresco si trovava originariamente nel cortile di Palazzo Sclafani, edificio trecentesco divenuto verso la metà del XV secolo, dopo il trasferimento della famiglia Sclafani in Spagna, la sede dell'Ospedale Grande e Nuovo della città di Palermo. Staccato nel 1944, a causa dei danni bellici, il dipinto pervenne a Palazzo Abatellis all'apertura della Galleria. La scena, apparentemente irreale ma con forti agganci al vero, è chiara: la morte in sella ad un cavallo scheletrito irrompe in un giardino, scagliando i suoi dardi su nobili fanciulle e giovani gaudenti; sotto di lei stanno, atterrate, le dignità del mondo. Si riconoscono infatti dei vescovi, un papa, un imperatore, un sultano, un uomo di legge quale l'allora famoso giureconsulto Bartolo da Sassoferrato, identificato dalla scritta in caratteri gotici sul libro che tiene in mano. La morte ha risparmiato la folla dei poveri cenciosi che la invoca invece come una liberazione dalle pene terrene, analogamente a quanto è rappresentato nel Trionfo del Camposanto di Pisa, opera di Francesco Traini della metà del '300. In secondo piano sono a destra una fontana, interpretata come simbolo di vita o di grazia, ed a sinistra un uomo con due cani, forse riferimento a San Vito, santo guaritore caratterizzato appunto da una coppia di cani. Nei due personaggi che guardano verso lo spettatore, nel gruppo dei cenciosi, sono stati riconosciuti il pittore ed il suo aiutante, con in mano la stecca ed il vasetto dei colori.
Per ragioni storiche e stilistiche, si presume che l'affresco sia stato realizzato intorno al 1440-1450, subito dopo la fondazione dell'Ospedale Grande e Nuovo. Nonostante le numerose identificazioni proposte, il suo autore rimane ancora sconosciuto; secondo una leggenda si tratterebbe di uno straniero che, guarito da una grave malattia, avrebbe realizzato l'opera in segno di ringraziamento, ma questa suggestiva ipotesi sembra da scartare alla luce del soggetto stesso del dipinto, legato al tema della vanità dei beni terreni e da collegarsi piuttosto ad una committenza da parte dei rettori dell'Ospedale. Certamente l'artista fa mostra di una cultura figurativa complessa di matrice tardo gotica, ma con riferimenti a svariati modelli che spaziano dalla miniatura all'arazzo, dalla conoscenza della pittura catalana a quella franco-borgognona.


(fonte:http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/dirbenicult/info/beniinamovibili/PaTrionfo.html)

Nexus

:mmm:

Mi hai incuriosito, domani lo provo, dovrebbe trovarsi ancora :ahsisi:
Previously known as Andrea.

Murnau

Mah. Il plot non era male, ma la sceneggiatura è stata piuttosto scialba, con poca atmosfera e poca umanità. Mi sa che questo è l'ultimo DyD scritto da Enna che compro: dopo un buon esordio con alcune storie interessanti, non ha più azzeccata una. Mari mi fa impazzire ma qui mi ha un po' deluso, era piuttosto "normale", forse per andare incontro ai gusti della massa.
Vendo vari Alan Moore, Grant Morrison, Frank Miller




Tu non sai che cosa voglia dire sentirli tutti addosso, gli anni, e non capirli più.
                                                                                                                                   La notte, 1961

Non c'è storia più grande della nostra, quella mia e tua. Quella dell'Uomo e della Donna.
                                                                                                                                    Il cielo sopra Berlino, 1987

Cappellaio Matto

Beh, il modo di tratteggiare la sofferenza di Pandora, l'atteggiamento di Dylan anche quando deve comunque essersi convinto che qualcosa di vero esiste ed il mondo crudele della superstizione ha dell'umanità. Non è disattento o superficiale. O, almeno, questo mi ha comunicato.
Ho letto in giro che molti hanno spezzettato la trama in cerca d'incongruenze o errori di sceneggiatura. Io non li ho notati.


Murnau

Lei è troppo buono con DyD, Cappellaio.  :sisi: Per me questo è un albo poco più che mediocre, per quanto mi riguarda Enna è entrato nella lunga lista degli sceneggiatori dylaniati che evito.
Vendo vari Alan Moore, Grant Morrison, Frank Miller




Tu non sai che cosa voglia dire sentirli tutti addosso, gli anni, e non capirli più.
                                                                                                                                   La notte, 1961

Non c'è storia più grande della nostra, quella mia e tua. Quella dell'Uomo e della Donna.
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Nexus

Appena letto Finché morte non vi separi, prestatomi da un amico :sisi:
Meraviglioso
Previously known as Andrea.

Murnau

Una delle mie storie preferite, avevo 14 anni quando l'ho letta.  :cry:
Vendo vari Alan Moore, Grant Morrison, Frank Miller




Tu non sai che cosa voglia dire sentirli tutti addosso, gli anni, e non capirli più.
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Non c'è storia più grande della nostra, quella mia e tua. Quella dell'Uomo e della Donna.
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Clint Eastwood

CERCO


CI SONO DUE CATEGORIE DI PERSONE...QUELLI CHE AMANO I FILM DI CLINT EASTWOOD E GLI IDIOTI
sì,sono sottoilSETTE

Clint Eastwood

la mia preferita è johnny freak  :cry:
CERCO


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SilverSurfer

il cuore di Johnny.... tre per zero... e anche quella storia in cui C'è un angelo caduto e un Demone scacciato dall'inferno! Non ricordo il titolo.... vorrei rileggere quella storia!!! Che brutto essere a 1000 km dalla propria collezione...

Diario di Rorschach. 21 Febbraio 2010. 12.18. Blake aveva capito. Lo trattava come uno scherzo, ma aveva capito. Vedeva le crepe nella società, gli ometti mascherati che cercavano di reggerla in piedi. Vedeva il vero volto del XX secolo e aveva deciso di diventarne un riflesso, una parodia. Nessun altro lo vedeva, per questo era solo....

Lev

#239



Dylan Dog n. 285
Il ladro di cervelli
Soggetto e Sceneggiatura: Giancarlo Marzano
Disegni: Ugolino Cossu
Copertina: Angelo Stano


Per Dylan, una romantica gita sul Tamigi si trasforma in un incubo quando l'imbarcazione viene attaccata da uno spaventoso mostro gigante. È solo la prima di una serie di incredibili apparizioni che sembrano il preludio di una vera e propria invasione aliena. Per fermarla, l'inquilino di Craven Road dovrà recuperare una misteriosa valigetta rubata a due uomini in nero che non sono affatto ciò che sembrano...







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Storia che mi ha dato l'impressione di essere brutta di per sè, nelle mani di un autore che può fare molto di più. Cossu m'è piaciuto come sempre...