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Topolino - Topic Ufficiale

Aperto da Spider-Bat, 29 Settembre 2009, 00:31:35

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Clod

quello è vero, a parte qualcuna (come quella citata da Bramo di questo numero), il livello generale ahimè è calato

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Bramo

Be', dipende da cosa intendete per "qualche anno fa", eh... gli anni '90? I 2000? Perchè a mio parere stiamo attraversando un ottimo periodo da un paio di annetti per quanto riguarda il "Topo", molto meglio per dire dell'era della direttrice Claretta Muci, che come cosa buon ha avuto solo (o quasi) quella di lanciare Casty.
Mentre invece adesso che al timone c'è Valentina De Poli l'atmosfera, dopo il primo periodo di assestamento, è eccellente: Casty (anche se non frequentissimamente) che comunque ha avuto la possibilità di sviluppare la sua poetica, un po' di Faraci, il ritorno di Artibani e fra poco di Pezzin che erano scappati dalla Disney e che la De Poli ha riottenuto, Gagnor che gli fanno fare un sacco di brevi ma quando si scatena con quelle lunghe fa sempre cose ottime, Vitaliano che ha regalato ottime cose... poi è chiaro che attorno c'è anche fuffa, ma quella c'era anche nella cosiddetta erà dell'oro (anni '50) in cui accanto a capolavori di Scarpa c'erano le storielle di Buci o dei Tre Porcellini o le brasiliane con Paperina.
Andrea "Bramo"

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Azrael

#62
Citazione di: Bramo il 16 Ottobre 2011, 11:23:06
Be', dipende da cosa intendete per "qualche anno fa", eh... gli anni '90? I 2000? Perchè a mio parere stiamo attraversando un ottimo periodo da un paio di annetti per quanto riguarda il "Topo"

No parlo di 2/3 anni fa  :lol: vado molto più dietro!
Poi sicuramente come dici tu per ora sta attraversando un periodo "ottimo" ma per me lo standard rimane comunque lo stesso basso  ^_^
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Bramo

Tutto dipende da quale standard di riferimento ognuno ha. E' chiaro che se abbiamo come standard Barks, Gottfredson, Don Rosa e Romano Scarpa il 99% di quello che compare oggi sul "Topo" ci sembrerà robaccia mediocre. Ma quelle sono le eccellenze, e non ha senso comparare il periodo recente con i Maestri anche perchè occorre tenere conto che anche ai tempi in cui uscivano sul Topo le traduzioni delle storie di Barks o le storie da autore completo di Scarpa e di Carpi e di Bottaro ecc erano attorniate da storielle senza pretese, riempitivi sciocchi, come succede adesso attorno a pezzi da 90 come Casty, Teresa Radice, Faraci ecc. :)

Ma a proposito di Scarpa...

Tesori Disney # 12 - Topolino e Atomino (Parte II)



Come promesso nel numero precedente, in questa dodicesima uscita di "Tesori Disney" abbiamo la seconda parte del ciclo di Atomino che, in un volume più corposo dello scorso numero, presenta le ultime prove di Romano Scarpa col personaggio per poi mostrare come altri autori si siano cimentati col personaggio.
La storia di apertura è senza dubbio la migliore del lotto: Topolino e l'Imperatore della Calidornia è un gioiellino, con influenze da Topolino e Billy il Topo di Gottfredson per il tema del doppio e da Paperino e il Cimiero Vichingo di Barks per il tema dell'oggetto che conferisce il possesso di un dato territorio. Scarpa crea il concetto di Calidornia per indicare la regione americana che racchiude Topolinia, Paperopoli e perfino la Giuncavilladi Buci, e nel passato di Topolinia costruisce un intrigo che vede protagonista un bandito, tale Topo the Kid, il quale sarebbe riuscito ad ottenere la proprietà di questa regione ma che per via di un imprevisto non ha mai potuto riscattare tale diritto. E ora che un misterioso individuo simile in tutto e per tutto a Topolino compie incursioni notturne per la città suonando trombe a tutto spiano, il caso torna alla ribalta.
Trovo ottimo il modo in cui Scarpa confeziona la parte mistery, in cui se l'autore strizza anche troppo apertamente l'occhio sul possibile colpevole le motivazioni di una certa azione rimangono nebulose fino alla fine. Ottimoni i disegni.



L'inserimento di Topolino nel Favoloso Regno di Shan-Grillà p0uò apparire forzato nell'ambito dell'opera omnia su Atomino, ma data la qualità della storia chiudo tranquillamente un occhio. Qui l'atomo antropomorfo compare solo nelle prime tavole in cui lo vediamo tornare nella Dimensione Delta, per il resto il lettore si può godere una bella avventura di Topolino, Minni e Gambadilegno alla prese con quella leggenda che nella cultura ha preso forma in opere come Orizzonte Perduto di Frank Capra (film citato nella storia non a caso) e nel poema di Samuel Coleridge, e che nei fumetti abbiamo incrociato grazie a Barks e Don Rosa con Zio Paperone e la Dollarallergia e Zio Paperone - Ritorno a Xanadu. Scarpa utilizza alla grande il tema mostrandoci avverntura, suspence, un ottimo uso dei personaggi, una morale appena suggerita e un bello scontro tra Mickey e Pietro.

Dopo le tavole di raccordo di Dalmasso per "Topolino alle Olimpiadi" in cui Scarpa ridisegna Atomino in scene che collegano Shan-Grillà e il Bip Bip-15 (apparsa nel precedente volume), ecco Gancio il Dritto dà Lezioni! e Gancio Vince Sempre!, dove grande protagonista è il merlo indiano creato da Bill Walsh e di cui Scarpa fa un uso magistrale in storie brevi, è vero, ma che ci restituiscono questa figura di eroe diversa da Topolino ma convincente e che sembra rifarsi a quei "duri indifferenti" del cinema hollywoodiano. Atomino è un'ottima spalla per le missioni che Gancio deve compiere per il Dottor Enigm.



Infine, ecco la nota dolente. Chi chiedeva fin dalla nascita di "Tesori Disney" di veder pubblicato Atomino si divideva tra chi voleva solo l'Atomino di Scarpa e chi tutte le storie con il personaggio. La scelta dei  curatori della testata è caduta sul tutto-tutto, e se questo è lodevole perchè una volta tanto in linea con le intenzioni dichiarate all'inizio, dall'altra parte l'operazione offre cinque storie che sfigurano se confrontate con quelle dello scorso volume e con la prima di questo. Soprattutto Topolino e le Lettere Misteriose (Volpini/Gatto) e Topolino e i Funghi Radioattivi (Bencivenni/Asteriti) sono storie dimenticabilissime, dove il contributo e l'uso di Atomino sono minimi e poco significativi, come le avventure in sè. Già meglio la seconda prova di Bencivenni, Topolino e l'Acceleratore Nucleare (Bencivenni/De Vita jr.) in cui la storia ha sicuramente più ritmo e più fascino, e anche la presenza di Atomino e di Enigm è più giustificata. Inoltre per via del tema la storia risulta ancora di forte attualità!
Ma a mio parere l'unica storia dell'Atomino post-Scarpa che si può dire riuscita è Topolino e la Missione in Losconia (Figus/Dotta): l'avevo già letta da piccolo quando non sapevo niente di Atomino, ma ne rimasi colpito molto favorevolmente. Rileggendola ora, ho ritrovato quel fascino dato dal ritorno della grande avventure, dall'atmosfera spionistica che richiama James Bond, dalla missione pericolosa in terra straniera e belligerante. Il dialogo tra Topolino e Atomino in cui ricordano le loro prime avventure e l'inserimento del gottfredsoniano Capitano Setter dimostrano gli intenti filologici di Giorgio Figus, e la storia si conferma molto buona anche grazie ai disegni di questo Massimo Dotta che col suo tratto richiama un po' quello di Scarpa.
Chiude il cerchio Tanti Auguri, Gancio! (Boschi/Perina), avventura celebrativa dei 50 anni di vita editoriale di Gancio scritta da filologo Luca Boschi, in cui non poteva mancare anche una nuova missione di Gancio e Atomino, come ai bei vecchi tempi.

Plauso a Gervasio per la sua bella cover e plauso agli articoli di Boschi e Becattini, che anche se non lunghissimi fanno sempre il loro lavoro e inoltre stavolta sono utili anche per indicare le varie incursioni di Atomino in illustrazioni o in cammeo di alcune storie particolari.

Non mancano le note dolenti: quel "2004" contenuto nel documento che tiene in mano Topolino nell'Imperatore della Calidornia e mutuato dalla ristampa di qualche anno fa grida vendetta ed è indice del fatto che, a dispetto dell'articolo che sottolinea la completezza della storia, è sempre problematico in Disney attingere alle fonti più corrette delle storie da ristampare.

Un volume altalenante, insomma, che offre ottime storie a fianco di storie mediocri, tutte però unite dalla presenza più o meno attiva del personaggio che fa da filo rosso a questi due volumi, e che offre articoli colti ed esplicativi a fianco di versioni non proprio filologiche delle avventure presentate. Gioie e dolori per un'operazione che rimane comunque lodevole e per due volumi che sono da leggere.
Andrea "Bramo"

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Dr Holmes

A rischio di andare ancora più pericolosamente OT, vi segnalo questa storia che mi e' capitato di leggere per caso ieri sera. Credo che sia una storia Disney di un certo spessore: a me e' piaciuta moltissimo e penso che a qualcuno possa interessare. Si intitola "Topolino e l'Incredibile Bosco Fiorito", ed e'  :meta:. :ahsisi:
Posto anche la prima tavola, tanto per farvi un'idea:
Spiacente, ma non sei autorizzato a visualizzare il contenuto degli spoiler.
.
E' scritta da Michelini ed illustrata da Gatto; la trovate sul numero 71 de I Grandi Classici Disney.

Bramo

#65
Citazione di: Sheldon Cooper il 22 Ottobre 2011, 16:22:41
A rischio di andare ancora più pericolosamente OT
Lol, non vorrei fare il saccentone, ma in effetti questo tuo post (e questo mio, ovviamente) stavano meglio nel topic su Topolino ;) Vabbè, poco male, nel caso qualche moderatore ci sposta.
La storia in questione, comunque, è molto interessante: non saprei dirti se è una storia "di un certo spessore", dipende da cosa si intende con queste parole, ma è sicuramente un'avventura che molti fan disneyani ricordano con affetto, vuoi per i disegni piacevoli di Gatto vuoi per la trama decisamente fuori dal comune, che fa della follia il suo cavallo di battaglia.
Chi volesse leggerla e non si fa problemi a leggere fumetti sul computer, la trova (legalmente, eh) sul sito di Luciano Gatto, precisamente QUI.
Il coniglio Pacuvio, personaggio che ha esordito proprio in questa storia e che è il folle motore dell'azione, ricompare sempre ad opera dei due autori anche in Topolino e l'incredibile naniversario (questa, che mette in mezzo anche l'universo narrativo di Biancaneve e i Sette Nani, è ancora più meta della prima :P ) e in Topolino e l'incredibile mondo Tic-Tac.
Esiste da anni anche la sceneggiatura completa di tavole disegnate di una quarta storia, Topolino e l'incredibile mondo proverbiale, che però non è mai stata pubblicata per motivi oscuri, presumibilmente perchè essendo incentrata su modi di dire italiani la storia sarebbe risultata difficile da esportare all'estero. A suo tempo i tipi del forum del Papersera indirono una petizione online per il recupero della storia, petizione che non ottenne alcun effetto.

Post Uniti: 23 Ottobre 2011, 16:03:12

Topolino # 2917



Un numero sulla carta ghiottissimo ha rispettato tutte le promesse e le aspettative create dalle prime due storie, che mi hanno prepotentemente spinto a versare altri 2 euro e 30 centesimi alla Disney Italia.



Archimede e Amelia in Un Mistero Ultralargo (Faraci/Cavazzano) in realtà mi attirava soprattutto per i due autori, che sia presi singolarmente che - a maggior ragione - in coppia hanno quasi sempre regalato meraviglie. Ma in realtà il tema della storia e i due protagonisti, solitamente comprimari, chissà perchè mi aveva spinto a pensare a questa avventura come a una prova "minore" del duo di artisti. Mi sono sbagliato di bbbrutto. :P La storia è ottima, prende a pretesto la tematica avveniristica della banda larga in Italia (ultimo tassello delle celebrazioni topolinesche per i 150 anno dell'unità del nostro Paese) per raccontare una storia prima di tutto molto divertente, dove il talento umoristico di Faraci che tanto ha contraddistinto le sue storie disneyane più celebri torna qui in modo molto convincente. Ma l'avventura offre comunque anche spunti avventurosi, nella fattispecie la scena del sabotaggio della macchina presenta tavole decisamente adrenaliche e quasi alla 007, con un Archimede molto figo.
Il tema dell'unione di forze tra Archimede e Amelia, poi, è ben gestito e perfino il motivo per cui nasce questo sodalizio non risulta forzato. Saper gestire così bene due personaggi nati per essere spalla e antagonista, mettendoli in coppia, non è facile e solo uno sceneggiatore molto abile poteva riuscire a creare una storia riuscita e soddisfacente con queste premesse. Faraci c'è riuscito, regalando una storia veramente bella. Tra le battute e le gag sono da segnalare almeno quella del possente Urgon (peraltro non fine a se stessa, e ciò è molto buono) e la vignetta finale, davvero perfetta.
I disegni di Giorgio Cavazzano non deludono, assestandosi sulla sua sua solita media qualitativa, che è molto molto alta. La sua Amelia è particolarmente affascinante grazie all'aspetto e alla capigliatura, il suo Archimede è altrettanto ottimo.



L'altra perla del numero è Paperino, Paperoga e l'Enigmatico Skiantosh (Gagnor/Sciarrone). Roberto Gagnor è un bel tipo: lo si vede con frequenza sul settimanale con storielle brevi, spesso appartenenti a un filone, che per quanto a volte sono simpatche di certo non hanno lo spazio sufficiente per essere incisive e nemmeno l'ambizione di essere più di un simpatico relax di 5 minuti. Ma questo non deve indurre a pensare che Gagnor sia uno sceneggiatore trascurabile, prima di tutto perchè spunti interessanti spesso ci sono perfino nelle brevi, ma poi anche perchè ha dimostrato più volte di avere un'ottima conoscenza del mondo Disney e di possedere una verve umoristica assolutamente irresistibile, connubio che ha portato a creare storie bellissime come Quacklight o La Notte Silenziosa o quella su Destino, per citarne giusto tre. E torna a dimostrare di che pasta è fatto in questa nuova avventura, in cui un po' omaggia e un po' fa la parodia della Settimana Enigmistica, fin dalla prima tavola. Paperino e Paperoga, infatti, sono addetti a scrivere "Pensa un po' ", trafiletti con curiosità assolutamente vere, ma per la fretta si trovano a doverne inventare uno. L'idea ovviamente è di Paperoga, e altrettanto ovviamente questo porterà la storia a prendere una piega totalmente assurda e per questo divertentissima.
Non val la pena di dire di più per non rovinare le ottime gag di questa storia che è un capolavoro di umorismo in parte non-sense e in parte dettato da gag riuscitissime, oltre che da un uso ottimo dei due cugini come da tempo non ne vedevo e che mi ha ricordato una versione più estrema di alcune belle storie di Pezzin. Geniale l'idea di intervallare la storia con vignette dei "Pensa un po' ", assolutamente folli e divertenti.
Alle matite c'è Claudio Sciarrone, e non occorrerebbe dire altro. Sciarrone è tornato recentemente a disegnare per Disney quando l'anno scorso ha curato la parte grafica delle storielline in digitale su Epic Mickey, e pochi mesi fa per la storia fantascientifica scritta da Fausto Vitaliano. Stavolta ritorna a disegnare una storia completamente di Paperi, che era l'ambiente in cui lo preferivo negli anni '90. Il suo tratto, come ho già avuto modo di dire più volte, è cambiato rispetto ai tempi d'oro, ma questo non vuol certo dire che sia peggiorato. E' semplicemente un po' diverso, ma con un fascino nuovo che mi convince moltissimo. Le espressioni di Paperino e Paperoga sono in alcune vignette molto "esagerate", quasi slapstick, ma oltre che essere esteticamente impeccabili trovo anche che siano adatte al tono folle dell'avventura concepita da Gagnor.

Gagnor che torna con La Posta Del Cuore di Dinamite Bla - L'Amore non Corrisposto (Gagnor/Soldati), una delle brevi di cui parlavo prima. Anche in questo abbiamo una storiella simpatica che sa intrattenere onestamente e strappare qualche sorriso. :) A seguire Topolino e il Trono Ballerino (Cimino/Amendola) in cui Rodolfo si cimenta in una storia di Topi sfornando una storia buona e nulla più. Di certo non aiutano i disegni di Amendola, che confermano un trend negativo del disegnatore che è ormai entrato nel novero di quegli artisti che con gli anni sono peggiorati.
Chiude l'albo la danese Paperino e la Roborivincita (M. e L. Shaw/Andersen), che se ha il pregio di essere meno stramba dell'ultima danese che ho letto sul "Topo" e di avere una trama tutto sommato lineare, non offre molto di memorabile come sceneggiatura e per quanto mi riguarda nemmeno come disegni, con un Anderrsen che continuo a non apprezzare.

Un "Topo" decisamente imperdibile grazie alle prime due storie davvero ottime, con accoppiate qualitativamente al top per quanto riguarda testi e disegni. Da segnalare poi che il giornale offre anche alcune pagine su Lucca Comics, dove la presenza della Disney sembra proseguire il bel trend mostrato lo scorso anno. Anche sul prossimo "Topo" si parlerà di Lucca Comics, fin dalla cover, e con almeno due storie che si preannunciano come imperdibili (e infatti non perderò il prossimo "Topolino"), cioè una storia tutta di Silvia Ziche e la prima puntata di quattro del nuovo kolossal di Casty!   
Andrea "Bramo"

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Matches Malone

Silvia Ziche è fantastica, mi ricordo la Papernovela e il Topokolossal :lol:

Clod


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Bramo

Passo di qui alla velocità della luce solo per segnalarvi quest'intervista a Casty, realizzata da me e dal mio collega Gianluigi Filippelli per Lo Spazio Bianco

http://www.lospaziobianco.it/37961-mickey-mouse-possibile-intervista-casty

;)
Andrea "Bramo"

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Bramo

Topolino # 2918



Oh, il "Topolino" di Lucca, e non solo perchè esce questa settimana! Dopo le anticipazioni di sette giorni fa, si torna a sottolineare l'importanza della fiera e la presenza Disney in essa, fin dalla cover dedicata e dall'articolo/intervista alla Ziche all'interno, passando per l'editoriale della De Poli. Ciò è molto bello e denota come finalmente la Disney Italia decida di sfruttare l'evento fumettistico dell'anno in modo abbastanza serio, valorizzandosi.
Ma questo numero non è consigliatissimo solo per Lucca, fortunatamente...



Topolino e la Marea dei Secoli (Casty) è sicuramente il cavallo di battaglia dell'albo, storia di cui Casty ha brevemente parlato anche nell'intervista che mi ha rilasciato per Lo Spazio Bianco. La scelta di pubblicare subito due delle quattro puntate di cui sarà composta la storia è strana, ma devo dire di aver gradito dal momento che altrimenti ci saremmo ritrovati solo con un prologo, mentre invece così la mia sete di avventura è già più saziata. Per quanto riguarda la storia, non mi voglio sbilanciare più di tanto perchè manca ancora metà avventura dove alcune piccole cose introdotte devono essere spiegate e dove la vicenda conoscerà il suo climax, ma per ora siamo a ottimi livelli. Un racconto in bilico tra fantascienza, distopia, viaggi nel tempo che per ora sembrano puntare tutti a toccare tematiche importanti come il male derivato da un benessere esaperato ma fittizio e il pericolo dell'omologazione scambiata per uguaglianza, argomenti che la società odierna ci pone sotto gli occhi tutti i giorni ma di cui è sempre importante parlare e ragionare. Casty usa la sua storia, colma di misteri e avventura nel suo stile ormai noto, per toccare tematiche importanti usando al meglio i personaggi Disney.
Ottimo in questo contesto il ritorno di Uma, e l'uso del Pippo e della Minni alternativi. E ovviamente di Topolino, che è sempre utilizzato in modo magistrale da Casty. Aspetto di vedere come andrà a finire, ma le ottime basi perchè questo nuovo kolossal entri negli annali delle storie migliori de Castellan ci sono tutti.
Sul fronte disegni sono diviso: la storia è molto ben illustrata, ma ci sono alcune vignette in cui la qualità sembra scendere leggermente e in generale in passato l'autore ha offerto prove migliori. Ma ciò non toglie che il suo stile, grafico oltre che narrativo, sia sempre piacevolmente riconoscibile.



Altra storia degna di interesse era Eta Beta e il Ricatto Pesante (Ziche). Silvia è l'ospite d'onore della Lucca disneyana, nelle intenzioni della reda, tra presenza allo stand e presentazione ufficiale del Disney d'Autore a lei dedicato e del calendario 2012 con le sue illustrazioni. Quindi è perfettamente sensato trovare una sua nuova storia da autrice completa. Il mio parere al riguardo si pone nel mezzo: indubbiamente non è tra le migliori storie dell'autrice, però devo dire che non mi ha deluso: nell'incipit, innanzitutto, che è ottimo per come viene raccontato, e anche nella figura del poeta, molto originale e ben tratteggiata nella sua follia. Gli stacchi di regia nelle vignette è un altro uso apprezzabile del medium fumetto, ottimo per i tempi comici... è per quanto riguarda la trama che IMHo non si eccelle, in effetti, presentando una vicenda che se da un lato è decisamente originale dall'altro come svolgimento si arriccia un po' su sè stessa.
Ciononostante promuovo, anche per la follia allo stato puro che è questa storia, e per i disegni perfetti per la storia.

Il resto del "Topo" presenta l'evitabilissima Indiana Pipps e la Pianta della Sopravvivenza (Figus-Sarda/Asteriti) che ha una trama davvero poco invitante, banale e priva di attrattiva, inoltre è pure affossata dai disegni di Asteriti il cui tratto non riesce più ad avere quell'aria di artistico che aveva negli anni '80 risultando solo eccessivamente manierista e pasticciato.
E infine ecco una piacevole ciminiana, Zio Paperone e i Sette Buchi nell'Acqua (Cimino/Del Conte), che pare uscita da un "Topo" di inizio anni '90, vuoi per la trama molto classica vuoi per i disegni di Alessandro Del Conte, che col suo piacevole tratto ha illustrato moltissime storie di Cimino. Intendiamoci, l'avventura non è niente di che, ma è raccontata con sapienza da Rodolfo e si vede, anche se forse il finale è davvero un po' moscio.

Un altro "Topo" che conferma il trend assolutamente positivo delle ultime settimane, e che ci presenta una Disney desiderosa di valorizzarsi e di valorizzare i talenti che ha in scuderia. Di prendersi sul serio, insomma, riuscendo a dimostrare di sapere benissimo di avere il difficile compito di parlare ai ragazzini con poche pretese e agli appassionati esigenti (detti nerd :P ). Vediamo quanto e come dura, per il momento godiamoci lo stand a Lucca e la conclusione della storia di Casty, oltre a DoubleDuck scritto da Artibani :)
Andrea "Bramo"

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Bramo

Topolino # 2919



Tornato fresco fresco (si fa per dire...) da Lucca, il primo giorno del rientro nella vita normale è stato allietato dal "Topo" di questa settimana, comprato per potermi gustare la conclusione del kolossal di Casty.



Topolino e la Marea dei Secoli - Terza e Quarta Parte (Casty) ci regala un Casty che non delude, che nell'intervista che gli ho fatto per Lo Spazio Bianco dimostrava di tenere in modo particolare a questa avventura e di ritenerla addirittura la sua storia migliore. Non so se condividere il suo parere, ma sicuramente anch'io penso che La Marea dei Secoli sia una delle prove più riuscite nel panorama delle storie dell'autore.
Il motivo è presto detto: c'è tutto. Tutto quello che dovrebbe esserci in un'ottima storia Disney, tutto quello che mi piace trovare in un'avventura di Mickey Mouse, e praticamente tutta la gamma di emozioni che un'opera narrativa ha il potere di scatenare. Nella quattro parti che compongono la storia abbiamo infatti un pericolo di livello mondiale, un Topolino in perfetto equilibrio tra l'essere l'eroe ma anche simpatico e uomo comune che si trova in eventi più grandi di lui, tematice forti e importanti trattate in modo nient'affatto scontato, comprimari gestiti benissimo, il sapore della grande avventura, un pizzico di satira collegata ai temi presenti, ottimi dialoghi e disegni che in alcune vignette fanno cascare la mascella a terra.
Dopo aver gettato le basi, nelle prime due puntate, per costruire il suo intreccio, nella seconda metà della storia Casty porta brillantemente a termine la sua opera, prendendosi tutto lo spazio che gli serviva per orschestrare la trama. L'idea che l'Africa, il Mediterraneo e Venezia siano usati come pattumiera del mondo o come laboratori in cui riversare manipolazioni genetiche fallite è inquietante, ma purtroppo prospettive del genere non sono neanche così fantascientifiche, mentre ovviamente il cuore del messaggio che l'autore vuole consegnarci lo troviamo nella quarta parte, quando Topolino si confronta finalmente con la Fenice, quando si affronta chiaramente il tema della riscrittura della Storia e soprattutto quello dell'uguaglianza imposta, che già si era osservato nello scorso numero. E' questa una tesi complessa, specie da trattare sul "Topo", perchè viene infatti spontaneo pensare che l'uguaglianza tra cittadini sia la chiave perchè ognuno sia libero. Ma se questo vale - o per meglio dire, dovrebbe valere - a livello di giustizia legale, a livello sociale un'uguaglianza assoluta che non tiene conto delle differenze personali e accomuna tutti sotto l'egida di qualcosa (che può essere la moda, o può essere un acceso nazionalismo) non si chiama "libertà" ma si chiama "conformismo" che in casi limite può sfociare nall'annullamento delle differenze personali che sono invece il tesoro prezioso di ciascuno.
Il finale dell'avventura, col colpo di scena che mi ha preso di sorpresa e con l'epico ripristino dello status quo, appaga senza dubbio il lettore perchè conclude in maniera eccellente una storia importante e significativa, non solo nell'ambito della produzione di Casty ma anche per il fumetto Disney.

I disegni sono un capitolo a parte: se in alcune vignette dello scorso numero non mi avevano convinto moltissimo, offrendo comunque anche cose buonissime come certi sfondi e certe espressioni di Mickey, in questa seconda metà l'autore offre spettacolo puro che raggiunge il vertice nella rappresentazione della Fenice in volo, che fonde bel disegno e atmosfera per creare vignette che arrivano dritte alle emozioni del lettore. Per non parlare delle ambientazioni, come la spettrale Venezia o il Mediterraneo o gli interni dei palazzi... insomma, anche graficamente siamo su alti livelli e ne sono contento.



Il settimanale offre comunque almeno un'altra storia valida. E' la seconda prova di Francesco Artibani sul "Topo" dopo il suo ritorno di qualche mese fa, e lo fa riprendendo in mano il ciclo ideato anni fa da Vitaliano e Bosco, cioè DoubleDuck. DoubleDuck Agente Zero - Nemico Pubblico (Artibani/Mazzarello) è la nuova saga che vede protagonista la versione 007 di Paperino. Artibani, per sua stessa ammissione sul forum del Papersera, tratta questo tipo di storie rifacendosi all'atmosfera di PKNA e devo dire che la cosa si sente molto, soprattutto nelle prime tavole che precedono quella con il titolo. In fondo DD concettualmente si è sempre rifatto molto a PK, vuoi per tipo di sceneggiature e dialoghi, vuoi per l'impostazione grafica, e l'autore IMHO non sbaglia quindi a ripescare i fasti delle new adventures del papero mascherato, piegandole all'ambientazioni spionistica che fa da cornice a DD.
La storia in questione è ovviamente solo la prima parte del nuovo pasticcio in cui si trova Paperino, ma il modo in cui Paperino agisce e parla è veramente perfetto, e anche il rapporto con Paperina è ben descritto. Un inizio molto promettente e riuscito.
Disegni buoni, anche se Mazzarello continua a non convincermi mai del tutto.

Infine il numero contiene La Posta del Cuore di Dinamite Bla - Il Primo Appuntamento (Gagnor/Soldati) che comse sempre riesce a strappare qualche sorriso, e la danese di turno, Paperino e il Vaso del Mistero (Transgaard/Cavazzano), che come trama non è neanche brutta o scontatissima... cioè, lo spunto forse lo è ma viene gestito bene a suon di riferimenti a X-Files, al Paperino pieno di sè ecc, e il finale mi ha anche divertito. Ma ovviamente il tutto è nobilitato da Giorgio Cavazzano alle matite, che fa sempre un gran bene a qualunque storia. Il disegno è sempre curato, ben fatto, il suo Paperino è sempre meraviglioso e anche i comprimari sono rappresentati benissimo. Sempre un Maestro.
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Azrael

Topolino # 2916

Ho letto le prime tre storie!
Quella dove pico racconta le imprese degli antenati  :lol:

E quella con Tip e Tap che tra l'altro mi è piaciuta anche un pò di più perchè a tratti hanno fatto vedere le difficoltà che ci sono in diversi paesi del mondo.

E quella del tesoro con zio paperone  :D e i suoi nipoti
Spiacente, ma non sei autorizzato a visualizzare il contenuto degli spoiler.

Mentre quella breve con Dinamite Bla  :lolle: :lolle: :lolle: il bagno annuale  :lolle: :lolle: :lolle:

Mi rimane l'ultima con Paperino e company  ^_^ la leggerò più tardino  :ahsisi:
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Letto anche l'ultima storia del N.2916 con paperino che combina un grosso danno $$$ per colpa di paperoga  :asd: :asd: :asd:

Bel numero!!!  ^_^
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Letto il N.2917

Era tanto tempo che non leggevo "Topolino" ogni settimana  :lol:
Qualche storia divertente in questo numero come quella di Paperino e Paperoga e poi quella di Minni come
Spiacente, ma non sei autorizzato a visualizzare il contenuto degli spoiler.
  :lol:
Tuttavia devo dire che ho preferito di abbastanza il N.2916  :sisi:
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Fedele all'Ordine di Saint Dumas e al Pipistrello
Combatteremo le idee con idee migliori

Bramo

Citazione di: Azrael il 30 Novembre 2011, 02:08:16
Letto il N.2917

Era tanto tempo che non leggevo "Topolino" ogni settimana  :lol:
Lol, infatti notavo questa tua lettura periodica. Bravo! Anche perchè questi numeri qua sono molto buoni!

Citazione di: Azrael il 30 Novembre 2011, 02:08:16Qualche storia divertente in questo numero come quella di Paperino e Paperoga
Quella storia lì, scritta dal bravissimo Gagnor e disegnata dal mitico e inarrivabile Sciarrone "digitale" ;) è davvero una perla comica, una storia molto divertente e intelligente come pseudo-parodia.
Comunque anche la storia che apre il numero l'ho trovata sopra gli standard, un Faraci quasi prima maniera che mi ha saputo divertire molto accompagnato dal fido Cavazzano per cui i complimenti sono interni al cognome stesso :)

Spero per te che sia riuscito a leggere anche i numeri precedenti con La Marea dei Secoli di Casty ;)
Andrea "Bramo"

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