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I Migliori Manga

Aperto da aster, 27 Febbraio 2012, 21:20:06

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Solomon

Citazione di: Lumatt il 29 Gennaio 2019, 10:19:11
Andate di Kingdom che è spettacolare.
53 volumi :stralol: Io mi chiedo che cos'abbiano sempre da dire i mangaka per raggiungere lunghezze del genere con le loro opere. Neanche le serie occidentali più corpose sono occupano tante pagine, assurdo...
Ti fanno passare completamente la voglia di iniziarli, 'mostri' simili.

Texhnolyze

Citazione di: Solomon il 29 Gennaio 2019, 10:33:19
Citazione di: Lumatt il 29 Gennaio 2019, 10:19:11
Andate di Kingdom che è spettacolare.
53 volumi :stralol: Io mi chiedo che cos'abbiano sempre da dire i mangaka per raggiungere lunghezze del genere con le loro opere. Neanche le serie occidentali più corpose sono occupano tante pagine, assurdo...
Ti fanno passare completamente la voglia di iniziarli, 'mostri' simili.
Diciamo solo che ha venduto 5 milioni di copie solo nel 2018. Questo è uno, forse unico, motivo della lunghezza esasperata  :lol:
Comunque, conta che 53 volumi manga, cioè 10 mila pagine, saranno al massimo 2000 pagine di BD, il che rappresenterebbe comunque qualcosa di astronomico, che hanno superato poche serie e sono tutte episodiche. Il modo di narrare è del tutto diverso, lì esistono vignettoni enormi o splash per cose da poco. Da noi le vignette hanno peso temporale, una grande significa che si prende più tempo di una piccola, mentre nei manga si ricorre spesso alla narrazione emotiva per fare presa sui lettori, questo è uno dei motivi che mi ha spinto ad allontanarmi dai manga da anni a questa parte e ne leggevo parecchi.
Il Celestiale Bibendum:"Mi è impedito di attaccarmi alla realtà? Mi attaccherò al resto, sapessi quanto è vasto"

Perramus:"In questa lotta, non scompare solo la gente. Avete visto un tentativo di far scomparire la città stessa ..."

Otto, L'Uomo Riscritto: "Più si rendeva conto di essere legato al passato, più si sentiva libero nel presente"

Compro: Alvar Mayor 3

Solomon

#152
Ogni tanto penso che dovrei leggere qualche manga, così, giusto per allargare i miei orizzonti... Ogni volta però mi ricordo che ci sono tanti motivi per cui non lo faccio :rolleyes: La lunghezza esagerata di molte serie è una di queste, ma anche in generale il modo di narrare, che trovo così distante da quello a cui siamo abituati. L'esempio che fornisci tu delle splash-pages è molto pertinente.
Mi chiedo come a così tanta gente "occidentale" possano piacere da impazzire. Certo, è vero che molti leggono manga (o guardano anime) per una questione di "stile di vita", visto che ormai il giapponismo è diventata - si può dirlo - una moda a tutti gli effetti...

Ogni tanto ci provo pure, eh, ma rimango sempre scottato. Vedasi l'esperienza con Ito e, in parte (perché certe sue opere mi sono piaciute), con Tezuka. Che, insomma, sono due celebratissimi mangaka, non gli ultimi arrivati: se non riesco a entrare in sintonia nemmeno con i pezzi da novanta, figuriamoci con quelli che sono considerati meno talentuosi...

Mordecai Wayne

Dovresti provare Kaneko, magari fa più per te.
Van Helsing: A moment ago, I stumbled upon a most amazing phenomena. Something so incredible, I mistrust my own judgement.
Look!


Texhnolyze

I manga costano meno, sono più rapidi da leggere e proprio per la loro struttura, che è sempre la stessa, fanno sì che le pagine si debbano sfogliare rapidamente, piuttosto che soffermarci su di esse, ma questo al di là della fluidità o dell'immediatezza o minimalismo. Anche disegni confusi possono essere sfogliati rapidamente perché di disegnato c'è poco, troppi retini e troppi inserti digitali il più delle volte, che ormai sai già come li hanno fatti, non ti viene nemmeno in mente di fermarti a pensare e né ti frega, almeno a me. Sto leggendo I am  a Hero( altro manga allungato a dismisura e sto faticando a finirlo) e quando incontro pagine senza testo, allora 20 pagine volano in 30 secondi.
Non lo farei mai per Arzarch ma possiamo prendere anche qualcosa di più fluido come Ghirlanda, quell'armonia creata da Mattotti può scorrere ugualmente veloce ma senti comunque il peso artistico dell'autore e dopo la lettura puoi e devi fermarti ad ammirarlo.
Inoltre, tendono ad esagerare ogni santa situazione e il poco realismo che permea la narrazione li rendono troppo distanti da noi occidentali.
I dialoghi sono concisi, secchi, come se fossero tagliati. Come direbbe McCloud, i manga sono fatti di intervalli. Ci fu un incontro tra Schuiten, Peeters e altri con Urasawa e Otomo in Giappone e parlarono proprio di questo dover scorrere le pagine, tra le altre cose.
Per cui, sì, al di là del fattore economico c'è anche la moda e io infatti mi sono avvicinato ai fumetti con i manga. Solo dopo averne letti un 150 ho capito cosa non mi andava più ed era poi diventato evidente in ogni nuova lettura. Questo per fortuna mi ha fatto scoprire un mondo nuovo e molto più affine a me.

In ogni caso ci sono ottimi manga nel panorama underground, che non sono così lunghi e soprattutto subiscono meno i limiti imposti dagli editor(in molti casi sono più importanti loro che i mangaka stessi :ahsisi:), per cui meno standardizzati.
Sì, Kaneko è la scelta giusta e Wet Moon è di 3 volumi, ma anche Taiyo Matsumoto, sebbene entrambi siano molto giapponesi come mentalità, l'approccio è atipico e poi è una mentalità meno idealista e più vicina a quella reale dei giapponesi, in parte.
Comunque, io non mi sento di dirti che dovresti dare priorità e recuperare qualcosa a tutti i costi, puoi alternare qualcosa ogni tanto. Magari prova 2001 Nights.

P.S. di Ito hai letto Tomie? E non è il migliore per me, Uzumaki è molto meglio ma in realtà io non lo apprezzo più di tanto e a parte quello non è che abbia fatto qualcosa che mi ispiri particolarmente.
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TrickyTurte

Beh ma come ti sei accorto pure tu hai fatto un paragone tra fumetto europeo autoriale e manga mainstream. Metti a confronto un fumetto europeo dall'impostazione classica come quelli di Historica con un Mattotti e ci troverai una marea di difetti comunque, magari pure peggiori di quelli che vedi nei manga (i personaggi e le storie ugualmente banali a quelle di uno shonen, con in più la staticità di un muro di mattoni).

Poi a dire il vero io non sbolognerei così la tecnica dei mangaka mainstream. Al di lá della standardizzazione delle storie e della ricerca continua per l'esasperazione che infastidiscono anche me, cose come la "mancanza di disegno" e il "non fermarsi a pensare " sono volute (anche se spesso per i motivi sbagliati) e non sono per niente scontate o semplici da ottenere. Che lo si voglia no sono le stesse qualità che vengono ricercate da molti autori non commerciali americani e europei.
Non parlo ovviamente della sindrome delle splash page e dei furboni alla Oku, ma scomponi una tavola di Toriyama e ci troverai la Perfezione.
È solo un modo di fare fumetto, a non tutti interessa di evocare costantemente chissà cosa quanto piuttosto portare avanti una storia facendoti dimenticare di starla leggendo, così come c'è chi rinuncia alla leggibilità in favore del disegno, e chi se se frega totalmente di entrambi e fa dei capolavori

SisselMarston

#156
Citazione di: Solomon il 29 Gennaio 2019, 10:33:19
Citazione di: Lumatt il 29 Gennaio 2019, 10:19:11
Andate di Kingdom che è spettacolare.
53 volumi :stralol: Io mi chiedo che cos'abbiano sempre da dire i mangaka per raggiungere lunghezze del genere con le loro opere. Neanche le serie occidentali più corpose sono occupano tante pagine, assurdo...
Ti fanno passare completamente la voglia di iniziarli, 'mostri' simili.

Molte volte i mangaka, sopratutto per quanto riguarda gli shonen, sono costretti a far durare la serie, se queste hanno successo, i direttori e chi insomma li segue durante la realizzazione della serie, hanno potere di vita e di morte sulla serie e quindi se dico di allungare, anche se il mangaka non vuole, lo deve fare per forza inventandosi le cose più disperate per poter esaudire la richiesta e facendo cosi calare a picco la qualità della serie, successo molte volte, anche se ovvio non sempre, ma succede.

Citazione di: Solomon il 29 Gennaio 2019, 21:13:58
Ogni tanto penso che dovrei leggere qualche manga, così, giusto per allargare i miei orizzonti... Ogni volta però mi ricordo che ci sono tanti motivi per cui non lo faccio :rolleyes: La lunghezza esagerata di molte serie è una di queste, ma anche in generale il modo di narrare, che trovo così distante da quello a cui siamo abituati. L'esempio che fornisci tu delle splash-pages è molto pertinente.
Mi chiedo come a così tanta gente "occidentale" possano piacere da impazzire. Certo, è vero che molti leggono manga (o guardano anime) per una questione di "stile di vita", visto che ormai il giapponismo è diventata - si può dirlo - una moda a tutti gli effetti...

Ogni tanto ci provo pure, eh, ma rimango sempre scottato. Vedasi l'esperienza con Ito e, in parte (perché certe sue opere mi sono piaciute), con Tezuka. Che, insomma, sono due celebratissimi mangaka, non gli ultimi arrivati: se non riesco a entrare in sintonia nemmeno con i pezzi da novanta, figuriamoci con quelli che sono considerati meno talentuosi...

Ma no, non è cosi, nel senso che ne esistono cosi tanti di manga e autori che anche se non entri in sintonia con alcuni tra i più famosi non vuol dire che non te ne piacciono altri o il ""genere"", cioè un discorso banale e scontato, perché ad uno può anche non piacere Moore ma piacergli il resto dei comics, non è detto insomma.
Comunque se vogliamo il fumetto manga lo vedo come una specie di variante dello stile americano, cioè sono molto distanti ovvio, ma per dire è molto facile assimilare il genere shonen a certi stilemi di quello supereroistico se vogliamo. Detto questo semplicemente ognuno ha la sua formazione, e per quanto diversi dallo stile Occidentale, magari ad uno piace lo stile Jappo che non quello Italiano o Francese, ne ho sentiti un sacco, dipende sempre dalle preferenze personali.

Citazione di: TrickyTurte il 30 Gennaio 2019, 15:01:10
Beh ma come ti sei accorto pure tu hai fatto un paragone tra fumetto europeo autoriale e manga mainstream. Metti a confronto un fumetto europeo dall'impostazione classica come quelli di Historica con un Mattotti e ci troverai una marea di difetti comunque, magari pure peggiori di quelli che vedi nei manga (i personaggi e le storie ugualmente banali a quelle di uno shonen, con in più la staticità di un muro di mattoni).

Poi a dire il vero io non sbolognerei così la tecnica dei mangaka mainstream. Al di lá della standardizzazione delle storie e della ricerca continua per l'esasperazione che infastidiscono anche me, cose come la "mancanza di disegno" e il "non fermarsi a pensare " sono volute (anche se spesso per i motivi sbagliati) e non sono per niente scontate o semplici da ottenere. Che lo si voglia no sono le stesse qualità che vengono ricercate da molti autori non commerciali americani e europei.
Non parlo ovviamente della sindrome delle splash page e dei furboni alla Oku, ma scomponi una tavola di Toriyama e ci troverai la Perfezione.
È solo un modo di fare fumetto, a non tutti interessa di evocare costantemente chissà cosa quanto piuttosto portare avanti una storia facendoti dimenticare di starla leggendo, così come c'è chi rinuncia alla leggibilità in favore del disegno, e chi se se frega totalmente di entrambi e fa dei capolavori

Infatti, secondo me si sta banalizzando un po' il genere e stile e stilemi, ma sopratutto far passare per negativi questi che non sono negativi in se, ma solo una scuola come ne stanno altre in giro per il mondo, distante da noi si, ma non apprezzabile (anche nel mainstream) o inferiore agli altri, ma proprio no.

Electric_Dreams

Citazione di: Solomon il 29 Gennaio 2019, 21:13:58
Ogni tanto penso che dovrei leggere qualche manga, così, giusto per allargare i miei orizzonti... Ogni volta però mi ricordo che ci sono tanti motivi per cui non lo faccio :rolleyes: La lunghezza esagerata di molte serie è una di queste, ma anche in generale il modo di narrare, che trovo così distante da quello a cui siamo abituati. L'esempio che fornisci tu delle splash-pages è molto pertinente.
Mi chiedo come a così tanta gente "occidentale" possano piacere da impazzire. Certo, è vero che molti leggono manga (o guardano anime) per una questione di "stile di vita", visto che ormai il giapponismo è diventata - si può dirlo - una moda a tutti gli effetti...

Ogni tanto ci provo pure, eh, ma rimango sempre scottato. Vedasi l'esperienza con Ito e, in parte (perché certe sue opere mi sono piaciute), con Tezuka. Che, insomma, sono due celebratissimi mangaka, non gli ultimi arrivati: se non riesco a entrare in sintonia nemmeno con i pezzi da novanta, figuriamoci con quelli che sono considerati meno talentuosi...
Io leggo quasi esclusivamente volumi unici, dovresti avvicinarti a roba più intimistica o biografica come Tatsumi o Taniguchi. Di Tezuka ad esempio non consiglierei tutto, alcune opere sono invecchiate davvero male.
Altre serie relativamente brevi o in volume singolo ci sono, naturalmente sono più difficili tra trovare nel marasma di robaccia commerciale che affolla gli scaffali. Ma non demordere perché di roba buona ce n'è. Ma non tra gli shonen, se ho capito i tuoi gusti.

Texhnolyze

CitazioneMetti a confronto un fumetto europeo dall'impostazione classica come quelli di Historica con un Mattotti e ci troverai una marea di difetti comunque, magari pure peggiori di quelli che vedi nei manga (i personaggi e le storie ugualmente banali a quelle di uno shonen, con in più la staticità di un muro di mattoni).
In primis, non mi sembra di aver parlato unicamente di difetti, quanto di differenze. Si parlava sul perchè un lettore occidentale potesse apprezzare tanto i manga. Quindi non iniziamo a farne un discorso personale e improntato solo sulla preferenza o iniziare a paragonare X ad Y per vedere chi è migliore.
Poi quali shonen avrei citato? I am a Hero sarebbe un seinen e tutti i seinen hanno gli stessi stilemi, meno accentuati, degli shonen, e poi quando ho detto che ne discutevano anche Peeters e Urasawa (che non fa shonen) era da intendersi proprio tutti i manga. Lo stesso vale per la citazione di McCloud, quella vale per tutti i manga. Che poi ha solo espresso meglio ciò che già aveva notato Eisner definendo i manga, fumetti fatti di vuoti.
Ho tirato in ballo Ghirlanda solo per far notare cosa significa fluidità  veramente e cosa il dover far scorrere le pagine a tutti i costi, anche quando i disegni sono confusi dall'artificiosità, proprio per evitare risposte sulla famosa leggibilità. Puoi sfogliare quanto vuoi I am a Hero (manco fosse l'unico disegnato così), c'è poco di veramente disegnato, il resto è coperto dai retini, che tutto fanno tranne che rendere la scena più fluida, e oggetti photoshoppati. No, roba del genere non vale la pena di perderci tempo per "studiarla" perchè non c'è nulla da studiare, merita giusto il tempo di essere sfogliata e poi riposta e mai più toccata a lettura conclusa.
Queste vignette vuote od enormi, sconnesse dal tempo fumettistico, esistono sia nei shonen e sia nei fumetti seinen. Fumetti popolari? Blueberry va bene? Che è anche vecchio tra l'altro. XIII? Historica, quali? Noterai che non ci sono quel tipo di vignette. Negarlo significa non farci caso e infatti mi sono allontanato dai manga quando ho iniziato a leggere più quelli occidentali e solo allora ho notato le differenze; differenze che poi vengono descritte in svariati saggi, differenze che sono oggettive. Sul paragonare historica agli shonen, passo, pure perchè non ne voglio fare una questione di chi ce l'ha più grande ma è una questione davvero culturale, è come voler dire a tutti i costi che i manga abbiano gli stessi testi degli occidentali.

CitazionePoi a dire il vero io non sbolognerei così la tecnica dei mangaka mainstream. Al di lá della standardizzazione delle storie e della ricerca continua per l'esasperazione che infastidiscono anche me, cose come la "mancanza di disegno" e il "non fermarsi a pensare " sono volute (anche se spesso per i motivi sbagliati) e non sono per niente scontate o semplici da ottenere. Che lo si voglia no sono le stesse qualità che vengono ricercate da molti autori non commerciali americani e europei.
Ed anche qui, sì, esiste il disegno iperdettagliato e il minimalismo ... Tecnica manga mainstream? Ciò si applica anche a quelli meno mainstream, come detto su. Comunque, la ricerca della fluidità, la si fa con cognizione di causa, mentre io vedo continuamente l'assenza di sfondi e non per un motivo ben preciso ma perchè devono rispettare le scadenze e infine sempre perché devono mettere in risalto i personaggi. La capacità di disegnare anche con il bianco, il valore che ha lo spazio negativo sono cose che nei manga, sinceramente, non credo di averlo mai visto. Per cui non basta che un disegno sia minimal per essere apprezzabile.


La famosa dinamicità manga poi viene creata unicamente tramite linee cinetiche, mentre i personaggi sono fermi e poi gli scontri sono per lo più incasinati, tra l'altro si salva proprio il Dragon Ball che citi.
Il Celestiale Bibendum:"Mi è impedito di attaccarmi alla realtà? Mi attaccherò al resto, sapessi quanto è vasto"

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Otto, L'Uomo Riscritto: "Più si rendeva conto di essere legato al passato, più si sentiva libero nel presente"

Compro: Alvar Mayor 3

Solomon

#159
Accidenti, che putiferio ho scatenato :lol:

Tengo a precisare che i miei pregiudizi (perché questo sono: sarebbe ipocrita dire che non nutro fortissimi pregiudizi nei riguardi del fumetto orientale) derivano soprattutto dal fatto che non lo conosco bene, e che non ho ancora incrociato nessun autore che abbia saputo soddisfarmi al 100 per 100.
Sono consapevole che il panorama è ben più vasto rispetto ai pochi contatti che ho stabilito con il mondo dei manga, e che in mezzo a questo grande mare qualcosa che potrebbe piacermi ci sarà pure.


Il problema è trovarlo, quel qualcosa :lol:



PS: su Historica sono apparsi un sacco di fumetti bellissimi.

Noiro

Citazione di: Solomon il 29 Gennaio 2019, 21:13:58

Ogni tanto ci provo pure, eh, ma rimango sempre scottato. Vedasi l'esperienza con Ito e, in parte (perché certe sue opere mi sono piaciute), con Tezuka. Che, insomma, sono due celebratissimi mangaka, non gli ultimi arrivati: se non riesco a entrare in sintonia nemmeno con i pezzi da novanta, figuriamoci con quelli che sono considerati meno talentuosi...

Se proprio vuoi dare una chance, io propondo Devilman. 5 volumi( o meglio 4), storia rapida, secca e definita unanimemente capolavoro
Noiro-orioN

TrickyTurte

Texhnolyze non era mia intenzione metterti in bocca cose che non hai detto :hug:
Il paragone con gli shonen l'ho tirato fuori io e vale nel contesto della frase in cui l'ho usato, per il resto parlo infatti più in generale di "manga mainstream". Dal tuo commento mi sembrava che avessi paragonato la fluidità dei manga prendendo come esempio I am a Hero, con la fluidità dei fumetti europei prendendo come esempio Ghirlanda, e con il mio commento (ammetto un po' provocatorio) volevo farti notare come tale paragone fosse sbilanciato.

Con il resto volevo dire che nonostante ciò, una cosa come "30 pagine volano in 20 secondi" senza lasciare alcun "peso artistico", non fosse un aspetto necessariamente negativo.

Non ho parlato di "tecnica manga mainstream", ma della "tecnica dei mangaka mainstream".

Mi sembrava che il tuo commento sminuisse la loro capacità tecnica, e in effetti anche con la tue affermazioni sull'uso dello spazio negativo e sulle linee cinetiche sembri farlo. Ti ho invitato ad esaminare una tavola di Toriyama proprio perchè lì tali regole compositive sono più evedenti ed elementari che mai.

I am a Hero non lo leggo ma se le tavole sono una poltiglia alla Gantz come mi hanno sempre dato impressione di essere, non mi sembrerebbe giusto prenderlo come esempio dello stato dell'arte dei manga popolari. Non nego che lì ci siano vignette vuote e sconnesse, così come in altri manga, ma in molti altri manga no. Così come molti fumetti europei hanno spiegoni inutili nonostante siano diretti ad adulti, mentre molti altri no, o così come molti fumetti americani usano quei colori digitali osceni, mentre molti altri no.
Ho citato Toriyama ma avrei potuto citare Katsura, Takahashi (sia lei che lui), Takei, Adachi...  ci sono moltissimi autori che hanno un ottimo controllo degli elementi della composizione, della fluidità, del ritmo, e il mio punto era che non serve andare nell'undergroud per trovare ciò. Ho citato alcuni dei casi più evidenti, ma più spesso che no anche quelli che a prima vista paiono mediocri, e che magari sotto altri aspetti lo sono, possiedono una padronanza del medium maggiore di quanto sembri.

Tra l'altro, dato che citi McCloud, voglio ricordarti che in Making Comics c'è un intero capitolo che tratta queste cose, anche se ad un livello un po' elementare, intitolato  "Capire Il Manga".

@Solomon Come scritto sopra era una generalizzazione un po' provocatoria riguardante gli stilemi occidentali "popolari". Però... anche tra i volumi delle Torri di Bois Maury (per dirne uno) e un Mattotti (per dirne uno)...dicamo che trovo più affine ai miei gusti il secondo :lol: :lol:

Solomon

#162
:(

E dire che proprio Hermann è un maestro di movimento e fluidità. E non usa mai una singola linea cinetica in tutta la serie di Bois-Maury!
Apprezzo la provocazione (che come tutte ha un fondo di verità...), ma penso potessi trovare molti esempi migliori da portare in causa. Trovo anzi che Le torri sia un'opera di straordinaria modernità, con tutta la sua ambiguità (Hermann non impiega mai didascalie!) e il suo detto-non-detto.
È talmente sfuggente e anti-'spiegonistico' che non sappiamo neanche in che anni precisi sia ambientato. Ed è un fumetto storico! Un paradosso...

La discussione è molto interessante. Domani a mente fresca forse scriverò un paio di cose, ora meglio dormire :P

Texhnolyze

#163
Tricky, più o meno quello che hai capito dai miei commenti è giusto. Io comunque avevo iniziato a trovare i motivi per cui i manga vadano tanto di moda, iniziando proprio dal fattore economico e dalla semplicità di lettura.
Dal mio secondo commento emerge sì il fatto che l'utilizzo delle linee cinetiche è una cosa negativa, soprattutto se abusata e allora non ce la faccio a reggerla. Vinland Saga è ancora in corso e lo sto leggendo ancora, uno degli ultimi capitoli ha molti combattimenti, pagine e pagine (altra cosa che io nei fumetti action europei che leggo non trovo) di linee cinetiche e i personaggi sono immobili. E i dialoghi? Mi sono chiesto ma come facevo a leggere quella roba, la dicitura seinen al massimo va bene per il Giappone ma qui è tutt'al più un prodotto per adolescenti. Proprio il grande Hermann criticherebbe questa scelta, ma non ci vuole lui per capire che una scena in cui il personaggio si "muove" senza bisogno di queste linee è migliore. Ogni tanto è passabile, qualcuno le utilizza anche qui, ma il troppo storpia e purtroppo i manga ne sono pieni.
Come del resto anche l'utilizzo del bianco (che in Giappone si traduce molto spesso in retino), se è vero che tutto sommato quei mangaka che hai citato hanno un buon controllo è anche vero che io li ritengo piuttosto standard su questo punto, e non dico che debbano essere Battaglia, però ... A questo riguardo, forse quello più originale è Elegia in Rosso e stiamo parlando di avanguardia giapponese nonchè uno dei titoli che finirebbero nella mia top 5, sebbene non ne sento parlare mai dagli altri. Un titolo che utilizza una narrazione frammentata e surreale che si sposa bene sia con i dialoghi secchi e sia con il suo utilizzo del bianco.
Il punto comunque è proprio questo: io italiano perchè devo leggere più manga che fumetti occidentali o come faccio ad apprezzarli a tal punto da leggerne tantissimi (te lo dice uno che ancora oggi ha letto più manga che fumetti italiani)? I manga sono fatti per un pubblico giapponese e in tal senso l'editor è fondamentale, è il quinto beatle, e lì l'opinione conta troppo, ci sono le schede di valutazione pure -.-. Il pubblico viene prima dell'opera stessa, fare il mangaka è solo un lavoro piuttosto che essere considerato un artista. Quindi per leggere un manga e apprezzarlo sul serio devo farmi piacere quelle caratteristiche, che seguono impostazioni standard e consolidate, l'unica cosa che cambia è ovviamente lo stile e si può giocare sui livelli di mainstream.
Infine ci sono troppe limitazioni. Voglio leggere qualcosa a colori, preferibilmente ad acquerello, magari anche tempera e pastello o una combinazione di essi, voglio leggere qualcosa di pittorico e sperimentale, ma anche trovare un semplice fumetto disegnato di solo bianco e nero, è come trovare il santo graal; forse Masashi Tanaka, ma nemmeno c'è china, solo tratteggi in uno stile che qui è desueto e imparano a fare già nelle scuole di fumetto. Passando al lato narrativo, se io volessi leggere qualcosa di intimista à la Gipi? Magari Igort? Il graphic journalism? Qualcosa di satirico e pungente à la Lauzier? Qualche manga che abbia testi scritti in maniera più elaborata, con periodi articolati e non un vocabolario scarno? Al di là del cosa, cioè la tematica, il come è quello che è. Il giapponese è una lingua semplice e questo li limita tantissimo.
Quindi, sì, per me tolta la curiosità iniziale, dopo non ci sono più stimoli, se non si è veramente attratti da quella tipologia specifica o si ricerchi i battle shonen, che noi non li facciamo e se li facciamo li chiamiamo euro-manga per chiara ispirazione.

Sì, I am a Hero è simile a Gantz per la poltiglia, però comunque si alternano tavole leggibili ad altre piene di quella roba e anche questa discrepanza tra una tavola e l'altra mi dà fastidio. Questa cosa delle fotografie filtrate tramite photoshop o l'uso di componenti già pronti la fanno anche tizi celebratissimi come Sakamoto, Innocent è tutto fumo negli occhi, in cui la linea di disegno non si vede perchè ovviamente si tratta di una fotografia, eppure Sakamoto ha 5 assistenti e lui almeno i personaggi e i vestiti li disegna egregiamente.
Comunque, I am a Hero era partito bene, era secondo me uno dei manga più maturi, si avvicinava ad Homunculus, trattava persino il sesso, parlava "liberamente" di pompini o anche di sperma, che, ricordiamo, è taboo in Giappone, ma poi subentrano le classiche situazioni ingenue ed infantili, si abbonda di "icone" (goccia di sudore, rossore, facce distorte, ecc) tipiche dei manga, cretinate del protagonista fuori luogo in un manga dall'impronta realistica nonostante i zombie e l'allunga brodo. Troppo sensazionalismo in poche parole e non è un qualcosa che ricerco, apprezzo proprio il distacco e il "realismo", o per meglio dire la coerenza con l'opera, cosa che banalmente sento tradurre in "freddezza". Chi vuole l'atteggiamento manga allora ci va a nozze. Alla fine leggiamo ciò che vogliamo e nessuno ci impone niente, però quando è la moda a comandare è un po' triste, ma più che manga, con l'avvento dei cinecomics, in Italia stando ai dati di vendita si comprano molti più supereroi, dopo i Bonelli. E' un discorso generale, ovviamente.

Tornando in topic, aggiungo qualche manga: L'Uomo senza Talento, Il Club delle Divorziate e Viaggio alla Fine del Mondo, appena edito da Dynit, per chi ama il weird e grottesco, i Nishioka sono unici nel panorama nipponico.

CitazioneE non usa mai una singola linea cinetica in tutta la serie di Bois-Maury!
Stavo per postare e poi ho visto il messaggio ma già avevo scritto che il buon Hermann ripudia le linee cinetiche e io che ho riletto Comanche, lo ricordo in una delle prefazioni. Comunque, Le Torri è un capolavoro del fumetto classico, senza fronzoli e senza il bisogno di elevarsi come si pensa ormai di tante graphic novel. Una delle letture migliori possibili per quanto mi riguarda, ma resta il fatto che ancora più su c'è Fuochi di Mattotti xD
Il Celestiale Bibendum:"Mi è impedito di attaccarmi alla realtà? Mi attaccherò al resto, sapessi quanto è vasto"

Perramus:"In questa lotta, non scompare solo la gente. Avete visto un tentativo di far scomparire la città stessa ..."

Otto, L'Uomo Riscritto: "Più si rendeva conto di essere legato al passato, più si sentiva libero nel presente"

Compro: Alvar Mayor 3

SisselMarston

#164
Ma tu Solomon, all'incirca hai un'idea, o preferenze, su quello che vorresti trovare in un manga ?

Comunque davvero, non si può criticare una scuola di fumetto applicandone altre di un'altra scuola totalmente differente, e non c'entrano le leggi universali, ma stiamo usando cose avrebbe fatto quell'autore o quell'altro al posto dei Jappi, che trovò una cosa sbagliata, calcolando che poi stiamo dicendo che appunto siamo diversissimi da loro ma a quanto pare noi siamo nel giusto, mentre la scuola mangaka, tutta, é sbagliata da principio, cosa un po' arrogante come pensiero, visto se dovessimo applicare certi leggi del mercato Francese sul nostro fumetto probabile che almeno metà potrebbe uscirne come sbagliato ai loro occhi.
Non trovo giusto neanche il discorso della moda, come si dice é una questione di gusti e formazione, se ad uno non fa impazzire la scuola occidentale, oppure gli piace ma senza esagerare, ma magari sie formato sui manga, che per quanto abbiamo una barriera cultura ben precisa, gli piacciono perché dovremmo considerarlo assurdo o solo una moda ? Prima si dice che ognuno ha gusti ed é solo questione di cosa cerca, poi però anime e manga sono solo moda (bella moda visto che é una nicchia ormai) quando la cosa non la trovo molto sensata, anche perché se vogliamo i manga non sono i fumetti che costano di meno, ma i Bonelli costano molto di meno e sono serie ancora più lunghe per esempio (pur non essendo tutte storie orizzontali come i manga ovvio, però il discorso resta.)