Sembra prematuro soffermarsi su un argomento per poi tornare indietro e collegarsi ad un altro. Sembra prematuro perché, se il collegamento risultasse invalido il discorso perderebbe la sua proverbiale correttezza. Il mezzo e il modo nei discorsi spesso differiscono, ma non sempre sono dissociati da ciò che li rende unici: il tema.

I mondi e le dimensioni, nel fumetto mainstream super-eroistico USA (ma non solo), sono luoghi raggiungibili e perfettamente collegati tra loro (il più delle volte). Condividono energie, persone e personaggi e regole, o leggi, che la nostra fisica, per ora, teorizza solo. Le dimensioni, divengono luoghi percepibili da più sensi e articolate da principi validi a molti. Esistono uomini capaci di regnare su questi paralleli, in grado di flettere questi paradigmi a loro piacere, o semplicemente abili a piegare la fisica col solo pensiero.

INCONCEPIBILE

La mente umana, per certi versi, è molto più limitata rispetto ad altre cose che analogamente ad essa evolvono, crescono, si ambientano e superano determinati limiti che il tempo ha imposto. C’è chi dice che l’unico vero limite della psiche è l’immaginazione, che di suo è già senza alcun limite. Ma come può qualcosa che non possiede muri crearne altri a modo di prigione? Cosa esiste oltre il confine dell’invisibile? E soprattutto, se ciò che è senza fine è comunque infinito, come può una piccola frazione di tutto ciò, essere infinitamente uguale alla matrice stessa.
La mente è un mondo, in grado di costruire e dissolvere, creare e distruggere, ovviare o essere dimentica di quello che analizza, ma sempre e comunque parte di un universum, fatto di corpi che abitano, che si muovono in contesti precisi. Mondi che collidono a loro volta: l’insieme delle galassie che si perdono nel cosmo e sono figlie di un creato, plasmato da invisibili mani pregne di coscienza cosmica celeste e suprema.

INVISIBILE

L’inizio dell’era dell’uomo è lo stesso che ha visto anche la nascita del super-uomo: nel preciso istante in cui la Preistoria dona cogito all’evoluzione, la scimmia che si fa uomo concepisce il concetto di superare il limite. La figura dell’eroe è comune in tutte le culture che possono essere definite tali, anche a quelle che tutt’ora ci sfuggono, in vari luoghi dell’azzurro pianeta. I miti, le leggende, seppur in maniera differente (irreali i primi, con un fondo di verità le seconde) ci hanno preso per mano trasportandoci fuori da quelle buie caverne, in cui nemmeno il fuoco era capace di portare luce, e ci hanno sbattuti alla luce del Sole. Il Sole che diventa, a tutti gli effetti, il primo dio a cui la nostre psiche (quasi per riflesso) si rivolge. Di conseguenza esso diviene “l’uomo nel cielo”, e per successiva assonanza i primi uomini portano i loro pensieri anche verso “la donna nel cielo”: la Luna. Il sodalizio tra uomo e donna, tra luce e buio, tra oro e argento, tra caldo e freddo arriva a creare il primo vero concetto di “superiore all’uomo”, portando di fatto la figura del divino molto lontana da quella dell’uomo, che però non smette mai di tendere a quegli dei in cielo. E’ il concetto di coppia primeva, generatrice di tutto e a cui tutto torna (nascita=alba e morte=tramonto): perché come si sa, il contrario di “morte” è “nascita”, e non “vita”.

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APOLLO & MIDNIGHTER

Non mi dilungherò su StormWatch, né tantomeno su Authority. Sono opere a fumetti nate tra la seconda metà degli anni 90 e i primi del 2000. Storie che hanno ridisegnato in modo del tutto particolare il concetto di super-uomini al di sopra degli uomini stessi; sono opere di una realisticità (malgrado l’enorme mole sci fi) unica che, ancora oggi, ispirano schiere di lettori vecchi e nuovi.
Tra i personaggi che componevano la squadra di Authority vi erano in particolare due esseri che, prima di ogni cosa, dovevano riportare nella memoria del lettore le iconiche figure dei due pesi massimi della DC Comics: Superman e Batman.

-Apollo: definito “il re del sole”. Di lui non si conosce nulla, se non le sue capacità: possiede poteri di origine solare e ha una relazione sentimentale con Midnighter, con cui è sposato.

-Midnighter: ovvero “il notturno guerrafondaio”. Come Apollo, anche per lui non si conosce nulla, se non il fatto che possiede dei potenziamenti che lo rendono imbattibile nel corpo a corpo ed è capace di calcolare centinaia di probabilità nei combattimenti, così da poter prevedere ogni scenario in ogni tipo di battaglia; comprese le mosse degli avversari. Viene considerato il guerriero più letale al mondo.

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La relazione omosessuale tra i due è una delle cose che ha fatto più scalpore nel mondo del fumetto USA, degli ultimi 20 anni, ma quello che veramente affascina di queste due figure non è il fatto che siano dichiarati apertamente, più che altro è per la loro assoluta bellezza nello sdoganare due figure come Superman e Batman (se mai ne avessero avuto davvero bisogno) e importarne alcuni tratti in quel che una volta era il mondo della WildStorm (poi acquisita dalla DC Comics stessa): Apollo e Midnighter sono due anti-eroi, non perché votati all’assolutismo di personali cause, bensì per il motivo che rappresentano la forza e l’intelligenza su campo, senza mai scadere nel banale.

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Se da un lato abbiamo una fredda contrapposizione di elementi (gli stessi di cui parlavamo sopra) dall’altro si ha la precisa e razionale capacità di far coesistere, in un unico ambiente, due forze (due portenti) e di farli collaborare, tralasciando il fatto che possano essere “scomodi” al sociale.
Questo, che nel rapporto tra Superman e Batman non si potrebbe ritrovare, diviene invece un nodo che lega le due figure in interi archi narrativi (i migliori sono sicuramente quelli di Warren Ellis e Mark Millar). Ecco perché che si passa da momenti di fervente drammaticità (invasioni, attacchi, dolore, ferite, scontri, morti) ad altri di ilarità e humor (scorretto? Forse?) tra gli stessi (“Ricorda chi dei due fa l’uomo!”), con battute che non nascondono nulla, né al lettore, né agli altri membri del gruppo.

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Il concetto principale ed ultimo di Apollo e Midnighter è lo stesso che ha portato sicuramente alla creazione di Superman prima e a quella di Batman poi: se è vero che i super-eroi sono i miti dell’età moderna, è anche vero che gli stessi super-eroi, arrivati ad un certo punto, inizino a prendere una piega differente da quella mostrata per loro da decenni. Lo sdoganamento di cui si parlava precedentemente non avviene perché Superman e Batman siano “fumettisticamente” finiti, ma perché si sceglie di volerli narrare sotto un aspetto del tutto differente, nuovo. E si sceglie di osare (col multiverso era possibile che Apollo e Midnighter fossero due versioni di Superman e Batman alternative, non era sbagliato pensarlo) e di creare situazioni possibili in cui i comportamenti cambiano, i personaggi pure, ma figurativamente il richiamo resta.

E nel Nuovo Universo DC Comics…

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