6977_400x600Written by Jerry Siegel, Otto Binder, Edmond Hamilton and various;
Art by Curt Swan, George Papp, John Forte and various; Cover by Swan and Stan Kaye
A massive black-and-white volume collecting classic tales of the Legionnaires, from ADVENTURE COMICS #247, 267, 282, 290, 293, and 300-328, ACTION COMICS #267, 276, 287 and 289, SUPERBOY #86, 89, 98 and 117, SUPERMAN 147, SUPERMAN ANNUAL #4, and SUPERMAN’S PAL, JIMMY OLSEN#72 and 76!

* 552pg.
* B&W
* Softcover
* $16.99 US
* ISBN 9781401213824

Negli anni ’50, in piena Silver Age, vi erano diverse testate dedicate a Superman e comprimari. Una di queste era Adventure Comics dove venivano pubblicate le avventure di Superboy, ovvero “le avventure di Superman quando era ragazzo” come attestava la didascalia di presentazione.
Nel numero 247 fanno la loro comparsa dei comprimari intesi all’inizio come classici personaggi “usa e getta”: Cosmic Boy, Saturn Girl e Lightning Lad ovvero i membri fondatori della Legione dei Supereroi. Le richieste dei fan però indussero Jerry Siegel ad utilizzare i personaggi creati da Otto Binder in alcuni numeri di Action Comics e così finirono col diventare una presenza fissa di Adventure Comics.
Nonostante all’inizio gli autori delle storie spesso si contraddicano a vicenda, siamo di fronte a storie ben congegnate e avvincenti in cui la fantasia va a ruota libera (con trovate folli come la Legione dei Super Animali oppure i team-up con Jimmy Olsen) e una continuity che, sopratutto dopo le primissime storie, diventa importante quasi quanto in un fumetto odierno introducendo sottotrame che si dipaneranno anche in diversi numeri (come quella relativa al Time Trapper). Inoltre le storie spesso risultano particolarmente drammatiche per l’epoca, cosa che mi ha piacevolmente sorpreso, con storie che fanno sentire come i legionari rischino realmente la vita in storie dove spesso se la cavano per il rotto della cuffia e a volte non senza conseguenze.
Oltre all’incoerenza delle primissime storie, l’unico difetto è legato al fatto che alla fine è pur sempre materiale d’epoca e quindi cio’ significa dialoghi che spesso ribadiscono cose che sono ben note a chi conosce i personaggi o letto i numeri precedenti e dialoghi spesso prolissi e di conseguenza “finti”, un po’ come certi vecchi romanzi ottocenteschi. Cio’ è dovuto alla distribuzione dell’epoca la quale non garantiva affatto che gli albi venissero distribuiti con continuità nei punti vendita, impedendo di fatto alla stragrande maggioranza dei lettori di seguire regolarmente una singola collana e obbligando quindi gli autori a inserire più informazioni possibili sui personaggi all’interno delle storie e a renderle il più possibile autoconclusive, portando quindi ad una “densità” che potrebbe lasciare interdetto un lettore odierno.
Capitolo a parte meritano i disegni, che alcuni potranno trovare troppo “vecchia scuola”, ben lontani dall’epoca degli eroi ipertrofici stile Jim Lee che spesso impazzano sugli albi moderni. Siamo alla presenza di stili puliti e al tempo stesso dinamici, specialmente John Forte che diventerà verso metà volume il disegnatore regolare delle avventure della Legione e Curt Swan che disegna la maggior parte delle copertine, il cui tratto è paradossalmente esaltato dall’assenza della grezza colorazione dell’epoca.
Il volume è consigliato sopratutto a chi, incuriosito dai Classici Dc: Legione della Planeta o dal recente ripescaggio operato da Geoff Johns, voglia approfondire la storia di questo celebre supergruppo senza spendere troppo (su siti come Bookdepository gli Showcase raramente costano più di dodici Euro) e anche per gli appassionati della Silver Age che qui troveranno sicuramente pane per i loro denti.

A cura di Paolo Casamento