Probabilmente si tratta di una serie passata in sordina per molti lettori, ma la gestione Palmiotti/Conner di Power Girl (leggete qui la recensione del primo volume Planeta) aveva invece colpito i fan per la divertente leggerezza delle storie e la freschezza dello stile di Amanda Conner, sempre perfetta quando si tratta di valorizzare personaggi femminili.
A partire dal n. 13 (uscito il 23 giugno negli USA) le sorti della serie sono affidate al nuovo team composto da Judd Winick (scrittore notissimo agli affezionati DC) e Sam Basri, decisi a dare un’impronta differente alle storie di Kara Zor-L.
Ma gli appassionati saranno felici di questo nuovo corso? O si tratterà di storie che comunque, nonostante gli inevitabili cambiamenti, non saranno poi così diverse da quelle che le hanno precedute?
Judd Winick prende la parola e racconta al sito specializzato CBR le sue sensazioni:
Mi sono divertito molto a leggere su un forum la frase “Judd Winick ha rovinato Power Girl” 6 settimane prima dell’uscita dell’albo. Si tratta di qualcosa d’insolito per me, per cui, per favore, leggete la storia, prima di dire che ho rovinato il personaggio!
Stiamo provando a realizzare una serie che riesca a camminare da sola, senza evidenziare continuamente il legame di Karen con Superman o la JSA. Jimmy e Amanda hanno gettato ottime basi perché questo possa accadere, e credo siano tutti d’accordo nel dire che “Power Girl” ha queste caratteristiche.
E’ una serie davvero divertente, ricca di humor, e non ce ne sono tante in giro.. e ciò si sposa benissimo con il mio stile di scrittura. I nuovi lettori credo troveranno quest’albo molto interessante, è un ottimo starting point.
Mi sto divertendo un sacco.
Un lettore poco attento potrebbe ritenere la componente umoristica penalizzante per una serie a fumetti, e invece è proprio una delle caratteristiche che rendono Power Girl un prodotto diverso e gustoso. Winick ha poi parlato del suo prossimo progetto con Keith Giffen, intitolato Justice League: Generation Lost in cui verranno riprese le spassose atmosfere della Justice League International:
Lavorare con Keith è molto divertente, a lui piace un sacco far imprecare i personaggi, così devo un po’ limitarlo.
Adoro la commedia nei fumetti, e li scrivo proprio per questo. Per me è un ritorno alle origini. Scrivere supereroi in maniera umoristica mi piace molto.
A mio parere, se parliamo di supereroi, la cosa migliore è mescolare humor e dramma. Power Girl è divertente, certo, ma non si tratta solo di combattere cattivi buffi. Le storie riguardano chi è davvero Karen, e come vive la sua condizione di supereroina, conscia dei suoi poteri, del suo costume ridicolo, e della sua apparenza “vistosa”, che per lei non è certo una novità. E’ una ragazza spigliata, con cui contorcersi dalle risate se ci si uscisse insieme a cena. Mi sto concentrando su questo.
Tutto ciò, secondo Winick, emergerà con prepotenza nello storyarc dedicato a CRASH, un nuovo villain creato su misura per Power Girl che vedremo nei prossimi mesi.
Voglio uscire dallo stereotipo del villain tradizionale e divertirmi un po’. E’ un personaggio che può davvero tenere testa – dal punto di vista fisico – a Kara, e questo la metterà non poco in difficoltà. Ma ovviamente anche Crash avrà una componente umoristica spiccata. Si integrerà molto bene con il mondo di questa eroina. Non è molto facile creare un cattivo che sia divertente, come ho fatto con Black Mask nella mia run di Batman. O come il Dottor Sivana, che per me è spassosissimo. I cattivi a mio parere devono far paura ed essere pericolosi, ma mi piace dar loro un tocco divertente. Penso sia la parte migliore.
Voglio portare avanti il personaggio, e credo che il futuro per lei sia fresco e roseo. Dobbiamo concentrarci su chi è Karen adesso, non sul suo ingombrante passato. Se andiamo a cercare la sua pagina di Wikipedia troviamo circa 45 pagine, e ciò ci fa capire quale peso abbia la sua storia editoriale per lei. Invece dobbiamo andare avanti.
Su CBR trovate anche una recensione (prestate attenzione agli spoiler) del primo numero scritto da Judd Winick.
Riuscirà Power Girl a trovare una propria identità disgiunta dall’indiscutibile creatività di Amanda Conner? Noi non possiamo che augurarci di sì.
A cura di Elena Pizzi