DA GOTHAM CITY CON AMORE
Chi sta scrivendo questo articolo ama Batman in maniera profonda. E’ una passione che trova le sue radici nell’infanzia, nei pomeriggi trascorsi a vedere il telefilm con Adam West, e, qualche anno dopo, la mitica Serie Animata di Dini/Timm. Ciò che apprezzi in giovane età non sempre lo porti con te da adulta, ma quando succede è bello, nonostante gli anni che passano, riuscire a conservare almeno in parte lo stesso entusiasmo, la stessa meraviglia che ti faceva sgranare gli occhi quando eri bambina. Ho scoperto i fumetti di Batman molto tardi, spinta dalle coinvolgenti rivisitazioni cinematografiche di Christopher Nolan, ma da allora l’anima cartacea del Cavaliere Oscuro mi accompagna quotidianamente, in un viaggio entusiasmante che per me è stato fonte di scoperte inaspettate.
Ma cos’è e cosa rappresenta Batman adesso? Cosa sta succedendo nelle tortuose strade di Gotham City? Proverò a spiegarlo qui, riflettendo sul significato che ha per me la continuity attuale del Cavaliere Oscuro. Chi mi conosce sa che ho parlato tanto del Batman di Morrison, prima in termini perplessi e poi entusiastici, e altrettanto succederà per il Batman di Snyder, run che mi ha strabiliato per la sua bellezza. Il rilancio negli Stati Uniti è appena cominciato, e per il Pipistrello si preannuncia una nuova stagione gloriosa, fatta di tante serie e numerosi successi. Questo è quindi un momento di transizione, eppure mai Gotham City mi è parsa così radiosa. Mi rendo conto che un aggettivo del genere sia bizzarro, se consideriamo la città di cui stiamo parlando, eppure una luce splende a Gotham da 72 anni: il Bat-Segnale.
Infatti è proprio la centralità di Batman come SIMBOLO, come sottolineato in più occasioni, il perno della “nuova” Gotham, ma tornerò su questo punto. Qui intanto potete trovare alcune interessati riflessioni riassuntive sulla svolta morrisoniana di Batman.
ASSENZA E TRIONFO
Da fan irriducibile di Rucka le paranoie e le ombrosità del Batman precedente a Crisi Infinita, diventato ormai intrattabile e solo, isolato, mi avevano coinvolto, dato che ritengo che le pieghe più oscure e malinconiche dell’animo del Crociato Incappucciato siano a volte un anfratto dove rifugiarsi temporaneamente quando i brutti pensieri prendono il sopravvento. Eppure il TRIONFO autentico di Batman è stato sancito dallo scrittore che l’ha traghettato in una nuova epoca: GRANT MORRISON.
Ciò che ha decretato la CONSACRAZIONE assoluta di Batman come uomo senza poteri in grado però di sconfiggere una divinità (Darkseid) e imporre la sua visione di giustizia su scala mondiale è stata la sua ASSENZA: Bruce Wayne per celebrare il suo trionfo ha dovuto allontanarsi (seppur forzatamente) da Gotham City, dove allo stesso tempo i suoi alleati, cioè la Bat-Famiglia, ha operato al massimo dell’efficienza per sostituirlo in maniera degna ed esemplare.
La lunga rincorsa che ha portato alla saga R.I.P. ha visto Batman trionfare sul Dr. Hurt nel suo ambiente naturale, nella sua città, ma per ascendere a simbolo globale è stato prima necessario sacrificarsi per uccidere Darkseid, poi intraprendere un viaggio nel tempo alla ricerca di se stesso, che ha confermato quanto “Il Pipistrello” fosse in realtà un simbolo di predestinazione già scolpito nella storia dell’uomo. E’ proprio in questo momento di assoluto trionfo, quando la vittoria sul male assoluto avrebbe potuto disumanizzarlo completamente, scindendo per sempre Batman dalla sua identità civile e consacrando in maniera definitiva solo la maschera, che Bruce in realtà ha trovato se stesso, comprendendo la necessità di una maggiore umanità e l’importanza degli affetti.
Mentre Morrison era impegnato raccontare il ritorno di Bruce Wayne non solo da un punto di vista temporale ma anche concettuale quindi, tutta la squadra di autori al lavoro sulle bat-testate ha dovuto fare i conti con un’impresa non semplice: rendere Gotham City interessante senza Bruce a proteggerla. Lo stesso Morrison c’è riuscito con Batman e Robin, ma Tony Daniel, Scott Snyder e tutti gli scrittori delle serie della bat-family (Red Robin, Batgirl, Birds of Prey) hanno raccontato, tramite il desiderio di questi ragazzi di dimostrare il loro valore, un modoalternativo di essere Batman, facendone avvertire il peso nonostante l’assenza.
Mai come in questi anni la bat-family è sembrata coesa, spingendo gli autori a trovare nuove sfumature per raccontare il mondo interiore di questi ragazzi in crescita. Tutti sono cambiati, maturati, e per molti questo è coinciso con un cambiamento di ruolo: Dick Grayson è diventato Batman, Damian Wayne, il nipote di Ra’s Al Ghul, si è distaccato dalla sua famiglia di origine assumendo con valore il ruolo di Robin, Tim Drake ha indossato il manto di Red Robin, Stephanie Brown si è a sorpresa rivelata un’ottima Batgirl (siamo ancora in attesa di conoscere il suo destino post-reboot, ma è lecito supporre che possa essere legato a Batman Inc.) e Oracolo è tornata ad essere un punto di riferimento a Gotham per tutto il gruppo.
L’ASSENZA di Bruce è diventata PRESENZA, a testimonianza dell’ispirazione che una figura complessa come la sua può generare. C’è stato un grande lavoro da parte degli scrittori per rendere questo nuovo equilibrio gothamita fruibile e gustoso, lavorando sia sugli eroi sia sui criminali, creando nuovi nemici o conferendo nuove sfumature a quelli già esistenti. Batman è diventato GLOBALE proprio quando nella sua città i suoi alleati ne glorificavano al massimo la valenza simbolica.
Lo stesso, in un certo senso, era avvenuto ai tempi del crossover Terra di Nessuno (primissimi anni duemila) durante il quale i tanti scrittori che si dedicarono all’evento, il quale pagò però una certa disomogeneità a livello grafico e narrativo, cercarono di “dare un senso” a Gotham senza Batman, valorizzandone gli alleati, i nemici e conferendo importanza al ruolo del Distretto di Polizia della città in una situazione di completa emergenza. In quel caso il Pipistrello era assente volontariamente e in piena crisi esistenziale, e Barbara Gordon lo accusò, in prenda alla rabbia, di averli “abbandonati” nel momento peggiore. Al momento la situazione è ovviamente opposta.
THE BEST HAS YET TO COME..
Il bello è che questa nuova era non sembra essere finita, anzi, Grant Morrison coronerà e terminerà la sua lunga corsa sul Cavaliere Oscuro nel 2012 nell’imponente saga LEVIATANO, e tutto lo staff editoriale batmaniano parla da tempo di un evento mastodontico legato al mondo del Crociato Incappucciato previsto proprio per l’anno prossimo. Da sottolineare inoltre il grande rilievo che la DC sta cercando di dare al “lato rosa” di Gotham City anche nelle storie post-rilancio: Batgirl (Barbara Gordon è tornata a camminare dopo 25 anni), Catwoman, Cacciatrice, Birds of Prey, senza dimenticare la splendida Batwoman, vigilante le cui avventure si svolgono più a margine rispetto al resto della bat-family ma che hanno prima catturato l’interesse dei lettori su Detective Comics, poi si sono spostate sull’ottima regular iniziata da poco che sta mostrando quanto Kate Kane, oltre a godere della fiducia di Batman e a portare avanti la sua battaglia per il “simbolo” in maniera personale, sia destinata ad intrecciarsi con il lato più esoterico di Gotham, connesso ad antichi culti religiosi e presenze soprannaturali misteriose.
Un nuovo capitolo della gloriosa storia batmaniana è appena all’inizio. Bruce is back in town, noi voleremo sui tetti con lui. E voi?