Testi: Peter Milligan
Disegni: Mikel Janin
Edizione Originale: Justice League Dark, serie regolare in corso di pubblicazione negli USA iniziata a settembre 2011 nel contesto dei “Nuovi 52”.
NON SOLO EROI
La nuova Justice League of America di Johns/Lee è sicuramente la testata-perno del rilancio DC Comics, simbolo di una nuova era fumettistica e del ritorno sulla scena, per la prima volta insieme dopo anni, dei grandi eroi che hanno fatto la storia della casa editrice. Ma questo rinnovato DCU, oltre a proporre una continuity condensata e parzialmente aggiornata, ha inglobato al suo interno protagonisti del mondo Vertigo/Wildstorm, regalando ai lettori l’inaspettata possibilità di conoscere ed entrare in contatto con personaggi “di nicchia”. Ciò infatti apre la strada a nuove scelte narrative e consente di esplorare il rapporto fra gli eroi tradizionali e alcuni personaggi che costituiscono il lato più magico della casa editrice, spesso confinati a qualche cameo e che non sono neanche così semplici da scrivere, considerata soprattutto l’eccezionalità dei loro poteri, difficili da gestire.
NUOVE SFIDE PER JOHN CONSTANTINE
Una delle testate simbolo del rinnovato lato oscuro dell’Universo DC è la JUSTICE LEAGUE DARK, misterioso e affascinante gruppo le cui gesta sono narrate da Peter Milligan, autore inglese in grado da sempre di giostrarsi con abilità fra il fumetto mainstream e quello più autoriale, e che da qualche tempo ha legato il suo nome ad Hellblazer, serie regolare (ancora in corso) fulgido simbolo dell’etichetta Vertigo.
E’ proprio il graffiante e cinico John Constantine uno dei componenti più illustri di questa nuova squadra, qui formatasi per contrastare in una maniera forse mai vista alcune minacce globali, con metodologie molto diverse rispetto a quelle tradizionali della JLA. Infatti non si tratta di “eroi” in senso stretto, ma di personaggi abituati ad agire in solitudine e a nascondersi, proprio perché i loro poteri sono spesso incontrollabili e legati a inquietanti forze occulte che non possono essere utilizzate con costanza per la ricerca del bene comune, ma che anzi potrebbero avere effetti devastanti per l’umanità intera, come se non vi fosse una differenza poi così sostanziale fra loro e i nemici che affrontano.
Gli altri componenti del team sono: Zatanna, nota per il suo rapporto piuttosto intenso con Batman e la collaborazione frequente con la Justice League negli passati (si tratta sicuramente del personaggio più “mainstream” e conosciuto dai lettori di supereroi fra quelli proposti), Madame Xanadu, conturbante maga salita di recente alla ribalta grazie alla bella serie di Matt Wagner, Boston Brand/Deadman, uno dei protagonisti di Brightest Day, Shade, personaggio creato da Steve Ditko (1977) e in passato al centro di una celebre run scritta proprio da Milligan (1990) la quale rappresenta uno dei suoi massimi successi Vertigo, e infine una creazione dello stesso scrittore britannico, Mindwarp protagonista del tie-in del grande evento Flashpoint intitolato Secret Seven. A questi si aggiunge June Moon, alter-ego dell’enigmatica figura dell’Incantatrice, potente entità (la sua prima apparizione risale al 1966) che in questa storia ha un ruolo molto particolare e, almeno nei primi numeri, non ancora così definito come può sembrare.
DOVE NON OSA LA LEGA DELLA GIUSTIZIA
Ma nell’universo di Superman e Wonder Woman che senso può avere una Justice League Dark? La risposta la possiamo trovare nel primo numero della nuova regular, dato che questi personaggi vengono chiamati in causa proprio dalla JLA per contrastare minacce che nemmeno loro possono affrontare. Quando infatti entrano in gioco poteri maligni di natura ignota e dalle possibili conseguenze incontrollabili è giusto lasciare spazio alle abilità degli “specialisti”, per quanto loro stessi non sempre siano abituati, come sottolineato in precedenza, a mettersi al servizio di un bene superiore.
L’abilità di Milligan infatti, coadiuvato alle matite dai disegni MERAVIGLIOSI di Mikel Janin (il cui tratto aggraziato e pulito, valorizzato anche da ottimi colori, è perfetto per le atmosfere della serie) risiede proprio nella caratterizzazione, almeno in questa fase iniziale, dei protagonisti della testata, dotati di capacità inimmaginabili ma che proprio per questo sono costretti a vivere un’esistenza ritirata e segnata da malinconia, solitudine e spesso astio verso il mondo circostante.
LE SIGNORE DELLA MAGIA
Comprendersi è difficile persino fra loro, nonostante su queste pagine siano già presenti tentativi di comunicazione reciproca ed empatia. Grande rilievo sembrano avere al momento le protagoniste femminili (continua dunque con successo la definizione di un nuovo e più presente “lato rosa” dell’universo DC) in particolare Zatanna (forte e determinata) e la seducente Madame Xanadu, che Milligan sa descrivere in maniera ambigua ed ammaliante, come aveva saputo fare proprio Wagner nella già citata serie regolare Vertigo chiusa da pochi mesi. E’ interessante osservare anche la caratterizzazione di John Constantine, più giovane rispetto alla sua controparte Vertigo e descritto con sfumature e poteri inusuali, ma che sembra in grado di dire la sua, con somma irriverenza, anche nell’universo DC tradizionale.
Dunque negli angoli reconditi e oscuri di un mondo popolato (o addirittura dominato?) da pericolose entità magiche quasi invisibili ma potenzialmente letali solo un gruppo di personaggi solitari e complicati può cimentarsi nelle sfide precluse agli eroi (o che forse loro stessi rifiutano) e imporre la propria idea di giustizia.
La Justice League e la Justice League Dark non sono infatti solo due testate con protagonisti differenti, ma rappresentano due approcci completamente diversi ai problemi che affliggono la quotidianità del DCU. Il lettore si lascerà sedurre dalle gesta dirompenti delle grandi icone DC o cederà al fascino più sottile e pericoloso di alcuni dei suoi protagonisti più borderline ed enigmatici?
L’impossibile diventa possibile in una delle serie più sorprendenti e ben scritte del rilancio DC.