Da Newsarama

SPOILER WARNING

A novembre ripartirà la nuova serie di Batwoman con uno speciale numero #0 (prologo alla regular prevista per febbraio 2011) e l’incredibile artista J.H. Williams III non solo disegnerà la storia di apertura (per poi tornare sul terzo arc dopo aver ceduto il passo alla bravissima artista emergente Amy Reeder) ma co-scriverà anche i testi.
Il sito specializzato USA Newsarama l’ha intervistato per conoscere le innovazioni non solo visive ma anche stilistiche che Williams ha intenzione di apportare al personaggio, e DC Leaguers ha tradotto le sue dichiarazioni per voi! Quale sarà il destino di Kate a Gotham con il profilarsi di due Batman all’orizzonte?

Newsarama: J.H., il ritorno di Bruce influenzerà la tua run di Batwoman?

J.H. Williams: Sì. Bruce avrà un impatto su quello che succederà, e tutto ciò si rifletterà su Batwoman.  E’ stato difficile trovare il modo di fare interagire Kate con quello che sta avvenendo nel resto del DC Universe senza distruggere i nostri piani per lei.. ma direi che ce l’abbiamo fatta.

Nrama: Come descriveresti il fumetto a chi non ha mai letto Batwoman prima? Che tipo di fumetto è?

Williams: Presenta il lato oscuro di Gotham, e capite da soli che è davvero oscuro, anche perché Gotham lo è già di suo. Ma allo stesso tempo ci sono molte interazioni, relazioni ed elementi personali fra i protagonisti. Vogliamo scrivere una serie supereoistica particolare, in modo che ogni storyarc abbia una propria particolarità e una propria voce. Per esempio quello di debutto sarà horror, il secondospionistico, il terzo più epico/fantasy, anche se si intrecceranno. Ci sono un sacco di sperimentazioni visuali bizzarre nel primo numero che sorprenderanno i lettori. Semplicemente non ignoriamo alcuni degli eventi fantastici che possono accadere nel DCU, qualche titolo di Batman può anche avere questo taglio. A volte si desidera che le storie siano così “di strada” che si ignora questa possibilità offerta dal DCU.
Tutto ciò rimarrà fedele all’essenza di Gotham, ma allo stesso tempo mostreremo quanto strana può essere la DC. Giocheremo con un sacco di elementi diversi.

Nrama: Sei conosciuto per la tua arte visiva sperimentale, sei anche uno sperimentatore quando scrivi?

Williams: Certamente. Lo stile di scrittura del primo arc non è così sperimentale come lo sarà il secondo, considerata anche la struttura del plot. Ci sono certe scene che appariranno davvero viscerali, per necessità. Altre invece saranno surreali, strane. E’ difficile spiegarlo senza svelare troppi dettagli della trama. Come molte cose che faccio quando disegno ho in testa una fusione di differenti idee visive e tecniche, e mi piacere fondere diversi stili su una pagina o nella storia stessa. Mentre sviluppavo il plot con Haden, mi sono trovato a fare la stessa cosa con la trama stessa. Gli arc hanno tematiche diverse, ma alla fine si influenzano vicendevolmente, sia per quanto riguarda la storia che la caratterizzazione dei personaggi.

Nrama: Per le persone invece che conosco Batwoman, a che punto ci troviamo della sua storia?

Williams: Ho fatto in modo di cominciare la narrazione dopo la fine di Elegy. E’ trascorso del tempo, e ho voluto che Kate andasse avanti. Sono successe delle cose che non abbiamo potuto vedere. Quindi ciò che accadrà è ambientato dopo “Elegia”. Credo che per il lettore sia interessante vedere che la sua vita è continuata e la ragazza continua ad andare per la sua strada. Adesso è più sicura di sé e del suo ruolo come Batwoman. La gente avrà davvero l’impressione che Kate voglia fare quello che fa, che sia disposta a sopportare missioni difficili.

Nrama: La solicit del numero #0 ha l’indicazione specifica “Batman Mission Log Entry.” Batman sospetta che Batwoman sia proprio la grande protagonista della vita sociale gothamita Kate Kane e vuole provarlo. Tutto ciò sarà esplorato anche nel primo arc?

Williams: Un po’. Molto di questo troverà risposta nel numero #0, e oltre a ciò il pubblico vedrà come abbiamo intenzione di far interagire Batwoman con gli altri titoli gothamiti e con i due Batman. Ci si chiederà cosa succede dopo, e penso che saremo abbastanza bravi da trovare soluzioni inaspettate.

Nrama: E per quanto riguarda il cast di supporto come vi comporterete? Ci saranno nuove aggiunte?

Williams: In parte sì, amplieremo il cast precedente con nuove entrate. E proseguiremo esplorando il percorso emozionale che Kate ha dovuto affrontare, come la relazione con il padre e l’impatto sulla sua vita personale del suo ruolo come Batwoman. Ci saranno molte sorprese, non voglio svelarle, ma ci sarà un’interazione costante con il G.C.P.D (Gotham City Police Department), e ci sarà un altro personaggio che la gente si stupirà di vedere, con un ruolo interessante. Il padre sarà ovviamente coinvolto: è una relazione instabile, interessante da esplorare. E ovviamente costruiremo personaggi nuovi.

Nrama: Cattivi inclusi?

Williams: Sì. Desideriamo dare a Batwoman una sua Rogues Galley introducendo nuovi villains. Alla fine del primo anno di pubblicazioni ce ne saranno diversi al di là di Alice.

Nrama: Pare quindi che ci saranno moltissimi titoli batmaniani quando tornerà Bruce. Vi state coordinando con gli altri scrittori o è compito dell’editor? Non è facile.

Williams: Sì, è compito suo per la maggiorparte. Ci muoviamo a Gotham City consapevoli del fatto che Batwoman debba essere una voce indipendente, e questo è necessario per tutti i titoli. Ma è bello anche che ci sia una coesione. Vogliamo assicurarci che, se si leggerà Batwoman, si avrà l’impressione di avere fra le mani un prodotto diverso dagli altri, ma questo vale per tutte le serie.

Nrama: E’ difficile pensare di leggere una Batwoman che non sia scritta alla maniera di Rucka. Sappiamo che sei stato coinvolto nelle storie precedenti, ma adesso che sei tu a guidare il gioco per quanto riguarda le trame, ti sembra che il personaggio sia diverso?

Williams: Direi di sì. Ho notato che il modo di lavorare adesso è differente. E credo che sia dovuto alla quantità di personaggi che stiamo inserendo, ognuno con una propria storia. Ed è ancora più evidente nel secondo arc, con l’aggiunta di nuovi concetti e protagonisti. Nello scrivere la trama si creano queste scene diverse che poi entrano a far parte di un disegno unico, ed è un “movimento” narrativo diverso da quello sperimentato con Greg. Lui aveva un concetto di plot più lineare, mentre noi ci divertiamo a “saltellare” di qua e di là, e tutto si interseca mentre andiamo avanti.
E’ uno storytelling ad ampio raggio, con elementi che ritornano anche dopo molto tempo. Mi piace pensare che i lettori sui divertano a scavare sotto la superficie, credendo che ci sia qualcosa sotto. Se si ricordano tutto ciò che leggono, potranno divertirsi a mettere insieme gli indizi.
Il lavoro di Amy Reeder è una parte fondamentale di quello che stiamo facendo. Tutto quello che si vede in un arc ha importanza poi nel successivo, tutto si interseca.

Nrama: Com’è lavorare con William Haden?

Williams: Fantastico, ci conosciamo da un sacco di tempo. Abbiamo lavorato insieme per un po’ su progetti creator-owned e spero che prima o poi vedranno la luce. Abbiamo un bel modo di interagire, piacevole, equilibrato. E’ davvero bello concentrarci sulle sceneggiature. Collaboriamo, discutiamo delle rispettive idee, ce le scambiamo, e poi al telefono finalizziamo. C’è un sacco di lavoro su ogni scena, ma è la visione d’insieme è organica, ottima.

Nrama: Flamebird comparirà davvero nelle storie?

Williams:  Sì, sarà tutto molto interessante e divertente.

Nrama: Batwoman #0 è disegnato da te e Amy Reeder, ma tu realizzerai il primo arc, giusto?

Williams: Sì, stiamo lavorando entrambi sul numero #0. Secondo me i numeri zero devono creare una sorta di grande appetito per quello che verrà, e lo stesso vale per Haden. Quindi abbiamo unito le nostre menti e abbiamo cercato di fare ancora meglio, dato che eravamo molto preoccupati. Non volevamo un numero zero, io stavo già lavorando sull’ #1, ma poi la DC ci ha detto che voleva quest’albo per novembre. Desideravamo fosse forte abbastanza da solleticare l’appetito della gente, senza togliere il gusto della scoperta del numero #1. Il risultato a dire il vero è piuttosto bello, io e Amy che ci siamo divisi lo spazio in ogni pagina.

Nrama: Tu sarai già molto avanti, no? A che punto sei con i disegni? E devi anche consegnare le pagine ad Amy adesso.

Williams: Sì, sta disegnando il numero #0, e ha anche ricevuto lo script per il numero #6. Io invece sono al lavoro sui disegni del numero #1. Il lavoro di scrittore è interessante, io e Haden abbiamo piani per 1-2 anni. Si lavora su più numeri contemporaneamente coinvolgendo un altro disegnatore, quindi non è semplice. Ad esempio io e Amy abbiamo lavorato sul numero #0, io ho proseguito con l’#1 e lei adesso comincerà il #6. E’ un processo complesso, pensato in prospettiva.

Nrama: Adesso che ti sei trovato dall’altra parte della barricata puoi dirlo: scrivere testi per qualcun’altro è difficile?

Williams: Sì e no. L’ho già fatto, un bel po’ di tempo fa. E’ divertente vedere come un artista renderà su carta ciò che hai scritto, con una sua percezione. Scrivo una cosa nel modo in cui la vedo nella mia testa, quindi ne ho già però una rappresentazione visuale.. ed è difficile quindi pensare che un altro possa disegnarla in maniera differente dalla mia idea. Cerco di essere il più descrittivo possibile dunque, e voglio essere comunque certo che lo storytelling funzioni.

Nrama: A novembre, Tony Daniel disegnerà e scriverà Batman, lo stesso vale per Finch e per te ovviamente. Pensi che attualmente le testate batmaniane siano più aperte a questo tipo di sperimentazioni, e ritieni che debba essere fatto più spesso anche in altri contesti?

Williams: Non posso dire che gli editor siano più aperti dato che è un fenomeno recente. Però la DC voleva fare questo da tempo, anche se, per un motivo o per l’altro, non ci era riuscita, anche perché l’organizzazione stessa degli editor lo rendeva molto difficile. Ma da quando la struttura è cambiata tutto è diventato più snello, con maggiore libertà di sperimentare cose mai fatte prima.
Ci sono sempre stati disegnatori/scrittori per la DC, come Matt Wagner. Ma non era un fenomeno evidente come adesso.
Tutti gli artisti potrebbero cimentarsi, provare nuove strade è solo positivo. A volte non ci si pensa, ma è una possibilità che ti permette di crescere molto come individu, dal punto di vista creativo.  Penso che gli artisti dovrebbero provare, e se capiscono di essere bravi, insistere.