Introduzione

Copertina a "G.I.Joe #0" della IDW (Gabriele Dall'Otto)

Yo Joe! Questo è il grido di battaglia con cui alla fine degli anni ’80 irrompono nelle case dei ragazzi italiani le avventure del più famoso manipolo di soldati delle forze speciali americane, che combattono il crimine a livello planetario.

L’origine dei personaggi in questione è però radicata molto più indietro nel tempo e, per quanto possa sembrare strano, non si ricollega ad una nota serie di giocattoli, quanto piuttosto a delle strisce a fumetti.

Nel 1942 infatti le riviste YANK e Stars and Stripes, lanciarono un personaggio con questo nome, destinato con le sue avventure ad innalzare il morale delle truppe americane durante il secondo conflitto mondiale.

Il nuovo marchio, coniato per l’occasione, richiamerebbe la dicitura “government issue” (fornitura del governo), ossia la targhetta con cui si identifica l’equipaggiamento militare americano, mentre secondo un’altra versione il suo significato sarebbe piuttosto quello di “galvanized iron”, che designa invece il metallo galvanizzato con cui erano fabbricate le canne dei fucili. La parola Joe invece costituisce il classico soprannome del semplice soldato di fanteria dell’esercito americano.

Il vero successo arrivò solo nel 1964 quando la Hasbro, per contendere il mercato alla rivale Mattel, creò una linea di “bambole per maschi” da opporre alla Barbie. Nacquero così i G.I.Joe, le prime “action figure” della storia, dal momento che, per non sminuire il prodotto con la definizione di “bambola” o “pupazzo”, venne coniato appositamente questo neologismo.

Passate relativamente indenni attraverso la Guerra del Vietnam, a seguito della crisi petrolifera durante l’ultimo periodo degli anni ’70, le action figure vennero ridefinite nel 1982 in scala ridotta (1:18), sul modello di quelle dedicate dalla stessa Hasbro a Guerre Stellari.

Il lancio del nuovo formato fu affiancato da una serie a cartoni animati dal titolo “G.I. Joe: a Real American Hero”. La stesura delle trame di questo cartoon venne affidata a Larry Hama, affermato sceneggiatore di origini nippo-americane, nonché reduce dal Vietnam. Hama, esperto di tematiche militari, diede a questa serie un taglio più adulto e ne curò la resa finale fin nei minimi particolari, inventando egli stesso gran parte dei nomi in codice con i quali sono identificati i vari personaggi, dal momento che neanche loro sono al corrente delle altrui identità.

Sempre nello stesso anno, la Marvel Comics fece esordire una nuova testata (che si concluse solo nel 1994 dopo 155 numeri) con il medesimo titolo dei cartoni animati, affidata sempre a Larry Hama.

Svelate le origini del battagliero gruppo, è ora possibile fare una breve carrellata sulla produzione a fumetti dedicata dal 1982 ai G.I. Joe, che ha visto succedersi nella gestione dei diritti Case come la Marvel, la Image, la Dreamworks, la Devil’s Due, fino ad arrivare ai giorni nostri con la I.D.W.

I G.I. Joe negli USA

In generale, bisogna prima specificare che ogni casa editrice americana che abbia nel tempo dato alle stampe le avventure dei G.I.Joe ha provveduto ad inserirle in una sua apposita continuity, che quindi varia a seconda dei diversi periodi, ma che in alcuni casi è stata ripresa da più editori (ci riferiamo alla real american hero continuity utilizzata sia dalla Marvel che dalla IDW ).

Dopo questa necessaria premessa, ecco le varie incarnazioni subite da gruppo nel corso degli anni:

Marvel Comics (1982-1994, A real american hero continuity)

La serie principale è quella intitolata appunto “G.I.Joe: a real american hero”, che iniziò ad essere pubblicata nel 1982 per chiudersi dopo 155 numeri nel 1994. Ai testi troviamo Larry Hama, vero fondatore del mito a fumetti (tanto che questa continuity è definita amichevolmente “Hamaworld”)ed a cartoni animati dei G.I.Joe. Hama scrisse infatti quasi tutti i numeri di questa pubblicazione (tranne in alcune eccezioni), che fu distribuita in contemporanea con l’uscita dei cartoni animati. In questi albi vennero definite le caratteristiche fondamentali dell’organizzazione dei G.I.Joe e dei Cobra, nonché l’origine di alcuni dei personaggi più famosi (ad esempio Snake Eyes sui numeri 26 e 27).

Tra il 1985 ed il 1988 la Marvel pubblicò anche una seconda testata, dal titolo “G.I.Joe: yearbook”, ossia una serie di quatto annual, nella quale venivano ristampate alcune delle storie più appassionanti o dove erano inseriti riassunti delle vicende già narrate, con l’aggiunta di alcuni profili ed informazioni sui personaggi principali e sulla serie tv.

Nel biennio 1986-87 viene invece pubblicata la miniserie “Order of battle”, composta da 4 numeri, poi raccolti in TP, nei quali vengono analizzati in ordine alfabetico tutti i personaggi (nei primi due i membri dei G.I.Joe, nel terzo i Cobra) e i loro rispettivi veicoli (nel quarto numero).

Un ulteriore spin-off, ma questa volta di successo maggiore, fu “G.I.Joe: special missions”, ossia una serie di 28 numeri uscita tra il 1986 ed il 1989 in cui venivano narrate alcune missioni particolari non comprese nella serie regolare.

La Marvel si occupò anche di far uscire numerose ristampe, delle quali la più interessante è forse “G.I.Joe: european missions”, che rappresenta la trasposizione americana della serie dedicata ai G.I.Joe dalla Marvel UK, conosciuta nel Regno Unito come “Action Force Montly”. Altre ristampe furono “G.I.Joe Comics Magazine” (13 numeri tra il 1986 ed il 1988), “Tales of G.I.Joe” (15 numeri tra il 1988 ed il 1989).

Una menzione particolare va infine alla miniserie “G.I. Joe and the Tranformers” che rappresenta un team-up tra i due brand più famosi della Hasbro e che vide schierarsi insieme G.I.Joe ed Autobot contro Cobra e Decepticon.

Molti degli albi appena descritti furono sceneggiati da Larry Hama, mentre uno dei disegnatori più assidui fu Herb Trimpe.

Blackthorne Publishing (1987-1989, Blackthorne continuity)

Questa piccola casa editrice americana si affiancò alla Marvel nel periodo finale degli anni ’80 per pubblicare una miniserie di tre numeri destinata a spiegare come disegnare i G.I.Joe (“ The official how to draw G.I.Joe” tra il 1987 ed il 1988) ed una miniserie di 6 numeri in 3-D (“G.I.Joe in 3-D” tra il 1988 ed il 1989), dove si dovevano utilizzare i classici occhialini in cartone con lenti azzurra e rossa.

Dark Horse Publishing (1995-1996, Dark Horse continuity)

La casa editrice di Milwaukie pubblicò solo una miniserie di 4 numeri a partire dal 1995, intitolata “G.I.Joe Extreme”, seguita da una serie regolare con lo stesso titolo, ma interrotta dopo solo 4 numeri. Entrambe si svolgono nel futuro e presentano personaggi del tutto nuovi rispetto a quelli creati da Hama. Particolarità non indifferente, ai testi troviamo sempre Mike W. Barr, mentre le copertine della miniserie furono affidate a diversi artisti di punta, tra cui spiccano Frank Miller (vedi immagine) e Walt Simonson.

Image Comics/ Devil’s Due Publishing (2001-2003/2004-2008, continuity non riconosciuta)

Nel 2001 la Devil’s Due Publishing, che allora faceva parte della Image, riprese la pubblicazione delle storie dei G.I.Joe reintroducendo la continuity Marvel con la serie “G.I Joe: A real american hero. Volume 2″.

Nel 2004 lo studio si rese indipendente dalla casa madre, conservando però i diritti sui personaggi e proseguendo nella pubblicazione della serie fino al 2008, quando questa terminò con il numero 43.

A questa si affiancarono altre testate, come “G.I.Joe: frontline”, durata 18 numeri fino al 2003, nella quale scrittori e disegnatori diversi a turno raccontavano vicende svoltesi in differenti periodi della storia dei Joe, ed alcune miniserie. Un altra serie fu “G.I Joe: America’s Elite”, uscita tra il 2006 ed il 2008 per un totale di 36 numeri, che costituiva la prosecuzione naturale della precedente “A real american hero.Volume 2” chiusa da poco.

Tra le miniserie si possono citare “G.I.Joe: Battle Files” (2002-2003), composta da 3 numeri e comprendente alcuni profili dei personaggi principali (sia Joe che Cobra) e descrizioni di vari veicoli, “G.I.Joe: master&apprentice” (2004), in 4 numeri, che avevano lo scopo di riempire il vuoto temporale tra la serie Marvel ed Image. A quest’ultima fece seguito “G.I.Joe: master&apprentice 2” (2005), nei cui 4 numeri veniva descritta la formazione dell’apprendista di Storm Shadow.

G.I.Joe: special missions” (2006-2007) è invece una sequenza di 5 one-shot (poi raccolti in TP) che descrive alcune missioni speciali compiute dai team presenti in America’s Elite, ma non ricomprese in essa.

Nel 2007 la Devil’s Due incaricò Larry Hama di scrivere una serie dedicata a Storm Shadow (dal titolo omonimo), che sfortunatamente venne chiusa nello stesso anno dopo appena 7 numeri, dietro richiesta della Hasbro.

Altra sequenza di miniserie è quella denominata “Declassified” con la quale venivano analizzati alcuni personaggi e le loro origini (Snake Eyes, Scarlett, i Dreadnoks), pubblicate in un periodo compreso tra il 2005 ed il 2007. A parte è stata realizzata una miniserie di 6 numeri, intitolata appunto “G.I.Joe Declassified”, scritta da Larry Hama, dove sono narrate le vicende dei G.I. Joe antecedenti alla prima serie Marvel (2006).

A parte furono pubblicate altri team-up tra G.I.Joe e Transformers, che entrarono a far parte di una loro ulteriore continuity, estranea anche a quella della Devil’s Due. La prima fu “G.I.Joe vs Transformers” (Image Comics 2003, in 6 numeri), seguita da “G.I.Joe vs Transformers II” (Devil’s Due 2004, in 4 numeri), da “G.I. Joe vs Transformers III: the art of war” (Devil’s Due 2006, in 5 numeri), per finire con “G.I.Joe vs Transformers IV: black horizon” (Devil’s Due 2007, in 2 numeri).

Tra il 2004 ed il 2006 la Devil’s Due scelse anche di azzerare la continuity fino ad allora seguita per riprendere da capo la storia dei G.I.Joe, pubblicando la serie “G.I.Joe: Reloaded” che si compone di soli 14 numeri più due speciali.

Nel 2005, in concomitanza con la trasmissione della nuova serie animata dedicata ai G.I.Joe ed intitolata “Sigma 6”, vennero pubblicati sei one-shot omonimi contenenti storie autoconclusive.

Con la ripresa delle uscite da parte della IDW avvenuta dal 2009, tutte queste serie e miniserie nel 2010 furono espunte dalla continuity ufficiale e trasferite in una continuity non riconosciuta.

Dreamwave Productions (2003-2004, continuity Dreamwave)

Nell’arco di due anni, il 2003 ed il 2004, la Dreamwave si affiancò alla Image/Devil’s Due per produrre due miniserie, entrambe condivise tra G.I.Joe e Transformers. La prima, “Transformers: G.I.Joe” (2003) si compone di 6 numeri e si svolge in una ambientazione da Seconda Guerra Mondiale, mentre la seconda “Transformers/G.I.Joe: Divided Front” (2004) si sposta negli anni ’80. Quest’ultima fu chiusa immediatamente dopo l’uscita del primo numero dal momento che la casa editrice perse i diritti di pubblicazione sui Transformers.

IDW publishing (2009 – in corso, tre continuity differenti)

A partire dal Gennaio 2009 la IDW assunse i diritti dalla Hasbro per gestire la realizzazione di comics dedicati ai suoi personaggi. La casa editrice decise allora di far uscire in parallelo tre diverse linee, ognuna inserita in una sua continuity, tutte ancora oggi in fase di pubblicazione.

La prima fa capo alla stessa IDW (continuity IDW) e si basa su diversi titoli. Il più importante è “G.I.Joe”, su testi di Chuck Dixon, che rappresenta la linea di riferimento principale. In questa serie i G.I.Joe non sono ancora a conoscenza dell’ organizzazione segreta denominata Cobra, che sta sviluppando una sua nuova tecnologia militare, aiutata da Destro. Serie molto realistica, sia come temi che come narrazione, vede combattere alla pari G.I.Joe e Cobra con sconfitte e perdite su entrambi i fronti. Attualmente sono usciti 26 numeri e la serie è in prosecuzione.

Altra serie parallela, ed inserita nella stessa continuity, è “G.I.Joe Origins”, scritta da Larry Hama e Chuck Dixon. iniziata nel Febbraio 2009, presenta nei primi 5 numeri l’origine del nuovo team G.I.Joe e da lì si focalizza di volta in volta su alcuni personaggi, dedicando loro uno o due albi. Attualmente sono usciti 23 numeri e la serie è in prosecuzione.

La terza serie, ambientata sempre nella stessa continuity delle precedenti, è “G.I.Joe: Cobra”. Scritta da Christos N. Gage e Mike Costa. Partita nel Marzo 2009 come una semplice miniserie di 4 numeri, fu chiusa da un one-shot, ma venne immediatamente trasformata in serie regolare nel Luglio 2010 con il titolo di “G.I.Joe: Cobra II” (poi trasformato di nuovo semplicemente in “G.I.Joe: Cobra).Attualmente sono usciti 12 numeri e la serie è in prosecuzione.

A partire da Maggio 2010 è stata infine pubblicata la miniserie in 5 numeri “G.I Joe Hearts & Minds”, con i testi dello scrittore Max Brooks (autore di “World War Z”) ed i disegni di Howard Chaykin, nella quale alcuni membri dei G.I.Joe e dei Cobra raccontano la loro esperienza in prima persona. Tra di loro troviamo all’inizio Tripwire, il Dottor Mindbender, il Maggiore Bludd e via dicendo.

Nel maggio 2010 la IDW decise inoltre di riprendere le fila della continuity denominata “A Real American Hero”, affidando nuovamente a Larry Hama una sua testata con lo stesso titolo della precedente (chiusa dalla Marvel nel 1995 con il numero 155) e con numerazione a partire dal numero 155 e ½.Attualmente sono usciti 11 numeri (fino al 162) e la serie è in prosecuzione. Con questa serie tutte le storie pubblicate dalla Image/Devil’s Due sono state automaticamente espulse dalla continuity che porta questo nome.

Nel frattempo la casa editrice ha iniziato una ristampa in TP delle storie pubblicate originariamente dalla Marvel, grazie a testate dal titolo “Classic G.I.Joe”, “G.I.Joe: special missions” (che ristampa l’omonima serie Marvel”) e “Best of series”, dedicata alle migliori storie scritte da Larry Hama o ad alcuni personaggi in particolare.

La terza continuity parallela è quella ispirata dal film “G.I.Joe: la nascita del Cobra”, che si compone fondamentalmente di tre titoli. Il primo, “G.I.Joe: the rise of Cobra official prequel”, come specifica il titolo, si svolge prima delle vicende narrate nel film. Scritto da Chuck Dixon e composto da 4 albi, è stato effettivamente distribuito al pubblico prima della premiere del film stesso.

Altra miniserie, in tre albi, è l’adattamento ufficiale del film in questione “G.I.Joe: the rise of Cobra official movie adaptation” ed è stata pubblicata settimanalmente a Luglio 2009 (mentre l’uscita ufficiale americana del film si è verificata il 7 Agosto).

Nel frattempo è stata dedicata a Snake Eyes una sua miniserie in 4 numeri (a partire da Settembre 2009), con il titolo “G.I.Joe: Snake Eyes.” Come particolarità va segnalato il fatto che l’autore dei testi, insieme a Kevin van Hook, è Ray Park, ossia l’attore che impersona il personaggio nel film.

A prosecuzione invece di quanto narrato nella pellicola, troviamo la miniserie in 5 albi intitolata “G.I.Joe: Operation HISS”, il cui primo numero è inoltre legato al videogioco tratto dal film.

Nel Giugno 2010 la IDW ha deciso di ristampare direttamente in TP le storie pubblicate originariamente dalla Devil’s Due ed estromesse dalla continuity.

A partire dal Marzo 2011  i G.I.Joe verranno coinvolti nel mega-crossover (il primo organizzato dalla IDW nella sua storia) “Infestation” dove, insieme ai membri della Enterprise (Star Trek), ai Ghostbusters ed ai Transformers, si dovranno confrontare con un numero spropositato di zombie.

Parallelamente a queste pubblicazioni, vanno inoltre ricordati alcuni albi stampati appositamente per le convention dedicate ai giocattoli, oppure quelli prodotti dalla Hasbro ed allegati alle singole action figure (in formato ridotto) o distribuiti a parte (in formato normale).

I G.I.Joe in Italia

Le serie americane finora analizzate non devono avere riscosso molto successo nel nostro Paese (al contrario dei giocattoli e dei cartoni animati, soprattutto nei primi anni ’90), dal momento che quasi nulla della vasta produzione a fumetti è approdato sui nostri lidi.

L’unica casa editrice ad averci provato fu la Play Press che nel 1988 decise di distribuire nelle nostre edicole la ristampa di G.I.Joe Tales della Marvel. La serie si chiuse dopo 12 numeri (con cadenza mensile e prezzo di copertina a 2000 lire), caratterizzati da un formato a 34 pagine con copertina lucida. Conclusa questa pubblicazione regolare, la Play Press scelse di pubblicare ancora due TP (con cadenza imprecisata e prezzo di copertina a 10000 lire), che portavano la ristampa fino al numero 18 originale (TP1) ed aggiungevano i primi quattro albi di “G.I.Joe: special missions”. Nella versione italiana, oltre a mettere in risalto il marchio Marvel, l’editore fece esordire la testata con il titolo “Gli eroici G.I.Joe. A real american hero”, per poi modificarla subito (già dal numero 2) con il nuovo titolo “Gli eroici G.I.Joe. Forza irresistibile”.

Eccoci dunque alla fine di questo breve riassunto che comprende le maggiori pubblicazioni fumettistiche dedicate ai G.I.Joe dal 1982 ad oggi.

Se siete appassionati dei Joe (o dei Cobra) e volete approfondire questi argomenti, spaziando su un campo più vasto (che va dai giocattoli, alle serie multimediali, agli oggetti collezionabili,…), vi consigliamo di visitare il sito www.yojoe.com (in inglese).