Gotham by Gaslight

Mag 4, 2010

GOTHAM BY GASLIGHT

Cosa succederebbe se Jack lo Squartatore e Batman s’incontrassero in una tetra Gotham vittoriana? La risposta in un suggestivo elseworld del 1989.

Testi: Brian Augustyn
Disegni: Mike Mignola
Edizione originale: Gotham by Gaslight (albo unico – febbraio 1989)
Nota: è possibile trovare una ristampa della storia (insieme al suo seguito Master of the Future) nel TP Gotham by Gaslight pubblicato dalla DC nel 2008 in occasione dell’uscita dello Speciale Countdown collegato a questo evento.
Edizione italiana: Storia pubblicata su Play Magazine n.8 (spillato, Play Press, 1996) col titolo Dall’Inferno a Gotham.

Rendere Batman protagonista di avventure ambientate in diverse epoche storiche (chiedetelo a Grant Morrison) evidentemente è un espediente  proficuo. Il Pipistrello del resto è un simbolo dalla valenza trasversale e Batman è un eroe che incarna un’ideale di giustizia senza tempo, quindi gli spunti narrativi possibili, se ben sfruttati, possono essere davvero tanti. E’ questo il caso dell’interessante storia Gotham by Gaslight (1989), albo che viene ufficialmente considerato il primo elseworld della DC Comics e trasporta il Cavaliere Oscuro in una Gotham City vittoriana e affascinante.

E’ chiaro che si tratta di una trasposizione (riuscita) della Londra dell’epoca, con il suo carico di ombre, misteri e suggestioni. Infatti nel racconto non può mancare una connessione determinante con uno dei simboli più terribili dell’Inghilterra tardo-ottocentesca: Jack lo Squartatore, serial killer che terrorizzò il quartiere popolare di Whitechapel (situato nell’East End londinese) con una serie di atroci omicidi di prostitute compiuti fra l’agosto e il novembre 1888.

Ovviamente Gotham City, città già qui “segnata” dalla piaga del crimine, è uno scenario perfetto per un folle come The Ripper, e la scelta di intrecciare il suo destino con quello di Batman ha dato origine a una storia gustosa e coinvolgente. La trama allestita da Brian Augustin, tipicamente mistery non è originalissima, ma di certo è ben scritta e ben costruita, e il valore aggiunto è rappresentato dai disegni (inchiostrati da un ottimo P.C.Russel) di Mike Mignola, perfetto per illustrare una storia notturna e inquietante. Il suo tratto qui è forse più “tradizionale” rispetto ai suoi lavori più famosi, ma si nota ovviamente la sua classe purissima.

A rendere interessante la vicenda sono alcuni comprimari batmaniani trasportati nel XIX secolo con una certa efficacia: su tutti l’onesto Jim Gordon, anche qui alla prese con una città marcia e corrotta impossibile da domare, e Alfred, instancabilmente impegnato nell’assistenza e sostegno a Batman.
Bruce Wayne in questa storia mantiene la sua caratterizzazione di base: è un finto playboy annoiato che deve fare i conti con i propri demoni interiori, ben evidenziati nelle pagine d’apertura della storia grazie al confronto (a Vienna) fra il protagonista e Sigmund Freud datato 1889, quindi 10 anni prima della pubblicazione del celebre saggio L’interpretazione dei Sogni, testo che sconvolgerà l’evoluzione del pensiero novecentesco.

La chiave di lettura “psicanalitica” utilizzata anche qui per motivare le ossessioni di Batman è chiaramente azzeccata, e anzi, un confronto diretto con il padre della psicanalisi in qualche modo la porta ulteriormente alla ribalta, come se la si volesse legittimare. Del resto questi sono gli anni in cui, grazie a Frank Miller, il modo di affrontare il personaggio stava cambiando radicalmente. Inoltre l’idea di allontanare Bruce da Gotham con il pretesto del grand tour europeo (esperienza adolescenziale che accomunava i giovani delle famiglie più ricche) si adatta alle consuetudini dell’epoca e “giustifica” in qualche modo il percorso interiore compiuto dal ragazzo. Qui Batman tra l’altro non deve solo affrontare un maniaco omicida senza scrupoli, ma deve contrastare una società ipocrita e perbenista incapace di guardare al di là delle apparenze, generando un conflitto interessante.

L’universo alternativo di Gotham by Gaslight è diventato tra l’altro una delle terre alternative (Terra 19) del nuovo multiverso DC riformatosi in seguito al crossover Crisi Infinita anche se, a parte un’occasionale comparsa negli speciali collegati al settimanale Countdown non è stato aggiunto altro, purtroppo. Speriamo che Grant Morrison, grazie al suo progetto Multiversity (in cui lo scrittore scozzese conferirà al cosmo DC una mappatura più completa e precisa) possa sfruttare nel modo giusto un contesto narrativo ricco di spunti.

A cura di Elena Pizzi