Il Ritorno di Bruce Wayne #2

Continua con Batman 44 la pubblicazione da parte di Planeta deAgostini della mini Il Ritorno di Bruce Wayne. Il viaggio è iniziato un mese fa… ma il meglio deve ancora arrivare…

Bruce Wayne svenutoRicollegandosi direttamente al finale dello scorso numero, la scena di apertura ci mostra Bruce impegnato nella lotta contro il mostro tentacolare. Sembrerebbe una lotta impari e nello scontro, infatti, Bruce perde i sensi.
Al risveglio si ritrova in una grotta, accudito da una donna, Anne, che sembra faccia ricorso alla magia, a giudicare dalle formule magiche pronunciate.

Bruce non ha ancora riacquistato la memoria. Ma qualcosa inzia ad emergere perché vedendo la W di Wonder Woman si ricorda che il suo nome inizia con quella lettera.
I ciondoli che si vedono appesi ad un ramo, sono probabilmente dovuti alla tradizione della tribù pipistrello (i Miagani) che ha visto quei simboli disegnati nella grotta in cui Anthro è morto. Curioso che ci siano i tre simboli disegnati da Bruce e non quello di Metron disegnato da Anthro.
E’ comunque un’idea molto suggestiva questa di Morrison: il fatto che sin dall’antichità questi “sigilli” siano simboli iconici, potenti. Che hanno un significato profondo e quasi magico per le persone del Dc Universo.

I simboli di Wonder Woman e SupermanUn grande dio oscuro ha posato la mano su di te”Anne sembra dimostrare una certa capacità “magica” e sovrannaturale: ciò che sta accadendo a Bruce è effettivamente causato dalla Sanzione Omega lanciata da Darkseid, un “grande dio oscuro” appunto. O forse, senza tirare in ballo la magia, Annie è in qualche modo in grado di percepire l’energia Omega che emana da Bruce.

Superman, insieme con il resto del gruppo di salvataggio della Justice League, seguendo la traccia di Energia Omega si reca al Punto di Fuga, luogo in cui sono registrati tutti gli eventi mai avvenuti, e da cui si può rintracciare Bruce molto più velocemente.

L’archivista che li accoglie dà l’occasione a Morrison per farci una lezione di geometria multiversale.

Le nostre mappe iniziano con il punto del tempo… senza durata o direzione, contiene ogni possibilità.” Sembrerebbe che Morrison stia narrando delle origini del Multiverso.

Tramite la semplice geometria, estendiamo il punto per creare una linea. La linea temporale dell’universo zero, dall’inizio alla fine”. Universo-zero riferito alla Terra in cui si trovano gli eroi combacia con la definizione che veniva data in Crisi Finale.

Ma esistono altre linee temporali, perchè il tempo non si estende solo avanti e indietro, ma anche lateralmente.” Detto in altre parole: il Multiverso DC con tutte le Terre parallele

Nell’ultima vignetta vediamo Superman, con gli occhi illuminati da una luce verde-azzurra, richiamando la visione 4D che ha ottenuto durante l’avventura vissuta durante Crisi Finale: Superman Beyond (pubblicata in italiano su Crisi Finale 7 e 8). Proprio Superman dichiara infatti: (la spiegazione dell’archivista) “combacia con quanto mi è successo“.Morrison sta mantenendo una visione coerente del Multiverso DC che descrive nello stesso modo in tutte le sue opere (e che probabilmente approfondirà con il suo prossimo progetto: Multiversity).Sono interessanti anche le parole di Rip Hunter: “E’ come ho sempre sospettato. Perpendicolare  al tempo piano dev’esserci il tempo cubico, dal quale noi appariamo piatti. Ci vivono cose, ne sono certo, cose con proporzioni e profondità e dimensioni che possiamo solo immaginare.”
Come spesso accade in Morrison, possiamo interpretare ciò che viene detto su più piani di lettura. Ad un primo livello possiamo sicuramente affermare che Rip Hunter si sta riferendo al mondo dei Monitor, che abbiamo conosciuto meglio proprio in Crisi Finale (sempre scritta da Grant Morrison). Ma ad un livello più profondo, possiamo interpretare il suo discorso come se fosse riferito a noi lettori. Nel loro mondo, all’interno delle pagine, gli eroi pensano di vivere in un mondo in tre dimensioni. E infatti quando Superman sperimenta il Multiverso in Superman Beyond acquista la vista in quattro dimensioni.
Per noi lettori è diverso: vediamo il loro mondo in due dimensioni (“dal quale noi appariamo piatti“) e per leggere il numero di Superman, che lui percepiva in quattro dimensioni, ci sono stati forniti degli occhialini per vederlo in tre dimensioni.
Anche il termine iperfauna (usato dall’archivista per definire il mostro tentacolare) va in questa direzione: in geometria i solidi con quattro dimensioni vengono preceduti dal prefisso iper- (per esempio cubo – ipercubo).

Man mano che la spiegazione dell’archivista procede, in base alle sue parole, si formano punti, linee e piani alternativi… e le linee che compongono lo schema (rappresentanti ciascuna una linea temporale di ciascuna Terra parallela) sembrerebbero più di 52.
Dopo la “Crisi Finale dei Monitor” il Multiverso si è sviluppato ulteriormente?

L'Archivista

Tornando all’epoca coloniale, la scena si apre con un pipistrello inchiodato ad una porta. Come già successo nello scorso numero, ci troviamo di fronte alla riproposizione di quelli che sono gli elementi tipici della leggenda di Batman.

Pipistrello inchiodato alla portaE anche in questa epoca possiamo apprezzare il fatto che, nonostante Bruce abbia perso la memoria, di certo ha mantenuto intatte le sue capacità investigative e il suo desiderio di scoprire la verità. Bruce Wayne è un eroe non perchè indossa il costume di Batman ma perchè in quanto uomo a deciso di lottare per il bene e la giustizia.
Scambiato per Mordecai Wayne, è costretto a prendere il suo posto nella caccia alle streghe e al Diavolo, ma lui è un detective e cerca la soluzione del mistero grazie agli indizi lasciati. E’ degno di nota il fatto che Bruce non sia incline a cercare una soluzione soprannaturale se i fatti possono essere spiegati con una motivazione “terrena”. E’ una sorta di parallelismo con i lettori, che alla fine di RIP rifiutarono la spiegazione data da Morrison secondo cui Hurt era il Diavolo. Visto che questo tema è molto ricorrente, potremo, prima della fine della sua gestione, capire meglio la prospettiva in cui inserire quella dichiarazione di Morrison, alla luce di quanto è già stato svelato su Batman 42 (Batman & Robin #15-16).

Il quadro di Mordecai WayneQualche pagina dopo, Morrison ci svela uno dei misteri lasciati irrisolti fin da RIP: il quadro di Mordecai Wayne incredibilmente somigliante proprio a Bruce. Quadro che ci veniva mostrato anche in Batman n° 39 (Batman & Robin #10) e che costituiva uno degli indizi per cui Dick ipotizzò che Bruce si trovasse intrappolato nel passato. In questo numero finalmente ci viene svelato il momento della realizzazione del dipinto, e svelando che Mordecai Wayne è effettivamente Bruce Wayne. E il libro che tiene tra le mani potrebbe contenere informazioni e indizi fondamentali, oppure dei messaggi per Dick e Alfred nel presente. Oppure Bruce ha già iniziato ad intuire cosa gli sta succedendo, e il libro potrebbe semplicemente servirgli a lui stesso: “Assicurati che nel disegno ci sia anche il libro. Devo ricordarlo, insieme a ciò che ho scritto“. Il dipinto ad olio viene realizzato da fratello Martin Van Derm, che ha studiato insieme a Rembrandt.

Alla fine di quella scena vediamo Bruce, costretto a correre via, dire: “Custodisci il mio libro“. E siccome non farà più ritorno, vediamo, alla fine di questo numero che la famiglia Van Derm diventa la custode del libro e del quadro di Bruce, e che queste “reliquie” vengono trasmesse di generazione in generazione. Bruce sembrerebbe aver fatto la scelta giusta dato che Martin Van derm sembra una delle poche persone di buon senso nella Gotham di quell’epoca..

Come se l’inglese del re non fosse la tua lingua” Ovviamente, come nello scorso numero, le persone sentono Bruce parlare in americano moderno. Mentre nello scorso numero, per i cavernicoli era come sentire un fiume di parole che scorre, nell’epoca coloniale la percezione diversa si limita ad una semplice differenza di accento.

Passaggio di consegne dei Van DermEclissi? C’era qualcosa su un’eclissi“. Già dallo scorso numero abbiamo notato che le eclissi totali di sole hanno un significato simbolico e importante. Sia perchè potrebbero essere legate in qualche modo ai trasferimenti temporali di Bruce sia perchè simboleggia “La falsa notte nel giorno del diavolo” riprendendo quindi il tema del “Buco nelle cose” e gli elementi legati alla figura del Diavolo, già presenti fin dal gestione di Morrison sulla testata Batman prima di arrivare a RIP.

Su insistenza di Bruce, finalmente Annie mostra a Bruce il luogo in cui lei lo ha trovato: la caverna. I Miagani vi hanno abitato, ispirati dalle sue gesta vestito da pipistrello dello scorso numero, trasformandosi da Tribù-cervo a Tribù-pipistrello.. E nel futuro la caverna diventerà la batcaverna, Bruce stesso sembra riacquistare qualche ricordo in merito.

Di nuovo Annie dice che Bruce cavalcava la bestia, quando sono arrivati in questa epoca. E poco dopo anche Bruce afferma “Qualunque cosa tu sia, ti ho portato io! E’ mia responsabilità” ribadendo che in qualche modo c’è un legame tra i due. Ancora non sappiamo di preciso cosa sia questo mostro però iniziamo ad intuire che c’è una qualche connessione tra Bruce e il mostro stesso. Considerando soprattutto che non lo vediamo insieme a Bruce solo in quest’epoca,  ma lo troviamo anche a Punto di Fuga: l’archivista lo definisce “un’infestazione di iperfauna“. E’ quindi probabile che questo mostro stia seguendo Bruce, arrivando a braccarlo fino alla fine del tempo al Punto di Fuga.
Per saperne il motivo e il che cosa sia esattamente possiamo solo continuare a leggere. Anche se un piccolo indizio ci può essere dato dalla definizione dell’archivista: “iperfauna”. Il prefisso iper, come spiegato all’inizio, indica un solido a quattro dimensioni. Possiamo quindi intuire che il termine iperfauna si riferisca ad un animale (fauna) appartenente ad un mondo “superiore” rispetto al piano di esistenza terrestre.

Al Punto di Fuga, Bruce sembra aver intrappolato i suoi compagni. La minaccia di Superman espressa nello scorso numero diventa palpabile? Darkseid ha davvero tramutato Bruce in un’arma?
Ha preso i tuoi ricordi, contando sul tuo istinto di sopravvivenza… ti ha messo dentro una trappola! Darkseid ti ha trasformato in un’arma assoluta e ti ha puntato verso il 21esimo secolo”. L’aver bloccato alcuni dei più potenti membri della Lega (Superman, Lanterna Verde) in modo che non possano scappare e non possano fermarlo, sembrerebbe un indizio preoccupante…

Non avete idea di cosa abbia appena passato per arrivare qui. E non è ancora finita. Quindi dovrete tutti fidarvi di me.” Ancora non sappiamo come abbia fatto Bruce ad arrivare al Punto di Fuga e a diventare archivista (davvero sorprendente scoprire che tutto il discorso fatto all’inizio sul Multiverso sia stato fatto proprio da Bruce!). Presumibilmente lo scopriremo nei prossimi numeri… leggendo anche a cosa si riferisce dicendo “non avete idea di cosa ho passato“. Però sembrerebbe che abbia nonostante tutto il controllo della situazione “Dovrete tutti fidarvi di me”. Ironico che questa frase venga detta proprio da lui, che in passato, durante Crisi Infinita, aveva ideato il Progetto “Brother Eye” spinto dalla scarsa fiducia nei confonti degli altri membri della Lega (dovuto agli eventi di Crisi d’Identità). Potrebbe essere il segno di un ulteriore rinnovamento della figura di Bruce Wayne. Un eroe meno tormentato, una “batmobile migliore” come veniva indicato da Morrison nel primo numero di Batman scritto da lui (pubblicato su Batman n° 1 in Italia). In originale “Non è ancora finita” è “It’s not over yet” che richiama “The All-Over”, la fine di tutto, di cui abbiamo parlato anche un mese fa, che sarebbe causato proprio da Bruce se facesse ritorno nel presente.
La sua frase traducibile come: “Non è ancora the All-Over” potrebbe racchiudere un terribile seme profetico: dopo aver rubato la macchina del tempo di Rip Hunter, Bruce sta facendo ritorno al presente? Non è ancora la Fine perchè Bruce ancora non è tornato?
Cosa accadrà nel momento in cui farà ritorno nel 21° secolo?

Quando viene catturata Annie, Malleus dice “e scometto che fratello Mordecai si è lasciato tentare da questa Gezabele (Jezebel in originale) […]”. Il nome biblico Jezebel richiama l’omonimo personaggio di RIP, e anche la funzione (tentare Bruce) è la stessa.
La maledizione lanciata da AnnieAl momento della sua impiccagione Annie scaglia una maledizione, usando il vero nome di Malleus (che aveva dichiarato in precedenza di conoscere): Nathaniel Wayne!
Questo membro della famiglia Wayne non compare nella galleria di quadri che abbiamo visto in RIP e in Batman & Robin.
La maledizione lanciata da Annie colpisce, senza che lei lo sappia, anche la persona amata, Bruce Wayne.
Per quanto riguarda la maledizione: i suoi effetti saranno reali? Annie è una vera strega?
Abbiamo già alcuni elementi per poter rispondere sì a questa domanda.
Sappiamo da Batman 39 e 40 che il Dottor Hurt era un membro della famiglia Wayne, considerato una pecora nera dagli altri Wayne. Potrebbe essere in qualche modo considerato una maledizione per la famiglia Wayne stessa, considerando che sappiamo già che Hurt-Thomas Wayne sembra essere in stretto collegamento con il diavolo.
Un altro possibile effetto della maledizione potrebbe essere l’omicidio dei genitori di Bruce.

C’è comunque un ulteriore elemento su cui riflettere: Bruce è considerato il secondo migliore escapista del DC Universo. E Superman afferma che Darkseid lo “ha messo dentro una trappola“. Bruce sembra, come abbiamo detto, avere in mano la situazione.
Sfuggire alle trappole è la sua specialità…
Bruce si è recato al Punto di Fuga alla fine del tempo per un motivo ben preciso? Ha già messo in atto una contro-strategia per sfuggire alla trappola di Darkseid… e contemporaneamente porre fine alla maledizione di Annie?
Se la sua maledizione dura “fino alla fine del tempo”, Bruce dovrebbe averla annullata recandosi, appunto, alla fine del tempo.
Un altro motivo per cui Bruce si sia recato al Punto di Fuga, potrebbe essere quello di cercare un modo per sfuggire al mostro tentacolare che lo sta, presumibilmente, seguendo…

Il diavolo non aveva ancora finito con Gotham“. Van Derm ci ha visto giusto: abbiamo già visto, infatti, il piano di Hurt per corrompere tutta la città (forse vendendo l’anima di tutti i cittadini al diavolo) arrivare a compimento in Batman 41 e 42.

Per la seconda volta, Bruce compie un salto temporale durante un eclissi totale di sole e attraverso l’acqua, finendo catapultato nell’epoca dei pirati!
“Non dimenticare questa volta. Uomo di pipistrelli.” Bruce sembra riacquistare poco alla volta la memoria, e sembra intenzionato a non dimenticare gli elementi acquisiti… forse proprio per riuscire a costruire la contro-strategia di cui abbiamo parlato poco sopra.

Il viaggio di Ritorno è solo all’inizio.

Restate con noi!

Fonti:

http://rikdad.blogspot.com/

http://www.comicsalliance.com/