Cuori di Tenebra

Nov 7, 2013

 

Oltre ai costumi sgargianti, ai sorrisi rassicuranti e ai super poteri, esistono eroi che si muovono in un mondo di tenebra, sconosciuti eppure altrettanto coraggiosi e indomiti, sebbene le loro strade, spesso, siano costellate da dubbi e momenti oscuri, in cui essi stessi vacillano, come equilibristi sospesi sopra le fiamme dell’inferno.
Nomi bizzarri, gesti rapidi nell’aria, parole antiche, capaci di evocare terribili poteri, sangue, odore di urina e vomito, mozziconi di sigarette, sacrificio e perdita sono il loro pane quotidiano.
Salvano il mondo, a modo loro, rischiano di perdere quel poco che resta di loro stessi eppure combattono da eroi, pur considerando sé stessi nel peggiore dei modi.
Sono eroi dal cuore di tenebra, maghi, demoni, studiosi dell’occulto che, nel corso degli anni, si sono battuti con ferocia in una straziante lotta a metà tra la conquista del potere personale e la salvezza del genere umano e di sé stessi.

Nel corso degli anni sono passati da quasi macchiette agli esordi, magari emuli del più famoso Mandrake o comparse pittoresche, dimenticati poi dalle successive ere editoriale e poi, grazie alla follia di scrittori come Alan Moore, che hanno scommesso su di loro, sono diventati signori oscuri della magia, peccatori incalliti eppure dotati di una loro etica personale, giocolieri nelle tenebre, eroi e guardiani di un mondo d’ombra, in grado di poter sbranare il mondo degli altri eroi solari in pochi battiti convulsi.

Il lato dionisiaco dell’eroismo, ebbro di potere e di sensazioni che scuotono il cuore e portano su sentieri oscuri, ha popolato alcuni dei più famosi fumetti di un’epoca che ha portato il fumetto ad un altro livello, sondando nell’animo oscuro e facendoci interrogare su noi stessi e sui nostri stessi valori.
Protagonisti di saghe come American Gothic o miniserie come The Books of Magic che ce li hanno fatti conoscere, sebbene difficilmente si possa dire di conoscere effettivamente chi ha gettato se stesso nell’abisso, questi strani eroi con il tempo si sono ritagliati il loro spazio e la loro cerchia di fan e oggi, dopo anni di relativo silenzio, con il reboot abbiamo assistito all’uscita di testate come Swamp Thing, Demon Knights e altre ancora.

Adagiandosi su un motto che permea quasi tutte le storie, ovvero che la magia ha un prezzo, le saghe epiche di questi eroi mostrano il prezzo del potere, quelle responsabilità da cui non si può sfuggire (come insegna lo zio Ben), e che spesso si risolvono in estremi sacrifici e una vera e propria lotta per la sopravvivenza della propria anima.

Tra i tanti eroi di questo strano mondo parallelo, il più famoso è senza dubbio John Constantine, protagonista di Hellblazer, la serie Vertigo più longeva. L’infame mago tabagista, ufficialmente è stato creato da Alan Moore, sebbene il mago/poeta abbia creato un mistero attorno al vecchio John dicendo di averlo incontrato di persona. Constantine è un personaggio che si ama subito, nonostante la sua pessima fama.
La sua prima apparizione risale proprio ai tempi di Swamp Thing nel già citato ciclo American Gothic: con il suo solito fare amabile, si presenta come guida per Swamp Thing.
L’elementale della terra non potrà fare altro che seguirlo, in giro per l’America, per svelare gli oscuri segreti promessi dal mago inglese.
John a prima vista può sembrare un gran bastardo, uno che mette nei guai quelle persone che accettano di aiutarlo o che si avvicinano abbastanza al mago: amici, amanti, alleati, sono i primi a pagare per il legame con Constantine.
In gioventù suonò con i Mucous Membrane, e con gli stessi tizi che facevano parte del gruppo, diede il via alla serie di eventi che portarono al disastro di Newcastle, spesso citato nelle storie di John.
Proprio a Newcastle cominciarono molti dei guai di John che, per errore, condannò la piccola Astra alla dannazione eterna.
Successivamente, nel ciclo Massa Critica di Paul Jenkins, John riuscirà finalmente a liberare dalla presa dell’inferno la giovane anima di Astra.
John è un personaggio particolare, incarna Il Folle, secondo Neil Gaiman, ed effettivamente il suo modo di fare spavaldo, le sue battute taglienti e i suoi vizi fanno da contorno ad una personalità complessa: nonostante sia visto da molti come un gran bastardo, John nasconde dentro di sé  un lato umano in perenne conflitto con sé stesso.
E’ l’eroe in bilico tra ombra e la luce, diviso tra i suoi interessi personali e la salvezza di chi ripone fiducia in lui.

Un altro importante personaggio di queste storie oscure è senz’altro Etrigan il Demone.
Creato da Jack Kirby, questo personaggio è stato costantemente utilizzato nelle più belle e importanti storie in cui la magia fa da padrona.
Etrigan è un demone legato grazie ad un incantesimo di Merlino a Jason Blood, cavaliere della tavola rotonda e, successivamente studioso dell’occulto.
Sebbene il primo ciclo di storie in cui è comparso fosse tipico della Silver Age,  Etrigan ha trovato la sua vera dimensione come guida nel mondo degli inferi per gli eroi talmente coraggiosi da avventurarsi nel regno di Lucifero.
E’ Etrigan ad accogliere Dream alle porte dell’inferno, ed è sempre Etrigan a guidare uno Swamp Thing Orfeo dei nostri tempi nella discesa nel mondo dei morti.
Come un novello Virgilio, Etrigan non si è mai risparmiato nel somministrare versi né, tanto meno, la sua ira verso demoni inferiori.
Nonostante sia generalmente dalla parte dei buoni Etrigan è uno dei demoni più potenti degli inferi, un rimatore per l’appunto, un ribelle per natura e nel finale di American Gothic mostrerà tutto il suo coraggio e la sua follia alla guida della folle carica di altri demoni rimatori contro il male primordiale.
Non importa quanto un nemico possa essere forte, Etrigan gli riderà in faccia, pochi secondi prima di strappargli le budella con i suoi artigli.

Lo Straniero Fantasma è un altro di quei personaggi che, quando compare, porta con sé risposte e misteri terribili e insondabili e che, ancora più di Constantine, è il grigio separato dal bianco e dal nero.
Perennemente avvolto nel mistero, esistono molte teorie su chi egli sia veramente.
Il passaggio più significativo che lo vede coinvolto è, probabilmente, quello che lo vede protagonista nel primo numero di The Books of Magic.
Lo Straniero accompagna il giovane Tim Hunter, in un viaggio nel tempo in cui mostrerà al giovane mago la creazione dell’Universo e, soprattutto, la Caduta.
Lo Straniero è condannato ad essere tale proprio per la sua incapacità, ai tempi della ribellione di Lucifero, di scegliere tra i compagni fedeli al creato e quelli fedeli al ribelle Lucifero.
Egli è, probabilmente, l’essere più solo dell’intero creato, eppure, nonostante sia uno straniero ovunque e con chiunque egli si trovi, conosce molti dei più grandi segreti del cosmo e dell’animo umano.

John Zatara e Sargon lo Stregone, sono personaggi ispirati a un’icona del fumetto come Mandrake.
Il loro stile classico, che nonostante il costume di scena li rende sobri e mai ridicoli, è iconico, tanto più che anche Moloch in Watchmen, di professione illusionista, ha uno stile che ricalca quello dei due maghi, ormai quasi dimenticati.
Nel numero che chiude American Gothic, saranno tra i maghi che affronteranno il male primordiale e che rimarranno bruciati dalla sua essenza.

Un altro personaggio praticamente onnipresente nelle saghe di maggior rilievo è il Dottor Occult, vero e proprio dinosauro dei comcis essendo stato creato negli anni ’30.
E’ forse il più equilibrato e affidabile, essendo privo dello spirito autodistruttivo di Constantine o degli istinti sanguinari di gente come Mister E, forse proprio perché divide la sua esistenza con Rose Psychic.
Appare anche lui in American Gothic, sebbene  non abbia nessun ruolo particolare.
E’ grazie a Neil Gaiman che ha una storia davvero di rilievo in The Books of Magic, dove farà da guida a Tim nei regni immaginari.
Da Faerie a Gemworld, Occult mostra a Tim tutti i regni che l’immaginazione può creare e in cui chiunque può trarre potere.
Grazie alla sua natura duale, il Dottor Occult può essere visto come rebis, la creatura perfetta composta da un’anima maschile e una femminile.

Lo Spettro è infine un altra apparizione notevole e inevitabile, data la mole dei suoi poteri.
In The Books of Magic (che ormai avrete capito essere testo di riferimento per questo articolo, assieme a Hellblazer e The Swamp Thing) fa un’apparizione di poche vignette mentre in altri cicli ha molta più rilevanza.
Lo Spettro è fuso a Jim Corrigan, e rappresenta la furia divina.
Nonostante il suo potere sia immenso, nel momento in cui dovrà scontrarsi con il male primordiale, non riuscirà a reggere il confronto.
Le tavole che mostrano lo scontro sono immense e significative: il male, una massa torreggiante oscura e ribollente, svetta sullo Spettro, nonostante quest’ultimo in un primo momento sembra quasi alla sua altezza.
Egli è la vendetta divina, ed è contraddistinto da una vena di follia che lo fa temere anche dai suoi stessi alleati.

Gli eroi qui citati, sono solo alcuni di quelli che fanno parte di questo universo narrativo.
La DC ha avuto il grande merito di far coesistere in modo sobrio e discreto la realtà supereroistica e quella magica, facendole incontrare di rado (attraverso personaggi come Zatanna o Raven) e senza mai compromettere uno dei due mondi paralleli, almeno fino all’avvento del reboot in cui si ha una maggiore interazione..
Nonostante la realtà di punta sia quella dei supereroi, al mondo magico e oscuro è stato affidato in passato il compito, non facile, di spiegare l’origine e la fine stessa dell’universo.
Oltre ad Alan Moore, che sicuramente ha avuto la capacità di riportare all’attenzione del grande pubblico personaggi secondari e considerati relitti del passato, ricordiamo anche artisti del calibro di Neil Gaiman.
Viviamo in tempi strani e, assieme a testate che riportano in voga questi eroi come, Justice League Dark ma al tempo, assistiamo anche all’interruzione di testate storiche come Hellblazer, a favore di un più tranquillizzante Constantine.
Il futuro di questo modo di narrare le storie, tra patti con i demoni, sortilegi e tematiche più adulte e di nicchia, è quanto mai in bilico, se l’attuale generazione di scrittori non sarà in grado di riprendere e aggiornare (e soprattutto non banalizzare)quello che i grandi scrittori hanno fatto in passato.
Di sicuro la magia non è qualcosa che si può scordare facilmente e questi personaggi, impregnati del suo potere, continueranno ad essere presenze stabili nei fumetti, pronti a rovesciare le sorti dell’universo o a guidare giovani inesperti o innamorati senza speranza nelle profondità dell’inferno.