Simone Bianchi, l’affermato disegnatore lucchese noto per le sue illustrazioni in ambito fumettistico e musicale, si racconta un po’ a DC Leaguers. Non perdiamo tempo e passiamo la parola direttamente a lui!

1) Tanti successi negli ultimi anni, eppure la più grande soddisfazione ti arriva dalla tua prossima paternità. Non possiamo esimerci dal farti le nostre più sentite felicitazioni, fra biberon e pannolini troverai il tempo di continuare a deliziare i tuoi estimatori con la tua arte, o pensi di prenderti un periodo di pausa per goderti questa nuova gioia?

Proprio per potermi permettere di continuare a comprare pannolini e biberon, credo sarò costretto a continuare a propinarvi i miei lavori. Però questa è una domanda a cui una risposta certa non sono in grado di darla ora, non avendo chiaro che cosa mi stia aspettando.

2) Chi ha avuto modo di incontrarti dal vivo ti conosce come una persona molto aperta, solare e positiva. Poi però non hai mai nascosto la tua fascinazione per personaggi più tetri e combattuti, come Wolverine, o Batman, che tra l’altro hai saputo ritrarre in maniera portentosa. Ciò lascerebbe quasi intendere una contrapposizione fra il tuo modo di porti, e ciò che invece hai dentro e che traspare attraverso le tue tavole… Come si descriverebbe Simone, guardandosi allo specchio?

Ti interrompo al “positiva”. Sei sicuro? Ho letto commenti che dissentirebbero molto. Comunque, ho degli sbalzi di umore abbastanza evidenti, forse è per quello che qualcuno mi vede come solare e altri pensano ben altro di me… credo che abbiano ragione entrambi.

3) Ogni figlio che diventa padre, si trova di fronte ai problemi che un tempo furono dei propri genitori. Non ultimo quello dell’educazione, dell’impartizione di determinati valori, della necessità di combattere gli imput selvaggi che arrivano dal mondo esterno con gli insegnamenti propri e genuini della famiglia d’origine. In quest’ottica, pensi che leggere fumetti sia qualcosa di salutare e didascalico, o credi che alla fin fine si stia parlando di semplice intrattenimento al pari di tanti altri format?

Non vedo potenzialità di pericolo nel fumetto, di sicuro dipende moltissimo da quale fumetto si legge. Uno di quello della Disney non avrà mai lo stesso impatto emotivo di Wolverine che si sbrana con Sabretooth, per capirsi. Comunque, vista la mole di fumetti che colleziono e ho in casa, immagino sarà quantomento incuriosito da tutte quelle pagine a colori.

4) Le splendide copertine che hai disegnato qualche anno fa per la serie DC Detective Comics sono ancora impresse nella mente degli appassionati. Hai saputo cogliere tutta l’iconicità di un personaggio come Batman, realizzando istantanee indimenticabili in grado di sottolineare la forza e l’oscurità del Pipistrello. A posteriori puoi dire di essere soddisfatto del tuo lavoro? O cambieresti qualcosa?

Sono completamente soddisfatto, è una delle cose di cui vado più fiero in assoluto.

5) Hai collaborato e collabori tuttora con alcuni degli scrittori più importanti del panorama statunitense. Immaginiamo ti avranno posto questa domanda molte volte, ma come ci si sente a lavorare con gli scrittori che, fino a qualche anno fa, per te erano probabilmente dei miti? Con quale autore/i sei riuscito a trovare la sinergia migliore?

Sono stati tutti degli straordinari gentlemen e mi hanno mostrato rispetto e fin dall’inizio trattato alla pari. Hanno consegnato le sceneggiature con precisione e puntualità. E quello che ho detto vale soprattutto per Warren Ellis.

6) E’ il momento di una domanda davvero classica che però stuzzica sempre i lettori di fumetti: con quale autore e su quale personaggio ti piacerebbe lavorare? Libera la fantasia, puoi scegliere da ogni contesto e universo narrativo. E quale storia ti piacerebbe raccontare poi con questo protagonista? Puoi sbizzarrirti e collocarlo in qualsiasi situazione.

Tiziano Sclavi e Dylan Dog o Jodorosky con una nuova saga fantascientifica tipo La Casta dei Metabaroni. Oppure Mark Millar su un Blockbuster marvelliano o Grant Morrison su Batman.

7) Hai collaborato con Grant Morrison in occasione dello splendido progetto dedicato ai Sette Soldati della Vittoria, disegnando gli albi che avevano Shining Knight come protagonista. C’è sempre molta curiosità, da parte dei fan, intorno alle metodologie di uno scrittore così importante, amato e originale come lo scozzese: le sue sceneggiature erano molto dettagliate o hai potuto sbizzarrirti dando sfogo alla tua creatività?

Erano molto dettagliate e malgrado questo Grant – lui veramente – mi ha portato rispetto e lasciato molta libertà interpretativa riguardo a quello che aveva scritto.

8) Il tuo tratto possente e deciso, come abbiamo già sottolineato poco fa nella domanda su Batman, ti consente di rappresentare i protagonisti delle storie che disegni in maniera forte e seducente: ci riferiamo in particolare al tuo Thor, che secondo noi è perfetto per far risaltare al massimo le tue qualità, come abbiamo potuto vedere, per esempio, nell’avvincente storia “Per Asgard”. Ti senti a tuo agio con queste ambientazioni? Ti piace disegnare questo tipo di scenari e protagonisti?

Decisamente sì, anzi forse, se dovessi scegliere, il Fantasy sarebbe probabilmente il genere che disegnerei più spesso. Però mi sembra importante anche cimentarmi con altri generi e ambientazioni completamente distanti fra loro. Dovessero chiedermi domani di ridisegnare Thor, lo farei immediatamente.

9) Ecco un’altra domanda super-classica, ma da appassionati è normale per noi soffermarci su questi dettagli: quali sono i tuoi modelli di riferimento e gli artisti a cui ti ispiri o ti sei ispirato in passato? Il tuo stile è molto originale e inconsueto nel fumetto mainstream, e forse ciò costituisce uno dei motivi del tuo successo.

I miei riferimenti sono da sempre Sergio Toppi, Enrico e Alberto Breccia, Travis Charest, Claudio Castellini, Umberto Ramos, Sean Gordon Murphy; Alex Ross, Bill Sinkievich, Adam Hughes. A questi si è aggiunto negli ultimi tempi Olivier Coipel, al momento probabilmente il mio disegnatore preferito.

10) Quando hai preso insieme a Warren Ellis le redini di Astonishing X-Men hai contribuito, ridisegnando i costumi, a rinnovare alcuni X-Man. Sei soddisfatto della vostra run? E cosa ne pensi della situazione attuale dei mutanti? Puoi, infine, svelarci qualcosa sull’imminente Avengers vs X-Men?

Di Avengers vs X-Men sono completamente all’oscuro, non ho idea di cosa stia succedendo. Sono assolutamente soddisfatto del mio lavoro su Astonishing X-Men e del redesign dei costumi.
Per natura, quando lavoro a un progetto, mi concentro su quello tutto il giorno e finisco per leggere tutt’altro, cosa che al momento sto facendo con i lavori di Gipi e Moebius e con le testate Bonelli, motivo per cui non conosco gli ultimi sviluppi dei mutanti.

11) Ti abbiamo letto con piacere sulla tua ultima fatica da poco arrivata anche in Italia, “Fear Itself: Uncanny X-Force”. Ci sei sembrato incredibilmente a tuo agio con le atmosfere e i look di questi antieroi mutanti, e ci è parso anche di notare un eccezionale miglioramento nel tuo storytelling, una sorta di connubio ideale fra le esigenze della narrazione in sequenza e la tua arte spiccatamente pittorica. Quali sono le tue sensazioni a questo proposito?

Non avresti potuto fare una recensione migliore riguardo al lavoro che penso di aver fatto su X-Force. Erano tutti e 5 personaggi che adoro e anzi ti confesso che avrei piacere di tornare a lavorarci un giorno.

12) Puoi darci notizie rispetto a una futura ripresa di Ego Sum, la tua stupenda opera da autore completo? Siamo in trepidante attesa del terzo volume.

Anch’io. E anche Pavesio verso cui ho un debito di riconoscenza infinito. Si è rivelato una persona come poche. Non so quando, ma l’unica certezza che ho è che prima o poi lo finirò.

13) Ti diverti di più a disegnare le atmosfere selvatiche e muscolari di Wolverine, o le maestose, imponenti ambientazioni di Thor? E ancora, ti trovi più a tuo agio nel rappresentare personaggi monografici o gruppi supereroistici?

Sicuramente monografici. Thor o Wolverine diciamo quasi alla pari, come ambientazione preferisco Asgard, come personaggio Wolverine.

14) Come sei nel tuo lavoro? Sei un perfezionista e torni più di una volta su quella che può essere una tua prima bozza, oppure preferisci che l’ispirazione che ha guidato la tua mano sul foglio la prima volta non venga intaccata da successivi rimaneggiamenti? Ti è mai capitato di restare insoddisfatto di un tuo lavoro?

Torno e ritorno su quello che faccio in continuazione, è molto difficile che rimanga soddisfatto del mio lavoro e ti ripeto una cosa che dico sempre: il rapporto che ho col mio lavoro è che il 70% lo brucerei ma il 30% che salverei è qualcosa di cui vado estremamente fiero.

15) E per finire vai pure a ruota libera: vuoi dire qualcosa ai tuoi fan e ai frequentatori di DC Leaguers?

Penso che per chi fa il mio mestiere, più delle parole siano importanti i lavori. Chi vuole vedere i miei, può farlo sulla mia pagina Facebook, Deviant Art, o direttamente sul sito ufficiale simonebianchi.com.
Ciao!