Geoff Johns torna sulla serie regolare di Flash dopo aver guidato Wally West in una straordinaria e ormai leggendaria cavalcata lungo i numeri 164-231. Si tratta di un rilancio auspicato e da molti atteso, per certi versi necessario, per un personaggio di punta della DC Comics da troppo tempo destinato a un limbo editoriale da storie non all’altezza della sua importanza. Barry Allen è tornato a riprendersi il suo manto dopo anni di lontananza dal mondo dei fumetti.
Si tratta di un ritorno per certi versi clamoroso: il suo debutto è storia, con il secondo Flash cominciava infatti la Silver Age e una nuova epoca per i comics americani; il suo addio fu materia di leggenda, con Barry Allen moriva il Multiverso e assieme ad esso un modo di concepire il Fumetto; ancora una volta, con il suo ritorno, questo personaggio si caratterizza come la bussola che determina l’orientamento editoriale della DC Comics e di buona parte del fumetto americano.
Sentiamo dalle vive parole di Geoff Johns (da una recentissima intervista) cosa ci aspetta nel futuro del Velocista Scarlatto.
Avevo appena iniziato a leggere fumetti quando uscì Crisi sulle Terre Infinite: uno dei primi fumetti che abbia mai comprato parlava della morte di Barry Allen. Avevo già visto Flash nei cartoni, mi piaceva molto…e poi è morto; ironicamente la sua morte potrebbe essere stata il meccanismo che mi ha risucchiato nel mondo della DC Comics. Quando finì Crisis e Wally West prese il ruolo di Flash iniziai a seguire le sue storie. La morte di Barry aveva davvero colpito in maniera molto forte l’Universo DC, ne aveva cambiato la composizione, ed ora, decadi dopo, il suo ritorno inaugura una nuova direzione per quello stesso Universo.
Abbiamo tutti una “macchia mitologica”. Incontri qualcuno e quel qualcuno ha tutta una storia dietro di sé: una città in cui è nato, un miglior amico con cui ha perso i contatti, un evento che ne ha colpito la famiglia, un lavoro…tutti abbiamo una storia, e così ogni personaggio. Non incontriamo personaggi nel giorno in cui sono nati, li incontriamo anni dopo. Per me è la stessa cosa: credo che la gente possa avere storie complicate, ma mi piace evidenziare le parti importanti (gli eventi emozionali) e andare avanti.
Barry è un uomo il quale, nonostante ciò che la vita gli ha gettato contro, continua ad andare avanti con uno scopo chiaro e una forte consapevolezza di sé. Crede nella giustizia, a volte guardandola in bianco e nero. Non tollera chi crea delle vittime. Prima di diventare Flash, Barry aveva problemi nel relazionarsi emotivamente con le persone…si stava lasciando sfuggire la vita. Come Flash ha trovato nuovamente l’eccitazione e vi si è vendicativamente ricongiunto. La cosa più frustrante per lui è legata al suo lavoro come membro della scientifica di Central City: investiga crimini già successi, omicidi che non può fermare. Non importa quanto sia veloce, quello è il passato.
Guardo davvero a Flash come ad una missione a lungo termine. The Flash: Rebirth era il nodo da sciogliere alla stringa della scarpa prima di poter iniziare a correre. Volevo ripulire la scena, riesaminare alcuni elementi chiave di Barry Allen e reintrodurre una minaccia per i prossimi (molti) anni. Molto similmente a Green Lantern, mi è stata commissionata una storia a lungo termine riguardante Flash e l’universo attorno a lui. Non c’è nulla da lasciare indietro. Flash n. 1, che inizierà ad aprile (dopo Blackest Night, da parte mia e di Francis Manapul), sarà estremamente accessibile. È Barry Allen, conosciuto anche come Flash, Central City e i Rogues.
Green Lantern è una cosa molto diversa ma, se ho imparato qualcosa, quella cosa è la pazienza. Appena mi venne in mente Blackest Night volevo arrivarci il prima possibile, ma sapevo di non aver ancora messo su le basi necessarie per farla svolgere correttamente. La stessa cosa vale per Flash. Ci sono così tanti villains e concetti sorprendenti riguardo a Flash che meritano tutti un tempo adeguato per essere esplorati.
Ci sono una manciata di artisti iconici per me: Carmine Infantino, ovviamente, al top. Ma l’approccio a Flash di Francis, il pensare ai layout e a come gestire il potere della velocità illustrandolo nella miglior maniera possibile, è una cosa di cui io e lui stiamo ancora parlando: ho una chiara idea di come mostrare il reale potere della supervelocità in un modo mai visto prima. Flash è sempre stato un titolo all’avanguardia rispetto a dove il resto dell’universo di supereroi stava andando, ed io e Francis Manapul intendiamo fare del nostro meglio per continuare la tradizione, iniziando da un concetto estremamente basilare: è “CSI” coi supereroi.
Il primo arc è intitolato “The Dasterdly Death of the Rogues” ed è un caso di omicidio, un mistero che è tutto tranne ciò che sembra a prima vista.
Flash è il mio personaggio preferito ed è grandioso poter correre di nuovo con lui.
Traduzione a cura di Simone Sperati