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Doomsday Clock - di Geoff Johns, Gary Frank

Aperto da Azrael, 06 Marzo 2019, 13:44:42

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pumui75

saluti dal colle ASTAGNO DI ANCONA

Clod


We are called Cybermen. We were exactly like you once, but our cybernetic scientists realised that our race was getting weak. Our lifespan was getting shorter, so our scientists and doctors devised spare parts for our bodies until we could be almost completely replaced. Our brains are just like yours, except that certain weaknesses have been removed. Weaknesses like... emotions, pain. You will become like us. You will be upgraded.

pumui75

Quindi avevo letto bene , infatti l'ho comprata !
saluti dal colle ASTAGNO DI ANCONA

pumui75

Finalmente ho letto e riflettuto su tale saga (mi basa sulla versione inglese ).

Devo dire che l'autore GEOFF si candida come migliore conoscitore degli eroi e relativa psiche !

Momenti in :

Spiacente, ma non sei autorizzato a visualizzare il contenuto degli spoiler.


Voto saga 8
saluti dal colle ASTAGNO DI ANCONA

Number Six

Letto anche io.. Boh.. non mi è dispiaciuta l'idea, ma la realizzazione mi è parsa un po' raffazzonata. 12 numeri mi son sembrati davvero troppi per quella che alla fine è la sostanza, e infatti molte pagine sono occupate dalle voci fuori campo dei tg che accompagnano la narrazione, una scelta molto pigra a mio avviso.
Mi sfuggono poi alcune cose:
Spiacente, ma non sei autorizzato a visualizzare il contenuto degli spoiler.


Secondo me ce la si poteva cavare con 6 massimo 8 numeri, mi pare che non ci fosse alcuna esigenza di arrivare a 12 numeri se non per imitare la numerazione del Watchmen originale. Dovessi dare un voto penso che non andrei oltre al 6/6,5 e il giudizio lo alzano di molto i disegni. Per la storia, un Johns molto sottotono rispetto a Crisi Infinita o Flashpoint.
Non importa quando. Non importa dove. Né quanto farà buio.

Tankorr

#652
Citazione di: Number Six il 18 Luglio 2021, 15:32:39
Letto anche io.. Boh.. non mi è dispiaciuta l'idea, ma la realizzazione mi è parsa un po' raffazzonata. 12 numeri mi son sembrati davvero troppi per quella che alla fine è la sostanza, e infatti molte pagine sono occupate dalle voci fuori campo dei tg che accompagnano la narrazione, una scelta molto pigra a mio avviso.
Mi sfuggono poi alcune cose:
Spiacente, ma non sei autorizzato a visualizzare il contenuto degli spoiler.


Secondo me ce la si poteva cavare con 6 massimo 8 numeri, mi pare che non ci fosse alcuna esigenza di arrivare a 12 numeri se non per imitare la numerazione del Watchmen originale. Dovessi dare un voto penso che non andrei oltre al 6/6,5 e il giudizio lo alzano di molto i disegni. Per la storia, un Johns molto sottotono rispetto a Crisi Infinita o Flashpoint.

[Spoiler]

1) a Gotham c'è una protesta contro la Supermen Theory. Essendo a Gotham, ovviamente viene preso di mira Batman. Ma da nessuna parte si dice che tutta Gotham sia in rivolta contro Batman. C'è semplicemente una grossa manifestazione e Bats ci finisce in mezzo.

2) la vicenda di Eobard Thwaine comincia e finisce ne La Spilla.
In generale, Doomsday Clock è concepito come un'opera a se, e volutamente non ha collegamenti diretti con Thwaine, Jor-El, la morte di Owlman o altro. 
Idea mia: sono convintissimo che la mancanza di Wally sia causata da quella zozzeria di Heroes in Crisis

3) alla fine di DClock, la scelta del figlio di Mime e Marionette è condotta dagli eventi. Lui di per sé non ha niente di speciale, è stato scelto dal "nuovo" nel contesto del suo presente.

Retroattivamente, nel passato Manhattan ha percepito che un giorno quel bambino sarebbe stato importante, ma non sapeva bene perché a causa degli elementi che bloccavano la sua visione del futuro. Pertanto all'epoca risparmiò Marionette.


éala éarendel engla beorhtast
ofer middangeard monnum sended

Number Six

Ti ringrazio! Però mi rimangono i dubbi.
Spiacente, ma non sei autorizzato a visualizzare il contenuto degli spoiler.
Non importa quando. Non importa dove. Né quanto farà buio.

Hugostrange70

Finalmente dopo una lunga lettura (e rilettura) cominciata con crisi sulle terre infinite sono giunto a Doomsday Clock, ho letto i primi quattro numeri e sono un pochino non dico deluso ma mi aspettavo sicuramente qualcosa in più. Sembra tutto un immensa premessa, tutto scorre troppo lentamente, e master Geoff non mi sembra il solito, ci sto capendo poco e niente a dire la verità. Il pregio di Johns è sempre stato quello di scrivere storie Chiare e alla portata di tutti, sembra quasi voler scimmiottare qualcun altro ma forse sbaglio io. Meno male che ho una fiducia immensa in questo scrittore ma finora mi sembra di poter dire molte chiacchiere e pochi fatti, spero nel prosieguo

Cosmonauta

Inizia a ingranare molto dal #7 se non ricordo male.

Man of Steel

DClock è la storia più Johnsniana e DC che ci sia, se hai letto tutte le sue altre storie, allora avrai modo di cogliere una marea di riferimenti e avrai sensi di déjà vu, lo storytelling di Geoff è sicuramente differente dal solito, ma questo perchè DClock non è la solita storia delle Big 2.

La tipologia stessa di questa storia richiede uno storytelling più raffinato, più fine, qualcosa che deve essere assorbito in un determinato modo, questo perchè DClock richiede una certa predisposizione verso determinate cose, come la visione globale del DCU e in un certo senso la vita stessa o come questi pg abbiano un impatto su di noi o generalmente...conflitti umani.

È veramente un mix di tante cose, ma tutte cose BEN definite, non buttate lì a caso. :lol:

Ora, non è che stesse scimmiottando Moore o meglio...nì.
Diciamo che per tutta una serie di ragioni, così come Morrison fece con Pax Americana, anche Geoff fu "costretto" a seguire uno schema tracciato da Moore, ma la stessa cosa vale anche per Gary Frank che *fa il verso* a Dave Gibbons eh.
È voluta la cosa, ma questo non la rende necessariamente meno Johnsniana, anzi...

Comunque queste "chiacchiere" sono il piatto forte e valgono tutto, i fatti che tu stai sperando di vedere non so se li vedrai mai. :lolle:
DClock #4 sotto questo punto di vista è l'esempio perfetto, in un certo senso ti riassume l'intera storia, il succo di DClock E riesce anche a introdurre il pg di Reggie.
Perfetto sia dal punto di vista dello storytelling che storywise.

Non fa per tutti, però. :nono:
We're all searching for enlightenment.
But what is light?
Different for everyone. But everyone looking.

See what we want to see.
No matter how small...or big we are.

Hugostrange70

Ho letto dal numero 5 al numero 8, come detto dal buon Cosmo dal 7 qualcosa sembra voler cambiare, finalmente c'è l'entrata in scena
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c'è poco da fare non appena johns ha cominciato a scrivere i "suoi" personaggi il livello si è alzato in modo esponenziale. Il numero 8 poi è qualcosa di magnifico  :sisi: il superman di Geoff johns è Gary frank  :wub: ultima pagina pazzesca  :o qualcosina sembra dipanarsi
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. Fino al numero 6 è stato tutto molto "sonnacchioso" e in alcuni tratti mi sono anche annoiato (ma forse tutto questo in vista dei prossimi numeri era necessario) ma ora non vedo l'ora di proseguire  :w00t:

Hugostrange70

Letti anche i numeri 9 e 10, mamma mia  :pazzia: so che a molti non può fregar di meno di quello che johns racconta in questi numeri (specialmente il 10) ma ho goduto come mai avrei creduto  :wub:. Io non sono uno di quelli che i personaggi di Moore non si toccano  :nono:. Davvero qui tutta la storia dc comics scorre davanti ai miei occhi  :w00t: anche se purtroppo il mio entusiasmo è stemperato da Death metal, nel senso che
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  :cry: devo ancora leggere il finale ma ormai è un crescendo continuo

Hugostrange70

Letto tutto il volume, i primi sei numeri dico la verità mi hanno tutt'altro che entusiasmato, pur essendo molto rispettoso del lavoro di Moore e dei suoi personaggi non mi sembrava il solito johns. Per me in pratica questo doomsday clock si divide in due parti, dal numero 7 comincia a ingranare di brutto ed è un continuo crescendo, parlando degli ultimi due numeri l'11 e in pratica un numero quasi di passaggio ma l'ultimo numero è qualcosa di magnifico  :wub:. Lo scontro finale tra
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mi ha emozionato   :cry: che magnificenza la rappresentazione di superman  :w00t: in questo finale, per come viene rappresentato e per tutto quello che significa per la dc. Credo che forse sia il più grande atto di amore che johns potesse raccontare verso Clark Kent  :supes2: tutto
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da grande fan di superman non potevo sperare di meglio. Le ultime pagine poi sono strepitose, in pratica ci passa davanti tutta (o quasi) la storia dc comics, e che rabbia che fa pensare che è stata preferita death metal a Doomsday Clock. Ma la cosa che mi fa strano è che seppur in modi molto diversi la conclusione è molto simile, almeno io la vedo così  :sisi:. Ultima annotazione per le matite, stratosferiche  :w00t: non posso usare altre parole, so che Frank si è preso tutto il tempo che gli serviva ma ne è valsa davvero la pena per osservare queste tavole stupende, credo che a breve rileggerò il tutto per capire ancora meglio. Geoff johns è Gary Frank  :wub: