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Alan Moore vs the world

Aperto da eddiekrueger, 11 Febbraio 2011, 15:38:37

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Rain

Giriamola diversamente... prendiamo Stan Lee:
premetto che difficilmente Moore o Morrison arriveranno al suo stesso livello di popolarità. E lui il mondo dei super eroi lo ha cambiato, grazie anche a collaboratori incredibili.
C'è la voce che si prendesse troppi meriti, ma che sappia, nelle interviste non ha MAI parlato male dei suoi collaboratori e non mi risulta che abbia mai parlato male dei colleghi in generale. Ha sempre elogiato il lavoro altrui e che lo colpiva particolarmente e non si è mai messo a criticare quello che non gli garbava.(perchè le cose si cambiano con i fatti, in questo caso lavorando sodo scrivendo belle storie e non con le critiche) 
Ma c'è anche un'altra cosa che mi ha sempre colpito, prima di diventare Stan Lee il mito, metteva al primo posto i suoi personaggi, le sue storie e non se stesso.
Moore e Morrison hanno praticamente fatto il contrario.

"Signori si nasce..."   :ahsisi:

La pioggia è vita; la pioggia è la discesa del cielo sulla terra; senza la pioggia, non ci potrebbe essere vita. (John Updike)

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Tankorr

Citazione di: Rain il 16 Dicembre 2018, 20:55:18
Giriamola diversamente... prendiamo Stan Lee:
premetto che difficilmente Moore o Morrison arriveranno al suo stesso livello di popolarità. E lui il mondo dei super eroi lo ha cambiato, grazie anche a collaboratori incredibili.
C'è la voce che si prendesse troppi meriti, ma che sappia, nelle interviste non ha MAI parlato male dei suoi collaboratori e non mi risulta che abbia mai parlato male dei colleghi in generale. Ha sempre elogiato il lavoro altrui e che lo colpiva particolarmente e non si è mai messo a criticare quello che non gli garbava.(perchè le cose si cambiano con i fatti, in questo caso lavorando sodo scrivendo belle storie e non con le critiche) 
Ma c'è anche un'altra cosa che mi ha sempre colpito, prima di diventare Stan Lee il mito, metteva al primo posto i suoi personaggi, le sue storie e non se stesso.
Moore e Morrison hanno praticamente fatto il contrario.

"Signori si nasce..."   :ahsisi:


Domanda (e non è provocatoria, è proprio una domanda):

Ma Moore ha mai criticato qualche autore?

Perché anche le critiche ad inizio thread sono verso le case editrici, ed io in generale ho sempre sentito critiche contro la DC Comics.

Contro un modo di gestire i pg e gli autori al loro servizio.


Poi appunto, non seguo le interviste, quindi non saprei dire.

Detto questo, onestamente le critiche di Morrison a Watchmen, per quanto.legittime, lasciano il tempo che trovano:

Watchmen è intesa proprio da Moore come una storia supereroistica con elementi surreali, o non ci avrebbe messo un mostro tentacolare creato da degli scienziati su un'isola in mezzo all'oceano....una trama da Godzilla o da cattivo di 007, se ci pensiamo un attimo.

Watchmen è una storia di supereroi molto più realistica di altre.....ma è una storia di supereroi, e vuole esserlo, con tanti elementi caratteristici del genere frullati dentro, peraltro.

Riguardo allo psichiatra: è la visione nichilista del mondo datagli da Rorschach a fargli dubitare dei propri valori e quindi del proprio mondo.  Non il racconto in sè. Uno come Morrison dovrebbe averlo capito, SE non fosse una bpiazzata di un personaggio pubblico che sa benissimo come attirare l'attenzione :lolle:

éala éarendel engla beorhtast
ofer middangeard monnum sended

Illmatic

@Tankorr: a memoria, ricordo che Moore attaccò Frank Miller (non semplicemente la critica di Miller ad Occupy, ma proprio il suo lavoro, in particolare Sin City e 300). Mentre Miller, se non sbaglio, ha sempre elogiato Moore, addirittura definendolo come "amico" (ecco, Miller mi sembra uno che non parla mai male di altri autori, o sbaglio?)

@Rain: Stan Lee era un signore, ma sono sempre rimasto perplesso dall'astio che Kirby aveva verso di lui. Suppongo che il "Re" avesse le sue buone ragioni, e che lo stesso Lee sia sempre stato consapevole del grande contributo che i suoi disegnatori hanno avuto, nella nascita e primi, gloriosi, anni della Marvel. Ma sì, Lee era una persona di altro livello, come educazione e simpatia, rispetto a Moore e Morrison.
Io trovo che loro due siano davvero sgradevoli, così assurdamente pieni di sè... non ho mai trovato una loro intervista che non mi abbia irritato.

Tankorr

Citazione di: Illmatic il 16 Dicembre 2018, 21:28:32
@Tankorr: a memoria, ricordo che Moore attaccò Frank Miller (non semplicemente la critica di Miller ad Occupy, ma proprio il suo lavoro, in particolare Sin City e 300). Mentre Miller, se non sbaglio, ha sempre elogiato Moore, addirittura definendolo come "amico" (ecco, Miller mi sembra uno che non parla mai male di altri autori, o sbaglio?)

@Rain: Stan Lee era un signore, ma sono sempre rimasto perplesso dall'astio che Kirby aveva verso di lui. Suppongo che il "Re" avesse le sue buone ragioni, e che lo stesso Lee sia sempre stato consapevole del grande contributo che i suoi disegnatori hanno avuto, nella nascita e primi, gloriosi, anni della Marvel. Ma sì, Lee era una persona di altro livello, come educazione e simpatia, rispetto a Moore e Morrison.
Io trovo che loro due siano davvero sgradevoli, così assurdamente pieni di sè... non ho mai trovato una loro intervista che non mi abbia irritato.

Grazie.

Beh allora niente da dire: molto meglio Stan :lolle:

éala éarendel engla beorhtast
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moebius

Ora ci state buttando in mezzo il fatto che è Moore quello che attacca... Ma qui si parla di Morrison che critica con parole strampalate (a mio avviso) Watchmen. Non è che Moore si sia svegliato un bel giorno dicendo che Animal Man di Morrison è una cagata  :asd: è stato il contrario con Watchmen. Di questo si stava parlando. Ora il fatto che Moore abbia criticato la DC e la Marvel non capisco proprio cosa ci azzecchi.

In ogni caso ripeto: per me non ci sono opere non criticabili. Se vogliamo criticare Watchmen facciamolo. Ma con argomentazioni serie  :asd: e io per ora in tutto questo dialogo non ne ho viste di critiche sensate  :ph34r:

Illmatic

Citazione di: moebius il 16 Dicembre 2018, 22:24:48


In ogni caso ripeto: per me non ci sono opere non criticabili. Se vogliamo criticare Watchmen facciamolo. Ma con argomentazioni serie  :asd: e io per ora in tutto questo dialogo non ne ho viste di critiche sensate  :ph34r:

Beh, in un'intervista, non è che poteva fare un'analisi ampia ed approfondita.
Ma, partendo da questa frase «Il fatto che a nessuno dei personaggi fosse permesso di essere più intelligente del loro autore mi ha fatto davvero impazzire», mi permetto di riportare un estratto dal suo libro Supergods, dal capitolo dedicato a Watchmen:

Era un Creatore [sta parlando di Moore] geloso che non permetteva ad alcuna delle sue creazioni di essere più intelligente di lui, quindi il genio pacifista diventava un idiota genocida; lo psichiatra sicuro e capace veniva trasformato in un relitto delirante dall'oscurità delle anime dei suoi pazienti; e anche il superuomo più o meno divino veniva mostrato come emotivamente inefficace e deficitario. Era come se Dio [cioè Moore] non nutrisse altro che disprezzo per le sue creazioni e non desse loro alcuna opportunità di trascendere i limiti che aveva loro imposto

Non è l'unica critica che fa a Watchmen, ma è quella più interessante (per me), perché è in effetti rappresentativa della sua visione autoriale. Nella maggior parte delle sue opere che ho letto, infatti, i personaggi sono esseri superiori che effettivamente trascendono i loro limiti. E nelle sue storie in cui tra i personaggi c'è un "autore" con personaggi da lui scritti, l'autore viene sempre rappresentato in maniera "critica" e relativamente negativa, inferiore ai suoi personaggi.

Io credo che Morrison ce l'abbia così tanto con Watchmen (più che con Moore, del quale in realtà non mi sembra abbia mai nascosto la stima come autore  e l'influenza) perché sostanzialmente rappresenta l'opposto della sua visione artistica, e non è un caso che uno degli episodi più belli ed intensi di Multiversity sia proprio Pax Americana, una sorta di "risposta" a Watchmen.

moebius

Citazione di: Illmatic il 16 Dicembre 2018, 23:58:53
Citazione di: moebius il 16 Dicembre 2018, 22:24:48


In ogni caso ripeto: per me non ci sono opere non criticabili. Se vogliamo criticare Watchmen facciamolo. Ma con argomentazioni serie  :asd: e io per ora in tutto questo dialogo non ne ho viste di critiche sensate  :ph34r:

Beh, in un'intervista, non è che poteva fare un'analisi ampia ed approfondita.
Ma, partendo da questa frase «Il fatto che a nessuno dei personaggi fosse permesso di essere più intelligente del loro autore mi ha fatto davvero impazzire», mi permetto di riportare un estratto dal suo libro Supergods, dal capitolo dedicato a Watchmen:

Era un Creatore [sta parlando di Moore] geloso che non permetteva ad alcuna delle sue creazioni di essere più intelligente di lui, quindi il genio pacifista diventava un idiota genocida; lo psichiatra sicuro e capace veniva trasformato in un relitto delirante dall'oscurità delle anime dei suoi pazienti; e anche il superuomo più o meno divino veniva mostrato come emotivamente inefficace e deficitario. Era come se Dio [cioè Moore] non nutrisse altro che disprezzo per le sue creazioni e non desse loro alcuna opportunità di trascendere i limiti che aveva loro imposto

Non è l'unica critica che fa a Watchmen, ma è quella più interessante (per me), perché è in effetti rappresentativa della sua visione autoriale. Nella maggior parte delle sue opere che ho letto, infatti, i personaggi sono esseri superiori che effettivamente trascendono i loro limiti. E nelle sue storie in cui tra i personaggi c'è un "autore" con personaggi da lui scritti, l'autore viene sempre rappresentato in maniera "critica" e relativamente negativa, inferiore ai suoi personaggi.

Io credo che Morrison ce l'abbia così tanto con Watchmen (più che con Moore, del quale in realtà non mi sembra abbia mai nascosto la stima come autore  e l'influenza) perché sostanzialmente rappresenta l'opposto della sua visione artistica, e non è un caso che uno degli episodi più belli ed intensi di Multiversity sia proprio Pax Americana, una sorta di "risposta" a Watchmen.
a me queste sembrano proprio fesserie... Il fatto che Moore mostri difetti e pecche negli esseri umani più capaci così come nei supereroi più divini è proprio uno dei temi centrali di Watchmen... Cioè gli eroi visti come uomini. Dire che questa scelta artistica è dovuta al fatto che Moore si senta stoca**o è veramente strano per me... Anche perché se fosse così dovrebbe esserlo anche per tutte le altre opere di Moore no? Non solo per Watchmen... Il discorso è che se il genio pacifista fosse un genio pacifista, lo psichiatra fosse sicuro e capace, il superuomo divino fosse emotivamente efficace e stabile, allora di che caspita parlerebbe la trama? Il genio pacifista e il superuomo perfetto unirebbero le forze per costruire il paradiso terrestre, si tornerebbe all'età dell'oro e tutti sarebbero felici e contenti. Capisci che questo è totalmente incompatibile con lo scopo per cui è stato scritto Watchmen? Poi magari non ho bene capito che intendi eh...

E stiamo parlando di Morrison che nel finale di Animal Man (bellissimo per me eh... Capolavoro) si eleva in quanto scrittore a divinità assoluta dei personaggi che scrive. Cioè sono scelte che evidentemente sono funzionali alla trama.

Cliff_Steele

Citazione di: Illmatic il 16 Dicembre 2018, 20:38:28
A me non piace l'intoccabilità di Watchmen, non mi piace l'intoccabilità di Moore. Non mi piace nemmeno che si dica che Multiversity è roba per nerd fissati con il fumetto supereroistico, perché io non lo sono affatto.
Nè mi piace che sia considerato un limite o un difetto scrivere solo fumetti supereroistici, visto che il fumetto supereroistico è un macro-genere, che contiene al suo interno così tante diverse declinazioni, che trovo assurdo considerarlo in maniera limitante.



:lol: chiariamo una cosa sul termine nerd  :) nella mia frase non avevo intenzione di offendere nessuno; da ragazzo preferivo andare ad una fiera del fumetto piuttosto che al motorshow ed invece di seguire il campionato di calcio leggevo supereroi...ed ora, che ho passato gli 'anta' ormai da un po', frequento la stessa fumetteria delle mie figlie, e quando vogliono regalarmi qualcosa si buttano su fumetti, videogames o merchandising collegato ad essi...per cui se rivolgessi la definizione ad un altra persona dando una connotazione dispregiativa al termine farei un po' la figura del bue che da del cornuto all'asino :)

a parte ciò...non considero il fumetto supereroistico un sottogenere, o cmq un prodotto limitato e limitante dal punto di vista della qualità del risultato, per chi lo scrive e chi lo legge; ha però delle connotazioni peculiari che lo rendono inviso e poco appetibile ad una parte del pubblico dei fumetti; il meccanismo delle continuity incrociate, dei crossover, dei mega eventi, che è una delizia per l'appassionato di quel determinato universo fantastico è un deterrente per il lettore occasionale...e questo diventa un limite per il pubblico.

la potenza di un Watchmen, come fumetto supereroisitico, risiede (aldilà dei contenuti) nella capacità di lasciarsi leggere anche da chiunque non sia un iniziato dell'universo DC;
Morrison inevitabilmente con i suoi lavori supereroistici raggiungerà solo una fetta di utenti predisposti ad immergersi in un determinato universo fittizio precostituito.

Tankorr

#278
CitazioneEra un Creatore [sta parlando di Moore] geloso che non permetteva ad alcuna delle sue creazioni di essere più intelligente di lui, quindi il genio pacifista diventava un idiota genocida; lo psichiatra sicuro e capace veniva trasformato in un relitto delirante dall'oscurità delle anime dei suoi pazienti; e anche il superuomo più o meno divino veniva mostrato come emotivamente inefficace e deficitario. Era come se Dio [cioè Moore] non nutrisse altro che disprezzo per le sue creazioni e non desse loro alcuna opportunità di trascendere i limiti che aveva loro imposto

Il problema di questa critica, come giustamente già detto, non è che sia una critica in sè, ma che sia semplicistica, puerile e semplicemente priva di significato.Prima di tutto, Moore NON è Morrison, e Moore non si considera la divinità delle proprie creazioni, al massimo quello è Grant stesso. Quindi già tutta la critica si svuota di significato.

Inoltre, entrando nel merito, Ozymandias è l'uomo + intelligente del mondo. E' proprio questo il punto: neanche l'uomo più intelligente del mondo, peraltro associato ad un semidio come Manhattan, è in grado di rompere la spirale di odio del genere umano in maniera "sana": Manhattan ha risolto la dipendenza dai combustibili fossili, insieme quei due possono fare QUALUNQUE cosa, ma non importa: l'uomo è una bestia che capisce solo la forza e la paura.E l'unico modo che quindi Ozy ha per evitare (ma è meglio dire RIMANDARE) la fine di tutto è dare all'umanità l'unica cosa che capisce: una nuova minaccia, una nuova entità da temere ed odiare. Deve quindi sporcarsi le mani, diventare un genocida, per ottenere poi una soluzione che al massimo sarà effimera e transitoria.

Qui sta la grandezza di Watchmen, qui sta il superamento delle storie supereroistiche classiche.


....e quindi, Ozymandias è tutto fuorchè "stupido".


Ma, onestamente, non posso pensare che uno come Morrison non arrivi ad un concetto tanto semplice e diretto: è più probabile pensare che la sua sia una polemica ormai trentennale montata ad arte per far parlare di sè e costruire il suo personaggio mediatico.

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éala éarendel engla beorhtast
ofer middangeard monnum sended

Cliff_Steele

Citazione di: Rain il 16 Dicembre 2018, 20:55:18
Giriamola diversamente... prendiamo Stan Lee:
premetto che difficilmente Moore o Morrison arriveranno al suo stesso livello di popolarità. E lui il mondo dei super eroi lo ha cambiato, grazie anche a collaboratori incredibili.
C'è la voce che si prendesse troppi meriti, ma che sappia, nelle interviste non ha MAI parlato male dei suoi collaboratori e non mi risulta che abbia mai parlato male dei colleghi in generale. Ha sempre elogiato il lavoro altrui e che lo colpiva particolarmente e non si è mai messo a criticare quello che non gli garbava.(perchè le cose si cambiano con i fatti, in questo caso lavorando sodo scrivendo belle storie e non con le critiche) 
Ma c'è anche un'altra cosa che mi ha sempre colpito, prima di diventare Stan Lee il mito, metteva al primo posto i suoi personaggi, le sue storie e non se stesso.
Moore e Morrison hanno praticamente fatto il contrario.

"Signori si nasce..."   :ahsisi:


però ricordiamo anche che Kirby, Ditko, Wood e Romita, oltre ad avere fatto il successo della casa editrice con il loro tratto magistrale, hanno creato graficamente i personaggi storici e collaboravano ai plot delle diverse serie, ma a livello di diritti questo non è stato loro riconosciuto nulla...Lee ha fatto una fortuna anche grazie alla creatività altrui...ci mancava solo che li criticasse.

f-yes93

Citazione di: Cliff_Steele il 17 Dicembre 2018, 17:08:44
Citazione di: Rain il 16 Dicembre 2018, 20:55:18
Giriamola diversamente... prendiamo Stan Lee:
premetto che difficilmente Moore o Morrison arriveranno al suo stesso livello di popolarità. E lui il mondo dei super eroi lo ha cambiato, grazie anche a collaboratori incredibili.
C'è la voce che si prendesse troppi meriti, ma che sappia, nelle interviste non ha MAI parlato male dei suoi collaboratori e non mi risulta che abbia mai parlato male dei colleghi in generale. Ha sempre elogiato il lavoro altrui e che lo colpiva particolarmente e non si è mai messo a criticare quello che non gli garbava.(perchè le cose si cambiano con i fatti, in questo caso lavorando sodo scrivendo belle storie e non con le critiche) 
Ma c'è anche un'altra cosa che mi ha sempre colpito, prima di diventare Stan Lee il mito, metteva al primo posto i suoi personaggi, le sue storie e non se stesso.
Moore e Morrison hanno praticamente fatto il contrario.

"Signori si nasce..."   :ahsisi:


però ricordiamo anche che Kirby, Ditko, Wood e Romita, oltre ad avere fatto il successo della casa editrice con il loro tratto magistrale, hanno creato graficamente i personaggi storici e collaboravano ai plot delle diverse serie, ma a livello di diritti questo non è stato loro riconosciuto nulla...Lee ha fatto una fortuna anche grazie alla creatività altrui...ci mancava solo che li criticasse.


Lee veniva chiamato il sorridente anche per questo motivo. Gira che rigira lui era a capo della Marvel e si teneva i soldi derivanti dai personaggi e agli altri autori le briciole.

Gli autori che guadagnano dalle loro creazioni son venuti dagli anni '90 con l'Image e Moore è rimasto scottatissimo dai contratti truffaldini ma legali giuridicamente in America.
Moore ha sempre e solo criticato la Dc e mai gli autori. Dicendo che la prima che li vede come soli rimpiazzi e non ha fiducia in loro è la stessa casa editrice che invece di dare a loro libertà li convince a suon di soldi a rimestare in un'opera finita e con poco margine di manovra come Watchmen.

Alan Moore diverse volte ha parlato bene di Frank Miller lungo la sua carriera, c'è anche un articolo su internet (l'importanza di essere Frank Miller) dove ne tesse le lodi.
Penso che lungo una carriera ci possono essere opere che possono essere piaciute e altre meno.
Se contassimo tutti quelli che hanno amato il primo cavaliere oscuro e il secondo l'hanno odiato come dovremmo classificarli? Fan di Miller o detrattori?


E comunque questo è il classico giochetto che sta facendo Morrison per paragonarsi a colui che ha segnato insieme a Miller la storia del fumetto mondiale.
Se non lo fanno i fan ci penso io con le mie boutade. Un atto pubblicitario che starà dando i suoi frutti dato che è da 20 anni che ritira fuori questa storia.

Chissà perché poi Neil Gaiman, Warren Ellis, Garth Ennis, Jamie Delano e altri scrittori validi non hanno avuto mai alcun problema con Moore.
Sarà forse che Morrison si comporta come il cattivo negli Incredibili che passa da fan più accalorato in nemesi perché non gli viene riconosciuta la sua bravura come autore?

Considerando che il grande screzio in realtà risiede in una storiella d'appendice di Miracleman può essere.

Storia rifiutata perché non considerata utile alle idee che aveva in testa Moore che aveva la libertà di scegliere la direzione.
Morrison dice che una terza persona gli ha detto che Moore gli blocca il lavoro. Mai che il secondo pensasse che forse questa terza persona volesse sparlare di Moore?
Morrison può essere così sciocco? Chiaro che ci campa con queste dicerie non verificate.
Sulla storia trovate tutto su internet(tra fumettologica e smokyland) per farvi un'idea.


Bruce Wayne

#281
Io non vedo tutti questi grossi problemi che stanno emergendo in queste pagine di discussione.
Al di là delle solite interviste (che poi vengono ulteriormente condensate negli articoli) lo scontro tra Morrison e Moore è soprattutto ideologico.

I due hanno visioni opposte in merito al mondo dei supereroi.
Watchmen, TKJ, For The Man Who ecc.. hanno tutti degli elementi in comune. Uno dei sottotesti è il fatto che un uomo in costume sia ridicolo.

Morrison ha una visione opposta. I supereroi sono divinità. Sono migliori di noi. Non dobbiamo metterli in ridicolo puntando il dito e facendo notare che un uomo adulto vestito da pipistrello sia un pazzo. Non si dovrebbe insinuare questo dubbio per non rompere la "magia".

In Supergods ma soprattutto in Final Crisis, Morrison articola molto bene le sue critiche alla poetica di Moore.


Non è nemmeno necessario schierarsi per forza. A me piacciono entrambi pur preferendo stile e poetica di Morrison.


EDIT:
Ecco qui c'è un'analisi della contrapposizione tra i due a partire da FC:
http://rikdad.blogspot.com/2018/02/final-crisis-retro-review-part-iii.html?m=1

Rain

Citazione di: Cliff_Steele il 17 Dicembre 2018, 17:08:44
Citazione di: Rain il 16 Dicembre 2018, 20:55:18
Giriamola diversamente... prendiamo Stan Lee:
premetto che difficilmente Moore o Morrison arriveranno al suo stesso livello di popolarità. E lui il mondo dei super eroi lo ha cambiato, grazie anche a collaboratori incredibili.
C'è la voce che si prendesse troppi meriti, ma che sappia, nelle interviste non ha MAI parlato male dei suoi collaboratori e non mi risulta che abbia mai parlato male dei colleghi in generale. Ha sempre elogiato il lavoro altrui e che lo colpiva particolarmente e non si è mai messo a criticare quello che non gli garbava.(perchè le cose si cambiano con i fatti, in questo caso lavorando sodo scrivendo belle storie e non con le critiche) 
Ma c'è anche un'altra cosa che mi ha sempre colpito, prima di diventare Stan Lee il mito, metteva al primo posto i suoi personaggi, le sue storie e non se stesso.
Moore e Morrison hanno praticamente fatto il contrario.

"Signori si nasce..."   :ahsisi:


però ricordiamo anche che Kirby, Ditko, Wood e Romita, oltre ad avere fatto il successo della casa editrice con il loro tratto magistrale, hanno creato graficamente i personaggi storici e collaboravano ai plot delle diverse serie, ma a livello di diritti questo non è stato loro riconosciuto nulla...Lee ha fatto una fortuna anche grazie alla creatività altrui...ci mancava solo che li criticasse.

ok (anche se Lee ha sempre dichiarato di essere stato partecipe della costruzione grafica dei suoi personaggi..) ma c'è anche da dire che i contratti venivano accettati e firmati. Che sappia Kirby se ne andò alla DC e sbattendo la porta. (ma anche giustamente per carità) Però quando ha voluto tornare in Marvel gli hanno steso il tappeto rosso no?
Ma poi erano altri tempi...nessuno si aspettava che quelle testate durassero a lungo, per quello che accettavano contratti poco gratificanti.
(non so voi, ma comunque io non prendo quanto il mio capo...  :ph34r: )

Ecco, passati quei tempi è abbastanza incomprensibile che un tipo sveglio come Moore si facesse infinocchiare e non sbattesse i pugni per ciò che voleva. Siamo sempre lì, bisogna stare attenti a ciò che si firma.

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Illmatic

Citazione di: moebius il 17 Dicembre 2018, 13:01:02


E stiamo parlando di Morrison che nel finale di Animal Man (bellissimo per me eh... Capolavoro) si eleva in quanto scrittore a divinità assoluta dei personaggi che scrive. Cioè sono scelte che evidentemente sono funzionali alla trama.
Beh, ad esempio, per me il finale di Animal Man è proprio una demitizzazione dell'autore. E Animal Man trascende effettivamente i propri limiti.

La questione è quella che giustamente descrive @Bruce Wayne: Morrison e Moore hanno due visioni diverse dei supereroi. O meglio: Morrison ha una visione diversa rispetto a quella di Watchmen (non mi sembra che abbia mai criticato Supreme, ad esempio, o Promethea o Tom Strong).
La critica che io ho riportato, a differenza di altre critiche Morrison fa a Watchmen, è interessante (a mio parere) proprio perché mostra una diversa visione del mondo supereroistico. Che in realtà non si limita a Watchmen, ma anche a ciò che ne è seguito.

Poi è chiaro che nei modi è volutamente provocatorio, perché secondo me a lui piace fare provocazioni (idea che mi sono fatto leggendo appunto Supergods), ma non è che critica Watchmen perché gli rode il culo nei confronti di Moore, come volete farlo passare io, ha delle motivazioni dietro, che sono in gran parte la sua idea ed approccio alla figura del supereroe.
(poi in realtà ci sono altre critiche, ad esempio l'uso di stereotipi o la costruzione troppo precisa e perfetta, ma vabbè, sono considerazioni che io trovo poco interessanti).

eddiekrueger