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Ronin - di Frank Miller

Aperto da Nexus, 24 Agosto 2009, 23:42:10

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spidergiakimo

Qui siamo ancora in fase embrionale al Miller di DKR. E' più simile a quello di Daredevil (anche per il disegno)

Nothing in life is to be feared, it is only to be understood - Marie Curie
Ma sopra tutto nel buon vino ho fede,
e credo che sia salvo chi gli crede - Luigi Pulci

If Pac-Man affected us as kids, we'd all be running around in darkened rooms, munching magic pills and listening to repetitive electronic music. - Marcus Brigstocke
God is dead, Marx is dead, and I'm not feeling too great myself. - Woody Allen
Reivindico absolutamente el derecho al vagabundeo, a la aventura, a la utopìa y al romanticismo, porque es la esencia del Che - Ernesto Che Guevara

V

per fortuna che poi l'embrione si sia sviluppato:)

Io oso fare tutto ciò che è degno di un uomo. Chi osa di più non lo è

spidergiakimo

Dipende dai punti di vista. Il suo Darevil è spettacolare  :lol:

Nothing in life is to be feared, it is only to be understood - Marie Curie
Ma sopra tutto nel buon vino ho fede,
e credo che sia salvo chi gli crede - Luigi Pulci

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CappuccioRosso

Amo Miller ma questa storia per quanto bella non è che mi sia piaciuta più di tanto. Qualche perplessità sul finale :hmm: :hmm: :hmm:

Yukio

Il mio nome è Ozymandias, Re dei Re,
guardate le mie opere, o Potenti, e disperate!'
Null'altro resta. Attorno alle rovine
di quel colossale relitto, sconfinate e spoglie
le solitarie e piatte sabbie si stendono all'infinito.


Ero il Corinzio

CappuccioRosso

Spiacente, ma non sei autorizzato a visualizzare il contenuto degli spoiler.

Elfen89

No praticamente
Spiacente, ma non sei autorizzato a visualizzare il contenuto degli spoiler.

CappuccioRosso

Spiacente, ma non sei autorizzato a visualizzare il contenuto degli spoiler.

Elfen89

è una specie di visione.
Spiacente, ma non sei autorizzato a visualizzare il contenuto degli spoiler.

Corto Maltese

Citazione di: Elfen89 il 02 Febbraio 2012, 12:06:18
è una specie di visione.
Spiacente, ma non sei autorizzato a visualizzare il contenuto degli spoiler.

io ho dato un'interpretazione diversa:
Spiacente, ma non sei autorizzato a visualizzare il contenuto degli spoiler.

Poi boh, il bello di queste opere è che ognuno può leggere quello che vuole in quelle magnifiche immagini! ;)
"Sarebbe bello vivere in una favola."


McCoy

Appena colmata questa mia lacuna tramite scambio.
nel fine settimana mi butto nella lettura

QUALE OMAGGIO ALLA VITTORIA FINALE DEL CAOS I MIEI POST SONO INFARCITI DI IMPRECISIONI ED ORRORI GRAMMATICALI CHE SONO QUINDI VOLATI E NON IMPUTABILI A DISTRAZIONE, DISLESSIA O IGNORANZA. ENTROPIA UNICA, VIA!

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Rain


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McCoy

Lettura completata.

La storia effettivamente è un buon cyperpunk anni 80, niente di sconvolgente. i topoi narrative come le nanotecnologie, la grande roccaforte tecnologica in un mondo morente, le multinazionali non è che fossero questa grande novità e apoco valgono gli sforzi di Miller di dare un tocco più originale come le... nanotecnolgie vegetali-plastiche? anche la situazione economica politica non è ben chiara, sembra quasi che miller tralasci volutamente certi aspetti e che voglia usare l'ambientazione unicamente come scenario di un teatrino di posa.

e forse è così. in fondo la cosa più coinvolgente del volume, a livello di storia, sono i personaggi e la ragnatela di rapporti che li interconnette tutti, ma soprattutto l'oscillare costantemnete fra due poli opposti come realtà/fantasia, futuro/passato-occidente/oriente-billy/ronin.

La prosa è molto semplice, molti dialoghi seppur ben fatti, ma il "monologo hard boiled" per didascalie, marchio di fabbrica dell'autore (e già in nuce nel precedente daredevil), è quì assente e percepibile solo a tratti nell'introduzione in prosa iniziale. Da un certo punto di vista non è detto che si debba considerare un passo indietro perchè forse il silenzio, l'assenza di una voce interiore, è la scelta più giusta per accompagnare il percorso del ronin, fatta di battaglie mute come nei classici fil di samurai. penso ci sia anche una ragione prettamente narrativa, ovvero escludere il lettore dalla mente del protagonista, così il mistero che gravita attorno a lui diventi uno dei motori della vicenda e fornisca poi con la sua rivelazione una bella impennata alla serie nel quinto capitolo.

A livello di disegni è tutta un'altra cosa. libero dai canoni del comic book mainstream Miller è libero di giocare col suo tratto e le sue tante influenze, ma se in Daredevil le citazioni manga nei combattimenti erano ancora embrionali qu' esplodono con forza e non sembrano più un semplice divertissement di Miller, ma un serio tentativo di evolvere come artista e cambiare le carte in tavola nel fumetto americano, con quello che qualcuno ha giustamente chiamato "lo sdoganamento manga".

Ma c'è anche tanta, tanta scuola europea: Moebius (r.i.p.) è forse il più evidente, ma anche Pratt (r.i.p. pure lui.) che Miller omaggio ai tempi della dipartita con la storia muta di Sin City Silent NIght. e sono queste influenze che Miller più che citare sembra proprio voler far sue, tant'è che non è difficile vedere in quest'opera a livello grafico il seme di un tratto che poco dopo esploderà in TROTDK (pagine con grigliatura a 16 vignette, tratto spezzato e figure massicce e spigolose), ma anche qualche, seppur minimo, accenno ad anni ancora più avanti, a sin City e alla sua fusione di bianchi e neri dal quale emergeranno le figure senza più bisogno dei contorni.

In sintesi una storia gradevole, non un capolavoro, ma fondamentale per Miller e la sua crescita come artistica, soprattutto per la parte grafica in cerca di un proprio stile personale, visto che per quanto riguarda il plasmare una propria voce/prosa gli esami li aveva, imho, già supearti con Daredevil

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spidergiakimo

Condivido con il tuo giudizio.
Io i disegni di questa storia gli adoro, sono bellissimi e sperimentali e sono una fusione di generi unica.

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V

Citazione di: McCoy il 14 Giugno 2012, 00:27:24
La prosa è molto semplice, molti dialoghi seppur ben fatti, ma il "monologo hard boiled" per didascalie, marchio di fabbrica dell'autore (e già in nuce nel precedente daredevil), è quì assente e percepibile solo a tratti nell'introduzione in prosa iniziale. Da un certo punto di vista non è detto che si debba considerare un passo indietro perchè forse il silenzio, l'assenza di una voce interiore, è la scelta più giusta per accompagnare il percorso del ronin, fatta di battaglie mute come nei classici fil di samurai. penso ci sia anche una ragione prettamente narrativa, ovvero escludere il lettore dalla mente del protagonista, così il mistero che gravita attorno a lui diventi uno dei motori della vicenda e fornisca poi con la sua rivelazione una bella impennata alla serie nel quinto capitolo.

è questo che mi è mancato enormemente leggendo quest'opera nonostante possa essere stata una scelta narrativa voluta

Io oso fare tutto ciò che è degno di un uomo. Chi osa di più non lo è