Arkham Asylum: Follia - di Sam Kieth

[DarioJoke89]

avevo da molto t empo in libreria questa storia , e oggi con una giornata bella piovosa e cupa mi sono chiuso a leggere un po'.

Il volume è veramente ben fatto , un piacere da toccare e sfogliare e bellissimo da tenere in libreria... peccato che..


storia Lenta , molto lenta ... addirittura snervante all'inizio. ho visto un evoluzione quando

Spiacente, ma non sei autorizzato a visualizzare il contenuto degli spoiler.

Trama molto confusionaria secondo la mia impressione...
Una cosa non ho ben capito o forse sono stato poco attento:

Spiacente, ma non sei autorizzato a visualizzare il contenuto degli spoiler.

Cosa mi sono perso????

Bello tutto il discorso finale e il collegamento Psicologico su chi sia in realtà il centro della storia e ho apprezzato

Spiacente, ma non sei autorizzato a visualizzare il contenuto degli spoiler.

LA consiglio? Si .. ma solo se la trovate ad un buon prezzo e non avete nient'altro da comprare.

[Azrael]

Sul nostro sito la recensione del Cappellaio Matto

[Azrael]

L'ho riletta questo pomeriggio, il parere rimane lo stesso, un opera gradevole si, ma senza troppe pretese.
Bisogna essere pazzi o disperati per lavorare ad Arkham 

[Azrael]

Arkham Asylum: Follia

Edizione originale: Arkham Asylum: Madness USA
Testi: Sam Kieth
Disegni: Sam Kieth
Formato: Libro cartonato, 104 pp., a colori.
Prezzo: 13,95 €
   
Avete appena trascorso ventiquattr'ore nella casa stregata dei matti da legare. Non c'è via di scampo. C'è solo follia.

È la casa sulla collina stregata. L'ultima casa sulla sinistra. È il luogo che i nemici più pericolosi e psicotici di Batman chiamano "casa" e siete stati invitati a trascorrere ventiquattr'ore tra quelle  mura. Benvenuti ad Arkham Asylum: Follia, cento pagine in cui i lettori percorreranno quei corridoi tra infermiere, medici, guardie e detenuti. Ci vuole una persona speciale, per farsi mandare laggiù, non importa da che lato della legge ci si trovi o che lavoro si faccia. Perché quando si avvicina la mezzanotte, ogni speranza viene abbandonata e prigionieri e dipendenti aspettano il giorno con la stessa ansia... temendo di impazzire ancora di più. Pregate di uscirne prima delle tenebre. Pregate di uscirne prima che finisca il vostro turno. Pregate di non impazzire. 

[Mordecai Wayne]

Magari lo recupero in quest'edizione.

[Talon]

Altra storia eccezionale sull'Arkham Asylum da un punto di vista molto interessante, struttura fatiscente ma anche posto di lavoro per il personale adibito.

Gente che arriva, parcheggia la macchina, fa due chiacchiere e si cambia gli indumenti per iniziare un'altra giornata presso il manicomio criminale della città
Abbiamo così sotto gli occhi la quotidianità di quest'istituto, dipendenti che svolgono le proprie mansioni in un'ambiente, beh... folle! Lo fanno cercando di sdrammatizzare la situazione, concedendosi pause caffè/sigaretta/scappatella che li aiutino a sopportare lo stress, aspettando coi nervi a fior di pelle che il lento trascorrere della giornata giunga al termine per lasciarsi tutto alle spalle ed "evadere" da lì il prima possibile. Nessuno ci è arrivato per vocazione o filantropia, queste persone sono qui ad assistere dei pazzi pericolosi e la cosa non gli piace, ma ci sono le bollette da pagare.

Artisticamente l'autore ha svolto un lavoro davvero fenomenale, con tavole talmente ispirate e suggestive da creare una impeccabile connessione tra la percezione mentale e quella visiva delle pagine che ci troviamo davanti. Ineccepibile sia nei consueti rapporti tra familiari e colleghi sia nella grezza dimostrazione dei villain.
Mi ha fatto sorridere vedere una Harley Quinn tanto rozza (e lo dico in senso positivo) tanto nell'aspetto quanto nei modi, lontana anni luce dalla versione pin-up adottata da qualche annetto a questa parte con i suoi atteggiamenti licenziosi:
La vera perla però è un altro habitué, mi riferisco a Killer Croc... nel suo serbatoio da 20.000 litri

Pur restandosene là dentro come un pesciolino rosso nell'acquario di casa ha un certo "peso", anche in senso letterale non soltanto figurato, il che lo rende una minaccia costante - e ticchettante - che tutti sminuiscono perché hanno troppa paura di pensare alle conseguenze del vederla realizzata.

Insomma qui allora è tutto fantastico? Nì, un tasto dolente c'è a mio avviso ed è... Joker! Era partito anche bene anzi benissimo, come ottimo elemento complementare. Ma a quanto pare un nome così altisonante non poteva rimanere lì tranquillo, il ruolo gli andava troppo stretto. Un poco per volta ha iniziato a fagocitare con ingordigia personaggi e storia, come un bambino egoista e capriccioso in cerca di attenzioni. La cosa mi ha talmente indispettito che mi pare abbia consumato persino parte della vena artistica di Kieth, progressivamente più monotematico, ripetitivo e insoddisfacente rispetto a com'era partito.

L'autore merita comunque un applauso, ci è andato vicino tanto così dal realizzare il capolavoro. Nel frattempo questo qui se la ride per lo scherzetto che gli ha giocato

Un'altra folle giornata (nottata compresa) ad Arkham è finita, lo si capisce da quelli del turno di giorno che stanno arrivando. Lettura conclusa con molta soddisfazione e un po' di rammarico...

[Arkin Torsen]

Ho letto questa storia particolare. Apprezzo molto lo stile di disegno di Kieth e anche stavolta non mi ha deluso. Il racconto è interessante, mostra una giornata di ordinaria follia presso Arkham Asylum, offrendo la versione personale dell'autore su alcuni nemici di Batman, che non si mostra mai.
Proprio la quotidianità assurda del manicomio costituisce la componente che più mi ha colpito. Sono contento di aver letto questo fumetto. Voto 8.