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Spider-Man: Il complotto del clone - di D. Slott

Aperto da Azrael, 21 Maggio 2017, 08:09:50

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Heretic Bill

Letto "Il complotto del clone". Sicuramente tra questi primi 4 numeri è quello che mi ha coinvolto di più durante la lettura.
La presentazione del nemico funziona meglio rispetto alle saghe precedenti, grazie all'esaustivo prologo del 3° volume e alle varie piccole apparizioni mostrate sin da ASM #2 del rilancio ANAD. Slott ha creato tensione, interesse e mistero, cosa che non sempre è riuscito a fare in passato, anzi.
Altro punto a favore dello story-arc è il distaccamento per la gran parte del suo svolgimento dalle tematiche delle saghe precedenti. L'autore si concentra meno sul far sembrare Parker la versione dei poveri di Superior Spider-Man, ricollegandosi invece a temi classici della saga del clone e a situazioni molto simili a Sotto Il Cappuccio di Winick e Soldato D'Inverno di Brubaker. Non che sia un conservatore avverso a sperimentazioni e novità sul personaggio, ma fino ad ora questi elementi "Batman-iani/IronMan-iani" non hanno funzionato per i miei gusti, al contrario di quando li aveva accostati a Octavius durante la fase Superior. E a proposito di quest'ultimo, ho apprezzato la sua reintroduzione proprio in queste pagine.
Spiacente, ma non sei autorizzato a visualizzare il contenuto degli spoiler.

Non è che non abbia senso il ragionamento di Spidey, ma è una frase ad effetto che poteva essere messa in scena in modo decisamente migliore. Non crea sufficientemente pathos. E non giustifica la reazione repentina di Ben.
Proseguendo, in The Clone Conspiracy #5 abbiamo una classica chiusura dell'autore, in cui strozza la storia (anche se meno del solito) e fa marcia indietro su quasi tutte le morti mostrate in precedenza, il tutto con una tecnologia poco credibile e che fa vacillare la sospensione dell'incredulità del lettore.
Per quanto riguarda il comparto grafico: Cheung impeccabile, Camuncoli sottotono.
Tirando le somme, sono valse la pena queste retcon? Se dovessi prendere in considerazione solo questo volume, tenderei per il no. Non siamo di certo ai livelli del ritorno di Bucky o Jason Todd. Eppure preferisco essere clemente e sospendere il giudizio per il momento. Voglio dare fiducia e attendere di scoprire come evolverà il personaggio nelle prossime storie. Ammetto però che forse avrei preferito aver ragione e trovare sotto la maschera una versione alternativa di Peter, senza uccidere il ricordo dell'ultimo commovente sacrificio di Reilly.

Vediamo ora come se la caverà con questa versione Hush-iana di Osborn.
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