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E.A. Poe

Aperto da Talon, 20 Aprile 2013, 11:40:07

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Talon

E.A. Poe


Edgar Allan Poe (Boston, 19 gennaio 1809 – Baltimora, 7 ottobre 1849) nasce da David Poe ed Elizabeth Arnold, due attori girovaghi di modeste condizioni economiche, entrambi morti di tisi quando ancora egli era piccolissimo. Di lui si prende immediatamente cura un ricco mercante scozzese di Richmond, John Allan, assieme alla moglie; da qui l'aggiunta del cognome Allan a quello originale, cui lo scrittore rimarrà per sempre legato affettivamente. Da bambino rivelò una eccezionale memoria. La sua inclinazione, a volte forse eccessiva, per le rime e le anafore, gli valse presso i contemporanei l'appellativo di jingle-man, coniato dal grande filosofo e poeta Ralph Waldo Emerson. I genitori adottivi gli vollero dare un'educazione strettamente inglese. Studiò in Inghilterra, dove i massimi scrittori e poeti inglesi esercitarono grande influenza sulla sua sensibilità.

Nel 1815 si trasferiscono in Inghilterra, dove il piccolo Poe comincia gli studi, che poi proseguirà anche al rientro negli Stati Uniti. Ben presto però, nonostante i suoi ottimi voti, viene espulso dall'Università per i suoi eccessi alcolici e per i suoi debiti di gioco. Nel 1825, all'Accademia di Richmond, si invaghì di Elena Stannard, madre di un suo compagno di studi. Inconsolabile per la precoce morte della signora Stannard (le scoppiò un'arteria mentre cantava), dalle lettere si desume che per parecchi mesi si recò solo, di notte, anche sotto la pioggia, a piangere disperatamente sulla tomba di lei. Ma solo Sarah Elmira Royster esercitò su di lui un fascino irresistibile: si amarono con passione, ma il loro matrimonio fu ostacolato dal padre della fanciulla per vecchi rancori con il signor Allan, padre adottivo di Poe.
Il patrigno si rifiuta di pagare i debiti obbligandolo in questo modo ad abbandonare gli studi per cercarsi un lavoro e far fronte alle numerose spese, questo ed altri fattori lo fanno entrare in duro contrasto con il patrigno, tanto che nel 1827, a soli 18 anni, decide di abbandonare la famiglia e di trasferirsi a Boston, dove pubblica a sue spese ed anonimo un libretto di poesie "Tamerlano ed altre poesie". Il libro viene accolto dall'indifferenza generale e, per la delusione Poe decide di arruolarsi come soldato semplice nell'artiglieria federale con il nome di Edgar A. Perry. Nel 1829, però, interrompe il suo servizio per recarsi a Richmond a causa della morte della signora Allan (la matrigna). Questo evento luttuoso porta un riavvicinamento con il patrigno, anche se la rottura sarà ormai insanabile, tanto che, quando nel 1834 Il padre adottivo muore non lascia alcuna eredità al figlioccio.

Non si conosce con esattezza la sua vita negli anni dal 1827 al 1832, anche se si ipotizza, in base a documenti dell'epoca, un suo soggiorno in Europa. Inseguendo forse un'immagine di se stesso di tipo romantico nel 1830 decide di nuovo di intraprendere la vita militare e si iscrive all'Accademia di West Point, da dove però sarà ben presto espulso per il suo rifiuto di sottomettersi alla rigida disciplina che vi impera. Nel 1831 è a New York, dove, pubblica poesie, racconti e lavora nella redazione del Southern Literary Messenger, dove ben presto per le sue eccezionali doti di giornalista, viene promosso vicedirettore. Il 22 settembre dello stesso anno sposa a Richmond la cugina Virginia Clemm, non ancora quattordicenne, figura, come la madre, della bellezza destinata alla morte.


Nel 1838 pubblica il suo primo ed unico romanzo "La storia di Arthur Gordon Pym", che però non ha successo. L'anno successivo a Filadelfia pubblica, invece, una raccolta di tutti i racconti che aveva sino ad allora scritto, intitolata "Racconti del grottesco e dell'arabesco". Lavora poi nella redazione del Gentleman's Magazine, le sue capacità di redattore erano tali che gli permettevano ogni volta che approdava ad un giornale di raddoppiarne o quadruplicarne le vendite. Si fa apprezzare sia come scrittore di racconti che come critico letterario, purtroppo i rapporti con il direttore del quotidiano diventano sempre più critici, tanto che Poe decide di abbandonare il giornale e fondarne uno tutto suo, attraverso una raccolta di fondi. L'esperienza di The Stylus, come Poe aveva chiamato il suo giornale, dura un paio di anni e non è delle più felici.
Inizia adesso il periodo più terribile di tutta la sua vita. La moglie si ammala gravemente e lo scrittore non avendo i mezzi per farla curare, si dà all'alcol e al laudano. Le sue condizioni economiche restano sempre precarie.


Nel 1844 è di nuovo a New York, pubblica sulla rivista The Evening Mirror la sua poesia più famosa The Raven (Il corvo), con la quale ottiene finalmente il successo che inseguiva da anni. Le cose sembrano andare per il meglio, soprattutto quando nel 1845 diventa prima redattore, poi proprietario del Broadway Journal.
Ben presto la reputazione raggiunta viene però compromessa da accuse di plagio, portando Edgar Allan Poe verso una profonda depressione nervosa che, unita alle difficoltà economiche, lo portano a cessare le pubblicazioni del suo giornale.
Trasferitosi a Fordham, seriamente malato ed in condizioni di povertà, continua a pubblicare articoli e racconti pur non ottenendo mai vera fama in patria; il suo nome invece comincia a farsi notare in Europa e soprattutto in Francia. Si riempie di nuovo di debiti di gioco e ricomincia a bere senza misura. Nel 1847 inoltre la moglie, a cui Poe era molto legato, muore di tubercolosi, da questo momento in poi lo scrittore cade in uno stato di prostrazione e di disperazione da cui non uscirà più. L'estrema povertà in cui viveva, lo costrinse addirittura ad usare le lenzuola del corredo matrimoniale (portate in dote dalla sposa) come sudario per la moglie stessa, morta a soli 24 anni.

Il 3 ottobre 1849 viene trovato in stato di incoscienza, ricoverato al Washington Hospital, muore di delirium tremens il 7 ottobre alle cinque del mattino. Le circostanze della sua morte rimangono non chiarite. Poe sembrava essersi ripreso dal suo stato di prostrazione dopo la morte della moglie, grazie ad un nuovo matrimonio. Qualche tempo dopo si recò da sua zia Maria Clemm, e qui avvenne il crollo: cadde vittima, in una taverna, di una banda specializzata per raccogliere voti alle elezioni. Il suo corpo venne trovato martoriato ai bordi di una strada. Poe non rimase mai lucido abbastanza per spiegare come si fosse trovato in tali gravi condizioni, né come mai indossasse vestiti che non erano i propri. Si dice che Poe abbia ripetutamente chiamato il nome "Reynolds" durante la notte precedente alla sua morte, benché non sia chiaro a chi si riferisse. Alcune fonti affermano che le ultime parole di Poe furono "Signore aiuta la mia povera anima". Tutti i referti medici, compreso il suo certificato di morte, sono andati perduti. Fu sepolto a Baltimora (Maryland).
I giornali dell'epoca attribuirono la morte dello scrittore ad una 'congestione del cervello' o 'infiammazione cerebrale', eufemismi comuni per le morti dovute a cause disdicevoli come l'alcolismo. L'effettiva causa della morte rimane comunque un mistero; a partire già dal 1872 si ritenne comunemente che fosse stato rapito e forzato a bere alcol, quindi usato continuamente come un elettore (una pratica fraudolenta in uso nel XIX secolo e conosciuta come "cooping"); altre ipotesi comprendono una cardiopatia, epilessia, sifilide, meningite, colera e rabbia.
Ci sono voluti 160 anni, ma finalmente l'America ha celebrato nel 2009 un degno funerale in onore di uno dei suoi più grandi scrittori. Centinaia di visitatori hanno potuto vedere, nella bara di pino aperta, una replica del corpo dell'artista morto oltre un secolo fa. Dopo aver condotto un'esistenza per molti aspetti drammatica, a causa della perdita della moglie e di altri lutti nella famiglia, ebbe una morte oscura in ancor giovane età. Il cugino non annunciò la sua scomparsa e al frettoloso rito funebre parteciparono sì e no una decina di persone. Per fare ammenda degli onori non tributati nel 1849, quando Poe morì, si è tenuto un rito solenne nel giorno dell'anniversario: le cerimonie sono state organizzate da Jeff Jerome, curatore della Casa Museo di Poe a Baltimora. La cerimonia è in parte stata una rappresentazione con attori che hanno interpretato il ruolo di amici e parenti, o ammiratori dello scrittore. Il pubblico è stato di 700 persone. Un funerale strano, quindi con gli elogi di personaggi come Lovecraft, Alfred Hitchcock e Sir Arthur Conan Doyle. D'altra parte, secondo la battuta degli organizzatori, è più facile far partecipare a un funerale i morti che i vivi. Così il 7 ottobre, trasportato da una carrozza trainata da cavalli, Poe ha avuto finalmente il suo grandioso funerale (potete trovare i video su youtube).


Il suo volto, l'abbigliamento, lo sguardo, già ne hanno fatto un personaggio ideale per costruire un'immagine di mistero, ampiamente supportata dalla sua opera narrativa.
Nonostante la vita tormentata e disordinata l'opera di Poe costituisce un corpus sorprendentemente nutrito: almeno 70 racconti, di cui uno lungo quanto un romanzo - The Narrative of Arthur Gordon Pym of Nantucket (1838) - circa 50 poesie, almeno 800 pagine di articoli critici (una notevole mole di recensioni che ne fa uno dei critici letterari più maturi dell'epoca), alcuni saggi - The Philosophy of Composition (1846), The Rationale of Verse (1848) e The Poetic Principle (1849) - ed un poemetto in prosa di alta Filosofia - Eureka (1848) - nel quale l'autore cerca di dimostrare, con l'aiuto della Fisica e dell'Astronomia, l'avvicinamento e l'identificazione dell'Uomo con Dio.
La grande fama di Poe è affidata, tuttavia, ai suoi racconti. É considerato tra le figure più importanti della letteratura americana, inventore del racconto poliziesco (il suo personaggio Dupin si può considerare l'antenato più diretto dello Sherlock Holmes di Arthur Conan Doyle) e del giallo psicologico, finisce per diventare anche uno dei rappresentanti maggiori del romanzo gotico. Del movimento neogotico, infatti, eredita talune tematiche e suggestioni (il gusto per il mistero, l'orrido, l'angosciante), svincolandosi però dalle ambientazioni tipiche del gotico, e sviluppandone più gli aspetti psicologici, indagando fra le ossessioni e gli incubi personali; pertanto può anche essere considerato come un precursore del Decadentismo. Ha anticipato anche alcuni temi di fantascienza. I suoi saggi teorizzano l'importanza della cura formale, della necessaria brevità delle poesie e dell'effetto sublime che esse devono causare nel lettore. Elementi che furono in larga parte ripresi dal Decadentismo e Simbolismo francese. Occorre aggiungere che nonostante Poe sia universalmente conosciuto come scrittore di storie di mistero, di introspezione - spesso dolorosa - e di morte, fu anche autore di racconti satirici e spesso comici, molti dei quali tesi ad una feroce critica di certa letteratura popolare del suo tempo.

Edgar Allan Poe è vissuto nella povertà economica e materiale, ma con un'immensa ricchezza umana e una formidabile genialità letteraria, così immensa che, dopo aver creato materia letteraria per un'innumerevole serie di movimenti, generi e autori, ancora oggi è fonte d'ispirazione.
Considerata l'immensa mole e la varia natura del lavoro di Poe, facevo fatica a capire quali libri acquistare per potermi leggere tutto quanto. Poi è uscito il libro edito dalla Newton Compton: "Tutti i racconti, le poesie e ‹‹Gordon Pym››. Ediz. integrale", opera completa che mi ha risolto il problema.


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I racconti del mistero sono praticamente identici a quelli di Sherlock Holmes, il protagonista so-tutto-io sbroglia il caso grazie alle proprie elucubrazioni, ma a differenza del personaggio di Doyle lo fa senza muovere un dito.
I racconti dell'incubo e del terrore sono impressionanti. Partendo da un tenue disagio si passa ad una situazione di angoscia e paranoia che inducono ad un misto di paura e alta tensione. Il fiore all'occhiello di queste opere è Hop-Frog, un autentico piccolo capolavoro.
I racconti fantastici e grotteschi contengono qualche episodio bizzarro, ma perlopiù sono costituiti da pagine su pagine di chiacchiere.

Poe è un vero maestro del terrore, ma in Gordon Pym sembra inserire forzatamente questa sua qualità in quello che fondamentalmente è un romanzo d'avventura. E poi faccio fatica ad apprezzare appieno quando si tratta di lunghi viaggi in mare, c'è sempre la tendenza ad indulgere troppo in dettagli su imbarcazioni e navigazione, cose che a qualcuno potrebbero non interessare minimamente (tipo me).
Forse se fossimo vissuti negli anni di Poe sarei stato più suggestionato e avrei accolto con più interesse questo racconto, dato che Wikipedia dice:
Citazione"Secondo alcune teorie l'ispirazione potrebbe essere venuta a Poe da fatti di cronaca. Le pagine dei giornali di Norfolk in data 18 e 19 febbraio 1836, riportarono la tragica notizia del naufragio della goletta Ariel. Solo due uomini riuscirono a scampare al disastro. L'idea del racconto sarebbe poi maturata sulla scia del fervore seguito alle spedizioni di James Cook in Antartide tra il 1772 ed il 1775. Il mito del polo Sud era incrementato anche dai racconti di Jeremiah Reynolds, un navigatore le cui storie, mai provate, Poe volle ascoltare. Particolare suggestivo è il fatto che il nome Reynolds sarà invocato da Poe qualche giorno prima di morire nell'ospedale di Baltimora."
Infine tutto ciò che mette in relazione Poe e la poesia, io non me ne intendo ma è stato bello, tra le altre, potermi leggere "il corvo". Peccato che nella traduzione le parole pronunciate dal volatile passino da una sola a due, sentir dire esclusivamente "nevermore" fa senza dubbio molto più effetto.

Hop Frog, protagonista del racconto di Poe che preferisco

Morfeo

Poe è senz'altro uno dei miei scrittori preferiti e il racconto che più amo è La Maschera della Morte Rossa, davvero bellissimo, anche se ce ne sono anche altri che amo.
Il maestro dell'orrore però, per me, è Lovecraft senza dubbio.
Il fu Morfeo
ehi.. ragazzo.. ricordi quello che ti ho detto sulla terra, ai vecchi tempi.. su ordine e caos e quelle cazzate? L'ordine. Ciarpame.Il caos spazzatura. Erano solo nomi che descrivevano la stessa cosa: il gorgogliare, il vorticare e lo zampillare di protoplasma, illuso che ci sia un senso al mondo.. non c'è nessun senso.. c'è solo carne e morte..
Vi veri Vniversum Vivus Vici

Anaver

Citazione di: Morfeo il 20 Aprile 2013, 16:11:36
Poe è senz'altro uno dei miei scrittori preferiti e il racconto che più amo è La Maschera della Morte Rossa, davvero bellissimo, anche se ce ne sono anche altri che amo.
Il maestro dell'orrore però, per me, è Lovecraft senza dubbio.
Sia Poe che Lovecraft son due maestri. Mi ricordo di aver letto alle scuole elementari un estratto da un libro di Poe e rimasi turbato dalle emozioni che mi diede.
Il suo modo di scrivere è affascinante.
I HAVE RETURNED.

Corto Maltese

Citazione di: Morfeo il 20 Aprile 2013, 16:11:36
Poe è senz'altro uno dei miei scrittori preferiti e il racconto che più amo è La Maschera della Morte Rossa, davvero bellissimo, anche se ce ne sono anche altri che amo.
Il maestro dell'orrore però, per me, è Lovecraft senza dubbio.
Sono più che d'accordo. Gli unici racconti di Poe che non mi piacciono però sono i suoi gialli, tutte le volte mi riprometto di leggerli ma non vado oltre la prima pagina. La Morte Rossa è uno dei miei preferiti ma non so se il mio preferito :hmm: forse quello che mi ha colpito di più è quello sui Denti ma non mi ricordo come si intitola :lolle:
"Sarebbe bello vivere in una favola."


Morfeo

Citazione di: Corto Maltese il 08 Dicembre 2013, 14:49:09
Citazione di: Morfeo il 20 Aprile 2013, 16:11:36
Poe è senz'altro uno dei miei scrittori preferiti e il racconto che più amo è La Maschera della Morte Rossa, davvero bellissimo, anche se ce ne sono anche altri che amo.
Il maestro dell'orrore però, per me, è Lovecraft senza dubbio.
Sono più che d'accordo. Gli unici racconti di Poe che non mi piacciono però sono i suoi gialli, tutte le volte mi riprometto di leggerli ma non vado oltre la prima pagina. La Morte Rossa è uno dei miei preferiti ma non so se il mio preferito :hmm: forse quello che mi ha colpito di più è quello sui Denti ma non mi ricordo come si intitola :lolle:

Ligeia o Morella o Eleonora credo che fosse.
Il fu Morfeo
ehi.. ragazzo.. ricordi quello che ti ho detto sulla terra, ai vecchi tempi.. su ordine e caos e quelle cazzate? L'ordine. Ciarpame.Il caos spazzatura. Erano solo nomi che descrivevano la stessa cosa: il gorgogliare, il vorticare e lo zampillare di protoplasma, illuso che ci sia un senso al mondo.. non c'è nessun senso.. c'è solo carne e morte..
Vi veri Vniversum Vivus Vici

King Mob

Genio assoluto, ho letto quasi tutti i suoi racconti. La maschera della morte rossa in effetti è fra i miei preferitissimi, ma io amo i classici. Gatto nero docet. E se no il ritratto ovale.

Ma quanto tempo ci separa dalla prossima estate?