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Topolino - Topic Ufficiale

Aperto da Spider-Bat, 29 Settembre 2009, 00:31:35

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Bramo

Difficilmente mi lascio scappare il Topolino di Natale, specie quando decide di diventare "tematico" e di rendere festoso l'intero fascicolo, contribuendo così all'atmosfera natalizia che tanto mi piace trovare un po' ovunque, in questo periodo.
A lettura ultimata devo però convenire che il numero presenta 3 storie su 5 ampiamente dimenticabili: La storia di Olaf ha la funzione e la qualità che anni fa avevano le analoghe storielline con Bambi e altri personaggi tratti dai lungometraggi d'animazione. Oltre a testimoniare ulteriormente, se mai ce ne fosse bisogno, l'inesauribile carica del successo di Frozen, non fa.
Il Natale in giallo si presenta come una storia noiosetta, con sviluppi della trama risibili se non proprio ridicoli
Spiacente, ma non sei autorizzato a visualizzare il contenuto degli spoiler.
e che non lascia nulla una volta conclusa, se non la vaga piacevolezza dei disegni di Lara Molinari.
Decisamente bislacca, sconclusionata e priva di una sua logicità è Il pacchetto pacchiano: già l'idea di regalare un incarto, per quanto particolare, senza regalo è tirata per i capelli, ma il fatto che l'intera trama verta sul tentativo di eliminare ogni pacchetto un minimo originale o kitsch non fa che peggiorare una situazione già surreale. Non so quanto questi effetti fossero voluti da Matteo Venerus, fatto sta che non sono piacevoli e non costituiscono una storia riuscita né avvincente. Anche i disegni di Michele Mazzon non brillano, attestandosi a una copia dello stile di Luciano Gatto.

A salvare il numero ci pensano, per fortuna, le due storie in apertura.
Zio Paperone e il nuovo Canto di Natale è infatti una storia molto piacevole e ben scritta; certo, Marco Bosco non inventa molto visto che il canovaccio segue molto fedelmente quello del Christmas Carol di Charles Dickens, ma l'attualizzazione della novella con una piccola e calzante frecciatina all'eccesso di "vita in rete" si rivela efficace, ficcante e funzionale alla storia. Paperone si riconferma il personaggio adatto per vestire i panni del burbero individualista capace di convertirsi, e grazie al tratto guizzante di Silvia Ziche lo Zione gode di ancora maggiore slancio.
Apprezzabile poi che le sequenze ambientate nei Natali del passato richiamino personaggi e situazioni visualizzati nella $aga di Don Rosa: normalmente non anelo a queste strizzatine d'occhio e men che meno all'istituzionalizzazione di un canone, ma in questo contesto mi ha fatto piacere.
Topolino e il pupazzo perduto è invece una storia a bivi di Vito Stabile, la seconda della sua carriera di sceneggiatore. Con quella di Paperinik aveva dimostrato di saper usare molto bene il meccanismo e di "giocarci" lui stesso, non rendendo i bivi fini a se stessi ma giustificando bene la cosa. Noto con piacere che la cosa avviene anche in questo caso, ma non è certo questo l'unico pregio della storia: gag e battute non mancano e rendono ben ritmata lo sviluppo (anzi, gli sviluppi), il cast è ricco e diversificato, gli scenari sono diversi e ben presentati e l'atmosfera natalizia si avverte in più occasioni. Anche qui il filo rosso è il regalo di Natale, ma contrariamente alla storia di Venerus qui il dono non è un semplice oggetto simulacro delle Feste, ma un concretizzarsi dell'affetto di Topolino per Minni e una quest che impegna il protagonista per tutta la vigilia.
Perfino i disegni di Marco Mazzarello sembrano acquistare più dinamicità del solito, trascinati dagli eventi: alcuni suoi Topolino sono plastici e belli da vedere, per esempio, mentre per esempio Paperone - protagonista di un momento citazionista così inaspettato e fuori contesto da essere una piccola perla di genialità - torna ad essere più rigido.
Forse non tutte le "strade" sono godibili allo stesso modo, ma generalmente siamo su buonissimi livelli e questa è sicuramente la storia migliore dell'albo.
Andrea "Bramo"

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Bramo



TOPOLINO 3242

Autori: AA.VV.
14x18,5, B., 160 pp., col.|2.50€
PANINI DISNEY

Chi non vorrebbe vivere almeno un giorno da Gastone? È il tema della storia nata per celebrare il compleanno del papero più fortunato del mondo...
Andrea "Bramo"

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Bramo

Il numero 3242 si apre e si chiude molto bene!
Su quello che c'è nel mezzo c'è invece ben poco da dire... a parte Donald Quest, che non sto seguendo, c'è un nuovo racconto dalle DuckTales (vagamente simpatico ma nulla più) e una storia dai presupposti insensati e dallo svolgimento che coerentemente si assesta sulla stessa falsariga: seriously, sono davvero diventati così poco credibili questi personaggi? Davvero può risultare interessante trattare così l'eterna sfida dei Bassotti all'assalto del Deposito?

Un giorno da Gastone, a dispetto dei presupposti che mi facevano temere il peggio, è una storia godibile, simpatica e scorrevole. I presupposti a cui alludo sono quelli del "gioco delle parti", idea che di solito non partorisce niente di che. Roberto Gagnor però sa il fatto suo e scrive una sceneggiatura che rispecchia la sua sensibilità verso i personaggi. Quando immagina Gastone nei panni di Zio Paperone, Ciccio, Paperoga e gli altri non lo fa come scorciatoia per "portare a casa" la storia, e nemmeno perché non prende sul serio questi personaggi. Al contrario, si diverte a mettere a confronto con se stesso, più che con gli altri, uno dei membri più ostici da trattare nella famiglia dei paperi in modo tridimensionale, facendolo riflettere almeno per un poco sulla sua natura egoista. La conclusione pecca in tal senso di un "eccesso di bontà & lieto fine", ma in una storia celebrativa lo accetto serenamente.
Marco Mazzarello ai disegni non si discosta molto dalla sua media, ma plaudo ai "mix estetici" che partorisce fondendo le caratteristiche grafiche di Gastone con quelle dei parenti :)

Tra le tante qualità di Vito Stabile come sceneggiatore c'è il fatto che prova di tutto: agli inizi poteva sembrare focalizzarsi su Zio Paperone e Paperino, ma ha presto variato concentrandosi su Paperetta, creando due buonissime storie a bivi e arrivando a trattare bene anche Topolino e Pippo. Ora si cimenta in una nuova "cosa nuova" per lui, cioè una storia di Superpippo... e supera ancora una volta la prova.
Superpippo e la minaccia di Guastafeste non è certo una storia da 10 e lode o memorabile, ma ha una sceneggiatura che funziona, una trama di fondo piuttosto semplice ma arricchita da uno sviluppo intrigante e ricco di sottigliezze che contribuiscono a dimostrare che l'autore ama sempre metterci quel qualcosina in più nella ricetta. La vignetta out of te blue con Paperino, Pippo che guarda i cartoni animati e soprattutto un'atmosfera credibile e realistica per quanto riguarda i rapporti tra i personaggi. Topolino e Pippo vanno al bowling, passano i sabati sera insieme, Topolino accompagna Minni a un festival musicale... sembra poco, ma finalmente si respira, per la miseria, si respira un'aria un po' più concreta e attuale rispetto a certe dinamiche stantie che ancora affollano invece le storie odierne, retaggio di un passato dal quale si trattengono anche elementi vetusti e fuori tempo.
Tornando alla trama, lo sviluppo riesce addirittura a riservare un piccolo colpo di scena, Superpippo è a mio avviso reso molto bene come caratterizzazione e la presenza come complice di
Spiacente, ma non sei autorizzato a visualizzare il contenuto degli spoiler.
denota ancora una volta una buona conoscenza del cast disneyano, che permette a Stabile di non dover creare un comprimario ex novo avendo già a disposizione un personaggio adatto.
Massimo De Vita illustra bene la storia: in alcuni punti il suo stile non mi convince più al 100% (il volto di Minni, alcune espressioni di altri personaggi...), ma resta un gran bel vedere per quanto riguarda il protagonista, certi sfondi e anche il suo Mickey.
Andrea "Bramo"

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Bramo



TOPOLINO 3250

Autori: AA.VV.
14x18,5, B., 160 pp., col.|2.50€
PANINI DISNEY

Numero speciale e da collezione. In onore del 25° di Cartoomics arrivano Artibani e Pastrovicchio con il nuovo Pk, il remake delle barksiane "7 sabbie di Cibola" e Topin Mystere (1° parte) di Casty con Alfredo Castelli.
Andrea "Bramo"

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Bramo

Ci voleva Cartoomics per ottenere finalmente un Topolino che soddisfa durante la lettura.
Il #3250 contiene infatti ben tre teste di serie: il primo episodio della nuova storia di PK, il primo tempo della nuova storia di Casty, parodia di Martin Mystère, e infine il remake della classica storia di Carl Barks Le sette città di Cibola.

Nel primo caso Francesco Artibani e Lorenzo Pastrovicchio dimostrano di sapere il fatto loro: questo tassello iniziale di L'orizzonte degli eventi ha tutti gli ingredienti-base per un'ottima storia di PK, che potrebbe riportare il progetto di PKNE ai fasti di Potere e Potenza. Per quanto la saga rimanga una delle punte di diamante degli ultimi anni topolineschi, le ultime avventure sembravano accusare una leggera stanchezza, che qui non si avverte affatto. La minaccia rappresentata da Korinna, la figlia di Everett Ducklair che viene direttamente dalle pagine di PK2, è intrigante e il cliffhanger a lei collegato colpisce nel modo giusto. Inoltre vedere un dream team d'azione come quello composto da Paperinik, Uno, Everett e il Razziatore non può che entusiasmare.
Pastro da par suo sfoggia il suo raffinato ed elaborato, dove i personaggi della serie vengono esaltati dalla linea netta del disegnatore e dai colori di Max Monteduro. Inoltre il character design delle nuove creature che abbiamo visto non può che ricondurre a influenze da fumetto asiatico che sono suggestive da ritrovare in Disney.
Bene così, per ora!

Topin Mystère si rivela un gioiellino, almeno in questa sua prima metà. Alcuni hanno storto il naso a vedere Casty "sporcarsi le mani" con una parodia, ma mai come stavolta la dinamica è motivata e sensata: Martin Mystère e Topolino hanno diversi tratti in comune, se pensiamo al Mickey Mouse delle classiche strisce di Floyd Gottfredson quando finiva sovente all'interno di avventure sensazionali e caratterizzate anche da misteri da svelare. Tradizione ripresa da Romano Scarpa e sviluppata anche da Giorgio Pezzin, fino ad arrivare alle storie di Casty, che si trova quindi a suo agio a maneggiare questa versione alternativa del personaggio. Proprio perché... la storia potrebbe funzionare bene anche se la vivesse il "solito" Topolino!
C'è un grande mistero, quello di un'antica città che avrebbe la straordinaria capacità di muoversi da sola, e una strana porta in mezzo al nulla che conduce chissà dove! C'è un avversario subdolo e ci sono inganni dai quali guardarsi. C'è, insomma, la grande avventura nel senso più puro, e tanto Mickey quanto Casty ci si trovano a loro agio.
Il tratto dell'autore è quello solito: semplice, tradizionale e senza troppi fronzoli, è comunque ricco di particolari nelle vignette più larghe e offre personaggi dal design accattivante, piacevole e funzionale.

Vito Stabile, infine, è il terzo autore a cimentarsi con il progetto dei remake di classiche storie Disney, dopo Tito Faraci e Riccardo Secchi. Se quei due primi esempi non avevano colpito granché né come idea di base né come resa finale, con Zio Paperone e le sette sabbie di Cibola le cose cambiano. Il finale della quasi omonima avventura barksiana permette infatti ai Paperi di rivivere la trama che aveva concepito l'Uomo dei Paperi... delineando comunque questa nuova avventura come un sequel in senso narrativo. Un remake/sequel che dimostra inventiva e voglia di uscire dagli schemi, sfruttando a proprio vantaggio un filone che appare poco sensato per costruire qualcosa di personale.
La trama segue fedelmente quella originale, ma vengono inserite alcune novità funzionali alla nuova versione, come la presenza di Rockerduck o di queste mitiche sabbie del titolo, che avranno un ruolo fondamentale nell'intreccio.
Nicola Tosolini alle matite se la cava bene, con un tratto certo distante da quello di Barks (volutamente) ma morbido, piacevole e rispettoso per quanto riguarda le reference degli sfondi.
In coda alla storia troviamo un bell'articolo di approfondimento, che riassume Le sette città di Cibola per chi non la conoscesse, la confronta con Le sette sabbie e offre una breve intervista ai due autori, ottimo compendio alla lettura.

Ci sono due brevi a corredo del numero: se quella con Paperoga a firma di Giorgio Fontana riesce a strappare una risata per il suo non-sense ricercato, quella di Danilo Deninotti con Pico brilla in negativo per scarsa inventiva, scambi di battute poco sciolti e una svolgimento decisamente piatto.
Andrea "Bramo"

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Bramo



TOPOLINO 3251

Autori: AA.VV.
14x18,5, B., 160 pp., col.|2.50€
PANINI DISNEY

Per tutti i palati: secondo episodio della nuova saga "PK – L'orizzonte degli eventi": il Razziatore impazza. E non è il solo. Arrivano anche le nuove storie della sconclusionata agenzia P.I.A. + Topin Mystere (2° parte).
Andrea "Bramo"

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Bramo

La seconda parte di Topin Mystère non delude le aspettative: probabilmente mi sarei divertito di più con una storia più lunga (il viaggio, i misteri e l'impostazione chiamavano uno svolgimento più articolato), ma già così la storia è assolutamente godibile. Un modo diverso, forse, di parodiare qualcosa, non andando a sfrugugliare per forza cenni, riferimenti e quant'altro all'opera originale ma cogliendone semplicemente alcuni punti (in comune con l'universo disneyano, peraltro) e usandoli per sviluppare una storia che funzionerebbe benone anche con il classico Topolino.
Il disvelamento del mistero della città semovente, il rispetto per il passato e per la conoscenza e un po' di sani umorismo e azione sono ingredienti sempre forti e Casty li gestisce assai bene, accompagnati dal suo stile morbido, classico ma sempre dettagliato e affascinante.

Francesco Artibani e Lorenzo Pastrovicchio proseguono invece la loro Orizzonte degli eventi: la storia si arricchisce di un colpo di scena non indifferente (anche se, immagino, momentaneo e reversibile in qualche modo), di una robusta dose di azione movimentata in cui il Pastro nazionale si scatena alla grande con splash-page e quadruple di grande effetto, esaltate dai colori sgargianti e curati di Max Monteduro.
È sicuramente un episodio di passaggio, propedeutico soprattutto allo spiegone iniziale di Everett: una parte discorsiva che però non pesa, essendo un prezioso tassello di collegamento tra l'ultima tavola di PK2 e l'ultima tavola di Potere e Potenza. Si rallenta un po' l'azione nel presente ma si forniscono informazioni importanti al lettore, anche in funzione di quanto accadrà nello sviluppo della trama, con l'uso ormai sapiente da parte di Artibani di questi inserti.

Il resto dell'albo si fa notare per una copertina poco riuscita di Alessandro Perina (l'espressione vuota di Icardi paperizzato lo rende inquietante), l'articolo sull'attore volto del Milanese Imbruttito ;D e per la storia di Giorgio Fontana: una breve di 4 pagine su Ciccio mi faceva presagire il peggio, ma lo sceneggiatore trova l'intuizione giusta e rende la riempitiva perlomeno diversa da altre dal tema similare.
Andrea "Bramo"

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Mordecai Wayne

Letta la storia in due parti di Topin Mystere di Casty che mi è piaciuta molto. Tra le storie parodia/omaggio dei personaggi Bonelli è decisamente la più riuscita.
È una storia di Topolino ma poteva benissimo essere una storia su Martin Mystere. Ci sono poi delle intuizioni geniali nella storia, senza dimenticare l'assistente Scava e lo stato del Maquindi, che la rendono davvero particolare.

Voto: 8.5

PS: qualcuno sa quanto durerà la storia di PK? Mi piacerebbe concluderla ma se sono ancora 10 puntate la chiudo qui.
Van Helsing: A moment ago, I stumbled upon a most amazing phenomena. Something so incredible, I mistrust my own judgement.
Look!


Solomon

Cinque puntate in tutto, per PK ;)


Sapevo che la storia di MM ti sarebbe piaciuta :D
E sono sicuro che ti piacerebbero molto anche le altre storie realizzate da Casty nel corso degli anni :ahsisi:

Mordecai Wayne

Grazie allora prendo anche i 3 successivi.
Per Casty se ne fanno qualche antologico lo prendo. Ho visto che per altri autori già li hanno fatti.
Van Helsing: A moment ago, I stumbled upon a most amazing phenomena. Something so incredible, I mistrust my own judgement.
Look!


Solomon

Citazione di: Mordecai Wayne il 25 Marzo 2018, 15:28:48
Grazie allora prendo anche i 3 successivi.
Per Casty se ne fanno qualche antologico lo prendo. Ho visto che per altri autori già li hanno fatti.
http://www.dcleaguers.it/forum/disney/topolino-platinum-edition-di-casty/

:rolleyes:
Un'ottima selezione di storie :ahsisi: Però devi cercare l'albo nell'usato.

Mordecai Wayne

Citazione di: Solomon il 25 Marzo 2018, 15:31:28
Citazione di: Mordecai Wayne il 25 Marzo 2018, 15:28:48
Grazie allora prendo anche i 3 successivi.
Per Casty se ne fanno qualche antologico lo prendo. Ho visto che per altri autori già li hanno fatti.
http://www.dcleaguers.it/forum/disney/topolino-platinum-edition-di-casty/

:rolleyes:
Un'ottima selezione di storie :ahsisi: Però devi cercare l'albo nell'usato.
Grazie, provo a vedere se riesco a trovarlo.
Van Helsing: A moment ago, I stumbled upon a most amazing phenomena. Something so incredible, I mistrust my own judgement.
Look!


Solomon


Mordecai Wayne

Ho letto l'ultimo Topolino #3252 con la terza parte della storia di PK "L'orizzonte degli eventi".
È una storia che mi sta piacendo abbastanza anche se alcuni riferimenti mi sfuggono visto che sono estraneo da decenni da letture disneyane.
Qui appare anche un certo Solomon...
Non male anche le altre storie con una certa preferenza per le due storie con Archimede, personaggio che adoro.

Voto: 7.5
Van Helsing: A moment ago, I stumbled upon a most amazing phenomena. Something so incredible, I mistrust my own judgement.
Look!


Solomon

Non l'ho preso da lì il nick :asd: :asd: :asd: