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Topolino - Topic Ufficiale

Aperto da Spider-Bat, 29 Settembre 2009, 00:31:35

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Arkham Knight

Citazione di: EMC2 il 23 Giugno 2017, 10:00:24
Citazione di: Cyclops il 22 Giugno 2017, 23:28:51
Il problema emc2 è che seguo tante cose oltre ad altri svaghi, lavoro e dolce metà, quindi già incastrare tutto è difficoltoso. Diciamo che una vita non basta, speriamo nel dopo ahah.
Prof fantastico 1500 addirittura, chi è nato con i topolino non smetterà mai.

Eh ti capisco, io ho in libreria fumetti comprati 5 anni fa e ancora in lista di lettura :sisi:
a chi lo dici, alcuni sono imballati e mai aperti, ma col timore ceh vadano esauriti li ho presi appena usciti. I topolino sono veloci da leggere per carità e infatti quando capita qualche numero speciale subito leggo e compro. Ieri sera proprio sfogliai alcuni del 1990 che meraviglia quelle rubriche, quella carta, i bambini crescevano con altra mentalità non come la feccia infantile attuale tutta telefonini e internet.

EMC2

Citazione di: Cyclops il 23 Giugno 2017, 10:15:36
Citazione di: EMC2 il 23 Giugno 2017, 10:00:24
Citazione di: Cyclops il 22 Giugno 2017, 23:28:51
Il problema emc2 è che seguo tante cose oltre ad altri svaghi, lavoro e dolce metà, quindi già incastrare tutto è difficoltoso. Diciamo che una vita non basta, speriamo nel dopo ahah.
Prof fantastico 1500 addirittura, chi è nato con i topolino non smetterà mai.

Eh ti capisco, io ho in libreria fumetti comprati 5 anni fa e ancora in lista di lettura :sisi:
a chi lo dici, alcuni sono imballati e mai aperti, ma col timore ceh vadano esauriti li ho presi appena usciti. I topolino sono veloci da leggere per carità e infatti quando capita qualche numero speciale subito leggo e compro. Ieri sera proprio sfogliai alcuni del 1990 che meraviglia quelle rubriche, quella carta, i bambini crescevano con altra mentalità non come la feccia infantile attuale tutta telefonini e internet.

Sono d'accordo, infatti se mai avrò un figlio lo educherò a furia di fumetti e cartoni della mia generazione :ahsisi:

Whenever I entered the Speed Force, I knew that I still had an anchor to the real world.






A love like a lightning rod. I could always find my way back to her ..
find my way home ...
so long as our bond wasn't broken


Arkham Knight

Citazione di: EMC2 il 23 Giugno 2017, 10:55:51
Citazione di: Cyclops il 23 Giugno 2017, 10:15:36
Citazione di: EMC2 il 23 Giugno 2017, 10:00:24
Citazione di: Cyclops il 22 Giugno 2017, 23:28:51
Il problema emc2 è che seguo tante cose oltre ad altri svaghi, lavoro e dolce metà, quindi già incastrare tutto è difficoltoso. Diciamo che una vita non basta, speriamo nel dopo ahah.
Prof fantastico 1500 addirittura, chi è nato con i topolino non smetterà mai.

Eh ti capisco, io ho in libreria fumetti comprati 5 anni fa e ancora in lista di lettura :sisi:
a chi lo dici, alcuni sono imballati e mai aperti, ma col timore ceh vadano esauriti li ho presi appena usciti. I topolino sono veloci da leggere per carità e infatti quando capita qualche numero speciale subito leggo e compro. Ieri sera proprio sfogliai alcuni del 1990 che meraviglia quelle rubriche, quella carta, i bambini crescevano con altra mentalità non come la feccia infantile attuale tutta telefonini e internet.

Sono d'accordo, infatti se mai avrò un figlio lo educherò a furia di fumetti e cartoni della mia generazione :ahsisi:
idem, sperando che la società non li devii  :D

Bramo



TOPOLINO 3214

Autori: AA.VV.
14x18,5, B., 160 pp., col.|2.50€
PANINI DISNEY

Continuano le risate con Faraci&Ziche e il ritorno delle "Cronache del regno dei due laghi" e in più un'incursione dal mondo dello spettacolo che farà parlare i social... Moranduck e lo Zione in: il Re degli abbracci!
Andrea "Bramo"

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Bramo

Oh, gran bel numero il #3214! Fossero tutti così!
Zio Paperone e il re degli abbracci è divertentissima, con un Paperone in parte, un buon uso dell'alter ego papero di Gianni Morandi (qui più in veste di brava persona acclarata che di cantante), una morale semplice ma importante - online e non - e diverso umorismo verbale e fisico davvero riuscito ed efficace.
Certo, il tutto con una trama molto semplice, ma comunque funzionale al messaggio della storia. Insomma, una bella prova di Francesco Artibani (si vede che, come ammette nell'intervista, sentiva in modo particolare la tematica :) ), coadiuvato da un buon Alessandro Perina alle matite. Non mi convince molto il character design scelto per Moranduck, che trovo un po' generico, ma per il resto ha sfornato belle tavole, soprattutto nel tratteggiare le espessioni dei personaggi sui loro becchi.

La prima parte di Un sortilegio in sorte[/i] e L'emergenza sono due bombe comiche davvero ben riuscite. Nel primo caso abbiamo l'umorismo collaudato del classico Tito Faraci anni Novanta, a suon di gnomi e battute sull'altezza, innescato su una miniserie, Cronache dal Regno dei due Laghi, che già si faceva portabandiera di questo tipo di ironia. L'episodio è molto breve, ma lo stratagemma di connettere questa dimensione con quella classica promette di prestarsi molto bene a diversi spunti metanarrativi sui quali ironizzare, cosa in cui Faraci è maestro. Vedremo, per ora le risate ci sono state, grazie all'umorismo collaudato e all'ottima sinergia dello sceneggiatore con Silvia Ziche, che fa come sempre un ottimo lavoro lavorando sulla fisicità dei personaggi e sulla sintesi del suo tratto.
Nel secondo caso abbiamo Enrico Faccini all'ennesima potenza: se la storia di settimana scorsa risultava forse troppo ermetica per essere pienamente apprezzabile da tutti, qui l'autore confeziona qualcosa di più "universale", ma non meno raffinato in quanto a divertimento: l'assurdo scambio di frasi e vedute tra Paperino e Paperoga/tecnico telefonico rappresenta un'escalation esilarante notevole e davvero apprezzabile.
Ottima e funzionale anche l'inquadratura semi-fissa scelta per la scansione delle vignette, e le espressioni di Paperoga.

La quarta tappa di Ducks on the road è l'ultimo vero fiore all'occhiello del numero: Teresa Radice e Stefano Turconi realizzano un episodio leggermente inferiore ai primi due, ma più solido e concreto del terzo, rappresentando probabilmente una risalita verso il climax dell'episodio finale. Stavolta le citazioni sono meno invadenti, e lasciano spazio a una trama forse poco unitaria ma piacevole, ben scritta e con due personaggi secondari caratterizzati in modo piuttosto interessante, specialmente considerando il poco spazio che hanno.
La storia è un viaggio a tappe, e ogni tappa (specie grazie all'esuberanza della sempre ottima e adorabile Paperetta) è una sosta/deviazione prima di arrivare alla meta. Molto "wild&free", come cosa, e quindi perfettamente coerente con lo spirito di questa avventura. Credo sia giusto ricordarlo.
Turconi regala ancora una volta tavole meravigliose, specialmente negli ottimi sfondi e ambientazioni che caratterizzano il setting dell'episodio :)

Con meno mordente del resto del numero si presenta invece Topolino e la chiave dell'infinito: trovo molto bello e significativo che Silvia Martinoli scriva una storia dedicata a Giacomo Leopardi, specie partendo dalla sua infanzia, ma la trama appare un po' incerta e zoppicante, a partire dall'inutile inceppamento della macchina del tempo. Al netto di questo, però, ma storia non difetta nei sentimenti e nella passione infusa per trasmettere almeno in piccola parte la malinconia del poeta, con un'ultima tavola ben riuscita.
Lo stile molto classico e fin troppo statico di Marini accompagna bene una storia come questa, tratteggia bene la Recanati che fa da sfondo alla vicenda.
Andrea "Bramo"

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TOPOLINO 3215

Autori: AA.VV.
14x18,5, B., 160 pp., col.|2.50€
PANINI DISNEY

Il ritorno di DoubleDuck e il primo pezzo del gadget!
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Bramo

Citazione di: Bramo il 06 Luglio 2017, 22:33:29
TOPOLINO 3215

Un altro bel Topo: questa estate sta facendo bene al settimanale, a quanto pare :)
Ducks on the road si chiude in maniera abbastanza soddisfacente: l'esito del viaggio di Paperetta si risolve in realtà con una soluzione fin troppo classica e tipica di questo tipo di trame, e lì per lì sono infatti rimasto perplesso nel ritrovare uno schema piuttosto abusato come quello. Ma lo scopo di Teresa Radice, nello scrivere di questi tre personaggi in viaggio, non era alla fine quello dell'audizione: era mostrarci un po' di scorci di America, anche grazie alle ottime ed eleganti matite di Stefano Turconi, omaggiare un preciso periodo storico, il suo mood e la sua musica, e far in qualche modo arrivare Paperetta, Paperina e Archimede a nuove consapevolezze di sé. La maturazione serpeggiava, in modo discreto, già nei precedenti episodio ed esplode nell'episodio conclusivo, dove spicca ovviamente il comportamento di Paperetta, vera star della miniserie. Potremmo dire che la tavola finale vale da sola il prezzo del biglietto, sia per il messaggio che per l'innata delicatezza con cui Teresa riesce a "portarla" al lettore. Questo non permette automaticamente di ignorare qualche piccolo difetto presente qua e là nei precedenti episodi e soprattutto non attenua quello schema narrativo già visto a cui accennavo prima, ma consente di mettere tutto sotto una luca diversa e invita a guardare questo lavoro nel complesso. E nel complesso, per quanto mi riguarda, si è trattato un viaggio scalcinato e roboante, e proprio per questo divertente e coinvolgente :)
Ah, Grazie per la musica guadagna punti anche per il bel testo della canzone di Paperetta.
Insomma, grazie per il fumetto!! ;)

Buona partenza anche per DoubleDuck: Reboot. Come anticipato, non di reboot in senso classico si tratta, quanto piuttosto di una ripartenza della serie con nuove prospettive e un diverso bilanciamento dei ruoli. Siamo più vicini all'esperimento di PK2 che di PK-Pikappa, per intenderci.
Apprezzabile che Fausto Vitaliano cerchi di portare nuova linfa a una serie che con il tempo era diventata tutto e niente, spersonalizzandosi un po' troppo. Il primo episodio serve a introdurre la nuova situazione, i nuovi personaggi e le nuove direzioni prese da quelli storici, e la cosa viene ben gestita. Appare poco integrata con la trama complessiva la parentesi della socia in affari di Paperone, a meno che non torni utile nei prossimi episodi nonostante l'apparente chiusura della situazione. Mi ha stonato anche l'eccessiva paranoia di Paperina verso le "smorfiose", che per quanto in character viene ribadita con troppa insistenza.
Come sempre dinamici e apprezzabili i disegni di Andrea Freccero e i colori di Max Monteduro: entrambi in grande spolvero (e la prima tavola mi pare riprendere, come sfondo, la prima della serie :) )

Molto divertenti anche le due brevi comiche, che effettivamente svolgono il loro compito: Enrico Faccini si presenta con una nuova storia muta con Paperoga protagonista, dove la comicità si gioca tutta sulle espressioni e i movimenti del protagonista, oltre che per il delizioso paradosso finale, mentre il secondo episodio di Un sortilegio in sorte, nuova storia delle Cronache dal Regno dei Due Laghi, fonda tutto sui dialoghi affettati scritti da Tito Faraci e sulla trama che gioca con situazioni e personaggi della classica Topolinia e del regno fantasy della serie. Silvia Ziche continua ad accompagnare molto bene il tutto con il suo tratto stilizzato, veloce, dinamico. Inoltre adoro che il "claim" dell'episodio successivo venga dato dalla muffa canterina :P Menzione particolare per il Pippo di Faraci, in parte diverso da quello caratterizzato da Teresa Radice o da Casty, ma comunque centrato nella propria svagatezza sorniona e sottilmente sagace. Funziona e diverte.

Anche la storia di X-Mickey, infine, funziona: non sono un grande fan della serie, ma questa storia ha dalla sua uno spunto interessante che, pur banalizzandosi nel corso dello svolgimento, mantiene comunque elementi degni di nota, formando una storia tutto sommato valida. Bacci ai disegni offre una buona prova, mostrando di iniziare già a staccarsi dai propri modelli (pur conservando alcuni "debiti") ma con un risultato complessivo ancora un po' frenato, con alcune vignette leggermente ingessate. Molto buono il suo Pipwolf e l'aspetto mostruoso dei comprimari, ma Topolino appare invece un po' "compresso", a volte.
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Bramo



TOPOLINO 3216

Autori: AA.VV.
14x18,5, B., 160 pp., col.|2.50€
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Con la seconda parte del Walkie-Talkie e del Reboot di DoubleDuck e la terza parte della nuova storia delle Cronache dal Regno dei Due Laghi di Faraci/Ziche.
[/quote]
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Bramo

#788
Un numero piacevole.
La seconda puntata di DoubleDuck: Reboot intrattiene e porta avanti con tutta calma la trama che rifonda alcuni particolari dello status quo di DD. Belli i dialoghi tra Paperino e Kay K (in special modo la citazione della favola della rana e dello scorpione, resa celebre anni fa dagli 883) e l'evoluzione del loro rapporto, simpatico il nuovo "luogo operativo", gratuito
Spiacente, ma non sei autorizzato a visualizzare il contenuto degli spoiler.
per come viene presentato, ma niente di grave. Sempre ottimi i disegni di Freccero, che sforna tavole dalle costruzioni interessanti e un tratto morbido.
Un sortilegio in sorte prosegue la sua commedia degli equivoci con diverse situazioni effettivamente esilaranti, grazie alle idee e alle battute di Faraci e al tratto sintetico di Silvia Ziche. Meno efficace stavolta Enrico Faccini con la sua Paperino e il robottino avvisatore, che da uno spunto "folle" e potenzialmente comico arriva invece a una sorta di "morale" poco significativa.
Molto buon la storia di Roberto Gagnor: lo sceneggiatore dimostra di essere uno dei migliori "cantori" di Brigitta, personaggio sempre difficile da usare efficacemente e senza banalizzarlo. Al netto di una trama ahimé non molto originale abbiamo però dialoghi e situazioni ben descritte, efficaci, credibili, e una visione di Brigitta e di Paperone azzeccata e con cui è facile entrare in sintonia. Promossa, insomma, anche grazie a un Emanuele Virzì in crescita che in alcune espressioni sembra ispirarsi a Turconi.
E infine e a'sto giro anche la danese di turno è buona: i McGreal scrivono una classica avventura di Paperino e nipotini all'estero, che gode di un buon ritmo e si fa leggere pur essendo solo l'ennesima variazione sul tema. Molto buoni i disegni di Fecchi :)
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TOPOLINO 3217

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Con la nuova struttura dell'Agenzia alle spalle, ora DD dovrà vedersela con l'Organizzazione mentre una nuova minaccia arriva dal "dark web"...
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Bramo

Il terzo episodio di DoubleDuck: Reboot chiude bene una vicenda tutto sommato piacevole, per un restart della serie improntato sul restituire leggerezza alla serie spionistica per eccellenza. È difficile realizzare un prodotto così, dai toni più maturi ma senza dimenticare l'ironia e il "classic Donald" ma senza ricadere nel cliché ormai svilente della PIA. A mio avviso Fausto Vitaliano ci è riuscito e si è riappropriato della sua creatura in un modo interessante. Non è tutto perfetto,e  in tal senso le missioncine one-shot scollegate dalla trama principale (il treno fantasma, il golpe politico) e alcuni inserti paperineschi un po' troppo fini a se stessi (o meglio, a ricreare troppo smaccatamente un forte legame tra Paperino e DD) non mi hanno convinto del tutto, ma il disegno generale è apprezzabile e soprattutto in quest'ultimo episodio la sceneggiatura funziona.
Bello che, nel tentativo di rimettere al centro di tutto Paperino, non si sia semplicemente provveduto a togliere di mezzo Kay K, ma intelligentemente la si collochi in un nuovo ruolo che appare alquanto affascinante.
Andrea Freccero porta nuovamente la propria linea morbida e dinamica al servizio dell'azione e della sceneggiatura: le espressioni del suo Paperino sono perfette e il character design di comprimari vecchi e nuovi azzeccato e pulito.

Anche la conclusione di Un sortilegio in sorte funziona: la puntata in sé è meno forte e divertente delle precedenti, in realtà (fatta salva l'irresistibile caricatura che Silvia Ziche fa di Tito Faraci nei panni di "guardiani degli gnomi"!), ma chiude comunque abbastanza bene la trama. Pippo superstar, ad ogni modo, e non mi dispiace affatto.

Faraci brilla però meno in Paperone e i fortunati contrattempi, una storia tutto sommato innocua, dallo spunto vagamente interessante ma non certo così accattivante o originale. Si salva qualche buon dialogo, ma temo che buona parte dell'impressione negativa sia data da un Maurizio Amendola decisamente spento, il cui tratto appare arronzato, quasi "tirato via", con vignette poco ispirate e personaggi assolutamente anonimi. I "becchi a trombetta", certe posture e una regia statica ammazzano qualunque tentativo di verve presente in sceneggiatura.

L'albo si chiude con una danese su Paperinik, ben poco coinvolgente e coerente nello sviluppo, e che forse sarebbe stata meglio sul mensile dedicato al personaggio. Si fa notare però per i disegni di Giorgio Cavazzano, un po' altalenanti nel complesso ma non privi di alcune soluzioni degne di nota. Le splash-pages o semi tali, che appaiono in modo lampante come scorciatoie di sceneggiatura per allungare il numero di pagine della storia, perlomeno permettono la visione di panorami del pianeta Marte veramente suggestivi, dove la matita dell'artista diventa decisamente ispirata.

Nota a parte per la riproposta di Paperon de' Paperozzi: l'omaggio di Massimo Marconi e Giorgio Cavazzano al Fantozzi di Paolo Villaggio è una storia che ho sempre giudicato senza infamia e senza lode, una piacevole variazione sul tema che però non fa altro che presentare in sequenza alcuni stilemi del personaggio originale. La scelta di ristamparla sul Topo di oggi ha comunque un chiaro significato e ha più senso e impatto di un normale articolo che ricordasse l'attore e la maschera. Inoltre la lettera di Marconi stesso che ricorda la genesi di questa sceneggiatura impreziosisce l'iniziativa. L'unico dispiacere è che si sia tolto uno slot a storie inedite, ma una tantum ci può anche stare.
Andrea "Bramo"

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Solomon

Ma Reginella "amica" di Paperino?

LOL.

Non promette bene questo ritorno di fiamma (anzi, ritorno e basta, stando così le cose).
Peccato, perché i disegni della Perissinotto sono semplicemente MAESTOSI.

Forse era meglio lasciarla dove stava, la povera aliena.

Bramo



TOPOLINO 3218

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14x18,5, B., 160 pp., col.|2.50€
PANINI DISNEY

Paperino e Reginella!
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Bramo

#793
Il 3218 si candida ad essere uno dei migliori numeri di quest'anno, ed è sicuramente nella top five di quelli usciti da gennaio a oggi.
Questo per via dell'uniformità qualitativa data dalle storie di cui il numero è composto, cosa rara perché solitamente a fronte della storia forte d'apertura e al limite di un'altra buona abbiamo le solite riempitive di scarso interesse. Stavolta invece a qualità rimane soddisfacente e più che buona per tutte le storie presenti, con l'unica mezza eccezione di Pippo e la realtà troppo aumentata, simpatica breve che gioca tutto sulla mimica riuscendo però a strappare pochi sorrisi.

Cominciando dal piatto forte, Paperino e la regina fuori tempo è un ottimo primo episodio per la lunga avventura in 3 parti realizzata da Bruno Enna e Giada Perissinotto. C'è l'avventura, c'è il "cuore" disneyano, c'è un Paperino volitivo e determinato e una trama che promette di essere avvincente e che gode di premesse ben costruite. È un vero peccato questa "trasformazione" del sentimento che lega Paperino a Reginella, indipendentemente da cosa e/o da chi sia dovuto. Anche perché, se proprio si doveva rilanciare il personaggio omettendo l'amore, c'era modi più eleganti per evitare di sbandierarlo come tale ma senza cambiargli natura. Si potevano evitare riferimenti diretti, si potevano usare giri di parole come "dolce sentimento" o simili, e se ne sarebbe usciti più puliti. Perché è vero, si può far finta di niente, si può sostituire mentalmente "amicizia" con "amore" durante la lettura, ma quello che è scritto nero su bianco è ben diverso, ahimé, ed è un falso storico.
Peccato perché, come dicevo, sotto tutti gli altri aspetti la storia è ottima e e robusta. Non solo, gode anche di ottimi disegni: non era facile illustrare questa storia raccogliendo il testimone di Giorgio Cavazzano, ma la Perissinotto riesce addirittura a non far rimpiangere le matite del Maestro, fornendo una sua visione di Reginella, perfettamente conforme ai tempi e fedele al modello originario.
Ma non è solo la sovrana a godere di un felice trattamento: Paperino, i decani di Pacificus, le ambientazioni fantascientifiche e quelle urbane sotto la pioggia... molto aiutano i colori, e fa piacere sapere "per vie traverse" che se n'è occupata una colorista ad hoc, che sposa perfettamente il cromatismo con i disegni morbidissimi e piacevoli della disegnatrice.

Un'altra grande storia è Paperinik... ma più Paperino. Zemelo mette a segno un'altra storia veramente avvincente e riuscita. Lo sceneggiatore prende in mano uno dei cliché che negli anni si sono accumulati nelle storie del supereroe (la gelosia di Paperino nei confronti del suo alter ego, che lo spingerebbe a "sopprimerlo")... ribaltandolo, e ottenendo così un effetto nuovo e originale. Utilizzare questo spunto per un'evoluzione della trama ricca di sensibilità, pur in un numero non eccessivo di tavole, è il tocco finale per rendere l'avventura memorabile, anche grazie agli ottimi ed evocativi disegni di Renata Castellani, che ritengo abbia con questa storia la sua consacrazione. Un'artista veramente molto promettente, che ha già dimostrato la propria bravura ma che qui "esplode", con tavole ricche di particolari e intense. La citazione a Spider-Man No More inserita dallo sceneggiatore ne guadagna in efficacia anche grazie alla splendida vignetta resa dalla Castellani.

Giorgio Salati continua la propria "mission" di mettere Battista al centro delle sue trame, esperimento che quindici anni fa esplose in mano a chi ci provò ma che lo sceneggiatore dimostra di padroneggiare con maggior consapevolezza, e senza mai rendere ridicolo un comprimario come protagonista, anche grazie a un buon dosaggio con gli altri personaggi in scena e ad un plot giustificato. E così Battista e la difficilissima domandissima, al netto del titolo poco attraente, risulta una lettura piacevole e che fila. Buoni i disegni di Luca Usai, con qualche vignetta più che buona.

Topolino e lo sbrogliamento imbrogliato è Vitaliano all'ennesima potenza: un intreccio articolato, tortuoso ma proprio per questo stimolante, al servizio della più classica commedia degli equivoci. Funziona, diverte, intrattiene, anche grazie ai dialoghi in cui emerge la cifra stilistica dell'autore, ma senza le esagerazioni in cui a volte casca quando muove i Paperi. Molto buono il plastico Carlo Limido alle matite.

Infine, Faccini fa il Faccini. Una breve di Paperoga, che più che nel finale (non) a sorpresa vale per la tecnica della "ripresa statica" in cui cambia la sola posizione del protagonista. Non una delle migliori del filotto recente, ma nell'insieme ci sta.

Sazio e soddisfatto, a fine lettura. Bene così!
Andrea "Bramo"

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Garalla

Citazione di: Solomon il 26 Luglio 2017, 17:20:27
Ma Reginella "amica" di Paperino?

LOL.

Non promette bene questo ritorno di fiamma (anzi, ritorno e basta, stando così le cose).
Peccato, perché i disegni della Perissinotto sono semplicemente MAESTOSI.

Forse era meglio lasciarla dove stava, la povera aliena.

Io aspetterei la fine della storia.
Ho letto ciò che Enna e Perissinotto hanno scritto su FB, ma gli sguardi tra i due, il fatto che sono entrambi tormentati lascia intendere ben altro di una profonda amicizia. Quindi godiamoci una storia ben realizzata e scritta e poi vediamo dove parerà e come finirà.