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Topolino - Topic Ufficiale

Aperto da Spider-Bat, 29 Settembre 2009, 00:31:35

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Bramo

Numero di luci e ombre, il #3210, secondo il mio modesto parere.
E le seconde sono più delle prime, purtroppo, nonostante il parterre di autori facesse ben sperare nella qualità media complessiva dell'albo.
Partendo da quanto promuovo, parlo subito della storia d'apertura: Il papero senza passato non è una storia perfetta, alcune "facilonate" narrative come la cornice nella nostra realtà prima di introdurre il "sogno-film" e la scena dell'ospedale minano la coerenza e la scorrevolezza dell'avventura ed è giusto segnalarlo. Ma l'atmosfera, che qui alcuni hanno chiamato noia, altri forzatura, a me ha personalmente affascinato, e mi ha incuriosito a tal punto che spero di riuscire a veder presto il film dal quale la storia è tratta. Non serve sapere perché il Paperino a inizio "film" sia affranto, il lettore in questo modo è sullo stesso piano del protagonista che di lì a poco perderà questo ricordo. Né ha molto senso lamentarsi degli stereotipi in una trama che appare come una sorta di summa del neorealismo e che quindi ricorre a certe dinamiche che si ripetono con poche varianti.
La pressoché totale mancanza di comicità – che pure risulta presente in alcuni scambi – è compensata da una levità di sensazioni e da una malinconia rarissima da trovare nel fumetto Disney, che permeano le tavole e conducono il lettore in una realtà fatta di povertà, tentativi di riscatto sociale e ribellione umana verso le trappole della vita.
Giorgio Cavazzano da par suo si impegna per offrire il suo tratto al meglio del suo stile, infondendo dinamismo e realismo alle emozioni raffigurate sui volti del personaggi e divertendosi a far convivere personaggi di Paperopoli e di Topolinia, in un carosello che ben rappresenta la pluralità di realtà presenti in una situazione del genere. Molto buoni anche gli sfondi, ambientazioni efficaci per la storia narrata.
Non sarà la "storia evento" promossa da Topolino, e forse gode troppo di "luce riflessa" rispetto alla pellicola che omaggia, ma personalmente ho apprezzato, pur con i suoi limiti, questo esperimento.  Una delle prove danesi migliori che ho letto da diversi anni a questa parte.

Soddisfazione parziale per due tra gli sceneggiatori di ultima generazione più promettenti e validi: Vito Stabile è presente con una breve che mi ha convinto poco nell'obiettivo della trama, quel riunire tre brontoloni per eccellenza che possano condividere tra loro i rispettivi motivi di "mugugnamento". È un'idea al tempo stesso inedita ma forse un tantino forzata, che non è riuscita a coinvolgermi del tutto e che anche i disegni di De Pretto non hanno saputo valorizzare al meglio.
Presenta però 2-3 battute e gag visive realmente divertenti, e questo è più di quanto possa dire della maggioranza di brevi topoliniane degli ultimi anni, che di solito più che farmi ridere mi fanno venir voglia di finirle al più presto.

L'Archimede di Pietro Zemelo funziona bene: impianto generale della storia valido, buon uso del personaggio, consapevolezza delle dinamiche, autoironia... tanti elementi che dimostrano un approccio sano e solido di questo tipo di storie. La trama presenta anche tanti equivoci piuttosto divertenti, anche se a una certa appaiono un po' abusati. Inoltre il finale appare... troppo nebuloso. Forse sono io che non riesco a interpretarlo, ma non mi è chiara la "spiegazione" finale sulla soluzione semplice che avrebbe potuto adottare Archimede fin dall'inizio, e sinceramente anche il fatto che un bullone allentato possa causare così tanti guai mi sembra un po' esagerato.

Non riesco invece a salvare Fantomius e Indiana Pipps.
Nel primo caso abbiamo una storia che mischia l'approccio narrativo ormai fin troppo consolidato nella serie con alcune contraddizioni:
Spiacente, ma non sei autorizzato a visualizzare il contenuto degli spoiler.
Perché dover inserire a tutti i costi una citazione a Stranger Things (serie del 2016 ambientata negli anni Ottanta) che nulla c'azzecca con Fantomius e soprattutto col periodo storico degli anni Venti (avendo così dei ragazzini vestiti con abiti anacronistici)?
Tante cose che minano in modo importante il gradimento della storia, senza dover nemmeno scomodare il bisogno di raccontare a tutti i costi, quasi donrosianamente il presunto retroscena del finale della storia di Carl Barks I misteri della cattedrale. Bisogno che non condivido, ma soprassedendo sul gusto personale non trovo che la soluzione ideata dall'autore sia particolarmente convincente, dato che offre un'interpretazione diversa da quella pensata dall'Uomo dei Paperi, che era molto più poetica e significativa.
Anche a livello grafico non sono particolarmente soddisfatto, dal momento che il disegnatore sfoggia un tratto più legnoso del solito, scelta che favorisce la rappresentazione della cattedrale, molto buona, ma che rende così le scene d'azione poco dinamiche.

Per quanto riguarda Indiana Pipps e l'esilarante tesoro dei Ridolones siamo di fronte a una trama ben poco interessante, che banalizza il protagonista e che crea un popolo misterioso dalle caratteristiche ridicole (in tutti i sensi...) e un nuovo avversario di Indiana... che si comporta esattamente come il peggior Kranz. E allora che senso ha? Trama noiosa e dagli sviluppi traballanti. I disegni di Massimo De Vita riflettono tutto ciò, visto che a parte qualche guizzo nelle figure di Topolino, Tip e Tap e Indiana Pipps, per il resto il disegnatore fa il suo dovere senza brillare particolarmente.
Andrea "Bramo"

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Bramo



TOPOLINO 3211

Autori: AA.VV.
14x18,5, B., 160 pp., col.|2.50€
PANINI DISNEY

Gli auguri a Paperino arrivano con una lunga storia a bivi di Bosco e Lucci e l'inizio di una saga stellare di Radice&Turconi in 5 episodi.
Andrea "Bramo"

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Bramo

Ottima apertura, chiusura di tutto rispetto... farcitura poco allettante. Questo, in estrema sintesi, il "menù" del #3211.
Sarà scontato, ma la palma d'oro del numero se la prendono Teresa Radice e Stefano Turconi con Ducks on the road: Verso ovest. In questo primo non ravviso difetti: l'ambientazione particolare, avere tre comprimari in ruoli di primo piano e con qualche differenza rispetto allo standard e soprattutto l'approccio artistico, coerente in tutto e per tutto (caratterizzazione di Paperetta, abbigliamento, onomatopee, contesto storico e musicale... tutto, tra testo e disegni, concorda nella giusta direzione) rendono questa storia evidentemente più solida e curata della media, e anche solo delle altre presenti sul numero.
Certo, a chi non fa impazzire lo stile narrativo e le tematiche tipiche della Radice DOTR non entrerà particolarmente nel cuore, visto che è coerente con il suo modo di scrivere e la sua visione. Anche in Disney, quello che scrive Teresa è sempre molto personale, pur senza sovrastare mai i personaggi che usa, semmai avvicinandoli a sé in modo sano. Così accade anche qui. Ottima la scelta dei '70, ottimo il filo rosso della musica e ottimi i disegni di Stefano, che si rivelano come sempre plastici, dinamici, animati e vivi, specie nelle espressioni dei personaggi, in particolar modo della spumeggiante Paperetta.
Non vedo l'ora di fare la strada insieme a Paperetta, Paperina e Archimede :)

Pippo e l'inquietante Nyappo è una buona prova di Zemelo, autore davvero promettente che stavolta, a mio avviso, evita di rimanere incastrato in alcuni inghippi che in passato hanno minato la completa riuscita di storie che partivano molto bene. Qui non ho avuto delusioni, lo sceneggiatore riesce a scrivere un racconto che a tratti riesce davvero ad "angosciare" (virgolette d'obbligo, siamo pur sempre su Topolino) il lettore, con un'idea semplice ma uno sviluppo non scontato nei dettagli, che hanno davvero fattola differenza per questa avventura. L'animaletto inquietante del titolo viene valorizzato anche dai disegni di Zanchi, che nelle prime 3-4 tavole non mi ha convinto per poi riscattarsi nelle successive, sia per il design dello Nyappo sia per alcune tavole davvero ispirate (le vignette con Pippo spaventato, le pagine sotto la pioggia come la stupenda 152, quasi ansiogena).

E poi... basta. La storia a bivi di Paperino ha una trama urbana piuttosto povera indipendentemente dal percorso che si intraprende, mentre della breve di Indiana Pipps e di quella sull'indagine di Basettoni-Manetta-Rock sinceramente non ho nulla da dire, se non che la prima è un concentrato di cliché sul personaggio e la seconda un giallo così didascalico che perfino io ho capito subito chi fosse il colpevole.
Passiamo oltre.
Andrea "Bramo"

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Bramo



TOPOLINO 3212

Autori: AA.VV.
14x18,5, B., 160 pp., col.|2.50€
PANINI DISNEY

Avventure on the road realizzate da Radice&Turconi ambientate negli anni '70 per un inedito trio: Paperetta, Archimede e Paperina. In più: una sorpresa musicale!
Andrea "Bramo"

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Bramo

Ducks on the road prosegue assai bene, con un episodio brioso e movimentato, davvero ricco di spunti. Si potrebbe osservare che di fatto più che una trama unitaria Sultani dello swing offre una serie di tappe che Paperetta, Paperina e Archimede, insieme ai due musicisti incontrati sulla strada, affrontano in Oklahoma (prima alla fattoria, poi al locale con sala concerti, poi al supermarket, poi con gli hippies che fanno il sit-in), e tutte con esito analogo... ma proprio qui sta la peculiarità dell'episodio e presumibilmente della serie nel suo complesso. La macrotrama è quella aperta nella prima puntata e che terminerà nell'ultima, in mezzo abbiamo i passaggi intermedi con tutti gli imprevisti di viaggio possibili. Tutto quel che ha da offrire un vero e proprio road-trip!
C'è tanta musica, tanta allegria e tanti colori. La struttura "a ripetizione" è funzionale e diverte molto, alcune scene sono già entrate nella mia memoria (la sequenza con gli hippies ma anche il concerto dietro alla rete di sicurezza, che tanto ricorda The Blues Brothers) e Paperetta è ancora la star assoluta, con il suo temperamento travolgente e la sua esuberanza senza freni.
Onore al merito a Teresa Radice, quindi, ma anche a Stefano Turconi che si sbizzarrisce nel disegnare ampi spazi a far da panorama e svariate varianti estetiche per i tanti personaggi incontrati in questa storia, tutti con fattezze diverse e peculiari anche quando si tratta di paperi.

Per quanto riguarda il resto del numero, il Diciottesimo Milione è simpatico, la brevissima di Indiana Pipps scorre via senza lasciare granché (ma Lucci torna in forma con buone tavole), Paperino, Paperoga e il grano arcobaleno è una classica (che più classica non si può) storia della P.I.A., con tutti i pro (pochi) e contro (tanti) del caso e con un cattivo non proprio accattivante e infine Topolino e il giallo monocromo vorrebbe rinverdire i fasti dei tipici casi di Topolino, offrendo però uno sviluppo zoppiccante, con un protagonista fin troppo fallace, comprimari poco interessanti e una risoluzione affrettata e poco convincente (il ricorrere in extremis a
Spiacente, ma non sei autorizzato a visualizzare il contenuto degli spoiler.
lascia alquanto perplessi, così come la spiegazione del piano criminoso, piuttosto confusa).

Da ultimo... carina l'intervista a Tiziano Ferro, simpatiche le tavole autoconclusive che d'altro canto non hanno altro scopo se non accompagnare l'intervista stessa.
Andrea "Bramo"

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DrHouse92

E anche Tiziano è stato Paperinizzato :D



SisselMarston

#771
Domanda per Bramo.
Ma "Le storie della Baia" hanno una continuity, mini-trame portate avanti e cose cosi ? Credo di no, anche perché da piccino qualcuna ne ho letta e non mi ricordo niente del genere, ma meglio chiedere per sicurezza :asd:
Giusto per decidere se prendere il secondo volume della Definitive Collection che uscirà a breve, in generale dici che ne vale la pena ?  :ahsisi:
Il fatto è che da una parte sono curioso per queste storie, dall'altra mi ritorna in mente la penultima della serie, quella a bivi e mi sale la nausea, perché adesso solo a pensare a storie a bivi e cose cosi mi sale un'urticaria che non riesco neanche a spiegare, troppo bambinesche o "ludica" per i miei gusti cose del genere ormai :asd:

Per il momento sono quasi sicuro di prendere C'era una Volta in America che sicuramente mi incuriosisce di più, sopratutto per la sua natura di saga :sisi:


P.S. Scusate se ho sbagliato topic nel caso  :(

Bramo

Sono passati anni da quando le ho lette, ma a memoria direi di no... 0 meglio, mi pare che una labile continuity ci fosse nei primi 7 episodi, per poi essere accantonata. Il titolo della settima storia (La resa dei conti) è in effetti già indicativo in tal senso. Era come una miniserie (le prime 7 avventure sono uscite una settimana dietro l'altra su Topolino) in cui in ogni puntata c'era memoria di quanto avvenuto nella precedente, soprattutto per l'evoluzione e il ruolo dei personaggi. Ciò detto, se uno leggeva solo la quarta storia capiva tutto benissimo e se la godeva comunque.
Dall'ottava storia la struttura si fa senz'altro più libera.
Vedi tu, quindi: Le storie della baia è una serie molto buona con un cast interessante, ambientazione magnifica e un protagonista valido e che si è visto poco in altre storie, ma inevitabilmente da metà in poi si perde un po', a mio avviso.

C'era una volta in America invece la consiglio senza se e senza ma.

Ad ogni modo sì, siamo nel topic sbagliato, ma poco male ;) Al limite qualche moderatore sposta nel topic della serie ;)
Andrea "Bramo"

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Bramo



TOPOLINO 3213

Autori: AA.VV.
14x18,5, B., 160 pp., col.|2.50€
PANINI DISNEY

Il 21 giugno comincia l'estate, soprattutto quella a tutta risata del Topo. Si parte con una storia scritta da Sio dal titolo "Baking Bread": vi ricorda qualcosa?
[NdB: la descrizione del sito Panini non è aggirornata, il titolo è in realtà stato modificato in Operazione Bluguette. Ah, e ovviamente c'è anche la terza parte della lunga avventura di Radice/Turconi Ducks on the road ;) ]
Andrea "Bramo"

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Arkham Knight

Giuro vorrei l'immortalità per rileggere i 500 e oltre topolino che ho. E continuerei ad abbonarmi   :asd:

EMC2

Citazione di: Cyclops il 22 Giugno 2017, 18:25:56
Giuro vorrei l'immortalità per rileggere i 500 e oltre topolino che ho. E continuerei ad abbonarmi   :asd:

Dai ne basta uno al giorno, e togliendo impegni o altro, nel giro di 2-3 anni li hai riletti tutti :ahsisi:

Whenever I entered the Speed Force, I knew that I still had an anchor to the real world.






A love like a lightning rod. I could always find my way back to her ..
find my way home ...
so long as our bond wasn't broken


Bramo

Un buon numero, nel complesso.
Albergo Calisota prosegue bene Ducks on the road: delle tre puntate finora apparse è probabilmente la più debole a livello di struttura, dal momento che la trama imbastita da Teresa Radice, in sé e per sé, non offre idee particolarmente affascinanti. Ma la resa sempre ottima e coinvolgente del trio di protagonisti e la doppia citazione "alberghiera" (sia alla Hotel California degli Eagle che all'Overlook Hotel di Shining) rendono comunque più che gradevole la storia, anche grazie agli ottimi disegni di Stefano Turconi.
Insomma, encomiabile portare le influenze del rock anni Settanta e le atmosfere di certo cinema, ma forse questo episodio vive un po' troppo in funzione delle citazioni.
Non condivido i dubbi sul suo essere "staccato" dal resto dell'avventura: è una storia di viaggio, e lo dice il titolo stesso: gli autori stanno semplicemente rispettando la struttura di un racconto di questo tipo, dove ogni tappa fa storia a sé.

Divertente la storia di Sio e Nicola Tosolini: il plot base con Nonna Papera affarista per contrastare Paperone, salvo poi stufarsi, non è il massimo ma l'autore riesce a renderlo brioso e vivace con riferimenti azzeccati a Internet e alla contemporaneità, e riuscendo anche a utilizzare Ciccio in maniera più attiva e sensata della media che tocca a questo personaggio. Qui Ciccio in qualche modo è addirittura motore dell'intreccio e rimane all'interno dello sviluppo con un suo perché. Non è da tutti, anzi.
È forse la prova più matura su Topolino e più vicina allo standard disneyano, per Sio: e se l'è cavata bene.
Buoni i disegni di Tosolini.

Enrico Faccini ha portato su Topolino la pantomina della comica muta con la sua Blues!. A fumetti. Non era facile, e capisco che l'esperimento possa aver lasciato perplesso qualcuno. Io personalmente non posso che levarmi il cappello di fronte a un uso così magistrale e consapevole del mezzo fumettistico, che dimostra le grandi qualità di questo autore che, anche fuor di Disney potrebbe fare grandi cose nell'ambito del fumetto umoristico.

A 'sto giro ho gradito, insolitamente, anche la storia danese di turno. Paperino e il codice condiviso si basa sull'intelligente idea di un codice numerico diviso tra più persone che Paperino deve riunire per poter aiutare lo Zione. Il risultato è un'avventura che tiene desta l'attenzione, che strappa qualche risata e che offre un buonissimo Donald. Anche Massimo Fecchi offre una prova di tutto rispetto.

La storia meno riuscita è Gambadilegno e l'improbabile colpo impossibile: divertenti le interazioni "spietate" tra Gamba e Sgrinfia, ma a un certo punto risultano troppo insistite e spezzano così i dialoghi, l'azione e la credibilità.
La trama non è nulla di che, abbastanza prevedibile.
Andrea "Bramo"

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Professor Zoom

Citazione di: Cyclops il 22 Giugno 2017, 18:25:56
Giuro vorrei l'immortalità per rileggere i 500 e oltre topolino che ho. E continuerei ad abbonarmi   :asd:
Io tra quelli miei e quelli di mia madre ne ho oltre 1500 e ho pure disdetto l'abbonamento. :look:
E potessi recupererei pure gli altri 1500. :asd:

Arkham Knight

Il problema emc2 è che seguo tante cose oltre ad altri svaghi, lavoro e dolce metà, quindi già incastrare tutto è difficoltoso. Diciamo che una vita non basta, speriamo nel dopo ahah.
Prof fantastico 1500 addirittura, chi è nato con i topolino non smetterà mai.

EMC2

Citazione di: Cyclops il 22 Giugno 2017, 23:28:51
Il problema emc2 è che seguo tante cose oltre ad altri svaghi, lavoro e dolce metà, quindi già incastrare tutto è difficoltoso. Diciamo che una vita non basta, speriamo nel dopo ahah.
Prof fantastico 1500 addirittura, chi è nato con i topolino non smetterà mai.

Eh ti capisco, io ho in libreria fumetti comprati 5 anni fa e ancora in lista di lettura :sisi:

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