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Topolino - Topic Ufficiale

Aperto da Spider-Bat, 29 Settembre 2009, 00:31:35

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Bramo

Topolino #2990



Un Casty divertente e divertito è lo stimolo a comprare il numero odierno del "Topo".Topolino e l'Operazione A.S.S.O. è infatti una storia che si allontana dai toni di grande avventura, di indagini intriganti o da esperimenti particolari, per creare invece un'atmosfera quasi da storia classica dei decenni scorsi, un'avventura in cui Topolino e Pippo devono affrontare una missione con molte gag e senza particolari pretese. Casty ne approfitta per tratteggiare un Pippo in (sgangherata) versione di 007 e con gli aggeggi di uno dei suoi bis-bis e per scrivere una storia leggera, molto movimentata e on the road, senza rinunciare comunque ad una piccola sorpresa finale che spiazza chi si aspettava il colpo di scena telefonatissimo. I disegni di Massimo De Vita sono particolarmente adatti al tenore della trama, visto che il tratto dinamica del Maestro si confà perfettamente a quanto vivono i due protagonisti.
Non è certo uno dei migliori lavori castyani, ma abbiamo comunque per le mani una simpatica avventura che ne approfitta per prendere anche bonariamente in giro i cliché delle spy-story.

Zio Paperone e l'Inarrestabile Avanzata Monetaria (Petrucha/Fecchi) chiude l'albo, ed è la straniera di turno, ancora una volta disegnata dalla nostra "matita in fuga". Dal punto di vista grafico niente da eccepire, sono lontane le performance non entusiasmanti della storia olimpica di un paio di settimane fa e abbiamo tavole di tutto rispetto. E la trama, per quanto un pelino assurda, si fa gustare con un certo interesse, e devo dire che pur avendo un'idea di base un po' sgangherata riesce a gestirla bene nel suo sviluppo.

Sul resto, ben poco da dire: la storia di Umperio Bogarto e Paperino è carina, ma niente più, quella di Ciccio è non classificabile per durata e inconcludenza mentre quella di Gastone ad opera di Panaro è ibrida, contenendo idee buone miste a cose poco originali o ad altre gestite non proprio ottimamente. A peggiorare le cose i disegni della Migheli, che continua un'involuzione nel suo stile iniziata ormai da tempo, che ha trasformato un tratto curioso e interessante per l'approccio usato in un tipo di disegno troppo deformed e poco attirevole.
Tra le rubriche spicca quella interessantissima sulla stampa in 3D! Bello il nuovo pezzo su Oz, mentre l'intervista doppia alle due spie Pippo/DoubleDuck non è niente di che.
Andrea "Bramo"

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Tek

Che dire, Bramo ha già detto tutto. Anche io ho letto, proprio stamattina, il nuovo Topolino, incuriosito dalla storia di Casty. Una storia molto più cartoon che fumetto, ma che comunque si legge e la si apprezza. Certo, urlo a gran voce il ritorno del Casty seriale, ma anche così va bene. Disegni di De Vita come sempre al top.  :D

Bramo

Topolino #2992



Dai, un numero con Faraci lo si compra sempre! Specie considerando che le sue incursioni disneyane recenti sono limitatissime.
Con Topolino e Gambadilegno in: La Lunga Fuga, disegnata dal bravo Marco Gervasio, l'esito finale l'ho trovato meno brillante e convincente di quanto avvenuto poche settimane fa con la storia di Jack Due Di Cuori. Ciò non toglie il fatto che la storia è comunque valida, trasportando i protagonisti in un setting differente da solito per farli vivere come novelli Ulisse. L'avventura si presenta simpatica, non priva di quell'impronta deliziosamente faraciana che si riscontra in alcuni dialoghi e in certe situazioni, ma forse i riferimenti ai temi dell'Odissea come il ritorno e l'inganno non colpiscono come potrebbero fare, e la storia intrattiene senza sfondare davvero. La presenza di Giuseppe Tubi e della sua banda, ad ogni modo, è un tocco di stile non indifferente, di cui l'autore non abusa ma utilizza in favore della trama imbastita. Proprio per Tubi e compari Gervasio sfoggia uno stile aderente a quello di Gottfredson, restituendoci un'ottima prova che va a toccare anche gli altri personaggi della storia e gli ambienti, in una nuova dimostrazione del suo talento.
A impreziosire la storia-timone del numero, l'introduzione filosofica del competente Prof. Giulio Giorello e l'articolo sullo spettacolo teatrale Odyssey, che alzano in maniera interessante il livello qualitativo del "Topo".

Un'altra storia che sulla carta poteva essere definita "di peso" non raggiunge le vette che poteva invece violare: Le Giovani Marmotte e l'Oasi Contesa (Gagnor/Gottardo) è una storia che parla di guerra, di paesi orientali che lottano per il possesso di una terra, di bieco giornalismo di guerra e di "assurdità da adulti" piuttosto gravi. Ottima idea usare le GM per parlare di questi temi, e apprezzo anche l'utilizzo dell'ironia gagnoresca pure in un contesto del genere, utile per far risaltare certe cose in modo incisivo... ma qualcosa si ingrippa nel meccanismo, e al netto delle risatone che mi sono fatto per il dialetto lombardo/torinese sfoggiato dai leader dei paesi belligeranti, mi è restato poco di una storia che, per il tema affrontato, avrebbe dovuto invece incidere maggiormente nella mente del lettore. Ne è risultata invece una storia abbastanza buona e poco altro. Peccato. Molto buoni di disegni di Gottardo.

Il resto del numero offre il terzo episodio della saga dei trofei di Panaro, che prosegue con i suoi alti e bassi già rilevati nelle precedente puntate, una storia alquanto trascurabile con Gastone protagonista e una storia con Minni e Clarabella dalle venature assurde e poco coinvolgente. 
Andrea "Bramo"

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Bramo

Topolino #2994



C'è un "Topolino" bello, in edicola.
Bello e importante. Per diversi motivi.
C'è la storia di apertura, cui è anche dedicata la copertina. Sto parlando di Topolino e la Promessa del Gatto (Camilleri/Artibani/Cavazzano/Andolfo), che mi ha fatto pensare a quando giustificavo alcune scelte "strategiche" operate dalla redazione negli scorsi anni, in cui si paperizzava o topolinizzava qualunque vip, discutibile o meno che fosse. I risultati spesso erano modesti, poco entusiasmanti, e il tutto aveva il sapore di una marchetta e poco altro. Ma il fatto di aver realizzato una storia con la versione disneyana di quel cantante/calciatore/attore/personaggio televisivo avrebbe portato pubblicità al settimanale, si sarebbe parlato di quella storia al telegiornale, sui quotidiani, e la fama dei Topolino ne avrebbe guadagnato.
Francesco Artibani, oggi, mi ha dimostrato che si può realizzare una storia Disney a fumetti capace di far parlare di sé al di fuori del soliti circolino ristretto andando a toccare un "vip" di un certo livello e prendendo in prestito una sua creatura per realizzare una storia dalla qualità davvero alta e significativa. Ecco il grande segreto, che segreto in fondo non era, ecco l'errore di valutazione che facevo, da pseudo-comunicatore: andare a pescare nel "basso", nel commerciale-a-tutti-i-costi con un fumetto al servizio del vip di turno non è l'unica via, si può decidere anche di ricercare "testimonial" di un certo spessore, non per questo meno amati e celebri nel nostro Paese, realizzando un'avventura che sia valida di per sé, dotata di un quid in più e di qualche strizzatina d'occhi grazie alla contaminazione pop.
Artibani l'ha capito e l'ha dimostrato con Topalbano e con tutto l'universo dei romanzi di Camilleri trasposto in "Topolino": La Promessa del Gatto è un giallo ben congegnato, ma è anche una storia non priva della classica e sottile ironia dello sceneggiatore romano, una sceneggiatura che funziona benissimo, un raffinato lavoro di ricerca curiosa applicato alla cultura siciliana e alla scrittura di Camilleri e un omaggio di classe alla narrativa italiana. Tutti pregi che vengono confermati dagli ottimi disegni di un grande Giorgio Cavazzano e dai colori, adeguati, caldi e ricercati di Mirka Andolfo.

C'è il ritorno di Fantomius, dopo il breve ciclo di storie di qualche mese fa, un'ottima idea di quel fan del Paperinik vendicatore che è Marco Gervasio. Silenzio in Sala (Gervasio)  forse è la meno convincente delle storie finora apparse delle Strabilianti Imprese di Fantomius, ma ciò non toglie che rimanga un'avventura affascinante per l'atmosfera e sopra la media per l'utilizzo dei personaggi e l'idea di fondo. Impostare quest'avventura come se fosse un film muto degli anni '20, omaggiando nel contempo icone di quell'ambiente, rende la storia assai gustosa.

C'è l'articolo su Paperman, scritto dal mitico Grrodon (alias Valerio Paccagnella) della Tana del Sollazzo, che dopo le prime collaborazioni con la redazione per l'ambito online e per "Paperinik AppGrade", sbarca sulla testata ammiraglia. Valerio realizza un pezzo che in pochi paragrafi riesce a descrivere in modo preciso e chiaro i due aspetti positivi e importanti del corto animato: la sensibilità che scaturisce dalla trama e l'innovazione nel campo dell'animazione. Un contributo utile e approfondito su un tema di grande interesse.

Basterebbero questi tre elementi a giustificare l'acquisto di uno dei numeri migliori degli ultimi mesi: ma poi c'è anche un lungo pezzo-intervista a Camilleri, collegato alla storia d'apertura ovviamente, c'è una simpatica breve di Bosco e Faccini e l'ennesimo, godibilissimo capitolo di Andiamo al Cinema? (Bosco/Marini) che stavolta si concentra sui film catastrofici. Perfino la storia danese (Paperino e la Ricetta del Coraggio) non è malaccio, per quanto risenta sempre dei problemi narrativi tipici di questa produzione egmontiana (nei vari "Mega 2000" e "3000" che uscivano negli anni addietro, quante volte Paperino e co. sono capitati indietro nel tempo per un motivo o un altro?) risulta una lettura tutt'altro che spiacevole, al netto di alcune ingenuità, e i disegni di Massimo Fecchi aiutano a renderla ancora migliore.
Andrea "Bramo"

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Il Detective Oscuro


E' tutto pronto per il Napoli COMICON, il Salone Internazionale del Fumetto (15^ edizione, dal
25 al 28 aprile, Mostra d'Oltremare).


Come già annunciato, The Walt Disney Company – Italia ha annunciato una grande iniziativa culturale ed editoriale: una mostra e un libro dedicate a Topolino, lo storico settimanale che ha raggiunto il traguardo dei 3000 numeri. La mostra è stata intitolata Magica Disney - 3000 volte Topolino ed allo stesso modo il saggio che la accompagna, opera edita proprio da COMICON Edizioni, costruita attraverso i contributi di numerosi scrittori e giornalisti, fra i quali Luca Boschi, Pier Luigi Gaspa, Alberto Becattini, Andrea Sani, Stefano Priarone, Nunziante Valoroso, Leonardo Gori, Matteo Sonz, Andrea Mazzotta, Federico Fiecconi, Loris Cantarelli, Tito Faraci, e contenente gli omaggi di maestri quali Vittorio Giardino, Lorenzo Mattotti, Leo Ortolani, Tanino Liberatore.

Il saggio è stato creato per dar visibilità alla vita storico-editoriale di Topolino e dei suoi personaggi, attraverso una analisi puntuale sugli universi di Topolinia e Paperopoli, mettendo in evidenza il contributo dei grandi Maestri disneyani della Nona Arte, e trattando il valore e l'ampiezza del fenomeno del collezionismo. Comicon ha preparato un volume da ben 240 pagine, utile per studiare la fenomenologia del mondo Disney nel costume e nella società del nostro paese. Magica Disney 3000 volte Topolino sarà distribuito in tutte le librerie successivamente all'apertura della mostra!

Il primo numero del settimanale di Topolino risale al 31 dicembre nel 1932 (pubblicato inizialmente da Nerbini), ma già nel marzo del 1930 la Disney aveva compiuto i suoi primi passi in Italia sulle pagine de "L'illustrazione del Popolo". Successivamente la testata è stata a lungo pubblicata da Mondadori e in seguito da The Walt Disney Company Italia. Insomma, ottant'anni di storia del fumetto che potete ripercorrere grazie ad un volume che festeggia il numero Tremila. Magica Disney - 3000 volte Topolino è un libro curato da Luca Boschi, considerato uno dei massimi esperti di fumetto disneyano al mondo.

Scheda tecnica:

Collana: I Libri di COMICON
240 pagine, col
19×26 cm, brossurato con alette
ISBN 9788898049066
Prezzo 22,00 EUR

fonte Comicsblog
Signore. Signori. Avete mangiato bene. Avete divorato le ricchezze di Gotham.
La sua anima. Il banchetto è quasi finito.
D'ora in poi...nessuno di voi è al sicuro

Garalla

Topolino 2996


Nell'ultimo Topo, che uscirà Mercoledì, ci saranno 3 storie che, a mio parere, vale la pena leggere.
La prima, e più lunga, "Paperinik e il castello dei segreti" si rifà ad una vecchia storia, ma fruibile anche senza conoscerla. Un buon mystery/investigativo, come non se ne leggono più di tanto in casa Disney da tanto tempo.
Inoltre vede esordire, in una storia lunga, Stefano Zanchi, disegnatore 22enne dal buonissimo talento.
"Paperino e il crollo di Zio Paperone" invece è la prima fatica di Vito Stabile, utente come me del Papersera. Pur con alcune ingenuità dovuta alla poca esperienza, la storia scorre via bene ed è molto piacevole da leggere.
E poi "Topolino Uno di Noi", un soggetto di Faraci, sceneggiato da Jacopo Cirilli, trentenne, altro astro nascente in casa disney. Storia che lancia un monito importante e che potrebbe definirsi un manifesto di chi è Topolino oggi, a 4 numeri dal 3000! Storia che tra 4 numeri avrebbe avuto forse più senso, e che entra di prepotenza tra le migliori storie su Topolino che io abbia mai letto negli ultimi anni che pecca, forse, di un contesto storico preciso(20-30 anni fa questa storia non avrebbe senso, e spero che neanche in futuro ce l'abbia). Per cui, lo grido anche io "Topolino Uno di Noi!"

Che dire la Disney investe sui giovani e se i risultati sono quelli di questo numero direi che fa più che bene! Se non fossi abbonato dopo questo numero mi abbonerei!

Tek

Anche io sono abbonato, e questo numero lo aspetto con ansia. Il personaggio di Paperinik lo adoro, anche se non sono molte le "grandi" storie del topo con questo personaggio, attualmente.

Bramo

Topolino #2996

Non è facile commentare questo numero di Topolino, per me. Né banale.
Non sto parlando di qualità, di valore, di eccellenza. Per quanto nel suo insieme questo numero del "Topo" confermi il trend sempre più positivo che la testata ha ormai fissato da molti mesi a questa parte, è inutile fingere che per me il cuore dell'albo non sia la storia Paperino e il crollo di Zio Paperone, scritta dal mio amico Vito Stabile e disegnata da Maurizio Amendola. Vito è utente della Tana del Sollazzo e del forum del Papersera, l'ho conosciuto in quei web-luoghi per poi ritrovarmi non poche volte a frequentarlo anche nella real life. È quindi grande il mio orgoglio e la mia partecipazione nel trovare su Topolino una storia firmata da lui :)
Il commento di questo numero è arduo perché è soprattutto la storia di un risultato, ottenuto con grande impegno e pazienza, coltivato con passione e che alla fine si è concretizzato in qualcosa di tangibile, in qualcosa che assomiglia ad un sogno divenuto realtà: una propria storia pubblicata su una rivista che per una settimana rimane a disposizione in tutte le migliaia di edicole diffuse per l'Italia, una storia che verrà letta da centinaia di persone, e che in futuro verrà tradotta e ristampata. Come già Grrodon - altro utente dei due forum sopracitati e altro amico -  due settimane fa, che con il suo articolo su Paperman rappresentava un primo significativo esempio di come la competenza e la bravura pagano chi è in grado di dimostrare le proprie qualità, Vito adesso ne è la conferma, e non stento a dire che questi due episodi creano un precedente importante e a cui guardare con soddisfazione e gioia.
Ma questo risultato, importante e lodevole di per sé, non chiarisce ancora il giudizio che si può dare su questa opera prima: mi sono fermato molto a pensare cosa e come scrivere sulla storia per riuscire ad essere equilibrato, intellettualmente onesto e soprattutto chiaro nelle impressioni che ne ho ricavato. Poi ho scelto la via più semplice, quella che mi riesce meglio e che cerco di utilizzare ogni volta, cioè scrivere con tutta la serenità possibile quello che penso: e con questa serenità dico che il crollo è una storia davvero molto buona, un esordio di ottima fattura che rivela l'urgenza narrativa del buon Vito.
Tutto perfetto, dunque? Be', no, ne ha da mangiare di minestra :P Alcune ingenuità emergono nella sceneggiatura, per esempio appare troppo repentina la "resurrezione" di Paperone quando tutto torna al proprio posto, senza nemmeno sincerarsi sulle prime del come, e anche l'idea stessa della scommessona appare un po' esagerata, visto che è stata lanciata da Rockerduck come idea estemporanea e non premeditata. Ma sono nei che col tempo e l'esperienza verranno sicuramente cancellati, e  guardando il resto della storia ci si accorge che di motivi per stare tranquilli ce ne sono eccome. L'urgenza narrativa a cui accennavo prima si ritrova nelle splendide due tavole finali, figlie di quel modo poetico e romantico di vedere i personaggi Disney che è un po' marchio di fabbrica, in tempi recenti, di Teresa Radice; ma anche nell'uso dei due personaggi principali, l'amato Paperone e Paperino.
È interessante l'idea di Vito, che prende il personaggio di finzione che più ama e più lo ha formato e decide di buttarlo a terra, di fargli conoscere una crisi come poche nella sua carriera. Assolutamente lontano dal classico concetto di fan-fiction, rischio da mettere in conto quando un esordiente è un appassionato, l'autore resiste alla tentazione di rendere il suo eroe un figo o di esaltarne le caratteristiche che, pure coerentemente con quello che il personaggio è stato negli anni, avrebbero configurato Paperone come protagonista assoluto della storia. Decide invece di mostrarne i lati più ambigui e nascosti, e quindi oltre all'affetto che prova per i propri cari e per Paperino in particolare, ecco la vanagloria, la consapevolezza del "I'm cool and I know it", e il bisogno di dimostrarlo senza cedere a compromessi, anche cadendo rovinosamente. Certo, Don Rosa e tanti altri ci hanno dimostrato che Paperone quando cade si rialza, ma... Paperone è umano, ce lo dicono quegli stessi autori e ne è sempre stato convinto Vito. E allora è perfettamente logico che Paperone possa prendere ogni tanto una bastonata tale da non farcela da solo, qualcosa che gli ricordi che deve contare anche sull'aiuto degli altri, anche senza chiederlo. Qui entra in scena un buonissimo Paperino, il cui difetto è forse quello di fare quello che fa in modo troppo "automatico", rispetto ad una delle sue visioni più classiche. Eppure, il difetto è anche la forza di questa caratterizzazione, che mostra ancora una volta umanità e spirito di sacrificio, credibili in un contesto famigliare reale.
Amendola, da par suo, offre una delle migliori prove in uno scenario che negli ultimi anni aveva visto calare abbastanza la sua media qualitativa, rispetto a 15-20 anni fa, e anche se alcune vignette non sono il massimo (come è ritratta Nonna Papera?), in generale abbiamo una prova accettabile, per una storia che va a toccare subito, alla prima sceneggiatura pubblicata, temi delicati riguardo i caratteri di due protagonisti assoluti del cast disneyano visti in modo più approfondito del solito, senza per questo snaturarli.
Menzione d'onore per la tavola-prologo che introduce un evento shock per poi fare rewind e spiegarlo.

A proposito di analisi delle caratteristiche classiche dei personaggi, arriva un altro giovane sceneggiatore, supportato dal soggetto di un navigatissimo Tito Faraci, che sceneggia una storia che torna ancora una volta sul tema di "Topolino perfettino". Faraci stesso, ma anche Artibani e Casty da metà anni '90 in poi hanno cercato di scardinare in diversi modi questa corruzione nell'interpretazione del personaggio simbolo della Casa Madre, con polizieschi scritti bene e non stereotipati, con un Topolino che torna alle origini gottfredsoniane e scarpiane, con avventure che rendono il personaggio umano e non infallibile. Dopo tanti anni, ancora non ho capito se Tito ritiene di essere riuscito nel compito che si era prefissato, ad ogni modo questa Topolino uno di noi (Faraci-Cirillo/Palazzi) è quasi una summa di questa operazione, o un lascito all'allievo Cirillo, che trova il suo significato vero e profondo nella tavola finale con la soluzione del mistero. È una storia geniale e davvero importante per la connotazione del protagonista, e chi ritiene che Topolino ne esca snaturato non ha capito il vero senso della storia che, metafumettisticamente, è uno dei significati della campagna di sensibilizzazione verso Mickey Mouse attuata da Faraci stesso. Il titolo, da concepire rigorosamente come coro da stadio :P , dice tutto in fondo, è un desiderio inespresso, è una speranza difficilmente ripagata, è allo stesso tempo una speranza e una riflessione. Storia bella, molto bella davvero.
Molto bravo Palazzi, molto apprezzabile la citazione ai Mercoledì di Pippo :)
In tutto questo, anche la storia in due tempi che apre il numero è davvero apprezzabile. Carlo Panaro prende in mano Paperinik e cita direttamente un classico martiniano tra le primissime storie del Vendicatore, Paperinik e il Castello delle Tre Torri, ristampata da poco sull'APPGrade (sinergia!!! :P ): il risultato è Paperinik e il Castello dei Segreti, disegnata in modo davvero buono dal giovane 22enne (quando gli autori iniziano ad avere meno dei miei anni, è tempo di iniziare a sentirsi vecchi :P ) Stefano Zanchi, che si becca meritatamente anche un articolo di approfondimento. La storia è un buon giallo, dove Panaro tira fuori una sceneggiatura pulita e lineare che però ben si confà al tipo di trama e di genere dell'avventura, ci restituisce un Paperinik eroe molto classico - nel senso positivo del termine - e sforna una delle sue storie migliori degli ultimi tempi. Complimenti a entrambi gli autori.

Ottima la cover, ottimo l'articolo su Iron Man 3, ottimo quello su Napoli Comicon, ottimo il conto alla rovescia per il n. 3000... ottimo un Topolino che sappia davvero essere soddisfacente sotto quasi tutti i punti di vista presentandosi come un magazine completo e appetitoso. :)
Andrea "Bramo"

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Il Detective Oscuro

La copertina del prossimo numero: 3000 !!!!!!

Signore. Signori. Avete mangiato bene. Avete divorato le ricchezze di Gotham.
La sua anima. Il banchetto è quasi finito.
D'ora in poi...nessuno di voi è al sicuro

DarioJoke89

Citazione di: Il Detective Oscuro il 08 Maggio 2013, 13:12:55
La copertina del prossimo numero: 3000 !!!!!!
PRenotatissimo!!!!!! :D :D :D

INvece per chi è anche appassionato di calcio , avete visto che spettacolo quella del 2999??


Domani vado a prenderlo :) :)

Azrael

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Fedele all'Ordine di Saint Dumas e al Pipistrello
Combatteremo le idee con idee migliori

DarioJoke89

Citazione di: Azrael il 16 Maggio 2013, 22:33:58
Citazione di: Il Detective Oscuro il 08 Maggio 2013, 13:12:55
La copertina del prossimo numero: 3000 !!!!!!



E' già uscito?

Settimana prossima  :) in teoria mercoledi

Azrael

Ottimo, allora lo prendo vista l'occasione  ^_^
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DarioJoke89

Citazione di: Azrael il 16 Maggio 2013, 22:36:28
Ottimo, allora lo prendo vista l'occasione  ^_^

dà molto valore alla libreria :up: :up: :up: :up: :up: :up: :up:
io avevo preso anche  il 2500 e 2000 
... per gli altri ( 1500 - 1000 - 500 - 100) devo essere pronto psicologicamente ed economicamente :D

Il Detective Oscuro

Signore. Signori. Avete mangiato bene. Avete divorato le ricchezze di Gotham.
La sua anima. Il banchetto è quasi finito.
D'ora in poi...nessuno di voi è al sicuro