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Arkham Asylum: Follia - di Sam Kieth

Aperto da Azrael, 01 Giugno 2011, 14:44:17

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Azrael



Arkham Asylum: Follia

Edizione originale: Arkham Asylum: Madness USA
Testi: Sam Kieth
Disegni: Sam Kieth
Formato: Libro cartonato, 104 pp., a colori.
Prezzo: 13,95 €
   
Avete appena trascorso ventiquattr'ore nella casa stregata dei matti da legare. Non c'è via di scampo. C'è solo follia.

È la casa sulla collina stregata. L'ultima casa sulla sinistra. È il luogo che i nemici più pericolosi e psicotici di Batman chiamano "casa" e siete stati invitati a trascorrere ventiquattr'ore tra quelle  mura. Benvenuti ad Arkham Asylum: Follia, cento pagine in cui i lettori percorreranno quei corridoi tra infermiere, medici, guardie e detenuti. Ci vuole una persona speciale, per farsi mandare laggiù, non importa da che lato della legge ci si trovi o che lavoro si faccia. Perché quando si avvicina la mezzanotte, ogni speranza viene abbandonata e prigionieri e dipendenti aspettano il giorno con la stessa ansia... temendo di impazzire ancora di più. Pregate di uscirne prima delle tenebre. Pregate di uscirne prima che finisca il vostro turno. Pregate di non impazzire. 


Sul nostro sito la recensione del Cappellaio Matto
La Recensione Scritta da Paolo Sammati
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Azrael

Dalla Planeta :

CitazioneArkham Asylum: Follia

Arkham era l'unico dei quattro progetti che ho finito per DC Comics, inclusi Batman Confidential, i libri di Lobo con Scott Ian e un progetto cartonato, Batman Cappellaio Matto che ha scritto Bruce Jones e che ho iniziato per primo ma che probabilmente sarà pubblicato per ultimo. Arkham è stato l'ultimo progetto che ho disegnato ed è diventato quello più ambizioso, anche con materiale dipinto, e lungo, 97 pagine, nonché un'elaborata e complessa collaborazione con l'editor Mike Siglain. Spesso scherzo sul fatto che Mike dovrebbe farsi accreditare come co-sceneggiatore per la forte visione che ha dato della Casa Stregata in questo libro. Mi ha dato più libertà di chiunque altro con cui abbia lavorato, mi ha anche spinto ad "andare lontano" artisticamente e creativamente.

Il fenomenale contributo del coloristi Dave Stewart e Michelle Madsen non può non essere menzionato. Comunque, per quanto riguarda me, sono soprattutto... soddisfatto della maggior parte delle cose che ho scritto e disegnato; le tecniche che ho usato, più collage, computer e foto manipolazione che si scontra con la pittura a mano, sono mescolate al meglio. Il problema con l'arte digitale sembra esserci quando cerca di attirare attenzione su di sé. Fin dall'inizio ho provato a non nascondere il mio stile cartoonesco, unito agli acquerelli o alla pittura a mano con innesti digitali e manipolazione fotografica che danno risultati molto superiori alle mie normali capacità grafiche. Quindi il libro era un esperimento per unire quei due approcci, senza lottare, o distrarre o scusarmi per l'altro. Da questo punto di vista si vedono i limiti della "distrazione digitale", ovvero il rischio che la tecnica prenda il sopravvento sulla storia. In fondo però si può dire lo stesso dei disegni molto dettagliati. Li considero un coraggioso fallimento, un fallimento ambizioso, ma che in fondo non fa che rafforzare il mio desiderio di mostrare acquerelli molto materici nello stile minimalista della pittura giapponese e segni ancora più astratti, l'unica direzione ancora da esplorare dopo tutto il dettaglio meticoloso che ho infuso, con fatica certosina, in questa storia.

Pertanto, Arkham è un vicolo cieco niente affatto spiacevole nella mia carriera. Non solo nel soggetto, la storia dark termina con i personaggi che non solo sono intrappolati ma, soprattutto nel caso di Sabine, si arrendono completamente. È una scelta, un fallimento a cui siamo tutti vulnerabili. Per me è più spaventoso di qualunque quantità di sangue, violenza o strage. Non sono stato capace di nascondere il mio senso dell'umorismo, e Mike mi ha anche incoraggiato, che Dio lo benedica.

Le mie due battute preferite nella storia - be', mia moglie, che trascrive per me i dialoghi ama quella del Joker quando viene trascinato via e si lamenta di non poter vedere il suo programma preferito, mentre il mio momento prediletto è quello in cui lo stesso Joker racconta pacificamente, tutto intento a dipingere il piede mozzato durante la lezione di arte.
Come il Joker, mi sono anche io fatto trasportare nel libro, realizzando a mano i disegni, invecchiandoli a computer, stampandoli e spruzzandoli di vernice rosso "sangue" sulla scatola che avevo accartocciato a mano, il tutto per un effetto che sarebbe apparso solo in poche vignette. Tanto per fare un esempio.

Ho dipinto spesso dalle 6 alle 15 differenti versioni di una pagina, una colossale perdita di tempo, energia e sanità. e dando anche prova che alcune volte fare diverse pagine non da un risultato migliore, ma solo differente. Quando ho dipinto la pagina di Killer Croc all'inizio del libro a pagina 9, ho detto a Siglain: "Non credo di riuscire a fare una migliore splash di Croc" e Mike mi ha detto: "Perché non la usiamo come una splash alla fine del libro, poi lavoraci a tuo modo con degli accenni a Croc, magari con dei riquadri più piccoli". Mi è piaciuto perché ha nascosto il fatto che forse non sarei mai più riuscito a dipingere una soddisfacente pagina di Croc. Ma come per i vecchi scherzi, e le guardie morte, e l'orologio gocciolante, sono diventato ossessivo dal superlavoro e rielaborare e diventare così un artista e una persona peggiore durante questi processi. Alla fine, con l'aiuto di Mike, ho fatto un passo indietro e ho riso e ho avuto compassione di me stesso, così come ne ho avuta per il Joker. Più vecchio. Più lento. Si spera anche più saggio.

Mi guardo invecchiare mentre realizzo questo fumetto e rido di me, della mia follia, del tentativo di iniettare umanità in queste coccolate figure che scriviamo e disegniamo. Volevo che Sabine fosse importante, per il fatto che usa il figlio per sopportare le giornate, volevo che ci importasse di qualcosa, in mezzo a questa bolgia infernale. Luce in mezzo alla follia. Per me, in un certo senso è o una storia dell'orrore per il fatto che getta via la lettera di dimissioni o una prova del sacrificio che è disposta a fare in nome del figlio. Mi spaventa a morte il punto in cui il Joker le chiede perché non se ne vada.

Visivamente, ho provato di tutto e so che la mia assurda visione del Joker e di Batman non è per tutti. Per fortuna editor come Siglain, Marts, Sattler e Dan DiDio sembrano goderci a lasciarmi giocare con i loro personaggi, di tanto in tanto. Poi, come il Joker, vengo ributtato nella mia cella e i personaggi sembrano normali attraverso la gestione più sicura, più sana, di altri autori, con grande sollievo della maggior parte dei fanboy, ne sono certo. Un altro vicolo cieco.
Ma arrivare in fondo a quel vicolo significa anche un'opportunità per qualcuno di nuovo. Di provare qualcosa di diverso. In un certo senso sto dicendo addio ai miei utlimi due anni alla DC, ma ricordate, avevo detto a Siglain che avrei accettato l'incarico di Arkham solo se avessi potuto superare il Joker che avevo ritratto in Batman: Segreti e farlo diverso, infondergli nuova linfa... o morire nel tentativo. Così ho tentato. Forse ho mancato l'obiettivo, ma mi sono divertito, mi ci sono ossessionato e ora finalmente... passo ad altro.
I disegni che vedete in fondo sono versioni crude, non elaborate di alcune cose, avanzi e ritagli, ma la maggior parte delle cose buone è effettivamente finita nella storia.


Sam Kieth


Alcune Tavole:

Spiacente, ma non sei autorizzato a visualizzare il contenuto degli spoiler.

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Green Hankey

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Lucifer

Minchia come disegna ora Kieth rispetto agli anni '80! :o


Better to reign in Hell, than serve in Heav'n

Cappellaio Matto

Ma quel "Batman: Mad Hatter" di Jones che fine ha fatto, per l'appunto?   <_<

Azrael

Citazione di: Cappellaio Matto il 01 Giugno 2011, 15:52:12
Ma quel "Batman: Mad Hatter" di Jones che fine ha fatto, per l'appunto?   <_<

Chi è o cosa è? e cosa centra con questa opera si Kieth?  :unsure:
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Cappellaio Matto

Doveva essere un'opera disegnata proprio da Kieth, come afferma lui stesso ad inizio intervista.

Arkham era l'unico dei quattro progetti che ho finito per DC Comics, inclusi Batman Confidential, i libri di Lobo con Scott Ian e un progetto cartonato, Batman Cappellaio Matto che ha scritto Bruce Jones e che ho iniziato per primo ma che probabilmente sarà pubblicato per ultimo.

Avrebbe dovuto finalmente narrare il primo incontro Batman/Tetch, con le origini segrete del criminale. Altro che Joker.
Ma non ho mai capito se sia una storia in attesa di pubblicazione o se sia andato tutto in malora.

Azrael

Citazione di: Cappellaio Matto il 01 Giugno 2011, 15:58:52
Doveva essere un'opera disegnata proprio da Kieth, come afferma lui stesso ad inizio intervista.

Arkham era l'unico dei quattro progetti che ho finito per DC Comics, inclusi Batman Confidential, i libri di Lobo con Scott Ian e un progetto cartonato, Batman Cappellaio Matto che ha scritto Bruce Jones e che ho iniziato per primo ma che probabilmente sarà pubblicato per ultimo.

Avrebbe dovuto finalmente narrare il primo incontro Batman/Tetch, con le origini segrete del criminale. Altro che Joker.
Ma non ho mai capito se sia una storia in attesa di pubblicazione o se sia andato tutto in malora.

A questo punto penso la seconda  :ahsisi:
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MrDark

Finalmente, pensavo non uscisse più   :batman:

Cappellaio Matto

Citazione di: .:Azrael:. il 01 Giugno 2011, 16:00:02
Citazione di: Cappellaio Matto il 01 Giugno 2011, 15:58:52
Doveva essere un'opera disegnata proprio da Kieth, come afferma lui stesso ad inizio intervista.

Arkham era l'unico dei quattro progetti che ho finito per DC Comics, inclusi Batman Confidential, i libri di Lobo con Scott Ian e un progetto cartonato, Batman Cappellaio Matto che ha scritto Bruce Jones e che ho iniziato per primo ma che probabilmente sarà pubblicato per ultimo.

Avrebbe dovuto finalmente narrare il primo incontro Batman/Tetch, con le origini segrete del criminale. Altro che Joker.
Ma non ho mai capito se sia una storia in attesa di pubblicazione o se sia andato tutto in malora.

A questo punto penso la seconda  :ahsisi:

Lei mi uccide i sogni.
Ma vabbè, mi rifarò con la lettura di questo volume!

Azrael

Citazione di: Cappellaio Matto il 01 Giugno 2011, 16:09:59
Citazione di: .:Azrael:. il 01 Giugno 2011, 16:00:02
Citazione di: Cappellaio Matto il 01 Giugno 2011, 15:58:52
Doveva essere un'opera disegnata proprio da Kieth, come afferma lui stesso ad inizio intervista.

Arkham era l'unico dei quattro progetti che ho finito per DC Comics, inclusi Batman Confidential, i libri di Lobo con Scott Ian e un progetto cartonato, Batman Cappellaio Matto che ha scritto Bruce Jones e che ho iniziato per primo ma che probabilmente sarà pubblicato per ultimo.

Avrebbe dovuto finalmente narrare il primo incontro Batman/Tetch, con le origini segrete del criminale. Altro che Joker.
Ma non ho mai capito se sia una storia in attesa di pubblicazione o se sia andato tutto in malora.

A questo punto penso la seconda  :ahsisi:

Lei mi uccide i sogni.
Ma vabbè, mi rifarò con la lettura di questo volume!

Non era mia intenzione  :lolle:
Chiedo Venia  :cry:
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