Le regole del fidanzamento: una buona storia. Batman è forse un po' messo da parte... fisicamente. Perché se al centro della storia paiono essersi Selina, Talia, Damian e Dick, in realtà tutto quello che fanno e dicono questi personaggi gira intorno al Pipistrello.
Tom King sta portando avanti in maniera multiforme e originale la sua analisi del Cavaliere Oscuro, e coniugare le riflessioni di questa tormentata figura della notte con la sua inedita ricerca della felicità permette dialoghi interessanti e una bella rappresentazione del personaggio.
A discapito della trama, che mai come ora si rivela accessoria:
è senz'altro un tassello che era giusto inserire nel grande mosaico complessivo, ma per il resto succede poco. Lode però al buon duello di spade tra le due donne del "detective" e al dialogo amichevole tra Damian e Dick.
Joelle Jones ha un tratto conturbante che ben si presta all'ambientazione esotica e valorizza l'aspetto e il corpo di Catwoman e della figlia del demone.
Superamici: geniale. Punto. King è uno sceneggiatore di grande talento e con la capacità di approfondire la psiche dei personaggi che scrive, ma non vorrei che ci si dimenticasse il suo talento nell'uso dell'ironia. Si intravede in alcune scene secondarie del suo
Mister Miracle, e si apprezza anche nella sua gestione di Batman (il primo capitolo di
Io sono Bane è divertentissimo), ma è qui che esplode in maniera irrefrenabile. Una storia in due pari dedicata al rapporto tra Batman/Bruce e Superman/Clark, due colleghi, due icone... due amici? Se lo chiedono loro stessi, e mentre il primo capitolo del racconto si concentra su quello che ciascuno dei due pensa dell'altro, fino all'imprevisto incontro, la seconda metà si concentra su
tutto concorre a una situazione quasi surreale, certamente inedita in queste modalità ma assolutamente godibile. E dolce, perché le risate - stavolta in primo piano - veicolano comunque i sempre presenti ragionamenti di King su Batman, il suo ruolo, il suo carattere.
Un gioiellino.