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Pantera Nera - di Ta-Nehisi Coates

Aperto da Azrael, 29 Ottobre 2016, 06:28:53

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Arkin Torsen

Mi sono fermato al quinto. Prima o poi recupererò gli altri.
La miglior vendetta è vivere bene, e stronzate del genere (John Constantine)

Catcher

Citazione di: Arkin Torsen il 07 Aprile 2020, 17:35:13
Personalmente l'ho trovato un bel ciclo, quello dei 5 volumi più La banda. Non ne sono stato entusiasta, però. Buone storie, non capolavori. Per me.
Quoto Arkin, che riassume alla grande il concetto.

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Mordecai Wayne


PANTERA NERA VOLUME 9 - Wakanda senza limiti

Autori: Ta-Nehisi Coates, Daniel Acuña, Ryan Bodenheim
17x26, C., 184 pp., col.|22€
Contiene: Black Panther (2018) #19/25
MARVEL ITALIA

• È stato re, poi uno schiavo, infine un ribelle. ÈPantera Nera, ed è giunto il momento di tornare a casa.
• Si conclude con una saga spettacolare il ciclo di Ta-Nehisi Coates.
• Il pluripremiato giornalista e scrittore racconta l'ultimo scontro tra T'Challa e Killmonger.
• Una storia indimenticabile ricca di guest-star, da Falcon a Miles Morales, da Tempesta a Luke Cage!
Van Helsing: A moment ago, I stumbled upon a most amazing phenomena. Something so incredible, I mistrust my own judgement.
Look!


Mordecai Wayne

Letto il nono volume che chiude la run di Coates su Pantera Nera e lo fa in modo spettacolare con il confronto finale tra T'Challa e N'Jadaka, il conquistatore spaziale che ha costruito un impero intergalattico e che è una versione distorta del simbolo originale di Pantera Nera.
In questa conclusione l'autore mette sotto i riflettori la vera essenza del Wakanda e l'inossidabile legame con un passato fatto di tradizioni e mitologia, a volte piuttosto ingombrante, ma essenziale per il giusto equilibrio di una nazione che altrimenti perderebbe la sua anima a favore del progresso tecnologico, com'è accaduto con l'Impero intergalattico del Wakanda.
Moltissime le guest star presenti in questo ultimo arco narrativo che comprende praticamente tutti gli eroi di colore della Marvel.
Ai disegni si alternano la coppia Bodenheim/Acuna, a cui si aggiunge Steelfreeze che disegna le ultime tavole dell'episodio conclusivo, che garantiscono una resa grafica di assoluto spessore.
Si chiude pertanto qui la run di Coates su Pantera Nera che ha fatto molto parlare di se, sopratutto all'inzio, grazie ad un mix interessante di storie condite da dei sottotesti politici e legati alle tradizioni africane che hanno permesso di aggiornare e svecchiare un personaggio che mai come ora sembra proiettato verso il futuro.
Sono curioso ora di leggere la nuova run di John Ridley che credo non sarà da meno nell'affrontare temi di un certo spessore civile.

Voto: 8.5
Van Helsing: A moment ago, I stumbled upon a most amazing phenomena. Something so incredible, I mistrust my own judgement.
Look!


Heretic Bill

Letti i primi 3 volumi (Black Panther #1/12).
Primo capitolo che corre decisamente più di quanto mi aspettassi. Introduce tematiche importanti e delicate troppo frettolosamente, senza rallentare per far respirare la storia e lasciare immedesimare il lettore. Il tutto crea un'aria di superficialità che raramente riuscirà a scrollarsi di dosso nel corso del primo story-arc, nonostante i personaggi risultino intriganti e lo scenario di guerra interna e ribellione siano molto realistici. Si ha come l'impressioni che Ta-Nehisi Coates abbia ben chiari i messaggi politici che vuole trasmettere, ma non riesca a costruirgli intorno una narrazione ben amalgamata e che li esalti a causa dell'inesperienza con il medium fumettistico. Non raggiunge la solennità e il pathos di Hickman, la regia dei dialoghi di Bendis o King, né riesce a trasmettere in modo immediato ed empatico i temi politici toccati come altre serie di quel periodo, ad esempio Captain America: Sam Wilson di Nick Spencer o The Omega Men di Tom King. Affronta però temi accattivanti, primo su tutti il motivo per cui il protagonista è al governo di una nazione. Una monarchia benevola, fondata su tradizioni antiche, è realmente migliore di una democrazia?
Spiacente, ma non sei autorizzato a visualizzare il contenuto degli spoiler.

Sul versante artistico, buono il lavoro fatto sul design dei personaggi da Brian Stelfreeze, peccato per il Chris Sprouse peggiore che abbia mai visto nel secondo e terzo volume. Entrambi deludenti nelle scene d'azione, soprattutto Sprouse.
Concludendo, la storia ideata da Coates è profonda, matura e tocca elementi e temi forti che raramente si vedono nel mondo supereroistico. Eppure il team creativo non riesce a rendere giustizia all'epicità e alla tragicità necessarie a una saga di questo genere. Con al fianco uno sceneggiatore e un disegnatore con esperienza e maggiormente affermati nel mercato del periodo, lo scrittore avrebbe potuto forse partorire una delle migliori storie mai scritte sul personaggio.
Una grossa occasione mancata.

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Heretic Bill

Letti i volumi 3 e 4 (Black Panther v6 #13/18, Black Panther v1 #166/172).

Cambio di focus dalla politica alla religione, proponendo apparentemente una storia con al centro il confronto tra gli Orisha e i Nuovi Dei (Sefako). L'autore non ha paura di pescare dalla continuity del personaggio e riporta in primo piano Ororo, concentrandosi sul suo rapporto con TChalla e con la sua figura di ex regina e Dea agli occhi del popolo. Interessante anche la presentazione del background di Ulysses Klaw, per il quale forse avrei azzardato un restyling moderno e preferito un confronto finale più esteso, soprattutto contro Pantera Nera.
Coates deve ancora affinare al meglio il dosaggio tra azione e momenti di riflessione, si nota però una maggiore confidenza con il media fumettistico nel 5° volume, come nella sequenza muta di 15 pagine del #169, grazie a un abile veterano come Leonard Kirk. Sul versante grafico, infatti, ho preferito decisamente di più le performance di Wilfredo Torres e Kirk rispetto Chris Sprouse. Mi sono sembrati molto più adatti nella regia delle idee di Coates, soprattutto nelle scene d'azione.
Tirando le somme, dopo la politica, lo scrittore prova a rinnovare anche la visione della religione nel Wakanda, gettando ombre (anzi, sangue) sulle origini della nazione, riproponendo un villain proveniente dal passato degli X-Men e articolando una trama generale maggiormente bilanciata e interessante.
Ancora nulla di indimenticabile purtroppo, ma forse siamo vicini al salto di qualità della serie.

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