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Il DC Universe secondo noi...

Aperto da Ikki di Phoenix, 21 Agosto 2009, 16:05:38

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giuseppe e 3 Visitatori stanno visualizzando questa discussione.

Ikki di Phoenix

#180
Allora intanto ti commento i Migliori del Mondo:

CitazioneSuperman: l'eroe per eccellenza, un uomo votato al perseguimento tenace della scelta giusta. Dotato di grandi poteri, simbolo delle grandi possibilità che ognuno di noi ha o può avere, Superman era davvero un uomo in primis e super in seconda battuta. Non rinunciava alla sua identità di Clark Kent, amava la sua donna con tutto il suo cuore, viveva per i suoi amici colleghi della vita di giornalista o compagni di avventure per la giustizia. Un uomo dai valori profondamente radicati nell'animo, educato da due persone che sin da subito, con un'adozione difficile, hanno deciso di mostrargli che l'amore è un qualcosa che può e deve scavalcare le barriere, siano esse fisiche o sociali.
Clark Kent amava vivere questa sua identità, la sua valvola di sfogo ma anche la sua essenza. Superman era ciò che gli permetteva di fare del bene. Non portava una maschera perchè la gente doveva vedere il suo sorriso rassicurante e il suo sguardo fiero, e gli occhiali del giornalista non nascondevano nulla di più del necessario.
Superman era il primo nuovo grande eroe dopo la scomparsa della JSA, e da quel momento sarebbe stato il più grande di tutti perchè la sua più grande peculiarità era quella di essere visto come un dio e di vivere in realtà sempre come il più umile fra gli uomini. Un contadino dentro. Abituato a rispettare la terra e i suoi frutti e che non si vergogna di lavorare sodo, sporcarsi e mostrarsi nella sua semplicità. Una semplicità disarmante e luminosa.

Mio fratello sta giocando ad Arkham City, e ne è letteralmente rapito. Non fa che ripetermi "certo che Batman è il miglior supereroe di tutti i tempi, proprio il concept è geniale".
Può darsi. Indubbiamente dalla notte dei tempi il dolore e la sofferenza hanno da sempre ispirato i migliori romanzi, le migliori poesie. C'è qualcosa di affascinante e attrattivo nel Male e nell'oscurità, lo sappiamo. E' ciò che c'è nel nostro istinto e che si contrappone a ciò che c'è nel nostro "pubblico", è normale che lo seguiremo sempre con maggiore interesse.
Ma ragioniamo un attimo.

La fine di un mondo. Una società fredda, sterile, che ha dimenticato cosa voglia dire l'empatia. Volta esclusivamente alla conquista, all'espansione, al futuro del proprio Impero.
Una società di scienziati e di menti evolute, che guarda con disprezzo e con diffidenza la genuinità dei sentimenti di razze più giovani.
L'ultimo figlio di questa società, viene catapultato in una vita che, nel XX secolo, sembrerebbe quasi un'utopia. Campi di grano, immense distese coltivate, animali, bestiame, aria pura.
La fattoria dei Kent insegna a quest'ultimo retaggio di una società asettica quale sia la forza del cuore umano. Una forza che permette a due sposi, Jonathan e Martha, di condurre una fattoria così grande da soli, solo con l'amore che li lega e con l'affetto che li tiene ancorati a quelle terre ancora vergini della civiltà.
La civiltà, sì. L'eterna nemica di Superman. La civiltà che rende apatici, la civiltà che spinge all'eccellenza e quindi alla competizione, la civiltà che spinge al predominio, la civiltà che acuisce l'individualità, la civiltà che genera prime donne.
Che cos'ha Superman di "Super"? Superman viene da un mondo che rappresenta l'apice stesso della civiltà, e approda su un pianeta fortemente lanciato verso lo sviluppo di una civiltà interstellare. Ma Clark Kent viene educato come se vivesse fuori dal mondo e fuori dal tempo. Senza computer e senza cellulari. Con l'odore del fieno nelle narici, il sole sulla schiena e l'aratro nelle mani. E' un uomo che ha conosciuto uno stile di vita che NON esiste più nel mondo di oggi, ecco perché per molti sembra un "boyscout", uno che non ha capito niente della vita, un campagnolo.
La verità è che Superman è ciò che noi tutti eravamo prima che la civiltà ci corrompesse. Il lavoro, la natura, la famiglia, i silenzi, l'immensità degli spazi.
Noi veniamo da lì. Prima delle metropoli, degli aerei, dei pc e degli iphone. I nostri nonni, i nostri genitori, vengono da lì. Dalla campagna, dalla fattoria, dalla quiete, dal lavoro.
Superman viene a ricordarci una parte di noi che nel corso degli anni abbiamo dimenticato, e dimenticandola, abbiamo finito per etichettarla come inutile e culturalmente inferiore.
Invece una grande forza potrebbe venire da quella parte che noi coviamo dentro di noi... Quella parte che non trova banale o sciocco un sorriso, che non attacca gli altri per sport o per carriera, ma solo se costretta dalle circostanze. Quella parte che aveva imparato a convivere con ciò che c'era intorno a lei, e non a distruggerlo o a dominarlo.
Io ho difficoltà a immaginare un concept più bello, più sublime di questo. C'è bisogno di scavare una fossa delle marianne per far crescere una pianta d'origano? No, bastano pochi centimetri nella terra. Pochi centimetri e un po' d'acqua. Così è Superman anche con le persone. Non c'è bisogno della forza, basta un po' d'amore e un poco d'ispirazione. E il seme dell'ideale saprà crescere anche dentro di loro.
Grazie Superman, per tutto ciò che rappresenti. Ogni volta che guarderò dove è arrivata l'umanità, mi volterò indietro a guardare da dove veniamo.


"Il fuoco... Un ardore fiammeggiante quale non avevo mai sentito prima di allora, un odio spropositato e dirompente mi sovrastava. Nel mio animo sembrava fluire un magma  incandescente, come se il mio cuore avesse preso a eruttare lava come un vulcano improvvisamente ridestatosi dopo anni di silenzio. Quella folgore, quella brace che sembrava sopita dentro di me aveva ripreso a bruciare, inarrestabile. Sentiii tutta la forza delle stelle esplodermi in petto.  Una smania irrefrenabile di uccidere mi assaliva. Dovevo saziarla."

Matches Malone

Citazione di: Hal Jordan il 16 Giugno 2012, 20:52:15
Allora intanto ti commento i Migliori del Mondo:

CitazioneSuperman: l'eroe per eccellenza, un uomo votato al perseguimento tenace della scelta giusta. Dotato di grandi poteri, simbolo delle grandi possibilità che ognuno di noi ha o può avere, Superman era davvero un uomo in primis e super in seconda battuta. Non rinunciava alla sua identità di Clark Kent, amava la sua donna con tutto il suo cuore, viveva per i suoi amici colleghi della vita di giornalista o compagni di avventure per la giustizia. Un uomo dai valori profondamente radicati nell'animo, educato da due persone che sin da subito, con un'adozione difficile, hanno deciso di mostrargli che l'amore è un qualcosa che può e deve scavalcare le barriere, siano esse fisiche o sociali.
Clark Kent amava vivere questa sua identità, la sua valvola di sfogo ma anche la sua essenza. Superman era ciò che gli permetteva di fare del bene. Non portava una maschera perchè la gente doveva vedere il suo sorriso rassicurante e il suo sguardo fiero, e gli occhiali del giornalista non nascondevano nulla di più del necessario.
Superman era il primo nuovo grande eroe dopo la scomparsa della JSA, e da quel momento sarebbe stato il più grande di tutti perchè la sua più grande peculiarità era quella di essere visto come un dio e di vivere in realtà sempre come il più umile fra gli uomini. Un contadino dentro. Abituato a rispettare la terra e i suoi frutti e che non si vergogna di lavorare sodo, sporcarsi e mostrarsi nella sua semplicità. Una semplicità disarmante e luminosa.

Mio fratello sta giocando ad Arkham City, e ne è letteralmente rapito. Non fa che ripetermi "certo che Batman è il miglior supereroe di tutti i tempi, proprio il concept è geniale".
Può darsi. Indubbiamente dalla notte dei tempi il dolore e la sofferenza hanno da sempre ispirato i migliori romanzi, le migliori poesie. C'è qualcosa di affascinante e attrattivo nel Male e nell'oscurità, lo sappiamo. E' ciò che c'è nel nostro istinto e che si contrappone a ciò che c'è nel nostro "pubblico", è normale che lo seguiremo sempre con maggiore interesse.
Ma ragioniamo un attimo.

La fine di un mondo. Una società fredda, sterile, che ha dimenticato cosa voglia dire l'empatia. Volta esclusivamente alla conquista, all'espansione, al futuro del proprio Impero.
Una società di scienziati e di menti evolute, che guarda con disprezzo e con diffidenza la genuinità dei sentimenti di razze più giovani.
L'ultimo figlio di questa società, viene catapultato in una vita che, nel XX secolo, sembrerebbe quasi un'utopia. Campi di grano, immense distese coltivate, animali, bestiame, aria pura.
La fattoria dei Kent insegna a quest'ultimo retaggio di una società asettica quale sia la forza del cuore umano. Una forza che permette a due sposi, Jonathan e Martha, di condurre una fattoria così grande da soli, solo con l'amore che li lega e con l'affetto che li tiene ancorati a quelle terre ancora vergini della civiltà.
La civiltà, sì. L'eterna nemica di Superman. La civiltà che rende apatici, la civiltà che spinge all'eccellenza e quindi alla competizione, la civiltà che spinge al predominio, la civiltà che acuisce l'individualità, la civiltà che genera prime donne.
Che cos'ha Superman di "Super"? Superman viene da un mondo che rappresenta l'apice stesso della civiltà, e approda su un pianeta fortemente lanciato verso lo sviluppo di una civiltà interstellare. Ma Clark Kent viene educato come se vivesse fuori dal mondo e fuori dal tempo. Senza computer e senza cellulari. Con l'odore del fieno nelle narici, il sole sulla schiena e l'aratro nelle mani. E' un uomo che ha conosciuto uno stile di vita che NON esiste più nel mondo di oggi, ecco perché per molti sempre un "boyscout", uno che non ha capito niente della vita, un campagnolo.
La verità è che Superman è ciò che noi tutti eravamo prima che la civiltà ci corrompesse. Il lavoro, la natura, la famiglia, i silenzi, l'immensità degli spazi.
Noi veniamo da lì. Prima delle metropoli, degli aerei, dei pc e degli iphone. I nostri nonni, i nostri genitori, vengono da lì. Dalla campagna, dalla fattoria, dalla quiete, dal lavoro.
Superman viene a ricordarci una parte di noi che nel corso degli anni abbiamo dimenticato, e dimenticandola, abbiamo finito per etichettarla come inutile e superiore.
Invece una grande forza potrebbe venire da quella parte che noi coviamo dentro di noi... Quella parte che non trova banale o sciocco un sorriso, che non attacca gli altri per sport o per carriera, ma solo se costretta dalle circostanze. Quella parte che aveva imparato a convivere con ciò che c'era intorno a lei, e non a distruggerlo o a dominarlo.
Io ho difficoltà a immaginare un concept più bello, più sublime di questo. C'è bisogno di scavare una fossa delle marianne per far crescere una pianta d'origano? No, bastano pochi centimetri nella terra. Pochi centimetri e un po' d'acqua. Così è Superman anche con le persone. Non c'è bisogno della forza, basta un po' d'amore e un poco d'ispirazione. E il seme dell'ideale saprà crescere anche dentro di loro.
Grazie Superman, per tutto ciò che rappresenti. Ogni volta che guarderò dove è arrivata l'umanità, mi volterò indietro a guardare da dove veniamo.

:clap: :clap: :clap:

Lois Lane

Ottimo commento Hal. :clap:

come sempre la tua dialettica mette la parola fine :up:

Ikki di Phoenix

Grazie, mi fa piacere che conveniate con me!

Dottor Kent mi auguro che vorrà ispirarsi a me quando ci racconterà il profilo di Hal Jordan :asd:


"Il fuoco... Un ardore fiammeggiante quale non avevo mai sentito prima di allora, un odio spropositato e dirompente mi sovrastava. Nel mio animo sembrava fluire un magma  incandescente, come se il mio cuore avesse preso a eruttare lava come un vulcano improvvisamente ridestatosi dopo anni di silenzio. Quella folgore, quella brace che sembrava sopita dentro di me aveva ripreso a bruciare, inarrestabile. Sentiii tutta la forza delle stelle esplodermi in petto.  Una smania irrefrenabile di uccidere mi assaliva. Dovevo saziarla."

Azrael

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Combatteremo le idee con idee migliori

Deadpool


Ikki di Phoenix

#186
Chi mi conosce sa che sono una persona che guarda molto dentro di sé. Passo delle ore perdendomi nei miei pensieri, e spesso ciò che vi trovo non mi piace.
A volte nell'animo di ognuno di noi trovano albergo pensieri negativi, paure, esasperazioni, contraddizioni. Non è facile essere in pace con se stessi, e forse ci sono persone che semplicemente nascono incapaci di esserlo. Eternamente turbolente, eternamente in contrasto, eternamente in lotta contro qualcosa. Contro se stessi, il più delle volte.
Mi piace però pensare che ci sia un modo per tenere in piedi il castello di carta di un animo così fragile e frammentato, ed è la forza di volontà.
Ciò che è importante nella vita, è indubbiamente capire chi siamo, cosa vogliamo veramente. Ma è anche la cosa più difficile da ottenere... A volte, non basta una vita per capirlo.
A volte, si vive di rimpianti proprio perché lo si è capito troppo tardi.
Ma c'è un'alternativa a questa insicurezza, una via d'uscita per chiarire i propri dubbi. Se è vero che non posso capire con certezza chi sono, almeno posso però chiarire nella mia mente ciò che devo fare, ciò cui credo di essere destinato. Posso trovare la verità che è vera per me, trovare l'idea per la quale sono pronto a vivere e morire.
Quell'Idea può riempirmi l'anima a tal punto da definirmi, da arrivare persino a rispondere alla domanda: chi sono io? Io sono quell'Idea, perché io credo in quell'Idea.
Questo è il Corpo delle Lanterne Verdi.
Questi Guerrieri di Smeraldo sono poliziotti intergalattici, sono un'élite militare, certamente, ma sono innanzitutto degli idealisti. Sono persone capaci di credere nella forza creativa della Volontà, ecco perché i loro anelli li hanno scelti.
Loro credono che la propria volontà possa vincere la paura, e possa creare un mondo migliore intorno a loro. Credono di poter difendere gli altri con la loro volontà, credono di poter essere la fiamma capace di accenderne mille altre.
Conoscono i propri limiti, conoscono le proprie debolezze, conoscono la violenza del mondo, ma non l'accettano. Non accettano di provare paura. Vogliono che le cose siano diverse. Ed hanno il potere per renderle tali, proprio in funzione di questa loro volontà.
Le Lanterne non servono i Guardiani, li seguono, certamente, come una struttura gerarchicamente ordinata impone, ma sanno bene che la loro fedeltà va all'Ideale che hanno giurato di onorare, anche quando questo Ideale si pone in aperto contrasto con ciò che i Guardiani desiderano.
In questo, le Lanterne della Terra sono le più splendenti fra tutte, un quartetto unico ed eccezionale che tanto da vicino richiama i Quattro Moschettieri di Dumas (e qui mi perdonerete se riprendo un concetto già espresso precedentemente)

- Athos: il perfezionista, lo stratega del gruppo. Minuzioso, raffinato, perfetto nello stile e inappuntabile nella realizzazione; si porta dietro però un grave dramma personale che lo tormenta. E' John Stewart.

- Porthos: genuino e spontaneo, a tratti rozzo, ma dal grande cuore; è una forza della natura inarrestabile, non ha stile ma la sua potenza non ha eguali. E' Guy Gardner.

- Aramis: idealista e ispirato dalla fede (o speranza), è innamorato della vita e delle persone, è un sognatore, capace di motivare gli altri attraverso le proprie convinzioni appassionate. E' Kyle Rayner.

- D'Artagnan: è un po' una summa dei tre precedenti, accomuna in sé una genuina natura guascona, una volontà ferrea e determinata unita ad una capacità di esecuzione proverbiale, e la passione straripante di chi ha trovato il proprio scopo nella vita. Hal Jordan non desidera altro dalla vita che essere una Lanterna Verde. E' il suo scopo e il suo sogno, divenuti realtà. Così come D'Artagnan non sognava altro che divenire moschettiere, e diventa il più grande di tutti loro.

La forza degli esseri umani è la loro più grande debolezza. L'incapacità di rispettare l'autorità, il caos insito nei loro cuori. La loro permeabilità alle emozioni.
Ma quando l'autorità dice cose sbagliate, è una debolezza o un pregio opporsi ad essa?
Hal Jordan mi ha insegnato tanto. Mi ha insegnato che non importa quanto in basso si può cadere, l'importante è trovare la forza di rialzarsi. Mi ha insegnato che anche se gli altri possono vedermi come un rinnegato, come uno sbruffone, come un esagitato, fintanto che dentro di me troverò la Volontà di essere un grande Eroe, io potrò sempre far loro cambiare idea.
Hal mi ha insegnato che anche quando tutto il mondo sembra voltarti le spalle, se credi in te stesso e nella forza del tuo Ideale, l'anello non ti abbandonerà mai.
La tua forza non ti lascerà mai solo, perché giusto o sbagliato che sia, tu non hai mai smesso di credere.
E finché credi, tieni accesa la Fiamma. Una fiamma pronta a riscaldare un universo freddo e vuoto, una fiamma pronta a dare speranza a chi si sente perso nell'oscurità. Una fiamma che non smetterà mai di bruciare, perché il suo calore è quanto di più contagioso si possa trovare nella vita. Una Fiamma Eterna.


Audiomachine - Eternal Flame


"Il fuoco... Un ardore fiammeggiante quale non avevo mai sentito prima di allora, un odio spropositato e dirompente mi sovrastava. Nel mio animo sembrava fluire un magma  incandescente, come se il mio cuore avesse preso a eruttare lava come un vulcano improvvisamente ridestatosi dopo anni di silenzio. Quella folgore, quella brace che sembrava sopita dentro di me aveva ripreso a bruciare, inarrestabile. Sentiii tutta la forza delle stelle esplodermi in petto.  Una smania irrefrenabile di uccidere mi assaliva. Dovevo saziarla."

Matches Malone

Grande admin...non vedo l'ora di leggere cos'hai da dire su Batman!

Ikki di Phoenix

#188
Ma maccissimo, su Batman già illo tempore scrissi questo profilo, tratto proprio da questo topic, che tu mi hai meravigliosamente pubblicato sul sito  :wub:
Comunque ho già in mente, come per Superman, di integrare con un nuovo commento appena sarò ispirato.
Intanto mi andava di spendermi un po' sulle Lanterne, visto che prima non ne avevo mai parlato sinora.

p.s. dimenticavo un grande GRAZIE anche ad Az e a DP, scusate sono sempre distratto!  :lol: :hug:


"Il fuoco... Un ardore fiammeggiante quale non avevo mai sentito prima di allora, un odio spropositato e dirompente mi sovrastava. Nel mio animo sembrava fluire un magma  incandescente, come se il mio cuore avesse preso a eruttare lava come un vulcano improvvisamente ridestatosi dopo anni di silenzio. Quella folgore, quella brace che sembrava sopita dentro di me aveva ripreso a bruciare, inarrestabile. Sentiii tutta la forza delle stelle esplodermi in petto.  Una smania irrefrenabile di uccidere mi assaliva. Dovevo saziarla."

Lois Lane

Ho aggiunto un po' di cose a Supes e Bats.

Adesso vedo di scrivere qualcosa su Hal e Barry. Magari pure su J'onn.

Ikki di Phoenix

CitazioneSuperman rappresentava la scelta che tutti i giorni si compie al bivio fra bene e male. Perchè non è vero che con Superman esisteva solo il bianco e il nero. Semplicemente con lui non ci si adagiava sui grigi. Quel grigio che nel tempo per gli uomini è diventato un porto sicuro, una rassicurante meta dove poter dire che in fin dei conti di più non si può fare. I grigi, quella landa di rese morali dove ognuno si ferma prima di dover fare fatica. Superman superava il bianco e il nero, ignorava i grigi e passava direttamente verso i colori. Il suo scopo era quello di raggiungere i colori del proprio mantello, della propria calzamaglia e del proprio scudo. Colori che diventavano i simboli di scelte più complesse del bianco e del nero. Più complesse di uno dei grigi. Scegliere la rabbia e la vendetta è facile, aprirsi a strade di compassione, giustizia e comprensione invece prevede un'armonia cromatica più matura e complessa che non sia il piagnisteo infantile del rancore.
Questo era Superman. Non un eroe nel quale immedesimarsi. Bensì una guida, un esempio. Una persona da voler diventare. Come un nonno saggio. Una persona semplice come chi aveva lavorato nella terra e capace di scelte difficili come chi non si è mai rassegnato alla prima emozione e preteso di costruirsele le emozioni.
Clark Kent era quella persona capace di mettere la propria famiglia e i propri cari davanti a tutto. Capace di rinunciare ad un'immagine positiva pur di difenderli. Capace di sopportare lo scherno per una schiena curva e degli occhiali curvi pur di non perdere l'opportunità di difendere i deboli e salvaguardare i propri cari.
Clark Kent aveva inventato Superman e Superman proteggeva Clark Kent. Perchè Superman come porto sicuro non aveva bisogno dei grigi....aveva la sua vita come Clark Kent.

E' bellissimo questo concetto! Ed è il motivo per cui non potrei mai essere un Superman: io tendo sempre al compromesso, quindi al grigio.
Ma a volte c'è davvero bisogno di confrontarsi con personalità più "pure" e assolute, a volte chiaramente non le si capisce, o le si ritiene ottuse, fossilizzate, ma la loro energia in un certo qual modo ti permette di raddrizzare il tiro. Perché è tutta una questione di adagiarsi, è vero. Quando il compromesso non diviene più una necessità, ma uno scopo... Hai perso.
Lo scopo deve essere sempre quello del bene totale, ad ottenere meno di questo si fa presto.


"Il fuoco... Un ardore fiammeggiante quale non avevo mai sentito prima di allora, un odio spropositato e dirompente mi sovrastava. Nel mio animo sembrava fluire un magma  incandescente, come se il mio cuore avesse preso a eruttare lava come un vulcano improvvisamente ridestatosi dopo anni di silenzio. Quella folgore, quella brace che sembrava sopita dentro di me aveva ripreso a bruciare, inarrestabile. Sentiii tutta la forza delle stelle esplodermi in petto.  Una smania irrefrenabile di uccidere mi assaliva. Dovevo saziarla."

Lois Lane

#191
Grazie! Sì io non potrò mai essere Superman ma non nego di cercare tutti i giorni di proteggere Clark Kent con un Superman e usare un Superman per fare ciò che nessun Clark Kent potrebbe mai fare. Cercare sempre di fare la cosa che ritengo più giusta senza compromessi, al massimo delle tappe del percorso. Posso accettare di dover compiere tanti  passi per un percorso, ma mai di dovermi adagiare a metà percorso perchè non ho più la forza di fare un altro passo.  :lol: Per questo adoro leggere Superman. Per questo adoro che esistano autori che si sforzano di creare una soluzione al problema alla Superman. Perchè se un autore sa inventarsi un "modo alla Superman", significa che non è vero che Superman è poco realistico. Il volo è poco realistico, la bat-fune è poco realistica....il ragionamento è sempre possibile invece! Superman esiste nella mente di chi lo concepisce: lo pensiamo ergo esiste  :lol:


Ho aggiunto qualcosa anche ad Hal. Barry e J'onn vanno a stasera o domani. Con calma. Li voglio fare poi bene e non è detto che anche Hal non venga rimaneggiato.

Post Uniti: 17 Giugno 2012, 13:13:25

ps. rivedere ieri gli Incredibili è stato un balsamo! Come sempre la Pixar (e anche la Disney di riflesso) offrono prodotti di altissima qualità. :lol:

Ikki di Phoenix

CitazioneHal Jordan era l'uomo che aveva imparato cosa si dovesse fare con la paura. Non era senza paura. Nella sua vita ne aveva conosciuta fin troppa. La paura dell'inadeguatezza. Di non essere abbastanza. Hal aveva imparato a confrontarsi con la paura e a vincerla.
Hal Jordan non era puro di cuore, ma il suo cuore era ricolmo di forza di volontà. Questo potere, che può albergare nel cuore degli umani come un fiume in piena, se ben usato, garantiva la capacità di resistere alla paura. Era come un balsamo mentre si è intrappolati in una melma densa e soffocante. La paura soffoca e impedisce i movimenti. La forza di volontà ti libera dalla presa della paura e ti permette di resisterle.
Hal Jordan fu la prima vera Lanterna Verde a incontrare la paura più profonda, il primo che ne sia rimasto sconfitto e il primo che l'abbia sconfitta.
Quando Hal Jordan vuole fare qualcosa la fa. Tutto lo può spaventare, ma nessuna di queste paure lo rallenta. Perchè lui le sconfigge. Come uno schiacciasassi o un fiume in piena Hal affronta la paura che gli si pone di fronte e la manda in mille pezzi.
Hal Jordan insegna che quando hai paura non devi scappare, devi premere sull'acceleratore e domare la paura. Perchè solo tu lo puoi fare. Qualcun altro ti può sostenere. Ma solo tu devi sconfiggerla.

Mi sono ingrifato  :w00t: :rulezza:

Tu però non mi hai detto che ne pensi di ciò che ho scritto sulle Lanterne, sei d'accordo con la mia interpretazione?


"Il fuoco... Un ardore fiammeggiante quale non avevo mai sentito prima di allora, un odio spropositato e dirompente mi sovrastava. Nel mio animo sembrava fluire un magma  incandescente, come se il mio cuore avesse preso a eruttare lava come un vulcano improvvisamente ridestatosi dopo anni di silenzio. Quella folgore, quella brace che sembrava sopita dentro di me aveva ripreso a bruciare, inarrestabile. Sentiii tutta la forza delle stelle esplodermi in petto.  Una smania irrefrenabile di uccidere mi assaliva. Dovevo saziarla."

Lois Lane

Uh già hai ragione! l'avevo fatto per Supes ma poi mi sono dimenticato per le LV. Pardon.

Sì mi piace molto la tua chiave di lettura. Soprattutto lo schema "moschettiere" con il quale hai diviso le LV terrestri.

La spiegazione del ruolo della forza di volontà nel concept di GL è ottimo. Ne abbiamo parlato in varie occasioni al telefono anche per il film, e ritengo che messo in una forma unica e concentrata faccia la sua porca figura. Sì, è ottimo admin  :up:
Ciò che vuole rappresentare questo personaggio è racchiuso proprio in quelle righe, ed è qualcosa di ottimo.

Ikki di Phoenix

Sì beh, in realtà stavolta ci ho proprio messo dentro l'anima nel parlarne... Ci ho messo molto di me stesso, e spero che questo sia arrivato.


"Il fuoco... Un ardore fiammeggiante quale non avevo mai sentito prima di allora, un odio spropositato e dirompente mi sovrastava. Nel mio animo sembrava fluire un magma  incandescente, come se il mio cuore avesse preso a eruttare lava come un vulcano improvvisamente ridestatosi dopo anni di silenzio. Quella folgore, quella brace che sembrava sopita dentro di me aveva ripreso a bruciare, inarrestabile. Sentiii tutta la forza delle stelle esplodermi in petto.  Una smania irrefrenabile di uccidere mi assaliva. Dovevo saziarla."