Ci sono momenti nei quali la musica è nell’aria. Momenti in cui non puoi fare a meno di inserire una soundtrack nella tua vita, come in un episodio di Grey’s Anatomy.
Immaginare una telecamera che riprende svariate scene portanti, poi montate a rallenty, dove puoi vedere gli attimi salienti della vita scorrere davanti ai tuoi occhi. Accompagnati da una sentita colonna sonora.
Brian Michael Bendis lo sa bene.

Concedetemi di allargarmi, di vedere le cose da un’altra prospettiva.
La seconda Era Ultimate Marvel è praticamente giunta al termine, resta solo da chiarire qualche dettaglio. Ma il peggio è passato.
O no?

Where did I go wrong, I lost a friend
Somewhere along in the bitterness
And I would have stayed up with you all night
Had I known how to save a life.

Tutto sommato, se ci pensi, Peter Parker è il nostro più grande successo. Abbiamo dato vita a Spider-Man. Il merito è nostro. Dovremmo essere fieri di questo e lasciarlo in pace.

– Doctor Octopus a Norman Osborn

2000 – 2012.
Grossomodo 11 anni pieni.
160 capitoli.
Bendis e Bagley alla più duratura collaborazione nella storia dei comics.
Ragazzi, questa è storia!
Ma come ogni racconto ha un principio… ha anche una fine.

Ultimate Death of Spider-Man.

L’ultima grande avventura del tessiragnatele si conclude il mese prossimo, abbiamo passato il giro di boa, e ancora non sappiamo se la morte sarà fisica o simbolica, segnando la fine del Ragno ma non di Peter.
Per l’occasione, Brian “Dio” Bendis si riunisce al secondo papà di USM, Mark Bagley, di ritorno da una breve permanenza alla Distinta Concorrenza, che andrà a sostituire David LaFuente e l’italianissima Sara Pichelli.
Questa volta la minaccia è più pericolosa del solito, in una cornice di caos e devastazione che coinvolge gli Ultimate Avengers e i New Ultimates (di questo parleremo tra qualche riga).
Norman Osborn, alias Goblin, dato per morto da tutti i tabloid americani, era in realtà custodito in animazione sospesa dall’onnipresente S.H.I.E.L.D. diretto dalla biondissima Carol Danvers.
Ovviamente – avevate qualche dubbio? – Osborn riesce ad evadere portandosi appresso i suoi (più o meno) amici di sempre. Questi sono Electro, l’Uomo SabbiaKraven il Cacciatore, l’Avvoltoio e il tentacolare Doctor Octopus.
Ma cos’hanno in comune questi bricconi, oltre ad un abbonamento a vita per il Triskelion, il carcere supercriminale? Semplice: Spider-Man! E sottolineo che tutti loro conoscono l’identità segreta dell’eroe, nemmeno l’avesse pubblicata su Facebook…
Quindi quest’evasione sarà pesantemente sentita da Spider-Man, che assieme a Johnny “Torcia Umana” Storm e Bobby “Uomo Ghiaccio” Drake dovrà dividersi tra il mettere in salvo la propria famiglia, fermare i Sei e, perchè no, intromettersi nella devastante battaglia che coinvolge gli Ultimate Avengers e i New Ultimates.

Nota: questo è il “secondo round” tra i Sei e Spidey. Recuperate il volume Ultimate Six edito da Panini Comics in versione Deluxe!

Ultimate Avengers vs. New Ultimates.

Orchestrata da Mark Millar ed affrescata da Leinil Yu, questa non è altro che la stagione 4 degli Ultimate Avengers.
Nick Fury, tornato dalla dimensione nella quale era stato esiliato, viene concesso dal governo degli Stati Uniti di riformare un team di superumani. Questi non saranno più gli Ultimates, guidati dalla Danvers dopo un cambio di formazione (e di nome, New Ultimates), ma un gruppo super segreto denominato Avengers.
Dopo modifiche allo schieramento ad ogni ciclo e vari doppi giochi, questa quarta stagione non poteva chiamarsi in altro modo che “Ultimate Avengers vs. New Ultimates”, appunto.
Cosa succede, dunque?
I Vendicatori, appena rientrati dall’Iran dopo la battaglia contro le orde di vampiri, e dopo aver perso alcune perle di personaggi come Nerd-Hulk(sarcasmo) scoprono che Fury, per dieci anni, ha venduto illegalmente prototipi di supersoldati alla Cina e ad altri paesi, in una sorta di folle corsa agli armamenti meta-umani.
Gli Ultimates e Carol Danvers, scoperti gli intrighi del monocolo, si riuniscono e decidono di catturarlo per scoprire i suoi intenti. Quindi ThorCapHawkeye ed Iron Man si mettono sulle tracce del loro ex-capo. Nel frattempo, lo stesso Fury assembla gli Avengers (BladePunisherWar Machine e Hawkeye, disponibile in entrambi i supergruppi) per sgominare uno scambio di superumani nell’America Meridionale. Questi si trovano davanti al Primo Hulk, gangster ex-Avengers incontrato nella Stagione 2, e lo scoprono al servizio di Carol Danvers…

Quindi chi ha incastrato chi?
Chi è il nemico?
Poco importa, perchè quando c’è da menar le mani questi supertizi non si tirano di certo indietro… soprattutto se sceneggiati da Millar!

Lay down a list of what is wrong
The things you’ve told him all along
And pray to God he hears you
And pray to God he hears you.

Le strade di tutti questi personaggi finiranno inevitabilmente per incrociarsi.
Vuoi perchè Spidey è costretto a prendere lezioni di supereroismo dagli Ultimates, vuoi per proiettare nuovamente l’Universo Ultimate verso la terza era, ma è scontato che qualcuno ci lascerà le penne…
Eh si, proprio come in quel Ultimate Ultimatum di qualche anno fa, già si possono contare le prime morti eccellenti, che sicuramente non si esauriranno qui, visto l’imminente evento che chiuderà questo corso in bellezza, ovvero Ultimate Fallout, diretto da tutti gli autori di questa Seconda Era assieme a quelli che guideranno la Terza.

Come dicevo, si respira una certa aria nostalgica.
Il ritorno di Bagley alle matite e il ritorno dei Sei, da una parte, le tematiche politiche e il ripristino di certi status-quo, dall’altra.
Però bisogna fare altre considerazioni.
Se gli Ultimates sono passati attraverso più cicli nettamente separati (Ultimates, Ultimates 2, Ultimates 3, New Ultimates, Ultimate Avengers) questo non è accaduto per Spider-man.
Il suo creatore, Brian Bendis, è rimasto sempre al timone della testata, per ben 160 capitoli.
E, parlando sul personale, io sono cresciuto assieme a questo Ultimate Spider-Man che quindi, per affetto, chiamerò semplicemente Peter.
Leggere quest’ultima saga, quest’ultimo capolavoro firmato Bendis, non può far altro che dare da riflettere.
La morte di Spiderman.
Se vogliamo, è un po’ come perdere uno di famiglia, qualcuno a cui si è legati. Un amico.
Non escludo, dunque, che a Brian possa esser scesa qualche lacrima a macchiare l’ultima pagina della sua sceneggiatura, appena posata la penna.

Negli anni abbiamo imparato a conoscere Pete, abbiamo combattuto con lui, abbiamo sofferto con lui, sia dal lato amoroso, sia per le perdite.
Questo, come avrete certamente già capito, non è un semplice articolo.
E’ una dichiarazione d’amore, una testimonianza di affetto mascherata sottoforma di testo semi-serio.
Ancora non so come si concluderà quest’ultimo capitolo, anche se chi ha letto la doppia, fantastica tavola in chiusura di Ultimate Spider-Man #158 si sarà certamente fatto un’idea riguardo la fine di questo ciclo.

Quindi, come da titolo, vorrei ci fosse un modo per sapere come salvare una vita. Quella di Pete. Cercare di cambiare il corso delle cose.
I cittadini di New York, che come me hanno imparato a sostenere il ragnetto, potrebbero rivolgere una preghiera perchè tutto vada a buon fine.
Persino J. Jonah Jameson, in questo universo, ha capito l’importanza di un Eroe come Peter.
Un ragazzo che, malridotto, incosciente, impulsivo ma senza paura, si prepara a testa alta ad affrontare la sua ultima battaglia.
E noi saremo con lui, anche questa volta.
In bocca al lupo Peter, fai vedere quanto vali.
Sarai sempre il nostro eroe.

Con affetto,
il tuo amichevole Jacopo di quartiere.