Testi: Neil Gaiman
Disegni: J.H. Williams III
Edizione Originale: The Sandman Overture #1
Poco più di un anno fa, il mondo dei comics venne sconvolto da un annuncio, inatteso, insperato ma che è stato capace di attirare l’attenzione di siti specializzati e non: Neil Gaiman, il grande autore di fumetti, stava tornado all’opera su The Sandman.
L’annuncio provocò sorpresa e stupore nel fandom, di Sandman e non, motivato anche dalla notizia che ad occuparsi della parte grafica sarebbe stato J.H. Williams III, uno degli artisti più rinomati e rispettati nel mondo del fumetto.
Le parole esatte di Neil, quando annunciò l’opera, furono le seguenti:
Quando ho finito di scrivere SANDMAN, sapevo che c’era ancora una storia da raccontare. Cioè la vicenda di quanto era accaduto a Morfeo dopo che era stato facilmente catturato in SANDMAN#1, ed il motivo per cui lui era dovuto ritornare da così lontano, sfinito oltre ogni immaginazione, e preparato per combattere. Era la storia per la quale si era discusso in occasione del ventesimo anniversario di SANDMAN…ma l’attimo propizio ci era sfuggito tra le mani. Ed ora che siamo alle soglie del venticinquesimo anniversario di SANDMAN, sono molto felice, ma anche nervoso, perchè questa storia alla fine verrà raccontata.
Un prequel quindi, che avrebbe spiegato come Dream non avesse potuto resistere agli incantesimi di Roderick Burgess, il magus che lo aveva intrappolato durante il primo ciclo Preludi e Notturni.
Questo genere di operazioni spesso provocano due reazioni: da una parte l’entusiasmo travolgente, giustificato dai grandi nomi in gioco, dall’altra parte il sospetto che dietro ci siano motivazioni prettamente commerciali e l’incapacità di saper rinnovare un media che a forza di reboot e riscritture sugli stessi personaggi ha perso il lustro che aveva un tempo.
Bisogna sempre ricordare che The Sandman è la splendida creatura di un periodo felice per il fumetto, un periodo in cui autori come Alan Moore, Frank Miller, lo stesso Neil Gaiman, stavano operando una rivoluzione, rinvigorendo il media con stili innovativi e iconici.
Alla luce di questo primo numero è ancora difficile dire se questo Overture sarà il capolavoro annunciato, degno erede delle saghe precedenti, o meno, quello su cui però si può mettere la mano sul fuoco è che le premesse per avere tra le mani una storia importante ci sono tutte.
In questo primo numero troviamo Dream, alle prese con i suoi doveri, in situazioni che costituiscono il seme di eventi che si svilupperanno poi nelle saghe che costituiscono il corpus di The Sandman.
Sebbene questo sia un numero introduttivo, che accenna appena gli eventi che potrebbero svilupparsi in seguito e che ripresenta alcuni vecchi personaggi al lettore, gli eventi interessanti si susseguono in rapida successione con tanto di colpo di scena finale, che non riveleremo per non rovinare la lettura a chi non ha l’edizione originale o che, semplicemente, voglia aspettare l’edizione italiana.
Lo stile narrativo di Gaiman, poetico e lirico come sempre, viene accompagnato in un valzer onirico dalle splendide tavole di J.H. Williams III.
Williams non sia accontenta semplicemente di seguire la voce maestra di Neil ma, con ineguagliabile grazia, la sorregge e la amplifica regalando alla storia quella profondità grafica che è riuscito a regalare anche ad opere come Promethea o Batwoman.
La stessa costruzione delle tavole è cangiante in base alla situazione e le vignette saranno rigide e squadrate, nel freddo ufficio della Londra vittoriana, che quasi rimanda con il pensiero al Canto di Natale di Dickens ad alcuni episodi del Doctor Who, mentre saranno inchiostro liquido e fluido nelle scene oniriche e anche i colori, sono usati con scopi analoghi per evidenziare la distanza tra le valli del sogno e la fredda realtà, alternando tavole letteralmente esplosive ad altre sui toni del grigio.
Persino la presenza di cornici non è lasciata al caso ma contribuisce a differenziare le dimensioni oniriche e a dare maggior significato alle sensazioni visive del lettore.
Anche lo sguardo assetato di sangue del Corinzio, personaggio che in questo primo numero ha più legami con le storie del passato e che rivedremo in Casa di Bambole per l’epilogo delle vicende qui accennate, diventa una tavola mentre i suoi denti, affamati e fulgidi fanno da vignette e da freddo contorno per la finestra che dà verso il suo animo nero e corrotto.
Oltre al Corinzio ritroveremo anche Destino, immortalato in una splash page di grande impatto e bellezza, Morte, Lucien e l’irriverente e fastidioso Mervyn, riscritti in modo coerente con le vecchie storie di Sandman.
Sebbene, come detto, questo primo numero accenni semplicemente a gravi pericoli in mondi lontani e stupisca con il colpo di scena finale, riesce a intrattenere il vecchio lettore di Sandman, come anche il nuovo, e lo spinge a continuare la lettura per trovare risposte alle sue numerose domande.
Inoltre, la splendida musica creata dal duo Gaiman-Williams, riesce ad ipnotizzare e a portare le sensazioni al di là della semplice vista, riuscendo a far indovinare odori, suoni e melodie nelle tavole e a creare un incantesimo che, siamo sicuri, non ci deluderà dopo tanta attesa.