Questo titolo a molti probabilmente ricorderà il film del 1995 diretto da Danny Cannon e con Sylvester Stallone nella parte del famoso Giudice. Prescindendo dalla qualità di questa pellicola e dalla sua fedeltà al modello originale (in realtà abbastanza scarse entrambe), dovrebbe essere piuttosto noto ai più il fatto che esso sia basato su un fumetto della scena underground inglese.
Nel 1977 infatti compare per la prima volta sulla rivista antologica 2000AD (a partire già dal secondo numero di quella che è la collana più longeva del Regno Unito) una striscia a fumetti confezionata dal duo John Wagner e Carlos Ezquerra. Wagner, autore precedentemente di numerosi titoli in stile poliziesco, fu invitato nel 1976 dal collega Pat Mills a sviluppare un personaggio da lui concepito che esasperasse le caratteristiche peculiari del genere per la sua nuova rivista.
Dopo una travagliata genesi, il risultato fu appunto Giudice Dredd, uno dei personaggi a fumetti più noti nel panorama fumettistico mondiale, ancora oggi indicato come pietra di paragone nel dipingere una società futuristica dominata dal pugno di ferro di una polizia che ha il potere di amministrare istantaneamente la giustizia, partendo dall’arresto fino all’esecuzione della pena prevista dalla legge (anche se la pena di morte viene comminata in rari casi, a meno che non sia conseguenza di uno scontro a fuoco).
Nella New York post-2070 (anno delle Guerre Atomiche), una megalopoli che arriverà ad avere 800 milioni di abitanti per estendersi da Boston a Charlotte, ribattezzata quindi Mega-City One, per assolvere a questo compito vengono utilizzati i famigerati quanto spietati Giudici.
Dotati di armi sofisticate come il Lawgiver, una pistola che spara 6 tipi diversi di proiettili ed è impostata per riconoscere solo l’impronta digitale del suo Giudice, o la Lawmaster, una moto che ha sviluppato una intelligenza artificiale in grado di rispondere ai comandi e muoversi autonomamente, i Giudici hanno il compito di pattugliare le strade per sradicare il crimine.
Questa caratterizzazione distopica di una società in cui lo sviluppo delle macchine ed il conseguente affrancamento dell’uomo dal lavoro manuale ha portato all’abnorme crescita della criminalità è evidentemente una critica alle tendenze autodistruttive maturate in prospettiva futura a partire da quella attuale. Queste infatti porteranno (secondo gli autori) ad una Guerra dell’Apocalisse ed alla formazione di poche megalopoli (nel continente americano, oltre a Mega-City One, abbiamo Mega-City Two sulla costa occidentale degli Stati Uniti, Texas-City, Canadia e Uranium, City) divise tra di loro da un deserto nucleare denominato Terra Maledetta.
Al di fuori degli Stati Uniti, molti paesi hanno adottato lo stesso tipo di società e possiamo ricordare conurbazioni a carattere nazionale o continentale come Brit-Cit (ossia l’Inghilterra), Ciudad España, Euro-City, Sino.City One e Two (in Cina), Hondo-City (il Giappone), Indo-City (o Nu-Delhi), Australia e New Zealand.
In tale contesto si svolgono dunque le avventure del Giudice Joseph (Joe) Dredd, di suo fratello Rico (da non confondersi con il clone di Dredd, ossia Giudice Rico), di sua nipote Vienna e dei colleghi Anderson ed Hershey.
Dredd, il più famoso tra i Giudici di Mega-City One, farà rapidamente carriera nel suo corpo, dimostrando abnegazione quasi assoluta al suo ruolo che lo porta a porre la legge al di sopra di tutto, fino ad essere candidato al ruolo di Giudice Capo, che però rifiuterà preferendo continuare servire sulle strade per salvare la sua città e perfino il Mondo (nella Quarta Guerra Mondiale).

DREDD A FUMETTI

Come detto all’inizio, la carriera di Dredd inizia su 2000 AD (dove AD sta per “After Doom”, dopo il disastro), su una idea originale di Pat Mills che nel 1976 aveva concepito un personaggio di nome Giudice Dread, per dare alle stampe una serie dai toni decisamente horror. Passato il testimone a John Wagner per lo sviluppo delle sue caratteristiche ed a Carlos Ezquerra per la sua definizione grafica, fu presto ribattezzato con il nome di Dredd. Wagner trasse la sua personale ispirazione dal protagonista del film “Death Race 2000”, suggerendo al suo disegnatore di adottare il suo aspetto esteriore da motociclista- Ezquerra si spinse tanto avanti nella sua rielaborazione da produrre un personaggio ancora più futuristico di quanto avessero in mente gli autori, costringendoli quindi a strutturare una ambientazione più estrema di quella originaria.
A questo punto però Wagner decise di abbandonare il progetto, scoraggiato dalla ventilata ipotesi che il suo personaggio venisse ceduto ad un’altra casa editrice, per cui Mills fu costretto suo malgrado ad affidarne lo sviluppo definitivo a vari team di autori, che non riuscirono però a concluderlo in tempo per la pubblicazione del primo numero di 2000AD (febbraio 1977).
Alla fine la storia d’esordio fu portata a termine da Peter Harris, anche se pesantemente modificata dallo stesso Mills, con i disegni dell’esordiente Mike McMahon che trovarono posto nel secondo numero della rivista.
Irritato da questa scelta, Ezquerra decise perciò di rinunciare a questo progetto, anche se con il ritorno di Wagner a partire dal numero 9 (“Robo Wars”), anche lui ripenserà la sua decisione per entrare a far parte del gruppo di autori che a turno saranno incaricati di disegnare le strip.
A partire da allora Dredd diventò il personaggio di punta di 2000AD, eclissando gli altri titoli, tanto che apparve sulla testata quasi ad ogni numero, fino ai giorni nostri.
La parte più massiccia delle storie è stata scritta da Wagner, che però dal 1980 al 1988 è stato affiancato da Alan Grant.
Nel 1990, visto il successo del personaggio, venne deciso di varare una sua testata personale intitolata “Judge Dredd Megazine” (giocando sull’assonanza Mega-City/magazine), per cui Wagner preferì abbandonare 2000AD per dedicarsi completamente ad essa.
Al suo posto quindi vennero incaricati a rotazione altri autori, spesso di grande calibro (ma allora agli esordi) come Garth Ennis, Mark Millar, John Smith e Grant Morrison. Nonostante i loro sforzi però le vendite della nuova rivista calarono costantemente, costringendo quindi Wagner a riprenderla a partire dal 1994. Recentemente Wagner è stato affiancato da Gordon Rennie che, negli intenti della produzione, dovrebbe prendere il suo posto definitivamente.
Contemporaneamente a questi albi, le strip di Dredd sono comparse anche su quotidiani come il Daily Star (dal 1981 al 1998) o il Metro (dal 2004 al 2005), spesso realizzati dagli stessi autori delle testate principali.
Tra il 1994 ed il 1995 la DC Comics prese a pubblicare una sua versione del Giudice Dredd, dopo aver acquisito i diritti del film. La prima fu “Judge Dredd” e durò 18 numeri, con testi di Andrew Helfer (sostituito nell’ultimo numero dallo stesso Gordon Rennie), mentre la seconda,“Judge Dredd – Legends of the Law”, fu scritta da John Wagner e Alan Grant per un totale di 13 numeri.
Dal 1995 al 1996, la stessa casa editrice di 2000AD pubblicò una versione del Giudice Dredd mirata ad un pubblico pià giovane, che durò per 23 numeri.
Nel corso degli anni le avventure del Giudice Dredd sono state raccolte il volumi per opera di case editrici come la Rebellion Publishing (“Judge Dredd: the complete case files, attualmente giunto al numero 16, oppure “Judge Dredd: restricted files in 2 volumi, o semplicemente “Judge Dredd” che raccoglie diversi story-arc autoconclusivi ad opera soprattutto di Wagner od Ennis in 12 volumi), o ancora come la stessa 2000AD (“Judge Dredd: the complete case files” di cui è prevista l’uscita del numero 3 ad Aprile 2011, o “Judge Dredd: Mega-City Masters, di cui l’unico volume è stato pubblicato ad Agosto 2010). Nel 2009 la Prion Books ha infine pubblicato un volume intitolato “The best of Judge Dredd”.
Tra le altre opere che vedono Dredd come protagonista ricordiamo diversi team-up, tra cui quello con Alien (“Judge Dredd vs Alien: Incubus”, Rebellion Publishing, 2003 e 2007, Dark Horse 2003), con Batman in quattro parti (“Batman vs Judge Dredd: Judgment on Gotham”, “Vendetta in Gotham”, “The Ultimate Riddle”, “Die Laughing” DC/Fleetway 1991-1993-1995-1998, su testi di Wagner e Grant), o con Predator (“Predator vs Judge Dredd”, Dark Horse 1997, Titan 1998).
Oltre a queste pubblicazioni, Dredd fu protagonista di diverse parodie ad opera di alcune case editrici come la Marvel (Judge Helmer Dwedd, una fusione tra Dredd ed il personaggio dei Looney Tunes Elmer Fudd apparsa su “Howard the Duck) o la Fleetway (Judge Dudd).

In Italia Dredd è stato protagonista di relativamente poche pubblicazioni, ad opera principalmente di tre case editrici:

1- Play Press:

  • Play Special n° 8 (1991), dal titolo “Crimine futuro”

  • Giudice Dredd: Il casellario del crimine (1991), miniserie in 4 albi

  • Batman/Giudice Dredd: Giudizio su Gotham (1993), ossia la versione italiana dell’albo team up con Batman dal titolo simile (“Judgment on Gotham”)

  • DC Prestige n° 1 (1994), dal titolo “Vendetta a Gotham , ossia la versione italiana dell’albo team up con Batman dal titolo simile (“Vendetta in Gotham”)

  • Batman-Dredd: l’ultimo enigma (1995), ossia la versione italiana dell’albo team up con Batman dal titolo simile (“The Ultimate Riddle”)

  • Play Magazine n°20 (1997) dal titolo “Lobo/Giudice Dredd”, che raccoglie il team up tra i due personaggi.

2-Edgmont:

  • Dredd : il futuro della legge (1995), miniserie in 3 albi

  • Judge Dredd (1995), ossia l’adattamento ufficiale del film uscito nello stesso anno.

3- Magic Press:

  • Judge Dredd vs Death (2009)

  • Judge Dredd: America (2009)

  • Judge Dredd: Guerra totale (2009)

  • Predator vs Judge Dredd (2008)

DREDD NEGLI ALTRI MEDIA

Dredd, come detto, è stato di ispirazione per la pellicola del 1995 intitolata “Dredd: la legge sono io” di Danny Cannon, interpretato oltre che da Stallone anche da Max Von Sidow, Armand Assante, Jurgen Prochnow Rob Schneider e Sean Chen. Attualmente (da autunno 2010) è in produzione un ulteriore film, che sarà diretto da Pete Davis, su sceneggiatura di Alex Garland. Prodotto dalla 2000AD, dalla Rebellion e dalla DNA Films, avrà come protagonista il Karl Urban del Signore degli Anelli (dove impersonava Eomer) e si prevede che verrà distribuito nel 2012 in 3D.
Nel 1982 la Games Workshop produsse un gioco da tavolo ispirato ai fumetti di Dredd, poi seguito nel 1987 da un ulteriore titolo.
La Mongoose Publishing nel 2010 ha invece pubblicato una serie di tre volumi intitolati “Judge Dredd: the Mega-City One Archives”, che rappresentano le ambientazioni ed il regolamento per un gioco di ruolo ambientato all’epoca di Dredd.
A questo ha fatto seguito anche un gioco strategico con miniature intitolato “Gangs of Mega-City One”.
Per quanto riguarda i videogiochi, Dredd è stato protagonista di titoli come “Judge Dredd: Dredd vs Death”, prodotto dalla Rebellion e realizzato dalla Sierra Entertainment, mentre in passato sono stati distribuiti diversi giochi per quasi tutte le piattaforme in stile arcade.
La Belly realizzò addirittura un flipper ispirato a Dredd.
Su Dredd sono stati scritti anche parecchi romanzi, pubblicati dal 1993 ad oggi da case editrici come Virgin Books, St. Martins Press e Black Flame, seguiti anche negli ultimi anni da versioni audio ad opera della Black Fish Productions.
Dredd è anche entrato comunemente nell’immaginario collettivo, non solo per le opere appena elencate, ma anche per citazioni molto disparate, soprattutto in campo musicale (ad esempio la canzone degli Anthrax “I am the law”, o quella dei Manic Street Preachers “Judge Yr’self”).

Per un completo riepilogo degli albi a fumetti su Dredd pubblicati nel Regno Unito dal 1977 ad oggi (ossia 200AD e Judge Dredd Megazine) vi rimandiamo ai due file pdf allegati in fondo all’articolo (tratti, come molte delle informazioni qui raccolte, dalla pagina dedicatagli su Wikipedia.

Dredd 200 AD

Judge Dredd Megazine