Testi: Zeb Wells.
Disegni: Diogenes Neves e Zachary Baldus.
Ed. USA: New Mutants: Return of Legion TP, Marvel Comics.
Ed. ITA: X-Men DeLuxe 183, 184, 185, 186 e 187, Panini.

 

STATUS QUO

Immaginate la suprema essenza che può pervadere dei personaggi e definirli; immaginate come un vortice di colori e parole e poi, se potete, immaginate queste figure prendere forma, riempirsi e colorarsi e poi, come per magia (o scienza, scegliete voi), iniziare a parlare.
A parlarvi.
Nella storia dei comics dei supereroi, costellata di partenze, ritorni, morti, resurrezioni, cambi di guardia, cambi di rotta o semplici cambiamenti, non è strano scoprire cose che incredibilmente accadono o che semplicemente succedono.
Il Regno Oscuro di Osborn ha fatto più cose buone che negative (infatti la sua sconfitta sta nel fatto del proprio personale fallimento): Utopia e la Nazione X, l’Età degli Eroi e (perché no?) il “ritorno” di Capitan America inteso come punto focale di una epoca differente.
Da tutto ciò, poi, parte una ramificazione di eventi non di poco conto; se ci si focalizza sull’aspetto mutante della vicenda si può notare quale coralità e quanta epica si può scorgere in quel lembo di roccia posto nella Baia di San Francisco.
I mutanti ora hanno una casa loro (da difendere) e una generazione (Hope e le Cinque Luci) a cui guardare; e se anche in seno ormai è presente una frattura, uno scisma, ciò non toglie che vi è uno status di continuità a cui rivolgersi e tendere.
Ciclope, leader indiscusso degli X-Men e dei mutanti, ha suddiviso i suoi “ragazzii” in varie squadre di azione (ciò permette a lui di gestire la situazione Utopia in modo completamente differente – anche se tutto ciò è figlio di quella professionalità a cui Charles ha sempre mirato –).
Una di queste squadre è l’esempio vivente di come, nella storia dei comics dei supereroi, costellata di partenze, ritorni, morti, resurrezioni, cambi di guardia, cambi di rotta o semplici cambiamenti, non è strano scoprire cose che incredibilmente accadono o che semplicemente succedono.
Una di queste squadre è quella dei Nuovi Mutanti (New Mutants).

NUOVI MUTANTI

• Cannonball (Samuel Guthrie) Può volare tramite propulsione di energia ed è in grado di creare un campo di forza invisibile che lo rende inattaccabile.
• Danielle Moonstar A causa del M-Day Danielle è depotenziata (perdita del Gene-X e con esso dei suoi poteri). Telepate proiettiva in principio, Moonstar era in grado di generare illusioni. Ha avuto legami con Asgard e con la dea Hela e da essa ha ottenuto (temporaneamente) poteri di Valchiria.
• Sunspot (Roberto da Costa) Capace di assorbire e ridistribuire i raggi solari; può volare e possiede superforza ed emissioni energetiche concussive.
• Karma (Xi’an “Shan” Coy Manh) Possessione mentale. Vietnamita, nota per essere stata uno dei primi personaggi fumettistici ad aver dichiarato la propria omosessualità.
• Cypher (Douglas Ramsey) Poliglotta. Possiede la capacità di comprendere qualsivoglia tipo di linguaggio: lingue umane, aliene, animali o linguaggi tecnologico e di natura meccanica.
• Magik (Illyana Rasputin) Strega teleporta, manifesta il proprio potere attraverso dei dischi di teletrasporto. Sorella di Colosso, possiede la Spada dell’Anima (potentissimo artefatto di natura mistica).
• Magma (Amara Aquilla/Alison Crestmere) Pirocineta tendente al livello Omega; Amara è nativa di Nova Roma, ha il potere di controllare fenomeni tellurici (magma e lava) e di tramutarsi in fiamme e magma a sua volta.
• Warlock Extraterrestre tecno-organico.
X-Man (Nate Grey) Figlio genetico di Ciclope e Fenice, mutante di livello Omega, generato nella realtà dell’Era di Apocalisse dal genetista Sinistro, Nate possedeva enormi capacità telepatiche, telecinetiche e poteri di natura psionica e psichica. Dopo gli eventi del Dark Reign e a causa delle torture di Sugarman, gli resta solo una debole forma di telecinesi.

IL RITORNO DI LEGIONE

Samuel chiede, Scott risponde!
Karma e Moonstar, inviate da Ciclope ad indagare su una possibile bimba mutante, in una cittadina sperduta, scompaiono misteriosamente.
Cannonball assembla la “sua” squadra e riceve lo status affermativo dal leader mutante per eccellenza: Roberto, Amara, Illyana e Sam partono alla ricerca delle compagne perdute, solo per scoprire che il terrore che le ha colpite è una delle minacce mutanti più potenti mai esistite: Legione.
David Haller (figlio di Gabrielle Haller e Charles Xavier, conosciuto col nome di Legione: generazione di poteri di natura psichica in una mente coabitata da miriadi di entità, in perenne conflitto tra loro) ha assorbito la psiche di Shan e ora la tiene in ostaggio insieme ad una serie di personalità (alcune buone, altre malvagie) differenti tra loro.
Dani è in carcere e i New Mutants, compresa la grave responsabilità che grava su loro e sulla loro missione, iniziano una convulsa e difficile battaglia contro un vero e proprio esercito (Legione è in grado di controllare una moltitudine di poteri, generati da ognuna della sue distinte personalità).
Il mutante schizofrenico sembra avere la meglio, e quella che sarebbe dovuta essere la nuova genesi dei Nuovi Mutanti, si trasforma nel loro deflagrante declino. Sarà la fine di Sam, Dani e Amara, oppure il loro sfolgorante principio?

(RI)LANCIATI/(RI)TORNATI/(RI)VELATI

Zeb Wells merita davvero un applauso, i suoi Nuovi Mutanti sono vivi e vitali, freschi e fruibili anche a quelle generazioni che non li conoscono o (magari) poco li apprezzavano.
Suo lo splendido compito di generare quella continuità in cui Sam, Amara e Illyana ci appaiono cresciuti, magari non meno problematici ma più adulti (sicuramente), imbarazzati anche, determinati e capaci (da supremo encomio la stupenda caratterizzazione di una Danielle Moonstar depotenziata, ma non meno letale e combattiva dei suoi compagni).
Wells sceglie, non a caso, come prima minaccia del gruppo uno di loro: Legione è un ex adolescente che oggi decide di crescere e (come si vedrà in futuro) prendere parte attivamente alla nuova gestione mutante operata su Utopia da quel Ciclope tanto amato ed odiato.
Il gruppo c’è e si vede, e se da un  lato lo scrittore parte con una promessa di crescendo (i ritorni di Warlock e – finalmente – Cypher) e una disamina sulla completezza dell’incontrarsi, ancora una volta, e di unirsi per la minaccia comune (l’estinzione, stavolta).
Sostenuto anche dal sempre pulito stile di Diogenes Neves e dall’originalità di un talento come Zachary Baldus.
Neves ha la capacità di relazionare i personaggi con delle visioni d’insieme, tipiche del fumetto della fine degli anni 90; è inoltre uno dei disegnatori più portati alla differenziazione dei volti e alla totale espressività dei protagonisti.
La sua è una arte che fornisce grandi spazi alle tavole e un senso del controllo dei volumi (straordinarie le sue riprese dal basso e il suo concentrarsi sui particolari focali nell’ambito dei dialoghi stessi).
D’altra parte, una superba vena pittorica ed illustrativa pervade il sempre ottimo Baldus: l’episodio di “rientro” (la chiusura alla saga del Ritorno di Legione) è un continuo susseguirsi di istintive pagine disegnate di getto, con una superba cura per i volti (di chiara natura ritrattistica) e degli scenari (figli degli story-board, della narrativa e dell’immaginario candido).
Zachary Baldus opera un recupero semi-pittorico e la sua Danielle Moonstar è una delle più belle mai viste: se da una parte si è in grado di vedere la grazia di questa ragazza cheyenne dall’altro si resta sbalorditi dalla portata dei suoi disegni.