VENDICATORI DIVISI

Set 7, 2012

Testi: Brian Michael Bendis
Disegni: David Finch, Olivier Coipel
Edizione USA: Avengers Disassembled TPB (Marvel)
Edizione ITA: Vendicatori Divisi – 100% Marvel Best (Panini)

 

Caos [cà-os] s.m. inv.

• Disordine, trambusto, confusione.
• Nelle antiche cosmologie greche, il completo disordine degli elementi materiali preesistente alla formazione dell’universo ordinato e concepito come tale.
• Nella teoria dei sistemi complessi sono le evoluzioni imprevedibili e irregolari all’interno di un sistema preciso.

In principio v’era il nulla, e in esso vorticava l’immenso insieme dell’ordine e il disordine: l’essenza stessa della materia inneggiava ad una eterna lotta tra composito e incommensurato.
L’idea primordiale toccava la mente della creazione, intesa come matrice preesistente.
Dall’ignoto della luce provenne la scintilla che miscelò l’insieme delle essenze stesse, delineando la creazione dell’equilibrio e la frattura del caos.

Il caos è frattura e ad esso torna, senza incappare in scelte di genere, siamo tutti inseriti in un contesto di insieme definito da leggi ben precise e da reazioni che si ripercuotono nel tempo e nello spazio: la fisica insegna che ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria.
Significa che in un dato luogo, in un tempo ben preciso, un qualunque avvenimento (anche radicalmente insignificante) può modificare un particolare sulla stessa linea spazio-temporale (l’effetto farfalla).

PASSATO/INIZIO/ALFA

Wanda Django Maximoff era legata all’androide Visione, la loro era una storia d’amore unica e molto discussa: la donna e la macchina (a voler citare il gruppo norvegese dei Röyksopp, con la loro “The Girl and the Robot”) uniti nello splendore del sentimento ultimo, l’amore.
Questa loro relazione portò alla genesi di due bambini, figli che Wanda e Visione ebbero grazie al potere della loro unione.
Non v’era falsità peggiore di questa!
Wanda è una mutante di livello omega con la capacità di  alterazione quantistica della realtà e della casualità.
Wanda attinse all’anima frammentata di un uomo che si era fatto demone per plasmare da due frammenti, della suddetta anima, i suoi figli. Wanda vide i suoi bambini tornare da dove erano stati generati e perdersi per sempre, procurando nella psiche della donna una frattura inguaribile e un crollo senza precedenti; solo l’unione dei Vendicatori e della strega centenaria Agatha Harkness riuscì a far rinsavire la bella figlia di Magneto, cancellandole ogni ricordo di coloro che una volta lei chiamava figli.
La storia con Visione poco dopo terminò, Wanda tornò ad essere quella di una volta e tutti scelsero di dimenticare i figli di Scarlet.
Tutti, apparentemente.

PRESENTE/FINE/OMEGA

La famiglia, prima di ogni cosa, rappresenta un insieme in cui, nel tempo, possono e devono essere inseriti elementi differenti e in linea con il ceppo iniziale.
Quando ciò non accade non si ha una continuazione, non v’è ereditarietà.
Quando accade, ma con contrasti tra i vari aspetti inseriti, non v’è coesione e di conseguenza accade che l’insieme originale si trova a dover affrontare situazioni differenti, rispetto ad una linearità predisposta.
Quando la famiglia, il suo insieme, accetta il rinnovamento e la grazia di esso, allora il gruppo di origine ottiene la beatificazione possente della presenza stabile dei secoli: la continuazione stessa.
I Vendicatori è il gruppo di supereroi più famoso dell’universo Marvel; la loro tradizione trascende i decenni e si rinnova ogni qualvolta v’è la necessità di contrastare forze del male, sempre maggiori e potenti.
La loro eredità rivive negli occhi di tutti coloro che li acclamano e che richiedono il loro aiuto: una volta Vendicatore, per sempre Vendicatore!
Il loro essere famiglia e gruppo li rende forti e il fatto che siano una forza del bene li mostra al mondo per ciò che sono: un esempio vivente di altruismo ed eroismo puro.
Dalla loro fondazione hanno sempre dovuto affrontare tutti coloro che hanno attentato all’umanità e alla Terra, ma nella loro ora più buia, hanno scoperto che il nemico più potente mai affrontato altri non era che uno di loro, uno della famiglia e di quello stesso insieme in cui tutto ha avuto origine e a cui tutto torna.
Un oscuro nemico, oracolo di eventi che da lì a poco sarebbero divenuti effettivi, la potenza della realtà che si piega alla mente sconvolge Iron Man, Capitan America e Occhio di Falco non poco, tanto da gettare nell’oblio la speranza che un gruppo come il loro ha sempre portato e per cui ha lottato.

Defunti alleati che risorgono per uccidere coloro che un tempo chiamavano “amici”, o “fratelli”, incubi che ritornano di prepotenza per sconvolgere le esistenze di molti e corrodere la lealtà di altri, alcuni dei più crudeli “villains” mai affrontati che prendono vita, quasi dal nulla, per attentare all’esistenza dei Vendicatori, ancora una volta e definitivamente.
Quello che sembra l’attacco definitivo e che sconvolge gli eroi più potenti della Terra nel giro di poche ore parte e finisce attraverso gli occhi di colei che rappresenta uno degli esseri più potenti dell’universo: Wanda “Scarlet” Django Maximoff!

VENDICATORI DIVISI!

Ogni nuovo inizio denota una fine che viene compresa tra l’indolore e il tragico e drammatico, la stessa fenice risorge dalle proprie ceneri (il mito del passaggio e della crescita è sempre vivo nei testi del talentuoso Bendis, figlio della creazione fatta arte), non prima di essere bruciata in un mistico fuoco purificatore (mondare l’animo attraverso le fiamme gloriose, uno degli archetipi più antichi e probabilmente presente in ogni cultura di questo nostro mondo).
I Vendicatori vengono sconfitti, distrutti e uccisi (lunga la lista dei personaggi che perdono la vita a causa della follia fattasi terrore) e, come non mai, divisi.
Sì, perché dove la magia di Scarlet arriva (ovvero ovunque) provoca un fremito nei tessuti della probabilità realistica ed è il sovrannaturale che tende alla scienza/fisica e ne prende possesso, controbilanciando una equazione già di suo caotica: la casualità.
Brian Michael Bendis dà il via alla “Ballata di Wanda Scarlet” determinando il fato di “Clint Barton” ed è l’eterno fardello che incombe in casa Marvel, da ormai oltre cinquant’anni: “da grandi poteri derivano grandi responsabilità”.
Wanda preclude l’offerta di pace che le viene offerta nel momento più alto della sua fervente follia e decide di schierare un esercito tutto suo laddove una volta v’era il vuoto: attaccare i Vendicatori, durante la battaglia finale, attraverso i Vendicatori e le loro nemesi.
Il mago supremo dell’universo Marvel è portatore della grande verità che si annida, ormai da anni, nell’animo di tutti coloro che hanno combattuto insieme a Scarlet in questo tempo e che la descrive per ciò che è, ovvero una donna con immensi (e anche ingestibili) poteri che a causa di forti stress, pressioni (figlia di Magneto, sorella di Quicksilver e Polaris, ex terrorista mutante) e conflitti (l’addestramento di Agatha Harnkess e di Stephen Strange, la magia del Caos) si trova a sconvolgere una realtà che non le appartiene.
Il non riconoscere la sua situazione la porta ad autoproclamarsi “madre” di due bambini mai nati e mai esistiti, se non grazie ai suoi poteri e agli sconvolgimenti che la sua magia mutante può operare al tempo e allo spazio.
Wanda stravolge la vita dei suoi amici e il panico che attua è l’evoluzione stilistica della penna di Bendis, che diventa dichiarazione d’indipendenza urlata, a danno di chi non riconosce nell’insurrezione della figlia di Magneto il cambiamento di cui gli eroi della Marvel avevano tanto bisogno; Vendicatori in primis.
Lo stesso autore si trova a dover “fronteggiare” una pesante eredità che, probabilmente, ha inizio con la creazione del primo di essi, Capitan America, nel 1941 ad opera di Jack Kirby e Joe Simon e che nel tempo ha visto come matrice generazionale la ricerca di un nucleo ben preciso, ma troppo focalizzato sull’aspetto limitativo di cui spesso si fregiava come gruppo: il suo essere elitario.
L’autore, comprendendo l’aspetto dei characters, con un occhio al futuro imbastisce la fine del gruppo e il suo favoloso inizio e getta le basi per la potente partenza che i Nuovi Vendicatori si preparano ad affrontare.
Se Vendicatori Divisi è la fine di un’epoca lo è anche per ciò che idealmente rappresenta, un taglio netto con un  passato forse troppo continuativo e poco accessibile; i suoi sono gli Avengers dell’epoca nuova.
L’Uomo Ragno e la Donna Ragno, Luke Cage, Wolverine, Ronin e Sentry (il dio biondo col potere delle nane gialle che esplodono e del vuoto che incombe) e i sempre fedeli Iron Man e Capitan America riescono a sollevare da ciò che resta del loro passato, forse la parte migliore di uno sfavillante (ma non troppo) futuro.
E’ Bendis che colpisce al cuore, quando permette alla follia di Wanda di prendere il sopravvento e di tornare a narrare la disarmonia di un pressante trascorso e di una lugubre esistenza; lo stesso scrittore registra una innovativa sensibilità alla narrazione, quando procede diametralmente a ciò con cui aveva iniziato: una vita (Scott Lang) per una vita (una possibilità per Wanda?) e la visione di Magneto che giunge messianicamente, al cospetto della sua adorata figlia.

E’ lo stesso, identico, tipo di narratività che le matite di un particolarmente ispirato David Finch rinarrano per la storia che ha cambiato tutto e da cui ogni cosa ha avuto origine; le conseguenze che si ripercuotono nel futuro e una semplice azione implica riflessi unitari nel tempo (House of M, la Decimazione, Civil War, Secret Invasion, il Dark Reign e tutto ciò che consegue).
Le matite di Finch esprimono una forza che sopisce laddove il senso di smarrimento coglie persino coloro che hanno davvero visto tutto e combattuto ogni guerra; da totale encomio la splash page doppia in cui, Vendicatori del passato e del futuro, accorrono alla “Sede” ormai distrutta proprio in vece di un “antico” giuramento, che ritorna: Vendicatori per sempre!
La narrazione degli eventi passati viene affidata alle splendide tavole del talento francese Olivier Coipel: la sua è una Wanda bambina, fattasi donna e dimentica di ciò che è giusto e errato, e la pallidità dei volti e il loro essere diafani, anche nell’esistenza, contrae gli stessi disegni tanto da creare un senso di nausea per ciò che la stessa strega scarlatta inscena per ottenere ciò che la vita sembra volerle negare.
Coipel sceglie l’ombra e il buio tanto quanto le tavole di Finch; il loro è il connubio autoriale che si ottiene quando la narrazione è, di tavola in tavola, “prosa” connaturata e non mera forma senza stile.
E’ lo stile che Brian Bendis ha da subito attuato per creare il suo, immenso, piano che porta verso il rilancio in uno splendente futuro, costellato di stelle ormai finite e di luci spente.
Luci con la forza di un milione di soli che esplodono e decadono nel vuoto più assoluto.