Testi: Matt Fraction, Brian Michael Bendis, Stan Lee
Disegni: Olivier copiel, Mike Deodato, Neal Adamas, Jack Kirby
Edizione Originale: Mighty thor 6, Journey Into Mistery 627, New avengers 16, New Avengers 16.1, Thor:Stories of Asgard 4
Edizione Italiana: Thor & i Nuovi Vendicatori 157, 96 pp, col., 4 €, Marvel Italia
Speciale 96 pagine! Gran finale de Il seme di Galactus! Dopo le immani battaglie dello scorso numero, quale terribile, epico e definitivo pezzo potrebbe disporre Odino sulla scacchiera? Una parola sola: il Distruttore! Scoprirete cosa significa veramente “cosmico”! Di Fraction e Coipel. Doppia dose di Nuovi Vendicatori per un megaevento: Devil entra negli Avengers! Ma la notizia più scioccante non ve la possiamo ancora dare… Di Bendis, Deodato &… Neal Adams. Quando si dice speciale…
Numero speciale a 96 pagine e ben cinque storie per lo storico mensile Marvel Italia.
Si conclude dopo sei puntate “Il seme di Galactus”, storyline della nuova “The Mighty thor” realizzata da Matt Fraction e Olivier Coipel.
L’artista francese, coadiuvato da un terzetto di inchiostratori di livello quali Morales/vines/Smith, dimostra ancora una volta il suo talento, non indulgendo in semplici splash page che esaltino la potenza del suo tratto ma impegnandosi in una composizione della tavola estremamente ricca di vignette dalle forme e posizioni più variegate, che ben si prestano a tradurre il confronto finale fra le divinità nordiche ed il Divoratore di Mondi.
Fraction inzia a sentirsi sicuramente più a suo agio con il personaggio di Thor e porta a compimento una trama che si protrae da sei mesi anche se purtroppo sembra di assistere ad un nulla di fatto visto che così come si era tirato in ballo l’interessante seme dell’albero del mondo come catalizzatore per lo scontro fra gli Asgardiani e Galactus, così lo scrittore decide di liberarsene altrettanto facilmente in maniera tale, rimosso l’oggetto della contesa, da concludere questo confronto cosmico con un pacifico (e più rassicurante per la continuità e lo staus quo Marvel) stallo.
Se Fraction pecca quindi con una gestione della trama molto dilatata e chiusa forse troppo facilmente, colpisce il centro con le caratterizzazioni dei personaggi come il belligerante ma comico Volstagg ed un giovane Loki alla disperata ricerca di approvazione e di un posto nella famiglia asgardiana. Molto riuscita anche la figura dell pastore Mike con i suoi dubbi sui rapporti fra uomo e divinità, domande alle quali forse troverà risposta nel suo ruolo di nuovo araldo di Galactus in sostituzione di un Silver Surfer che si appresta a vivere nuove avventure sulla Terra.
Ben più originale l’episodio di Journey into Mistery 627 con Kieron Gillen, accompagnato da un discreto Richard Elson alle matite, che confeziona al suo solito modo un interessante tie-in di Fear Itself con assoluto protagonista Mefisto, che reclama l’albo fin dalla prima pagina rivolgendosi direttamente al lettore. Un’abilità questa di Gillen, di scrivere ottimi tie-in senza farsi condizionare eccessivamente dalla mini principale, già confermata dagli episodi di Uncanny X-Men visti su GIXM 262, ai quali si ricollega con accenni ai recenti sconvolgimenti operati sul personaggio del Fenomeno, avatar di Cyttorak, per bocca dello stesso Dio Cremisi. L’episodio verte infatti sugli sforzi profusi da Mefisto nell’affrontare la minaccia del Serpente asgardiano tessendo alleanze ed insinuando dubbi, cioè manovrando con l’inganno come si addice ad un demone della sua risma varie entità dei pantheon ultraterreni quali ad esempio Dormammu e Incubo, antico avversario del Dr. Strange, interlocutore del diavolo rosso in uno dei momenti più riusciti dell’episodio per quanto riguarda i dialoghi.
Ancora una volta Gillen si dimostra molto a suo agio nelle atmosfere fra il fantasy ed il magico di JIT (citazione anche per il Re Rosso de “La Saga della Torre Nera” di Stephen King), ma non rinuncia a dosi di una ben più terrena ironia con la divertente scena del “Diavolo al bar” che vede un Mefisto dialogare “amabilmente” ed infine truffare uno sprovveduto barista convinto di poter battere il diavolo al suo gioco. Ma come dice il detto, ed il Faust di goethiana memoria ben insegna, “il Diavolo fa le pentole ma non i coperchi”…
Segue un doppio appuntamento con i New Avengers di Brian Michael Bendis, con l’episodio numero 16 e lo special 16.1.
Il primo, tie-in di Fear Itself, vede l’ingresso di Devil nella formazione “street” dei Vendicatori. Una scelta che potrà apparire azzardata al lettore più integralista, visto il carattere solitario del Diavolo Rosso, il mood tipico delle sue storie e non ultimo il fatto di aver già rifiutato la partnership già ai tempi dell’esordio dei New Avengers, ma che ben si confà al nuovo corso del cornetto di Mark Waid (sulla neonata Devil & i Cavalieri Marvel), un tentativo di riportare l’alter ego di Matt Murdock a storie più supereroistiche dopo anni di noir e hardboiled. Bendis recupera quindi un personaggio da lui molto amato e lo fa senza forzature, a dispetto di personaggi come Spider-Man e Wolverine inseriti spesso a forza per esigenze commerciali, confezionando un episodio che alterna alle scene di azione di Devil impegnato contro il blietzkrieg ordito da Sin (vedi Fear Itself) l’ormai onnipresente “intervista”. È proprio con questo artificio che Bendis analizza il quesito ”Chi è degno di essere un vendicatore?” esponendo per bocca dei protagonisti in apertura di episodio tutti i dubbi in merito ed operando poi nel finale un ribaltamento di prospettiva che spazza via le incertezze e le critiche.
Ai disegni Mike Deodato ritorna a buoni livelli di qualità dopo i deludenti ed affrettati ultimi episodi, esprimendosi con un ottimo tratto ma soprattutto uno storytelling frenetico che ben si presta a rappresentare il clima di battaglia dell’episodio.
Il secondo episodio vendicativo è ambientato dopo FI e vede un ospite di eccezione alle matite, quel Neal Adams che fece la storia dei Vendicatori in storie leggendarie come “La guerra Kree-Skrull” . Purtroppo l’Adams odierno, sembra un lontano parente della superstar anni 70 o anche dell’artista visto recentemente all’opera su Batman:Odissey. Un calo qualitativo dettato forse dalla fretta o da una non particolarmente riuscita con le chine di Tom Palmer, peraltro stimato professionista e suo vecchio collaboratore. Nemmeno Bendis al suo meglio, in un episodio tutto azione che non può nemmeno fregiarsi dei classici ed incisivi dialoghi botta e risposta marchio di fabbrica dello scrittore.
La storia recupera dopo gli eventi di Siege of Asgard il personaggio di Norman Osborn/Goblin, andando a riallacciarsi agli episodi dei NA pre FI che mostravano la ricostituzione clandestina della H.A.M.M.E.R. sotto la guida di Superia ed un probabile doppio gioco di Victoria Hand. Ecco quindi Osborn nuovamente a piede libero e pronto a vendicarsi degli eroi più potenti della terra con l’aiuto, fra gli altri, della nuova Madame Hydra (ex-Viper come visto su Secret Warriors di Jonathan Hickman). Si prevedono gorsse grane in arrivo per gli eroi. Vendicatori avvisati…
Chiusura d’albo con l’ormai immancabile recupero delle prime “Stories of Agard” di Stan Lee e Jack Kirby, un gradevole riempitivo che sicuramente farà felici i nostalgici lettori dell’era Corno.
Piccola curiosità sulla cover:si tratta di una rielaborazione di Romita Jr della sua stessa cover per Mighty Thor (vol 1) 1 Variant, come sicuramente hanno sospettato la gran parte dei lettori storici del tonanate colti da uno strano senso di deja-vù, visto che quella cover è stata utilizzata in Italia come copertina per ben altri due albi Marvel, Wiz 31 e Supereroi le Grandi Saghe 56. Vedere per credere!