Da AIN’T IT COOL

Ormai manca davvero poco: ad agosto infatti debutterà negli Stati Uniti la nuova testate dedicata al Punitore (potete ordinarla già adesso tramite preview), personaggio Marvel salito alla ribalta negli ultimi anni grazie alle storie crude e intense di Garth EnnisJason Aaron.

Il nuovo team creativo, come già annunciato in precedenza su queste pagine, sarà composto da Greg Rucka e dall’italianissimo Marco Checchetto, le cui tavole, considerando quanto abbiamo potuto vedere fino ad ora su Internet, sembrano PERFETTE per le atmosfere della serie.

Ecco tradotta per voi una nuova intervista allo scrittore americano raccolta da un sito specializzato USA: per Frank Castle è tempo di lucidare i fucili!

Punisher #1 - tavola 3All’inizio ero incredulo all’idea che mi volessero affidare questo rilancio. Ma sapete, adoro i personaggi che sono semplici come concetto di base, perchè poi permettono di spaziare con una grande quantità di sfumature e possibilità narrative. La letteratura è piena di personaggi che non sono adatti ad essere protagonisti, e trovano un ruolo ben definito come cast di supporto. Detto questo, esiste però un numero di potenziali “prime donne” che mette a dura prova questo concetto.. Frank è certamente uno di questi.

Frank è molto semplice: non credereste mai ad una storia in cui il Puni lascia la sua attività per darsi al giardinaggio no? Non succederà mai. Le sue storie, principalmente, devono parlare di una cosa: la sua caccia personale, il suo desiderio di uccidere i cattivi, dal suo punto di vista. Di solito le storie di vendetta terminano con la morte inevitabile del protagonista, come in “Moby Dick” ad esempio, se pensiamo al destino di Ahab: non è previsto che si sopravviva a una vendetta.

Per Frank invece non è così. Avrebbe dovuto pore fine a tutto un sacco di tempo fa. Certo, ci sono ragioni commerciali per questo, ma per il personaggio non è rilevante […], per cui mi sono ritrovato a chiedere a me stesso come possa essere sopravvissuto, come ha potuto portare avanti questa missione così a lungo. Mi si sono aperte davanti un sacco di possibilità, e questo dice molto di Frank.

La sua vendetta è terminata da tempo, l’ha ottenuta nel senso più letterale del termine, ma non si ferma, guidato ancora da quella rabbia, dalla medesima sete di vendetta. Perché, considerando quello che ha passato, non si è tolto la vita? Ci si può ragionare molto, e scrivere storie basandosi su questo è interessante e divertente. In generale comunque mi piace molto scrivere Frank. Questi personaggi sono stati raccontati attraverso le generazioni, reinventati più e più volte, quasi fino all’esaurimento.. guardate Batman, secondo me non c’è ancora molto da dire su di lui senza trasformarlo in qualcos’altro.

Punisher #1 - tavola 4Frank non ha bisogno di reinterpretazioni, ha un suo status, ed è stato sul filo del rasoio a lungo grazie a chi l’ha scritto negli anni passati, come Garth Ennis e Jason Aaron. Lo si è portati ad un punto in cui è difficile raccontare più di quello che è stato già detto, ma Frank mi permette di fare una cosa che mi piace molto, ovvero raccontarlo attraverso gli occhi delle altre persone, cioè quello che io e Ed (Brubaker, ndt) abbiamo fatto in “Gotham Central”, mostrare ciò Bats, in questo caso Frank, dal basso.
Tutto ciò è grandioso, e mi ritrovo a pensare cosa succederebbe, a un sopravvissuto, se reincontrasse il Punitore ad esempio: la risposta sarebbe lunga, ma mi sono impegnato molto… sono alcune delle domande a cui ho provato a dare una risposta.

La vicenda inizia subito dopo la fine di “Fear Itself” (l’evento estivo Marvel), anche se di per sè è una storia che non influenzerà Frank.. diamo semplicemente per scontato che gli eventi raccontati da Fraction siano accaduti. Vedremo un Frank senza fronzoli: sotterranei di cemento, e un sacco di armi da fuoco. “Fear Itself” creerà una certa instabilità nel mondo criminale di New York, con una serie di nuove organizzazioni criminali pronte a lottare per il potere. Cominceremo con una festa di matrimonio e 39 morti.. di sicuro Frank se ne accorgerà.

Dedicherò molta attenzione alla cura dei dettagli (come è successo nelle storie degli ultimi anni), alla preparazione, all’equipaggiamento.. è un aspetto che mi piace. Frank deve essere intelligente e preparato per lavorare in modo intelligente e preparato. E penso che lui lo sia.

E’ importante che ci siano cattivi che il lettore desidera “vedere morti” o che comunque si pensa possano meritare questo destino.. ma mi intriga analizzare la “linea” su cui Frank cammina ogni giorno. Non voglio che sia un pazzo, ciò significa fornirgli una scusa, renderlo inconsapevole di quello che fa: è molto più interessante invece che ogni decisione che prende sia calcolata, voluta.

Inserire il Punitore nella continuity Marvel tradizionale è una sfida, ma non vedo una grossa differenza fra questo e il Puni MAX. Hanno vissuto la stessa tragedia, hanno lo stesso scopo nella vita. Nel Marvel Universe bisogna essere più conscienziosi riguardo alla violenza che si vuole mostrare e al male che si vuole raccontare. Marco Checchetto è un disegnatore dal talento straordinario, penso davvero che ciò che vedremo sulla pagina sia di eccezionale intensità, visceralmente forte e intenso come ciò che abbiamo già visto sulla serie MAX.

Sono approcci leggermente diversi: nel Marvel Universe vedi Frank sparare e il resto lo immagini tu, nella serie Max vedi cosa accade quando Frank spara a qualcuno in testa. Ma non è una perdita, a mio parere. Si rischia di eccedere, di sfociare in un appagamento nel mostrare tanta violenza, non sono interessato a questo.

Frank non parla nei primi tre numeri, non apre bocca, non c’è nessuna narrazione in prima persona. Si muove nel suo mondo con un silenzio consapevole, perché lui è così, è così che deve vivere. E’ un uomo morto che cammina, e lo sa perfettamente. Uno degli aspetti che analizzerò è cosa questo significa per lui e per le persone che incontra. E’ sempre in missione, anche quando dorme.. è morto quel giorno, insieme alla sua famiglia. Parlerà solo quando avrà qualcosa da dire.

Punisher #1 - tavola 5E’ unico e sono totalmente affascinato da lui, dal modo in cui attraversa la linea in una maniera inconsueta per altri protagonisti dei fumetti. Ci saranno certamente altri personaggi, ad esempio due detective che appariranno regolarmente. Uno dei due è intelligente, uno Sherlock Holmes praticamente, invece il suo partner ha un “retroscena” con Frank (lo scopriremo nel primo numero) e una vita piuttosto complicata.. ci saranno poi un paio di aggiunte essenziali per la storia. Inoltre utilizzerò Norah Winters (una giornalista che solitamente lavora con Peter Parker, conosciuta per il suo humour sarcastico, ndt), che è un personaggio bellissimo, anche se particolare.

Ci sarà anche una nuova organizzazione chiamata The Exchange, composta da transfughi di altri gruppi criminali che pensano di potercela fare da soli: sono intelligenti, eleganti, concentrati sugli affari, e sanno cosa significa incontrare il Puni sulla propria strada. Inoltre ci saranno incontri illustri con Daredevil (un classico), e probabilmente un episodio con Spidey, ne abbiamo parlato da poco.

Inoltre ho qualche idea riguardante un possibile scontro con i grandi eroi Marvel, se questi decidessero di neutralizzare Frank Castle. C’è una scena con Wolverine che vorrei davvero scrivere, e sarebbe grandiosa se trovassi il modo di giustificare il suo inserimento in una storia. Frank non ha poteri, ma è allenato, intelligente, esperto. E pianifica. Se i Vendicatori decidessero di catturarlo, di sicuro vincerebbero. Ma potrebbero farsi più male del previsto.

Mi piace molto anche l’idea di metterlo a confronto con Capitan America: se c’è qualcuno nel Marvel Universe che potrebbe zittire Frank, è lui, proprio Cap. Non puoi arrestare il Punitore, la prigione per lui è meglio di un campo da gioco.. non funziona. Ma ha una passato come Marine, come soldato, e se Capitan America di fronte a lui gli dicesse di smetterla, forse Frank ascolterebbe.. aprendo dunque un sacco di possibilità.

Molti eroi Marvel non hanno bisogno di un allenamento specifico, da forze speciali. Perché dovrebbero, coi poteri che hanno? Credo che molti di loro sottovalutino Frank, senza considerare che lui ha trascorso settimane, mesi, pianificando un probabile incontro con loro, lavorando su ogni dettaglio. Non penso che gli riconoscano una tale capacità organizzativa.. forse pensano che Reed (Richards, cioè Mr Fantastic dei Fantastici 4, ndt) potrebbe farlo, non Frank.

A volte è un calcolatore abile e subdolo, e non ti accorgi di lui. E’ un SOLDATO. Non si preoccupa del fatto che il combattimento sia giusto o no, ma vuole vincere e basta. E non scende in battaglia se non è sicuro di vincere, non è quello che fanno i soldati appunto.

Punisher #1 - tavola 6Per quanto riguarda il look io e Marco Checchetto abbiamo discusso insieme diverse idee: John McClane, il protagonista di DIE HARD ad esempio, è un uomo fatto di sangue, sudore, carne e ossa, non è invincibile, ed è stato una fonte di ispirazione. Poi Daniel Craig/James Bond, che secondo me è perfetto.. Marco ci ha lavorato molto, e a mio avviso funziona. Il teschio non è una semplice maglietta, ma una sorta di disegno sulla sua armatura. Niente vestiti, t-shirt, ma un simbolo che incute paura nel nemico. Fa parte della tattica.

Avrà un’attrezzatura particolare, specifica, anche perché si potrebbe incorrere nel rischio di “comprare le armi da chi vuoi uccidere”. Lavorerà sul suo equipaggiamento, di modo da rendere difficile la vita ai suoi nemici.. molto difficile. Me ne occuperò nel primo numero.

Affronterò anche il tema a me caro dell’ “istinto vs educazione”, già esplorato con Elektra: fa quello che vuole fare o non può non farlo, spinta dalle circostanze? Questo è un punto centrale anche per Castle: se la sua famiglia non fosse morta, lui farebbe questo comunque? Secondo Ennis sì, io non ne sono sicuro, ma sono certo che non può voltare le spalle a ciò che è diventato.

Penso di essere portato per le storie in cui si paga il prezzo delle proprie azioni, spinte al limite.. è una tematica che ricorre nelle mie opere, basti pensare a Tara Chace (protagonista della serie di romanzi/fumetti “Queen and Country” pubblicata da Oni Press, ndt), umanissima, ma pronta ad attaccare come una tigre, fino alla fine. Non so perché mi piacciano tanto queste storie.. è una domanda a cui non ho ancora trovato una risposta.

E voi siete pronti per il nuovo Punitore? Frank Castle sembra essere davvero il personaggio perfetto per Rucka: sempre in bilico, sempre in prima linea.. ma costretto a pagare un prezzo molto alto per questo. Non vediamo l’ora che il talento di Marco Checchetto possa trovare una consacrazione definitiva anche negli Stati Uniti.

Agosto è vicino, restate con noi!