DAREDEVIL: BATTLIN’ JACK MURDOCK
Soggetto, sceneggiatura e disegni: Carmine di Giandomenico
Testi: Zeb Wells
Albi originali: Daredevil: Battlin’ Jack Murdock #1-4, Collana Marvel Knights.
Edizione Italiana: Panini Comics, 96 pp, 12 euro.
There’s a way, and I know
that I have to go away
I know, I have to go.
Credo sia abbastanza immediato, durante la lettura di Battlin’ Jack Murdock, pensare, se li si conosce, a questi versi della canzone Father&Son di Cat Stevens. Si tratta alcune parole molto semplici ma toccanti che un padre, portando su di sé il penso degli anni, vuole lasciare al proprio figlio prima di congedarsi dalla vita. Ed allo stesso modo in questa bella storia di Carmine Di Giandomenico si analizza il rapporto, spesso difficile, tra un padre e un figlio le cui esistenze, in modo diverso, si avviano ad essere stravolte. Quattro sono le parti di cui si compone questo volume, e quattro sono i round che scandiscono lo storico incontro sul ring di “Battlin’” Jack Murdock, pugile esperto e ombroso che decide consapevolmente di non piegarsi al meccanismo degli incontri truccati della malavita, condannandosi a morte.
E’ una storia che abbiamo letto più volte raccontata da diversi autori nel corso degli anni, ma in questo caso la possiamo osservare da un punto di vista diverso, ovvero quello del padre, attraverso i pensieri del quale ripercorriamo la difficile vita di un genitore di Hell’s Kitchen che deve crescere il proprio figlio da solo. E tra l’altro il compito diventerà ancora più difficile quando il piccolo Matt Murdock, destinato ad entrare nel cuore dei lettori grazie alle sue avventure come Daredevil, subisce un incidente gravissimo che lo priva della vista in modo permanente.
Battlin’ Jack Murdock è la storia di un padre imperfetto che, consapevolmente, imbocca una strada senza uscita con la convinzione di garantire al proprio figlio un futuro migliore. E’ un’analisi delicata e non retorica del rapporto genitori-figli, che mostra quanto possa essere lacerante la vita familiare e quanto sia difficile imboccare la strada giusta in un mondo che spesso decide di voltarti le spalle. I disegni di Di Giandomenico, il cui tratto a prima vista può sembrare così rude rispetto alla perfezione di Michael Lark, in realtà è ideale per la storia, arricchita da una colorazione densa di chiaroscuri e giochi di luce che la rendono ancora più d’impatto. Di Giandomenico ha prestato un’attenzione maniacale ai particolari, rendendo magnificamente la fatica e la violenza di uno sport come la boxe, con i volti dei suoi personaggi stravolti dalla fatica e che si contorcono in smorfie di dolore autentico. Sangue, sudore, rabbia, tutto si mescola in un racconto molto “fisico” in cui ancora una volta il ring diventa una splendida metafora della vita, ideale per raccontare storie di caduta e rinascita.
L’autore ha deciso di prendersi alcune licenze di continuity (Jack in realtà non ha mai saputo dell’addestramento del figlio, mentre era in vita), ma questo non rovina assolutamente la narrazione, anzi, la rende più emozionante e convincente.
Mi chiamo Battlin’ Jack Murdock, e sono qui per combattere.
Lasciatevi trasportare da questo intenso racconto di vita vissuta, che permette di assistere con uno sguardo coinvolgente ed inedito alla nascita di uno degli eroi più rappresentativi della Casa delle Idee.
A cura di Elena Pizzi