WONDER GEOFF PARTE III

Per voi la conclusione della lunghissima intervista a “Master” Geoff Johns!

Ecco l’ultima parte dell’intervista a Geoff Johns (tratta dal sito ufficiale del Wonder Con di San Diego) tradotta per voi da DC Leaguers. Potete già trovare sul sito la prima e la seconda parte.

CONCLUSIONE: Johns e le sue fruttuose collaborazioni artistiche con Reis, Van Sciver, Manapul, Frank e Mahnke. I suoi progetti televisivi e cinematografici, e una chiacchierata conclusiva sul Johns “fan” di telefilm e fumetti. Se dovesse scegliere uno dei corpi colorati… quale sarebbe l’anello di Geoff Johns?

CC: Cosa rende grande un team creativo artista/autore?

GJ: La sinergia. Guardate Grant Morrison e Frank Quitely, oppure Jeph Loeb e Tim Sale.  E’ semplicemente questione di sinergia, e non ci sono poi così tanti team creativi che lavorano insieme ripetutamente e con costanza. Amo anche Ennis e Dillon, sia su Preacher che sul Punitore. Adoro vederli lavorare insieme, per me si tratta di magia. Lo stesso vale per Loeb e Sale e Morrison e Quitely. Guardo a quello che ho fatto con Gary Frank… c’è scambio creativo fra noi. Lo stesso si può dire per me e Ivan Reis, da Green Lantern fino a Blackest Night.

CC: Parliamo di alcuni dei tuoi collabori e di quello che riescono a creare su una pagina ogni volta che lavorate insieme. Cominciamo dal tuo amico Ethan Van Sciver.

GJ: Ethan è un folle genio. Entra a fondo nella mitologia del personaggio, e la sua arte riflette la sua personalità. Cura i dettagli ed esplora in profondità le cose… è incredibilmente meticoloso. Ho creato tantissime idee insieme a lui, più che con qualsiasi altra persona. Siamo cresciuti insieme in un certo senso, abbiamo cominciato con la one-shot Flash: Iron Heights e abbiamo continuato su Green Lantern Rebirth, passando per Sinestro Corps fino ad arrivare a Flash Rebirth. Amo lavorare con lui, è davvero pazzo. Nel senso migliore del termine, ma lo è.

CC: L’artista di Blackest Night, Ivan Reis.

GJ: Ho inziato a lavorare con lui in una miniserie dedicata a Vision (Visione, il personaggio Marvel, ndt) credo nel 2002 o 2003, e sapevo che sarebbe stato fantastico. Ha uno stile grandioso, quasi come Alan Davis e Neal Adams, con un tocco di originalità. Quando si tratta di supereroi nessuno può toccare Reis, anche perché è sempre puntualissimo nelle consegne e il suo lavoro è di grande qualità, nonostante i tanti impegni. Non c’è nessuno come lui… Ivan “possiede” l’epica del supereroe.

CC: Il disegnatore di Green Lantern Doug Mahnke.

GJ: Green Lantern #50 sarà un numero grandioso, l’ambo migliore da quando abbiamo cominciato a lavorare insieme, credo dal numero  #43. Come Reis anche Mahnke è adattissimo ai supereroi, ma la sua arte ha un tocco più forte. C’è un’energia graffiante, una maggior crudezza. Il suo tratto è molto pulito ma allo stesso tempo viscerale, primordiale. Penso derivi dalla sua immaginazione, l’avete visto sia su Green Lantern che su Superman Beyond, riesce sempre a spingersi al limite. Ogni tocco della sua matita è dato al massimo delle possibilità.

CC: Francis Manapul, insieme a te su Adventure Comics e sull’imminente serie di Flash.

GJ: Francis è probabilmente uno degli artisti più emotivi con cui lavoro. La storia di Superboy in Adventure Comics è completamente basata sull’emozione, è emozione pura. Amo il suo lavoro su The Flash, ti toglie il respiro… è così moderno, ma allo stesso tempo coglie l’essenza del personaggio… Francis mette il personaggio al centro di tutto. Vedi un primo piano di Wonder Girl, e i suoi occhi dicono ogni cosa… con lui, come con Gary Frank, non c’è bisogno che io mi dilunghi nella narrazione, a parlare sono semplicemente i disegni.

CC: Gary Frank, l’artista di Superman Secret Origin.

GJ: Gary Frank è uno degli artisti migliori in circolazione. Parliamo molto dei contenuti emotivi delle scene e delle direzioni che vogliamo dare ai personaggi attraverso le loro sensazioni. Sono passaggi fondamentali per Gary. Si concentra tantissimo sui protagonisti, in modo da conferire loro la sfumatura emotiva giusta, ogni volta. Lo vedi quando lavora sulle pagine… sa esattamente come “rendere” una scena. Non fa qualcosa solo per far sembrare un particolare passaggio “figo”, ma lo fa perché è importante per il personaggio in quel momento. Disegna il Superman migliore della sua generazione, e nessuno può avvicinarsi a lui. L’altro Superman che mi viene in mente è quello di Curt Swan.

CC: Hai scritto diverse sceneggiature per lo show televisivo Smallville, inclusi gli episodi dedicati alla Legione dei SuperEroi e alla JSA. Com’è stato trasportare questi personaggi su un altro mezzo?

GJ: E’ stata probabilmente una delle mie emozioni più grandi, e uno degli obiettivi più importanti mai raggiunti, ovvero portare l’Universo DC alle masse: improvvisamente 3 milioni di persone sanno cos’è la Legione dei Supereroi. Lo stesso vale per il Dr.Fate, Stargirl, Hawkman e la Justice Society of America. Ma si tratta solo di una delle opportunità che ci saranno, anche perché stanno per arrivare i film dedicati a Green Lantern e Jonah Hex.

CC: Sei coinvolto nella realizzazione del film di Green Lantern?

GJ: Sì, come consulente.

CC: Si parla anche di un tuo coinvolgimento nei progetti cinematografici di Shazam e Flash, è vero?

GJ: Sì, ho scritto la storia del film di Flash e ne sarò uno dei produttori, lo stesso vale per Shazam. Spero che il progetto Flash proceda abbastanza in fretta. Il bello del film Green Lantern è che aprirà le porte per un sacco di nuovi progetti… vorrei davvero vedere un film su Wonder Woman. Questo è solo l’inizio, la DC ha a disposizione un vero scrigno di personaggi da utilizzare.

CC: Com’è avere una fumetteria propria (Earth-2 Comics) a Northridge, California?

GJ: E’ fantastico, amando i fumetti ho sempre voluto avere un negozio mio. Mi piace andare lì e parlare con tutti di come vanno gli affari e di come funziona questo business. Mi permette anche di supportare il mercato materialmente, ed è molto importante. Bisogna mantenere vivo questo mondo, e i miei soci/collaboratori, Carr D’Angelo e Jud Meyers, sono davvero in gamba, in questo. Voglio che tutto ciò continui, anche perché aiutare i rivenditori da ogni punto di vista fa parte della politica DC.

CC: Ogni mercoledì quindi sei lì a spacchettare i fumetti?

GJ: Beh, i fumetti ci arrivano il martedì sera, così ho i miei in anteprima. Avere un negozio mi rende più responsabile in quello che faccio, e mi fa riflettere sulla struttura delle mie storie, anche dal punto di vista materiale. E’ troppo grande? Troppo piccola? O è giusta? Come reagirà la gente? Ovviamente ogni fumetteria fa storia a sé, ma la nostra clientela giovane offre un buon punto di vista.

CC: Quale eroe che non hai ancora scritto ti piacerebbe raccontare?

GJ: Batman, ma dato che lo sto già scrivendo, Wonder Woman.

CC: L’artista con cui vorresti lavorare, dato che non ne hai ancora avuto l’opportunità?

GJ: Steve McNiven.

CC: Il tuo fumetto preferito?

GJ: Del momento o di sempre?

CC: Entrambi. Adesso?

GJ: Ho adorato la run di Straczynski su Thor, semplicemente fantastica.

CC: E di sempre?

GJ: Probabilmente The Flash, dato che possiedo ogni singolo numero. Caspita, è una gestione gigantesca. Limitandomi ad una storia direi The Golden Age di James Robinson, lo rileggo spesso. Fino ad allora conoscevo quei personaggi, ma non li amavo. Probabilmente se non avessi letto quel fumetto non avrei scritto la JSA.

CC: Qual è il tuo telefilm preferito?

GJ: Dexter.

CC: Se non scrivessi fumetti, cosa faresti adesso?

GJ: Non posso dire che scriverei film e telefilm, dato che lo faccio già. Forse sarei nella polizia scientifica, ci ho pensato per un po’ prima di intraprendere questo mestiere.

CC: Superboy Prime, lo ami o lo odi?

GJ: Lo amo… povero ragazzo, ha bisogno di tutto l’amore possibile.

CC: Non lo vedremo più?

GJ: Per un po’.

CC: E per finire, di che colore è il tuo anello?

GJ: Verde.

CC: Verde?

GJ: Certo, non ho dubbi. Senza paura… è il modo in cui bisogna vivere la propria vita.

A cura di Elena Pizzi