Cover del volume Planeta

Testi: Ed Brubaker
Disegni: Warren Pleece; Eric Shanower
Edizione originale: Deadenders #1-16 (2000) ; Prez (1995) – Vertigo . Allo stato attuale non esiste una raccolta in volumi USA nè di Deadenders, né di Prez. Il primo storyarc di Deadenders fu raccolto in TP, ma la pubblicazione non ebbe seguito.
Edizione italiana: Vertigo Voices Ed Brubaker: Deadenders, Planeta DeAgostini Comics, 408 pp, cartonato/a colori, 35 euro.

LA SFIDA A BATMAN: L’ALTRO CATACLISMA

Darei qualsiasi cosa per vedere il sole riflettersi su quelle onde…

Se si pensa alle produzioni del giovane Ed Brubaker, l’autore che da anni strabilia i fans grazie alle sue memorabili gestioni Marvel (Captain America, Daredevil e le serie creator-owned come IncognitoCriminal) è quasi immediato richiamare alla mente le pubblicazioni che l’hanno consacrato all’attenzione del pubblico come Gotham CentralSleeper, senza dimenticare ovviamente Detective ComicsCatwoman. Eppure c’è di più: all’inizio degli anni 2000 il giovane e irriverente Bru lanciò alla Vertigo una serie durata solo 16 numeri ma ricca di cose da dire,Deadenders, proposta in Italia integralmente per la prima volta in volume dalla Planeta DeAgostini nella ricca collana “Vertigo Voices”.

Cover di un albo USA - in primo piano il protagonista BeezerLo scenario che accoglie il lettore è tipicamente post-apocalittico: un cataclisma di origini sconosciute ha devastato una grande metropoli americana che viene ricostruita con il nome di Nuova Betlemme, divisa dalle autorità in settori che separano rigidamente le classi privilegiate da quelle meno abbienti. Ovviamente i più ricchi vivono in una situazione di massimo agio, protetti da un’atmosfera artificiale che garantisce loro confort e un’esistenza serena, invece nei settori più poveri è difficile migliorare le proprie condizioni di vita, se non arrangiandosi tramite attività non legali. A supervisionare e monitorare la quotidianità di ogni settore c’è un Corpo di Polizia severo, restrittivo e dispotico, che limita il più possibile gli spostamenti delle persone fra le varie parti della città.

La parola CATACLISMA in casa DC è inevitabilmente collegata al lungo periodo editoriale batmaniano dedicato a Terra di Nessuno che proprio nello stesso periodo (i primissimi anni 2000) caratterizzò le testate dell’epoca (serie regolari a cui lo stesso Brubaker approdò poco dopo), e quindi è lecito pensare ad una sorta di “risposta Vertigo” da parte di Bru a quel cataclisma, non in senso dispregiativo chiaramente, ma con la volontà di affrontare la stessa tematica da un punto di vista differente e altrettanto interessante.

THERE’LL BE TROUBLE WHEN THE KIDZ COME OUT

Già lo sento, il rumore delle onde che mi gonfiano il cuore, facendomi sentire più viva di quanto non mi sentissi da mesi.

I protagonisti dell’opera, capitanati dal giovane e sfrontato Beezer, sono un gruppo di ragazzi sboccati e irrequieti, che a prima vista possono risultare perfino antipatici. In apparenza si tratta del solito manipolo di sbruffoni sfaccendati, dediti ad una nullafacenza fastidiosa e che arrivano a fine giornata quasi senza perché. In apparenza dicevamo, sia perché il contesto chiaramente limita le possibilità di azione dei teenagers provenienti dai settori più disagiati, sia perché Deadenders in realtà è un intenso e sfaccettato inno alle potenzialità insite in ogni adolescente, e alla voglia di rivalsa e cambiamento che anima ognuno di noi. Deadenders infatti è una storia pulsante di vita, vita che si scontra con l’estrema rigidità di una società che vorrebbe i propri figli, perlomeno quelli meno fortunati, relegati ad una condizione di sfruttamento, controllo e oppressione dell’individualità.

Questa serie invece ci mostra come anche un ragazzo scostante e sgarbato (Beezer) nasconda le doti necessarie per cambiare ciò che non va, trascinando con sé una compagnia di amici bizzarra, ma unita da legami commoventi e profondi. Brubaker mostrava già in embrione quelle che sarebbero state poi le caratteristiche vincenti delle sue serie a fumetti: uno spiccato gusto per la caratterizzazione dei personaggi (mai banali qui, diversi fra loro e a tutto tondo) e un gusto per trame avvincenti e dialoghi di spessore. E’ impressionante come in soli sedici numeri Bru inserisca una notevole quantità di elementi di rilievo: giochi temporali, sci-fi, una molteplicità di voci narranti e un intreccio ricco di colpi di scena. Si tratta di 16 numeri arrembanti, ricchi di rivelazioni sconvolgenti e fin troppo densi, e probabilmente se la serie fosse durata qualche numero in più alcuni elementi avrebbero potuto essere sviluppati meglio.

Lascerò che quella sensazione mi aiuti a superare la notte, perché so che domani, o forse il giorno dopo, attraverserò un altro confine. Ed è una cosa davvero fica, a pensarci.

Peccato per i disegni di Warren Pleece, a mio parere non così incisivi (a parte i punti in cui è bravo a cambiare stile per adattarsi alle esigenze della storia) forse penalizzati anche da una colorazione poco convincente. E’ interessante notare come ad essere sospinti da questo desiderio di ribellione e cambiamento siano certo i ragazzi meno abbienti, gli stessi che però vivono sotto un cielo “vero” per quanto cupo, mentre i settori più ricchi sono oppressi da un’atmosfera sì luminosa, ma falsa e ovattata. E’ un sole fasullo, un sole ardentemente desiderato ma che non esiste, e spetta a questo sgangherato gruppetto di giovani in Vespa trovare la strada difficile e inaspettata per cambiare le cose.

STAY YOUNG

Prez di Brubaker/Shanower – un momento della storiaE come Deadenders è un rabbioso inno alla speranza e alla forza della gioventù, lo stesso si può dire di PREZ, opera di qualche anno precedente ma che mostra anch’essa la bravura di Brubaker, qui invece coadiuvato ai disegni da un ottimo Eric Shanower. Anche in questo caso i personaggi principali sono un gruppo di ragazzi il cui protagonista (le cui fattezze sono un chiaro richiamo ad un simbolo degli anni ’90,Kurt Kobain) è il figlio di Prez, il presidente USA teen-ager creato da Joe Simon nel 1973 (e riutilizzato da Neil Gaiman  nel numero #54 della serie Sandman) specchio all’epoca dell’America Hippie e di una società desiderosa di pace, riforme e cambiamento. Lo stesso desiderio di rivalsa, in un’America in cui nulla a 20 anni di distanza sembra essere cambiato, anima gli adolescenti che conducono questo breve viaggio attraverso gli USA e attraverso se stessi, scoprendo verità importanti e inaspettate.

Un giovane che raccontava i giovani, questo era Ed Brubaker all’epoca. Un Ed Brubaker che, nonostante siano passati più di 10 anni (ben 15, dalla pubblicazione di Prez), riesce ancora colpire con personaggi splendidi e storie in grado di cogliere le inquietudini di una generazione avida di cambiamento.